sabato 3 settembre 2022

GEORGES BIZET (PARTE SECONDA)

 Il matrimonio con Geneviève Halévy:     


Estate 1867: Bizet è eclettico, per cui comincia a collaborare con la «Revue Nationale et Etrangère» dimostrando le sue critiche musicali, battagliere e senza peli sulla lingua, con vere doti letterarie.    


Autunno 1867: Bizet incontra una «ragazza adorabile», Geneviève Halévy, secondogenita del suo ex insegnante, ma la famiglia della ragazza dimostra ostilità ("vede in lui un bohémien, un artista senza avvenire"), le frequenti crisi di angina pectoris, la continua lotta  di sopravvivenza e il lavoro in un ambiente corrotto sono la base della profonda crisi morale che colpisce il compositore e della sfiducia realista che diventerà un fattore perseverante del suo pensiero.

La sua musica registra i segni della crisi e del cambiamento: ne "La coupe du Roi de Thulé" (di cui ci sono pervenuti solo alcuni frammenti), compare per la prima volta, nel personaggio di Mirra, l'immagine di "femme fatale" che sarà al centro dei suoi lavori più celebri e maturi: "L'Arlésienne" e "Carmen".

Giugno del 1869: Bizet, finalmente, sposa Geneviève, da cui avrà un figlio, Jacques. 

L'unione ha un inizio felice, ma si rovina presto a causa dell'instabilità mentale della moglie  dovuta ad una tara familiare. 

Bizet ha parecchi obblighi familiari e attraversa un periodo lavorativo disordinato e inconcludente: i progetti, sfumano spesso, lo scoppio della guerra franco-prussiana del 1870 e l'insurrezione della Comune nel marzo del 1871 lo turbano, per cui si schiera contro la Comune (come la maggior parte degli intellettuali e artisti francesi del tempo) e si arruola nella Guardia Nazionale; poi, dopo la repressione spietata e orrenda della Comune, accoglie con entusiasmo la proclamazione della Terza Repubblica. 


Idem, 1871: alla fine della guerra, compone una delle opere più belle del repertorio pianistico a quattro mani, ossia la serie di dodici pezzi "Jeux d'enfants", da cui ricava una suite per orchestra e, nell'estate, su invito dell' "Opéra-Comique", scrive tempestivamente un'opera in un atto, "Djamileh", tratta dal poema amoroso di Alfred de Musset "Namouna". 

22 maggio 1872: la "prima" dell'opera ottiene buon esito e la musica esotica suggestiona, ma le repliche sono solamente undici e ricevono critiche abbastanza negative. 

A questo punto, Bizet sente di aver trovato la strada giusta per iniziare quella che è la sua ultima, stagione fertile e creativa.


Le musiche di scena per L'Arlésienne di Alphonse Daudet: 


1872: è un anno felice per alcuni motivi.

Il 10 luglio Geneviève dà alla luce Jacques, l'unico loro figlio, e Carvalho che, dopo il fallimento del "Théâtre Lyrique" dirige il "Théâtre du Vaudeville", commissiona a Bizet le musiche di scena per un dramma di Alphonse Daudet: "L'Arlésienne". 

La collaborazione fra i due si rivela subito buona artisticamente e umanamente: per la prima volta Bizet si trova di fronte ad un testo di grande valore e ad una una vicenda che lo emoziona per la sua vera drammaticità. 

1º ottobre 1872: la "prima" delude Bizet e Carvalho per quanto si aspettano. 

"L'Arlésienne" è messa in scena all'ultimo momento in sostituzione di un altro lavoro e viene eseguita davanti ad un pubblico negativo e chiacchierone. 

Bizet, allora, ricava dalla partitura una suite per grande orchestra che, nel novembre dello stesso anno, ottiene un grande successo . 

Una "seconda Suite" sarà compilata da Ernest Guiraud, dopo la morte del compositore.  


Gli ultimi anni di Bizet e Carmen: 

1873-1875: Bizet lavora all'opera "Carmen", definita il suo capolavoro. 

"Carmen" è un'opera affascinante, dall'invenzione musicale ricca, melodica, morbida e sensuale; ha armonia, danze ed elementi di folklore. 

E' un'opera che sarà ammirata entusiasticamente da Friedrich Nietzsche, Pëtr Il'ič Čajkovskij, Giacomo Puccini, Johannes Brahms e, più avanti, da un giovane Sigmund Freud.

Il soggetto, ambientato nella Spagna di zingari e toreri, suscita un forte scandalo. 

