lunedì 16 ottobre 2023

TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 



LAURA: IL PROFILO

Laura Rocatello nasce a Lendinara (Rovigo), rimanendo affezionata alla sua terra natale, ma conservando lo spirito verso Madre Natura in qualsiasi luogo che visita.

Appassionata di Buona Musica, ha scritto, nei propri siti personali, vari articoli e, anni fa, ha partecipato alla trasmissione televisiva “Rischiatutto” presentata da Mike Bongiorno, concorrendo per la “Storia dell’Opera Lirica”.

Ama la Pittura, per la quale ha partecipato a Mostre Personali e Collettive, a Concorsi, a Milano e in altri luoghi d’Italia.
A proposito di Pittura: incontra questa materia in “Storia dell’Arte”, materia appartenente al programma scolastico della Scuola Media Superiore “Maturità Professionale per Operatore Turistico”; titolo di studio conseguito.

Personalità eclettica, ama scrivere poesie-ricordo che espone con una certa freschezza a mo’ di racconto, affinché il suo pensiero venga bene trasmesso, compreso e accettato da chi legge: ossia da chi può sentirsi coinvolto e immedesimato, con la sensazione di essere presente durante lo svolgimento di quanto viene descritto.

Un grazie sentito a Laura.

Luigi Trevisani

 

 

 

LAURA: THE PROFILE

Laura Rocatello was born in Lendinara (Rovigo), remaining fond of her homeland, but maintaining the spirit towards Mother Nature in any place she visits.

Passionate about Good Music, she wrote various articles on her personal websites and, years ago, she participated in the television program “Rischiatutto” presented by Mike Bongiorno, competing for the “History of Opera Lirica”.

She loves painting, for which he has participated in personal and collective exhibitions, competitions, in Milan and in other places in Italy.
Speaking of Painting: meet this subject in “History of Art”, a subject belonging to the school program of the High School “Professional Maturity for Tour Operator”; degree obtained.

Eclectic personality, he loves to write memory-poems which he exhibits with a certain freshness as a story, so that his thoughts are well transmitted, understood and accepted by the reader: that is, by those who can feel involved and empathized, with the sensation of being present during the course of what is described.

A thank you heard for Laura.

Luigi Trevisani

TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 


PADRE BARERA 

VERCURAGO: estate 2002 


Sarei contenta di arrivare al Santuario di San Girolamo Emiliani di Vergurago: 

anche mio marito è felice di uscire dalla solita routine per cui, appago 


la mia curiosità di comunicazione con i luoghi somaschi. Il Santuario 

di San Girolamo è un luogo di pellegrinaggio cinquecentenario, 


è Sede della "congregazione dei chierici regolari" di Somasca e luogo di vita 

e opere di San Girolamo Emiliani, fondatore dell'ordine, che è arricchita,  


nel 1544, ampliando la precedente Chiesa di San Bartolomeo, erigendo 

il Santuario. Il complesso verrà modificato nei secoli Seicento e Settecento.


Dal Santuario, parte la “Via delle Cappelle”: qui, troviamo la strada  a lato 

delle cappelle che, ben volentieri, percorriamo attraverso l'acciottolato 


e una lunga fila di alberi dove, a metà, inizia la Scala Santa scavata 

nella roccia che conduce all’eremo del Santo dove pregava. Passata 


la cappella di San Girolamo, una chiesetta è vicinissima alla parete rocciosa: 

qui, si beve alla fonte del Santo. Il panorama dà sensazione armoniosa. 


Da qui, in circa dieci minuti, si può raggiungere il Castello dell’Innominato, 

il personaggio de "I Promessi Sposi": personaggio che Lucia ha "addomesticato". 



Padre Barera mi viene indicato dal mio compagno di Corso di Turismo Religioso: 

è originario di Casorezzo, nella provincia di Milano. Non è altezzoso, 


Padre Barera. E' un uomo umile che, dopo essere diventato sacerdote, opera 

a Como, Treviso, Milano, Legnano, Mestre e, nel 1977, arriva a Somasca che venera 


il Santo. Padre Barera diventa un grande punto di riferimento per ricevere conforto 

e dove diventa noto come esorcista combattendo il male in modo discreto, accorto. 


Conoscendolo, mi sembra burbero, ma il suo cuore è grande e si comporta 

con grande fede per tutta la sua esistenza; fede che lo trasporta  


fino a quasi novant'anni in cui, a causa delle problematica salute, 

si ritira: la sua preghiera la recita sempre, ricordando anche le cose accadute.  



A Padre Barera io dono due miniature di legno pirografato da me: è un omaggio 

ad un uomo meritevole di stima e ammirazione: un grande personaggio. 


Laura 





FATHER BARERA   

VERCURAGO: summer 2002


I would be happy to get to the Sanctuary of San Girolamo Emiliani in Vergurago:   

my husband is also happy to get out of the usual routine so I am satisfied   


my curiosity about communicating with Somaschi places. The Sanctuary   

of San Girolamo is a five-hundred-year-old pilgrimage site,  


it is the seat of the "congregation of regular clerics" of Somasca and place of life    

and works by San Girolamo Emiliani, founder of the order, which is enriched,    


in 1544, expanding the previous Church of San Bartolomeo, erecting    

the Sanctuary. The complex will be modified in the seventeenth and eighteenth centuries.    


From the Sanctuary, the "Via delle Cappelle" starts: here, we find the road to the side    

of the chapels that we gladly walk along the cobblestones    


and a long line of trees where, in the middle, the Scala Santa excavated in the rock      

begins that leads to the hermitage of the saint where he prayed. Passed    


the chapel of San Girolamo, a small church is very close to the rock face:    

here, you drink at the source of the Saint. The panorama gives harmonious feeling.    


From here, in about ten minutes, you can reach the Castello dell'Innominato, 

the character of "The Betrothed": a character that Lucia has "tamed".



Father Barera was indicated to me by my classmate in the Religious Tourism Course:   

he is originally from Casorezzo, in the province of Milan. He's not haughty,    

he 

Father Barera. He is a humble man who, after becoming a priest, works   

in Como, Treviso, Milan, Legnano, Mestre and, in 1977, he arrives in Somasca which venerates   


the Saint. Father Barera becomes a great point of reference for receiving comfort    

and where he becomes known as an exorcist by fighting evil in a discreet, shrewd way.     


Knowing him, he seems gruff to me, but his heart is big and he behaves    

with great faith throughout its existence; faith that carries it    


up to almost ninety years in which, due to health problems,    

he withdraws: he always recites his prayer, also remembering the things that have happened.


I am giving Father Barera two wooden miniatures pyrographed by me: it is a tribute    

to a man deserving of esteem and admiration: a great character.


Laura 









TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 


VEGNO DI CRANDOLA VALSASSINA    


Vegno: una frazioncina in collina, una bellezza    

che esiste a cinquecento metri di altezza.    


Vegno: dove Federigo Borromeo si era recato    

e la chiesetta bianca aveva visitato.    


Vegno: con il lavatoio e l'acqua della sorgente,    

è un punto importante della sua gente.    


Baite e fienili sono ristrutturati   

e, davvero belli, gli immobili sono diventati.    


L'ultima parte della Via San Giovanni è stata pavimentata    

da alcuni anni e, in meglio, è cambiata.    


I veicoli hanno il loro posto nello spiazzo davanti alla chiesetta:    

terrazzo che vede la valle verde, il cui panorama alletta.     


Fattorie con mucche... tanta vegetazione ...    

Un bellissimo piccolo rione.    


Acqua buona e aria pura,    

a Vegno: lì, sarà la mia vita futura? 


Laura





VEGNO OF CRANDOLA VALSASSINA   


Vegno: a small hamlet in the hills, a beauty   

that exists at a height of five hundred meters.    


Vegno: where Federigo Borromeo had gone   

and the white church he had visited.   


Vegno: with its washhouse and spring water,    

it is an important point of its people.   


Log cabins and barns are remodeled     

and, truly beautiful, the properties have become.   


The last part of Via San Giovanni has been paved   

for some years and has changed for the better.   


The vehicles have their place in the clearing in front of the church:   

a terrace overlooking the green valley, whose panorama is alluring.   


Farms with cows... lots of greenery...   

A beautiful little neighborhood.   


Good water and pure air,   

in Vegno: will my future life be there?


Laura   







TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 


CAP D'AGDE, NARBONNE, CARCASSONNE e CASTELLO 

(1996) 


Dal 1970, nel dipartimento dell'Hérault, nella famosa regione 

Linguadoca-Roussillon, si comincia a costruire, nel Comune 


di Agde, la località turistica di Cap d'Agde. Ha un porto turistico 

che contiene più di 3100 imbarcazioni ormeggiate. E' affaristico 


e il suo sviluppo turistico è recente: Cap d'Agde è molto rinomata 

dagli inizi degli Anni Settanta come una località più frequentata 


del litorale mediterraneo francese. Cap d’Agde, Pézenas 

e Val d’Hérault hanno un territorio con molte vigne. Città 


e paesi storici sono  progrediti lungo il fiume Hérault giungendo  

alla foce, nel mare. Di origine greca antica, Agde, nascendo  


2.600 anni fa,  è unita al Grau (approdo) e alla spiaggia 

di pini marittimi: la natura si presenta abbastanza selvaggia 


e insolita, con insenature vulcaniche e sabbia sottile. Naturali   

flora e fauna sottomarine, si scoprono rocce e fondali. 


Impronte di un passato perduto, a tratti, riemergono:  

vengono conservate nei due Musei importanti della zona e sono 


poste all'attenzione di tutti. - Città di Agde: la fortezza medievale

con i suoi monumenti, il disegno dei bastioni, della cattedrale, 


delle chiese e delle viuzze caratteristiche, i porti, le scale 

dei palazzi appartenenti al tipo unicamente individuale.   


Settembre: il tempo è spesso nuvoloso, ma la spiaggia 

è grande, ben tenuta, la sabbia è sottile e incoraggia 


a prendere il sole. Conosciutissima per il suo villaggio naturista, 

tale villaggio è luogo famoso per essere  scambista.


Qui, c'è libertinaggio: tutti vanno nel posto in cui < è vietato vietare >. 

Il suo Port Ambonne ospita 300 imbarcazioni da ormeggiare. 


Da Cap d'Agde compiamo un giro a Les Saintes Maries de la Mer: 

nel giro veloce, vediamo un graziosissimo borgo "da dipinger". 


Case bianche che attorniano una chiesa di stile romanico. 

Il paesaggio selvaggio circonda con atmosfera di tipo poetico. 


Lungomare pulito dal vento, ampie spiagge con sabbia chiara, gitani 

folcloristici che gironzolano con chitarre e cappelli neri. Le mani  


sono lette dalle cartomanti e ci sono tanti ristorantini in cui assaggiare 

i prelibati manicaretti. Questo villaggio è capace di esercitare  


fascino incredibile. Da qui, la Camargue è facile da esplorare 

e non bisogna lasciar perdere gli animali da fotografare: 


tori, cavalli allo stato brado, fenicotteri rosa, le feste di folclore,  

la chiesa fortificata che aveva il compito di protettore 


della città dalle incursioni dei pirati saraceni e arabi. Dalla terrazza  

della chiesa si può godere una meravigliosa vista che tutto "sbarazza". 


Narbonne, fuori Italia, è la città-prima colonia di diritto romano, 

capoluogo organizzatore della Sud-Gallia e dove è nato San Sebastiano. 


Nel Medievo, è  capitale del regno visigoto. Poi, da centro culturale, 

religioso e spirituale, vanta una bellissima Cattedrale: 


la Chiesa di Saint-Just e Saint-Pasteur. Narbonne è in Occitania 

nella valle del fiume Aude. Fondata da Roma, è lungo la Via Domitia, 


la via romana di collegamento Italia-Provenza-Spagna; città centro culturale 

importante e religioso durante il periodo medioevale. 


Fra i principali punti di attrazione, la Via Domitia costruita inizialmente 

per motivi militari, fra Roma e Spagna sviluppa notevolmente 


scambi commerciali. Il Canal de la Robine e il Canal du Midi collegano 

Aude e Mare Mediterraneo. Le barche da diporto li solcano. Presenziano 


la Cattedrale di Saint-Just-et-Saint-Pasteur (gotica, con rosone)  

e il campanile alto. Si trova nel centro città e ha l'eccezione  


di essere incompiuta. - Il Palazzo-Museo degli Arcivescovi: di origine 

romanica, la sua facciata presenta tre torri quadrate. - A lui sono vicine, 


le ricche collezioni d'arte, le terracotte, con i bellissimi dipinti   

e i soffitti affrescati nel Palazzo degli Arcivescovi: idem, con maestria, tinti. 

Nella Valle dell’Aude,  l’Abbazia di Sainte-Marie de Fontfroide. Spirituale  

istituzione, ampliata e restaurata nel tempo, ha atmosfera medievale.    


Tra le più famose spiagge di Narbonne, due, in particolare, 

hanno sabbia dorata su acque cristalline: da non dimenticare. 


Città nota per gastronomia e per vini, Narbonne, è situata 

in Languedoc-Roussillon: i suoi vini hanno produzione pregiata.    


Les Halles de Narbonne: è il mercato coperto vivace e fornito 

dove si possono trovare cibi e prodotti gastronomici: davvero, munito.    


Carcassonne è una città storica fortificata dell'Occitania iniziata 

in epoca gallo-romana. I suoi stili sono romanico e gotico ed è stata 


trasformata in monumento-bene dell'UNESCO-Umanità. Culturale,  

all'esterno della città sita nella zona "Aude" è una costruzione medievale.  


Il lungo sistema in muratura ha tantissime torri; inoltre, opera colossale     

sulla valle dell'Aude, ha la Basilica di Saint-Nazaire e il Castello comitale.     


Fra le varie vicende storiche, nel 1208, l'ascesa del Catarismo incoraggia 

Papa Innocenzo III, ad invitare i Baroni del Nord e si ingaggia 


la Crociata albigese. Fortezza più grande d'Europa, è un richiamo 

turistico per il paese cataro e i carcassonnesi: parcheggiamo 


l'auto  e, antistante il castello, vediamo una giostra rosa medioevale  

e graziosa. Sembra che Walt Disney sia stato ispirato dalla epocale 


struttura per il suo "Castello della Bella Addormentata". Piove, 

ma ci godiamo la vista di tanti oggetti di classe e dove   


acquistiamo souvenirs, fra cui una pistola creata in materiale plastico, 

ma che riproduce fedelmente un bellissimo modello di tipo antico. 


Incontriamo una piccola comitiva che, da quanto abbiamo udito, 

parla Italiano: ne approfittiamo per salutare i Bolognesi, subito. 

  

Giro a Sète, la "piccola Venezia della Linguadoca":  viene popolata 

in gran parte, da Italiani e da Corsi, guarda caso, cosa testimoniata 


anche dai principali sostenitori della squadra di calcio di là. Più importante 

porto francese dopo Marsiglia, ponti a bascula e girevoli, la rendono intrigante.   


Girando in qualche cittadina occitana, notiamo la Croce Catara: diffusa 

in Linguadoca e Occitania (in Francia), rappresenta il Catarismo che, qui, si usa 


in epoca medioevale per quattro secoli. E' un movimento ereticale cristiano,  

dei primi seguaci del Vescovo che si elegge Papa nel 251: Novaziano. 