E' tratto da una novella di Prosper Mérimée, ma la "prima" sortisce esito deludente a cui segue la reazione aspra e violenta della stampa perché la gente è abituata ai melodrammi romantici e non veristi. 

Il sensibile Bizet ha sempre avuto un sistema nervoso fragile per cui ne risente, rimanendo sconvolto profondamente e la situazione è aggravata da un attacco violento di angina con crisi di soffocamento, tanto da essere costretto su una sedia a rotelle. 


28 maggio 1875: va a Bougival con la moglie dove, per un paio di giorni di tranquille passeggiate, si rinfranca e si permette un bagno nel fiume: la cosa è imprudente e gli provoca un febbre reumatica e una crisi cardiaca che sembrerebbe superata il 2 giugno. 


3 giugno 1875:  la sera, la trentatreesima replica di "Carmen" va in scena all'Opéra-Comique.  Nella notte Bizet muore e sulle cause del decesso, la famiglia darà versioni contrastanti: infatti, non è stato mai chiaro se Bizet sia morto di un attacco di cuore, di angina o se la grave depressione l'abbia portato al suicidio. 

5 giugno 1875: a Parigi, nella Chiesa della Trinité, a Montmartre, i funerali si svolgono alla presenza di quattromila persone. 



La personalità di Bizet: 


Nella sua breve vita, Bizet trova il suo linguaggio vero solamente nei suoi capolavori teatrali: "L'Arlésienne" e "Carmen" dove la sua arte appare come un'arte chiara, incisiva nel dramma e nei valori musicali.    

Sul piano musicale, è di esempio, e Richard Strauss raccomanda ai suoi allievi: «Se volete imparare la strumentazione non studiate le partiture di Wagner ma quella di Carmen. Che meravigliosa economia, ogni nota e ogni pausa sono al posto giusto.»    


A suo modo, Bizet è un innovatore e contribuisce all'evoluzione del teatro d'opera europeo, di quello francese e, soprattutto, italiano. 

In particolar modo con "Carmen", risultato raggiunto per merito di questo geniale ed elegante compositore, capace di conquistare e di incantare anche l'intellettuale e il musicista più raffinato.


Opere teatrali: 

. La Maison du Docteur (s.d.) opéra-comique

. Le Docteur Miracle (1857) operetta

. Don Procopio (1906) opera buffa

. L'amour peintre (incompiuta, forse distrutta dall'autore) opéra-comique da Molière

. Ivan IV (1946) opera lirica

. La guzla de l'émir (incompiuta, forse distrutta dall'autore) opéra-comique

. Les Pêcheurs de perles (1863) opera lirica

. La bella fanciulla di Perth (1867) opera lirica

. La Coupe du Roi de Thulé (incompiuta) opera lirica

. Sol-si-ré-pif-pan (incompiuta, forse distrutta) operetta

. Djamileh (1872) opéra-comique

. L'Arlésienne (1872) musiche di scena per la pièce di Alphonse Daudet

. Don Rodrigue (incompiuta) opera lirica

. Carmen (1875) opéra-comique 


Composizioni per orchestra: 

. Ouverture in La minore (ca. 1855)

. Sinfonia in Do maggiore (1855)

. Sinfonia (1859, due versioni entrambe distrutte dall'autore)

. Scherzo e Marche funèbre in Fa minore (1860-61)

. La Chasse d'Ossian, ouverture (1861, perduta)

. Roma, Sinfonia in Do maggiore (1860-68, rivista nel 1871)

. Marche funèbre in Si minore (1868-69)

. Petite suite (versione orchestrale di 5 pezzi di Jeux d'enfants per pianoforte a 4 mani, 1871)

. L'Arlèsienne, suite dalle musiche di scena per il dramma di Daudet (1872 - la suite n. 2 è di Ernest Guiraud e include un pezzo da La Jolie fille de Perth)

. Patrie, ouverture (1873)


Composizioni per pianoforte (selezione):       

. Grand valse de concert in Mi bemolle maggiore (1854)

. Trois esquisses musicales (1858 ? - originariamente per harmonium)

. Chasse fantastique (1865 ?)

. Chants du Rhin, 6 pezzi ispirati a poesie di Joseph Mèry (1865)

. Variations chromatiques de concert (1868)

. Jeux d'enfants, 12 pezzi per pianoforte a 4 mani (1871) 


Battuto al computer da Lauretta 




GEORGES BIZET: 

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Georges_bizet.jpg    




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