Fra i souvenirs, tre piccoli scudi marmorizzati li voglio acquistare: 

il Giglio di Francia, il Castello di Carcassonne e la Croce Catara. 


In un negozione, troviamo frese particolari per lavori artistici, 

mobili graziosi e in stile, tante cose, e animalini domestici. 



Queste vacanze ci lasciano un bel ricordo: sono state vissute bene. 

Senza dubbio, la nostalgia ci accompagnerà come sempre avviene. 



Laura 









CAP D'AGDE, NARBONNE, CARCASSONNE and CASTLE    

(1996)    


Since 1970, in the Hérault department, in the famous region   

Languedoc-Roussillon, construction begins, in the commune    


of Agde, the tourist resort of Cap d'Agde. It has a marina     

which contains more than 3100 moored boats. It's business   


and its tourist development is recent: Cap d'Agde is very famous    

since the early 1970s as a more popular resort    


of the French Mediterranean coast. Cap d'Agde, Pézenas    

and Val d'Hérault have a territory with many vineyards. City    


and historical towns have progressed along the Hérault river by reaching    

at the mouth, in the sea. Of ancient Greek origin, Agde, being born    


2,600 years ago, it is joined to the Grau (landing point) and the beach    

of maritime pines: nature is quite wild    


and unusual, with volcanic coves and fine sand. Natural    

underwater flora and fauna, rocks and sea beds are discovered.   


Footprints of a lost past, at times, re-emerge:    

are kept in the two important Museums in the area and are    


brought to everyone's attention. - City of Agde: the medieval fortress   

with its monuments, the design of the ramparts, the cathedral,    


of the churches and characteristic alleys, the ports, the stairs   

of the palaces belonging to the uniquely individual type.     


September: the weather is often cloudy, but the beach   

it is large, well maintained, the sand is fine and encouraging    


to sunbathe. Well known for its naturist village,   

such village is famous place for being swinger.    


Here, there is libertinism: everyone goes to the place where < it is forbidden to forbid >.   

Its Port Ambonne hosts 300 boats to moor.   


From Cap d'Agde we go around Les Saintes Maries de la Mer:    

in a quick turn, we see a very pretty village "to be painted".    


White houses surrounding a Romanesque church.   

Wild landscape surrounds with poetic type atmosphere.    


Wind-cleaned waterfront, wide beaches with clear sand, strolling 

gypsies around with guitars and black hats. The hands    


they are read by fortune tellers and there are many restaurants in which to taste   

the delicious dishes. This resort is capable of exercising    


incredible charm. From here, the Camargue is easy to explore   

and we must not forget the animals to be photographed:    


bulls, horses in the wild, pink flamingos, folklore festivals,   

the fortified church that had the task of protector    


of the city from the raids of Saracen and Arab pirates. From the terrace   

from the church you can enjoy a wonderful view that "gets rid" of everything.    


Narbonne, outside Italy, is the first city-colony of Roman law,   

organizing capital of South Gaul and where Saint Sebastian was born.       


In the Middle Ages, it was the capital of the Visigothic kingdom. Then, as a cultural center,   

religious and spiritual, it boasts a beautiful Cathedral:    


the Church of Saint-Just and Saint-Pasteur. Narbonne is in Occitani   

in the valley of the river Aude. Founded by Rome, it is along the Via Domitia,   


the Roman road linking Italy-Provence-Spain; cultural center city   

important and religious during the medieval period.   


Among the main points of attraction, the Via Domitia initially built   

for military reasons, between Rome and Spain it developed considerably    


commercial exchanges. The Canal de la Robine and the Canal du Midi connect   

Aude and the Mediterranean Sea. Pleasure boats ply them. They attend   


the Cathedral of Saint-Just-et-Saint-Pasteur (Gothic, with rose window)   

and the tall bell tower. It is located in the city center and has the exception    


to be unfinished. - The Palace-Museum of the Archbishops: of origin    

Romanesque, its facade has three square towers. - They are close to him,    


the rich art collections, the terracottas, with the beautiful paintings   

and the frescoed ceilings in the Palace of the  Archbishops: ditto, with mastery, dyed.    


In the Aude Valley, the Abbey of Sainte-Marie de Fontfroide. Spiritual   

institution, enlarged and restored over time, has a medieval atmosphere.    


Among the most famous beaches of Narbonne, two, in particular,    

they have golden sand on crystal clear waters: not to be forgotten.    


City known for its gastronomy and wines, Narbonne is located   

in Languedoc-Roussillon: its wines have a prestigious production.    


Les Halles de Narbonne: it is the lively and well-stocked covered market   

where you can find food and gastronomic products: truly, equipped.    


Carcassonne is a historic walled city of Occitania begun    

in the Gallo-Roman period. Its styles are Romanesque and Gothic and was   


transformed into a monument-asset of UNESCO-Humanity. Cultural,   

outside the city located in the "Aude" area is a medieval construction.    


The long masonry system has many towers; moreover, colossal work   

on the Aude valley, it has the Basilica of Saint-Nazaire and the count's castle.   


Among the various historical events, in 1208, the rise of Catharism encourages   

Pope Innocent III, to invite the Barons of the North and engages    


the Albigensian Crusade. Europe's largest fortress, it's a call   

tourist for the Cathar country and the Carsonnese: we park   


the car and, in front of the castle, we see a medieval pink carousel   

and pretty. It seems that Walt Disney was inspired by the epochal   


structure for his "Sleeping Beauty Castle". Rains,   

but we enjoy the view of so many objects of class and where    


we buy souvenirs, including a gun created in plastic material,   

but which faithfully reproduces a beautiful antique type model.    


We meet a small party which, from what we have heard,   

speaks Italian: we take the opportunity to greet the Bolognese, right away.    


Tour of Sète, the "little Venice of the Languedoc": it is populated   

largely, by Italians and by Corsicans, coincidentally, as witnessed    


even from the major supporters of the football club there. More important    

French port after Marseilles, swing and swing bridges make it intriguing. 

   

Turning around in some Occitan town, we notice the Catara Cross: widespread   

in Languedoc and Occitania (in France), it represents the Catharism which is used here    


in medieval times for four centuries. It is a Christian heretical movement,   

of the first followers of the Bishop who was elected Pope in 251: Novatian.    


Among the souvenirs, I want to buy three small marbled shields:   

the Lily of France, the Castle of Carcassonne and the Cathar Cross.    


In a large shop, we find particular cutters for artistic works,      

pretty and stylish furniture, lots of things, and pets.   



These holidays leave us a beautiful memory: they were lived well.   

Without a doubt, nostalgia will accompany us as it always does.



Laura 


domenica 15 ottobre 2023

TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 


LE GRAU DU ROI e LA CAMARGUE 

(1996)


Significa "L'approdo del Re": Luigi IX dei Capetingi ritorna dalla Crociata 

in Terra Santa. Re, poi, santificato. Con la città di Dossenheim, Le Grau, è gemellata. 


In Occitania-Camargue, è noto punto balneare. Dista poco da Nîmes, La Grande Motte.  

Ha viticoltura. Non è lontano da Les Saintes-Maries-de-la- Mer,  Montpellier, Aigues Mortes.


Qui, l'acqua è bassa; la sabbia è fina. E' caratteristico e pittoresco il porto di pescatori.   

Port Camargue: è importante perché, dell'Europa, è un porto turistico fra i maggiori.  


Imbocchiamo l'autostrada Milano/Ventimiglia. Appena entrati in Francia, seguiamo 

sempre la strada che, da Avignone, inizia la "passeggiata" geografica che percorriamo 


dritti dritti verso la Camargue che ha paludi, saline e bellissima spiaggia. 

Fenicotteri rosa e cavalli selvatici, natura incontaminata e selvaggia. 


Il catalogo turistico ci dà indicazioni perfette: finiamo nel Villaggio, sul mare. 

In zona vicina ai canali, il villaggio è con abitazioni ad uno o più locali: da abitare 


vita natural durante, tanto è paradisiaco! Guardie Giurate e un cane pastore che lega 

con noi:  brontolone, si calma col buon rapporto fra il padrone e mio marito "ex-collega" 


idem, guardia giurata. Fra le visite, passiamo a Sète: qui, nel garage, parcheggiamo 

la macchina. Si tratta di una costruzione vecchia, ma che, allo scopo, adottiamo. 


Saliamo a bordo del "Neptune", il galeone fatto costruire appositamente per "Pirati", 

il film di  Roman Polanski, con Walter Matthau. Un'opera d'arte. Siamo ammirati. 


Costeggiando canale e salina, arriviamo ad Aigues Mortes e alla Cittadella 

la cui entrata, sulla destra, ricorda gli Ugonotti. Poi, imbocchiamo l'ampia stradella 


con negozi su entrambi i lati. In fondo, troviamo i ristoranti nel piazzale. Le vetrate  

della chiesetta caratteristica e dall'aspetto protettivo, con pareti bianche, sono colorate. 


All'Espiguette, vediamo i cavalli "alla finestra": sono magnifici e validi esemplari.   

Una rivendita di formaggi, olive, prodotti in vetro, sottaceti e vini. Non molto cari. 


Cibi: ci siamo portati scatolette e confezioni di acqua minerale, ma comperiamo 

il pane-baguettes, insalata e pomodori nei negozi. Io parlo Francese e ci "arrangiamo". 


Non esistono le misure igieniche della nostra Italia, ma le lacune vengono dimenticate 

grazie alle distrazioni che, poco a poco, si presentano e vengono materializzate. 


E' settembre: in tale periodo, il bar non ha più ospiti, ma Gérard ci indica di ascoltare 

l'orchestrina e che ci possiamo servire del frigorifero per un buon gelato da gustare. 


Tempo bello per mare e spiaggia: qui, su qualche scoglio, conosciamo i due proprietari  

di un cane pastore tedesco, Top-Gun. Facciamo amicizia con i due signori.  



Ultimo giorno di spiaggia: mi riempio gli occhi della distesa d'acqua con grande nostalgia. 

Ho sempre adorato la Francia e, molte volte, l'avrei voluta come patria mia. 


Laura  








LE GRAU DU ROI and LA CAMARGUE   

(1996)    


Means "King's Landing": Louis IX of the Capetians returns from the Crusade   

in the Holy Land. King, then, sanctified. It is twinned with the city of Dossenheim, Le Grau.    


In Occitania-Camargue, it is a well-known seaside resort. It is a short distance from Nîmes, La Grande Motte.   

It has viticulture. It is not far from Les Saintes-Maries-de-la-Mer, Montpellier, Aigues Mortes.    


Here, the water is shallow; the sand is fine. The fishing port is characteristic and picturesque.   

Port Camargue: it is important because it is one of the largest tourist ports in Europe.   


We take the Milan/Ventimiglia motorway. As soon as we enter France, we follow    

always the road which, from Avignon, begins the geographical "promenade" we follow    


straight straight to the Camargue which has marshes, salt marshes and a beautiful beach.   

Pink flamingos and wild horses, pristine and wild nature.    


The tourist catalog gives us perfect indications: we end up in the Village, by the sea.    

In an area close to the canals, the village is made up of houses with one or more rooms: to live in    


natural life during, so much is heavenly! Security guards and a sheepdog that binds   

with us: grouchy, he calms down with the good relationship between the boss and my "ex-colleague"-husband     


ditto, security guard. Between visits, we go to Sète: here, in the garage, we park    

the car. It is an old building, but which we adopt for this purpose.    


We board the "Neptune", the galleon built specifically for "Pirates",   

the film by Roman Polanski, with Walter Matthau. A work of art. We are admired.    


Along the canal and salt marsh, we arrive at Aigues Mortes and the Citadel   

whose entrance, on the right, recalls the Huguenots. Then, we take the wide road    


with shops on both sides. At the bottom, we find the restaurants in the square. The stained glass windows   

of the characteristic and protective-looking church, with white walls, are colored.    


At Espiguette, we see the horses "at the window": they are magnificent and valuable specimens.   

A resale of cheeses, olives, glassware, pickles and wines. Not very expensive. 


Food: we brought cans and packs of mineral water with us, but we buy   

the bread-baguettes, lettuce and tomatoes in the shops. I speak French and we "get by".    


There are no hygiene measures in our Italy, but the gaps are forgotten    

thanks to the distractions that, little by little, appear and are materialized.    


It's September: in this period, the bar has no more guests, but Gérard tells us to listen    

the orchestra and that we can use the refrigerator for a good ice cream to taste.   


Beautiful weather for the sea and the beach: here, on some rocks, we know the two owners   

of a German shepherd dog, Top-Gun. We make friends with the two gentlemen.   




Last day on the beach: I fill my eyes with the expanse of water with great nostalgia.   

I have always adored France and, many times, I would have wanted it as my homeland.



Laura  






TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 


CATTOLICA, SAN LEO e GRADARA

(1995) 

 

 

CATTOLICA

Imbocchiamo l’autostrada A14 e, dopo tre ore, usciamo per raggiungere Cattolica.
Inizio 1900: turisticamente, Cattolica è già conosciuta come la “Regina adriatica”.

Il nostro albergo è un “Tre Stelle”. E’ carino, pulito, ordinato.
Arriviamo alle ore 9: ci offrono la colazione sotto il pergolato.

Una camera matrimoniale col bagno piccolo, un balcone, il parcheggio privato
e siamo vicini alla ferrovia. Mio marito è felicissimo di esserci arrivato.

E’ risaputo che la cucina romagnola è molto, molto rinomata
perché la sua gastronomia, alle origini contadine e marinare, è legata.

In giardino, scambiamo discorsi con gli altri clienti, durante la giornata,
accompagnati dal sottofondo della strada alquanto trafficata.

Nostre varie passeggiate fino al Centro: la grande fontana si trova sulla Piazza.
C’è molta illuminazione e, sempre, io mi gusto il buon gelato che, là, impazza.

A questo punto, ritengo opportuno informare sulla città:
ne vale la pena. Comunque, vogliamo tornarci: chissà?

Cattolica, in provincia di Rimini, si chiama Catòlga, in dialetto.
Conosciuta meta balneare, sul Mare Adriatico: desta un bell’effetto.

Dante cita Cattolica nel canto XXVIII dell’inferno, però risulta abitata
sin dall’età del bronzo. Si trova sulla Via Flaminia ed è con due Valli gemellata.

1400: sosta per i viaggiatori Rimini-Pesaro, ha taverne, locande e stazioni
per il cambio dei cavalli e con maniscalchi. Col tempo, subisce espansioni.

1600: comincia l’ampliamento oltre il borgo medioevale con edifici,
osti e pescatori; la Chiesa di Sanr’Apollinare è Parrocchia dei demografici.

1800: si hanno lo sviluppo urbanistico e la “strada nuova” con altri tipi di costruzione.
Rimini-Pesaro: dietro l’abitato, nascono la nuova strada ferrata e la stazione.

1896: finalmente, Cattolica diventa un comune indipendente.
Anni Cinquanta del 1800: sorge il bagno di mare benefico, curativo, rigenerante.

1883: creazione del “Kursaal”, ampliamento verso la spiaggia con ville fini.
Nascono parecchi edifici, con viali e numerosi splendidi giardini.

Turisti appartenenti all’aristocrazia di élite borghese o nobile:
Guglielmo Marconi e Vasilij Kandinskij, gente con un certo stile.

Persone residenti affittano stanze a famiglie della piccola borghesia o altolocate.
Anni Venti del 1900: forte sviluppo urbanistico e conseguenti ville e pensioni nate.

Anni Trenta del 1900: il Turismo delle colonie viene potenziato.
1944: i bombardamenti sono rari con tasso di distruzione molto limitato.

Anni Cinquanta: la popolazione viene raddoppiata
e l’attività del turismo ricettivo è incrementata.

Attività marinare e aziendali: confezionamento delle sardine.
Sviluppo della pesca delle vongole, loro coinquiline marine.

1930: creazione della “Casa del pescatore”, cantieristica sviluppata.
1992: Cattolica passa alla provincia di Rimini appena creata.

Importante: “Le navi” è l’acquario di Cattolica, uno tra i più grandi d’Italia.
Vediamo lo spettacolo con i delfini (fra cui, il simpaticissimo Golia).

 

SAN LEO

Da Cattolica, ci rechiamo alla Fortezza di San Leo, zona romagnola montana.
E’ in cima ad una collina, sopra la parete a strapiombo: base di costruzione romana.

Nel Medioevo, ingolosisce Bizantini, Goti, Franchi e Longobardi. E’ lì che ripara
il Re d’Italia Berengario II. San Leo diventa “Capitale d’Italia” (l’evento è cosa rara).

Vari passaggi: Malatesti, Montefeltro, Cesare Borgia, della Rovere.
Per patrioti risorgimentali (esempio: Felice Orsini) diventa il carcere

e, idem, per “Alessandro, Conte di Cagliostro”, il palermitano Giuseppe Balsamo.
San Leo una testimonianza famosa di arte militare che, con meraviglia, vediamo.

Salendo verso la Rocca, dalla strada, vediamo la torre e i tetti delle case,
paesaggio-gemma prevalentemente medioevale-rinascimentale di base

con tutto il panorama montano appenninico. Arrivati alla Rocca, sul piazzale,
vediamo qualche cannone. La guida ci accompagna nelle varie sale

del torrione, dove troviamo parecchi tipi di armi della Seconda Guerra Mondiale.
Vediamo alcuni ritratti (fra cui anche del Duca di Montefeltro), in altre sale.

 

GRADARA

Un altro giro lo compiamo a Gradara medioevale: la Cittadella,
con il viale centrale, è affascinante e ricca di storia. E’ bella.

Sul colle-confine fra Emilia-Romagna e Marche, tale roccaforte è in posizione
strategica. La vista è mozzafiato. E’ in un luogo storico e trasmette forte emozione

unica: si tratta di una dimora con tre ponti levatoi, inespugnabile,
dei De Grifo, dei Malatesta, degli Sforza-Borgia e dei Della Rovere. E’ raggiungibile

facilmente e, su entrambi i lati della via centrale, vediamo negozietti caratteristici:
e notiamo che, per la Pittura, fa proprio al caso nostro quello di cornici.

Nella chiesetta, il famoso Cristo è possibile vederlo da tre posizioni
differenti: posizioni che rendono diverse le sue espressioni.

In fondo al viale, sta il Castello di Paolo e Francesca con le mura merlate,
il ponte levatoio e il cortile elegante rinnovati con tecniche raffinate.

Francesca da Rimini e Paolo Malatesta: la loro storia è intrigante
ed è bene immortalata nell’Inferno della Divina Commedia di Dante.

Nei corridoi del museo, troviamo le spiegazioni di quanto visitiamo
e, nel piano inferiore, c’è una campana, il cui rintocco provochiamo

lanciando un sassolino. Usciti dalla roccaforte, vediamo alcuni negozietti,
fra cui quello di ferro battuto: sono artigianali i locali lavoretti.

Concludendo: credo proprio che abbia ragione chi canta “Romagna mia”:
certamente, ci si trova in uno dei più bei posti della nostra Italia.

Laura

 

 

 

CATHOLIC, SAINT LEO and GRADARA
(1995) 

 

CATHOLIC

We take the A14 motorway and, after three hours, we go out to reach Cattolica.
Early 1900s: from a tourist point of view, Cattolica is already known as the “Queen of the Adriatic”.

Our hotel is a “Three Star”. It’s nice, clean, tidy.
We arrive at 9: they offer us breakfast under the pergola.

A double bedroom with a small bathroom, a balcony, private parking
and we are close to the railway. My husband is delighted to have arrived there.

It is known that the cuisine of Romagna is very, very famous
because its gastronomy is linked to its peasant and marine origins.

In the garden, we exchange conversations with the other customers during the day,
accompanied by the background of the somewhat busy road.

Our various walks up to the Center: the large fountain is located on the Square.
There is a lot of lighting and I always enjoy the good ice cream that goes crazy there.

At this point, I deem it appropriate to inform about the city:
it’s worth it. Anyway, we want to go back: who knows?

Cattolica, in the province of Rimini, is called Catòlga, in dialect.
Known seaside destination, on the Adriatic Sea: it has a nice effect.

Dante mentions Cattolica in canto XXVIII of Hell, but it is inhabited
since the Bronze Age. It is located on the Via Flaminia and is twinned with two valleys.

1400: stopover for Rimini-Pesaro travellers, has taverns, inns and stations
for changing horses and with farriers. Over time, it undergoes expansions.

1600: expansion begins beyond the medieval village with buildings,
innkeepers and fishermen; the Church of Sant’Apollinare is the parish of demographics.

1800: there is urban development and the “new road” with other types of construction.
Rimini-Pesaro: the new railway and the station are born behind the town.

1896: finally, Cattolica becomes an independent municipality.
The fifties of 1800: the beneficial, curative, regenerating bathing in the sea was born.

1883: Creation of the “Kursaal”, expansion towards the beach with fine villas.
Several buildings arise, with avenues and numerous beautiful gardens.

Tourists belonging to the bourgeois or noble elite aristocracy:
Guglielmo Marconi and Vasilij Kandinskij, people with a certain style.

Residents rent rooms to middle-class or upper-class families.
Twenties of 1900: strong urban development and consequent villas and pensions born.

Period Thirty Years of 1900: Colony Tourism is boosted.
1944: Bombings are rare with very limited destruction rate.

Period Fifties Years of 1900: the population is doubled
and the activity of hospitality tourism has increased.

Seafaring and corporate activities: packaging of sardines.
Development of fishing for clams, their marine companions.

1930: Creation of the “House of the fisherman”, developed shipbuilding.
1992: Cattolica passes to the newly created province of Rimini.

Important: “Le Navi” is Cattolica’s aquarium, one of the largest in Italy.
We see the show with dolphins (including the very nice Goliath).

 

SAINT LEO

From Cattolica, we go to the Fortress of San Leo, in the mountainous area of ​​Romagna.
It is on top of a hill, above the sheer wall: base of Roman construction.

In the Middle Ages, it tempted the Byzantines, Goths, Franks and Lombards. That’s where it repairs
the King of Italy Berengar II. San Leo becomes “Capital of Italy” (the event is rare).

Various passages: Malatesta, Montefeltro, Cesare Borgia, della Rovere.
For Risorgimento patriots (example: Felice Orsini) it becomes prison

and, ditto, for “Alessandro, Count of Cagliostro”, the Palermitan Giuseppe Balsamo.
San Leo is a famous testimony of military art that we see with wonder.

Going up towards the Rocca, from the road, we see the tower and the roofs of the houses,
predominantly medieval-renaissance landscape-gemstone

with all the Apennine mountain panorama. Arrived at the Rocca, in the square,
let’s see some cannons. The guide accompanies us in the various rooms

of the keep, where we find several types of weapons from the Second World War.
We see some portraits (including also of the Duke of Montefeltro), in other rooms.

 

GRADARA

We make another tour in medieval Gradara: the Citadel,
with the central avenue, it is charming and full of history. She is beautiful.

On the hill-border between Emilia-Romagna and Marche, this stronghold is in position
strategic. The view is breathtaking. It is in a historic place and conveys strong unique

emotion: it is a house with three drawbridges, impregnable,
of the De Grifos, the Malatestas, the Sforza-Borgias and the Della Roveres. It’s reachable

easily and, on both sides of the central street, we see typical shops:
and we note that, for Painting, that of frames is right up our alley.

In the church, the famous Christ can be seen from three different
positions: positions that make his expressions different.

At the end of the avenue is the Castle of Paolo and Francesca with crenellated walls,
the drawbridge and the elegant courtyard renovated with refined techniques.

Francesca da Rimini and Paolo Malatesta: their story is intriguing
and is well immortalized in the Inferno of Dante’s Divine Comedy.

In the corridors of the museum, we find explanations of what we visit
and, on the lower floor, there is a bell, whose tolling we provoke

throwing a pebble. Leaving the stronghold, we see some small shops,
including that of wrought iron: the local chores are handcrafted.

 

In conclusion: I truly believe that those who sing “Romagna mia” are right:
certainly, you are in one of the most beautiful places in our Italy.

Laura

 

mercoledì 11 ottobre 2023

TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …

 


NELLA RUSSIA DI ELTSIN; AEROPORTO DI BUDAPEST
(1-21 agosto 1993)

1 agosto 1993: sala attesa dell’Aeroporto della Malpensa per la partenza
verso la Russia. Con i gestori dell’Associazione Italia-Russia facciamo conoscenza.

Ci informano. A loro, faccio presente che la mia dieta è “in bianco” a seguito
di colecistoctomia. Da bambina, desidero studiare in Russia per cui è esaudito

tale mio recondito bisogno di studiare, di imparare e di comunicare.
Italia-Russia in collaborazione con British School: sanno programmare e organizzare

il Corso di lingua russa, con partecipazione della Marina di là, che vede il nostro imbarco
sull’aereo di una Compagnia italiana, con passaporto e, all’Aeroporto Pulkovo, lo sbarco.

Durante il viaggio, dal finestrino, possiamo ammirare i panorami sottostanti,
fra cui il nastro argenteo del fiume Danubio: tutto ammiriamo, noi partecipanti.

Scalo a Budapest. In sala d’attesa-coincidenza, scriviamo cartoline e ci conosciamo
un po’ meglio. Sera: al Pulkovo/San Pietroburgo, un buon atterraggio lo effettuiamo.

Tale scalo è in direzione sud, è hub della Compagnia Rossya Airlines ed è situato
a 23 chilometri dal centro città: noi passeggeri vediamo un aeroporto datato.

Operazioni-sbarco, compilazione-dichiarazione materiale: orologi, anelli, valuta.
Un compagno di corso mi dice di aspettare: cosa lunga ma, volentieri, mi aiuta.

In aeroporto, vedo che uomini perquisiscono una donna. La cosa mi fa paura
e spero che il compagno di corso faccia presto perché sembra una cosa dura.

Ritorna dopo un bel po’ di tempo e riprende ad aiutare me ed altri: in India,
aveva visto il treno strapieno di povera gente e non in orario (quale sua ansia!).

Molti mezzi russi sono abbastanza rovinati; così, il pullman che ci accompagna
alla Casa dello Studente. La porta in fondo, vicina a me, si apre: che magagna!

Infatti, le valigie sono ammassate nel fondo del mezzo e l’autista ferma e scende
a dare un grande colpo per chiuderla: ognuno di noi comprende

che, se “il buon giorno si vede dal mattino” … Eh, sì! … Lungo la strada, notiamo
un uomo ubriaco, con la bottiglia di vodka in mano: subito, ci rendiamo

conto che è un modo per dimenticare i dispiaceri di una vita carente.
Giunti alla Casa, riceviamo le chiavi delle nostre camerette: qui, è apparente,

è impressione di essere arrivati in un mondo tranquillamente sano:
ogni armadio è appoggiato al muro, senza fondo di chiusura: davvero, ultraspartano.

I bagni sono puliti, ma non sono certo come i nostri: hanno tracce visibili di calcare
e, negli ultimi giorni, il riscaldamento viene spento perché necessita risparmiare.

La mattina seguente, Galia, la Direttrice, ci accompagna in filovia al Palazzo delle Poste
e Telefoni Centrali per avvertire le nostre famiglie che siamo arrivati tutti senza “batoste”.

Il palazzo è presso una galleria stile “Inizio Secolo”, vicina all’Érmitage e, correttamente,
Galia ci informa che, per viaggiare sui mezzi pubblici costa 1 Dollaro, mensilmente.

Pomeriggio: accompagnamento al Palazzo “vecchio stile” dell’Ammiragliato:
ogni gradino delle scale è molto vecchio e un po’ consumato.

Qui, ci spiegano che le lezioni saranno tenute presso la nostra Casa dello Studente
e, con la prima lezione, conosciamo Marina, la nostra insegnante.

San Pietroburgo, “La Venezia del Nord”: è una città costruita su quarantadue isole,
ha tantissimi ponti, ha un complesso sistema di canali presso la Neva e cupole

a cipolla di molte chiese. Nel 1703, la costruisce Pietro il Grande come “finestra
sull’Occidente” ed è la seconda città della Russia, dopo Mosca. Si trova a destra

delle odierne Repubbliche Baltiche ed è una delle città abbastanza recenti
che vantano un grande patrimonio ed una storia che possiede innumerevoli eventi,

E’ una città affascinante. Qui, hanno vissuto Igor Stravinskij
e l’autore del romanzo “Le notti bianche”, il giovane Feodor Dostoevskij.

Bartolomeo Rastrelli e Giacomo Quarenghi, architetti italiani che l’Imperatrice
Caterina II incarica di costruire, nella “Capitale del Nord”, cinque palazzi, edifici

collegati fra loro e che formano il “Museo dell’Érmitage”. Tale museo è possessore
di 3 milioni di opere dalla Preistoria alla prima metà dell’Ottocento. L’accompagnatore

ci spiega che Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Rembrandt, Tiziano,
Rubens, Cézanne, Matisse, Monet, Picasso e Renoir lì presenziano.

Isola di Pietrograd, delta del fiume Neva: qui, è stato costruito il cuore più antico
della città, ossia la Fortezza di Pietro e Paolo sede del Centro Storico.

Tale Fortezza sul Mar Baltico viene edificata come difesa verso il potere svedese
e, nel 1917, sarà la prigione per gli oppositori del regime, temendo le loro ascese.

Infatti, qui, saranno imprigionati Alksei (figlio unico di Pietro I), Dostoevskij,
Aleksandr (il fratello maggiore di Lenin), Gorkij, Bakunin e Trotskij.

La “porta di Pietro”, con l’Aquila Bicipite, introduce nella Fortezza: giardini bellissimi,
caserma, carceri, arsenale, zecca. La cattedrale di San Pietro e Paolo e il campanile: massimi

rappresentanti di bellezza. “Piòtr i Pavloski Sàbor”, la chiesa più antica della città, possiede
un campanile altissimo con guglia dorata su cui sta un angelo che regge la croce: si vede

bene. Nell’interno della basilica con molto oro zecchino, vedo le bare in marmo bianco
da Pietro il Grande a Caterina II, … Di vedere tutta questa arte proprio non mi stanco.

Presso un angolo dei giardini, una bancarella vende i souvenirs. Il mio collega che conosce
un po’ di Russo si presta ad aiutarci, in modo che non subiamo raggiri e angosce.

Compero una balalaika e uno scrignetto nero scolpito e laccato: presenziano
qui, in Italia, in casa mia, tali gioielli: stupore e meraviglia suscitano.

Uscita all’esterno delle mura: vedo una donna che si bagna nelle acque non molto calde
della Neva e, poi, potrà prendere il sole. Si tratta di necessità o tradizioni salde?

Il Palazzo d’inverno è di un delicato colore verde-pastello e la Piazza antistante
E’ STORICA: tra il 23 e il 24 ottobre 1917, i Bolscevichi assaltano tale piazza grande.

Le Guardie Imperiali, il 9 gennaio 1905, reprimono sanguinosamente la rivendicazione
dei moltissimi operai del loro sacrosanto diritto alla migliore condizione

lavorativa. E’ la “DOMENICA DI SANGUE”: lo Zar Nicola II è infamato, presso la popolazione.
1991: l’URSS è dissolta. Sempre qui, si svolge più di una manifestazione

per chiedere la democrazia. Spicca la Colonna di Alessandro I, lo zar artefice della vittoria
contro Napoleone Bonaparte. E’, sempre, qualcosa che verrà tramandato nella Storia.

Lo Zar incarica Auguste Ricard de Montferrand, sul cui grande e ambizioso progetto
viene edificata la Cattedrale di Sant’Isacco: importante e valido architetto!

Tale cattedrale è chiamata “La Chiesa costruita sulle ossa” perché molti lavoratori
sono morti per inspirazione dei fumi, onde poter applicare le lamine-ori:

esalazioni dal verderame del metallo. Nell’interno sontuoso, sotto la volta centrale
il gigantesco affresco raffigura la Vergine tra Angeli e Santi: opera di aspetto principale.

A 43 metri di altezza, il magnifico panorama di San Pietroburgo lo si può ammirare
dopo avere salito i 262 gradini del colonnato: cosa da non dimenticare!

La Cattedrale di Nostra Signora di Kazan richiama San Pietro del Vaticano:
custodisce l’immagine miracolosa della Madonna del Kazan, da cui non mi allontano.

Alessandro Nevskij, “Il Principe di Novgorod”, vive nel 1200. Sua elezione
a simbolo di indipendenza contro i Mongoli. Grande militare, vince i Mongoli e ottiene

vittorie anche contro vari popoli, fra cui gli Svedesi, i Tedeschi del Baltico.
Nevsky Prospekt: tale Prospettiva è intitolata a lui, vincitore, della popolazione amico.

Segnalazione: se si sta attraversando la strada con il permesso verde del semaforo,
affrettarsi perché i mezzi non rispettano, per legge, sembra; per cui: “NO!”, imploro.

Dalla nostra “Abscijizzie”, io, Tiziana e Antonio percorriamo circa dieci minuti
a piedi per recarci alla fermata della filovia. Il mezzo lo aspettiamo tutti

e, in fondo alla strada, si vede il Monastero Bianco e Bluette: cielo e nuvole
che ci donano una vista irreale e bellissima, da dipingere. Il tempo è mutevole.

Le filovie sono ammaccate e ruggini, strapiene di persone: una volta, mi viene
ceduto il posto; sto bene ma, con un mucchio di gente, mi sento un po’ in catene.

Il Ponte Aniskov: ha quattro statue di cavalli e una di un domatore. Rappresenta
il cavallo tranquillo domato da un uomo, il cavallo che diventa

disobbediente, il cavallo che diventa più dinamico, il cavallo che si sente
indomito, per cui l’uomo è a terra e l’animale festeggia allegramente.

Alexander Menshikov, buon amico e compagno di Pietro il Grande ha origine umile,
ma Pietro lo promuove presto Duca e Governatore Generale di San Pietroburgo. Utile

la sua supervisione per edificare la Fortezza di Pietro e Paolo e la Fortezza
di Kronshlot (oggi Kronstadt), nel Golfo di Finlandia: lavori di grande bellezza.

Menscikov commissiona un grande palazzo sull’Isola Vasilievsky, palazzo lussuosissimo.
1732-1918: la casa diventa una scuola militare; poi, il suo interno diventerà bellissimo.

1981: viene aperto al pubblico per ospitare parte della collezione dell’Érmitage dedicata
alla cultura russa. Posso confermare la sua bellezza perché io stessa ci sono entrata.

Tiziana desidera lo yogurt che trova solamente in un negozio di vendita non molto distante
dalla nostra Casa dello Studente: nutrirsi del “suo” yogurt, per lei, è importante.

Sulla Nevskij, troviamo negozi, caffè, farmacie (apotéke), fotografo, supermercato.
Il supermercato: è importante per ACQUISTO DELL’ACQUA IN TANICA, è ricercato.

1908: i Russi sono i primi ad accorrere in aiuto ai terremotati di Messina e Reggio Calabria
a mezzo dell’Incrociatore AURORA. Gente buona e sensibile che aiuta la nostra Patria.

Siamo di fronte alle coste finlandesi, nel porto di San Pietroburgo: l’Incrociatore Aurora
vecchio e glorioso è qui. Lo vedo: sono commossa. Anche se il tempo lo deteriora,

è sottoposto a restauri e, oggi, appartiene al grandissimo Museo Navale Centrale
con la bandiera di Sant’Andrea, importante simbolo della Marina sovietica: arciducale

Museo, viene fondato da Pietro I, il Grande. Aurora riceve le sue forti onorificenze:
l’ ”Ordine della Bandiera Rossa” e l’ ”Ordine della Rivoluzione d’Ottobre”, alte benemerenze.

Visita al Cimitero di Guerra e al Monumento ai Caduti. I Giardini botanici: sono vicini
al nostro alloggio dove vivono anche Boms e la sua mamma, begli esemplari di gattini

della mensa. Un giorno, Boms esce e cammina sulla strada. Lo vado a “recuperare”
e lo sgrido: lo riferisco alle inservienti con le quali i discorsi sono facili da scambiare.

Fra le Guardie maschili, una ha una cagnolina nera: Malvina. A lui, dico che mio marito
è idem Guardia e che detiene una “Beretta”: capisce bene. La mattina: il turno è finito

e, di giorno, subentrano le Guardie-donna. Una legge la rivista dei Testimoni di Geova:
sono diffusi in tutto il Mondo. La televisione (bianco e nero) trasmette “La piovra”

diffusa qualche anno prima, in Italia, e doppiata in lingua russa. Abbiamo occasione
di vedere il Teatro “Marinskij”, esternamente: il suo colore è di un grigione …

Ma, in futuro, verrà ritinteggiato. Domenica: partecipazione al balletto. Non mi sento
bene, moralmente, per cui non partecipo: colpa del mio abbattimento.

Poi, mi riferiscono che è stato interessante. “Casetta in legno di Pietro I”: la visita
ci mostra una piccola casa di legno, è rossiccia ed è la sua prima residenza; è apposita

costruzione dell’epoca della fondazione di San Pietroburgo. La capanna di tronchi viene
costruita in soli tre giorni dai soldati e la data della sua nascita contiene,

praticamente, la data della fondazione della città. Izba con stile russo-barocco-olandese
ha tre stanze: soggiorno, camera da letto e studio. Ha tonalità un po’ accese.

Da usare solamente durante i mesi estivi, non ha camini. 1703-1708: costruzione
della città e della Fortezza di San Pietro e Paolo, Pietro I sorveglia i lavori e dà protezione

alla casetta dalle intemperie. La ristrutturazione, in seguito, verrà effettuata
da Caterina II e la ricostruzione da Nicola I, per cui la camera da letto sarà trasformata

in una cappella per il Cristo Redentore. Ritenuta un importante monumento nazionale,
contiene cimeli-oggetti di Pietro I di uso domestico e personale.

21 agosto 1993, RITORNO: preparazione dei bagagli. Cena alla mensa. Leggo un giornale
regalatomi, fra cui notizie su Baldovino del Belgio. Dormita di tre ore e levata alle

ore 3 (la mia vicina mi bussa alla porta per “la sveglia”). Salita sul mezzo in direzione
Aeroporto Pulkovo, parte nuova: PARTENZE. Transito sul ponte aperto con accensione

del fondo chiamato “Le notti bianche”. Arrivo a Pulkovo: saluti e ringraziamenti
a Galia. Imbarco con due file: una con molti passeggeri. L’altra non ha “assembramenti”,

sembra veloce ma, ad un certo punto, si blocca. Io e la mia vicina temiamo di perdere
l’aereo. L’operatore-controllore mi guarda il borsellino; glielo dò per poi restituire.

L’operazione è conclusa; in sala d’attesa, mi accorgo che mi è sparito 1 dollaro: lampante
il gioco di prestigio perché, in Russia, il dollaro è moneta pregiatissima, allettante.

Aspettiamo un paio d’ore per salire sull’aereo della Compagnia italiana: aereo non grande,
ma con un motorino “musicale”. Tratta: Budapest-Malpensa, dove mio marito mi attende.

Atterraggio buonissimo ed applauso al pilota. Pietroburgo: bella, e storica città.
Patria di molti artisti che vi hanno svolto le loro stupende ed artistiche attività.

Sarai sempre nei miei ricordi e, farò il possibile per rivederti, te lo prometto.
Voglio rivedere te, l’arte che custodisci a mezzo chiese e palazzi, e la Neva nel suo letto.

Laura

 

 

IN YELTSIN’S RUSSIA; BUDAPEST AIRPORT
(August 1-21, 1993)

August 1, 1993: waiting room at Malpensa Airport for departure
towards Russia. We get acquainted with the managers of the Italy-Russia Association.

They inform us. To them, I note that my diet is “blank” as a result
of cholecystoctomy. As a child, I wish to study in Russia so it is fulfilled

my hidden need to study, to learn and to communicate.
Italy-Russia in collaboration with the British School: they know how to plan and organize

the Russian language course, with the participation of the Navy there, which sees our embarkation
on the plane of an Italian Company, with a passport and, at Pulkovo Airport, the landing.

During the journey, from the window, we can admire the views below,
including the silver ribbon of the Danube river: we participants admire everything.

Stopover in Budapest. In the waiting room-connection, we write postcards and get to know each other
a little better. Evening: at Pulkovo/St. Petersburg, we make a good landing.

This airport is in a southerly direction, it is the hub of the Rossya Airlines Company and is located
23 kilometers from the city centre: we passengers see an outdated airport.

Operations-landing, compilation-material declaration: watches, rings, currency.
A classmate tells me to wait: a long thing but, willingly, he helps me.

At the airport, I see men frisking a woman. That scares me
and I hope that my classmate does it soon because it seems like a hard thing.

He returns after a long time and starts helping me and others again: in India,
he had seen the train full of poor people and not on time (what his anxiety!).

Many half Russians are quite ruined; thus, the bus that accompanies us
at the Student House. The door at the back, close to me, opens: what a flaw!

In fact, the suitcases are stacked in the bottom of the vehicle and the driver stops and gets out
to give a big blow to close it: each of us understands

which, if “a good day starts in the morning” … Eh, yes! … On the way, we notice
a drunk man, with a bottle of vodka in his hand: immediately, we realize

that it is a way to forget the sorrows of a deficient life.
Once at the house, we receive the keys to our bedrooms: here, it is apparent,

it is the impression of having arrived in a quietly healthy world:
each wardrobe leans against the wall, with no closing bottom: truly, ultra-spartan.

The bathrooms are clean, but they are certainly not like ours: they have visible traces of limescale
and, in the last few days, the heating is turned off because it needs to save money.

The following morning, Galia, the Director, takes us on the trolley to the Palazzo delle Poste
and Telefoni Centrali to warn our families that we have all arrived without “hits”.

The building is in a turn-of-the-century gallery, close to the Hermitage and, correctly,
Galia informs us that to travel on public transport it costs 1 dollar, monthly.

Afternoon: escort to the “old style” Admiralty Building:
every step of the stairs is very old and a little worn.

Here, they explain to us that the lessons will be held at our Casa dello Studente
and, with the first lesson, we get to know Marina, our teacher.

St. Petersburg, “The Venice of the North”: is a city built on forty-two islands,
it has many bridges, has a complex system of canals at the Neva and domes

onion of many churches. In 1703, Peter the Great built it as a “window
on the West” and is the second largest city in Russia, after Moscow. It is on the right

of today’s Baltic Republics and is one of the fairly recent cities
that boast a great heritage and a history that has countless events,

It’s a fascinating city. Here, Igor Stravinsky lived
and the author of the novel “White Nights”, the young Feodor Dostoevsky.

Bartolomeo Rastrelli and Giacomo Quarenghi, Italian architects who the Empress
Catherine II instructs to build, in the “Northern Capital”, five palaces, buildings

connected to each other and forming the “Ermitage Museum”. This museum is owner
of 3 million works from Prehistory to the first half of the 19th century. The chaperone

explains that Leonardo, Michelangelo, Raphael, Caravaggio, Rembrandt, Titian,
Rubens, Cézanne, Matisse, Monet, Picasso and Renoir are present there.

Petrograd Island, delta of the Neva River: the oldest heart of the city
was built here, i.e. the Peter and Paul Fortress, seat of the Historic Center.

This Fortress on the Baltic Sea is built as a defense against Swedish power
and, in 1917, it will be the prison for the opponents of the regime, fearing their ascents.

In fact, here, they will be imprisoned, Alksei (only son of Peter I), Dostoevsky,
Alexander (Lenin’s older brother), Gorky, Bakunin and Trotsky.

The “gate of Peter”, with the double-headed eagle, leads into the fortress: beautiful gardens, barracks, prisons, arsenal, mint. The cathedral of San Pietro e Paolo and the bell tower: maxima

beauty representatives. “Piòtr i Pavloski Sàbor”, the oldest church in the city, owns
a very high bell tower with a golden spire on which stands an angel holding up the cross: it shows

well. Inside the basilica with a lot of pure gold, I see the white marble coffins
from Peter the Great to Catherine II, … I never get tired of seeing all this art.

At a corner of the gardens, a stall sells souvenirs. My colleague who knows
a little Russian lends itself to help us, so that we do not suffer scams and anguish.

I buy a balalaika and a carved and lacquered black casket: they attend
here, in Italy, in my house, such jewels: amazement and wonder arouse.

Going outside the walls: I see a woman bathing in the not very hot waters
of the Neva and, then, will be able to sunbathe. Is it about necessity or solid traditions?

The Winter Palace is of a delicate green-pastel color and the square in front of it
IT IS HISTORICAL: between 23 and 24 October 1917, the Bolsheviks stormed this large square.

The Imperial Guards, on January 9, 1905, bloodily repressed the claim
of the very many workers of their sacrosanct right to the best condition

working. It’s “BLOODY SUNDAY”: Tsar Nicholas II is infamous among the population.
1991: The USSR is dissolved. Also here, more than one demonstration takes place

to ask for democracy. The Column of Alexander I stands out, the tsar responsible for the victory against Napoleon Bonaparte. It is, always, something that will be handed down in History.

The Tsar instructs Auguste Ricard de Montferrand, on whose great and ambitious project
St. Isaac’s Cathedral is built: an important and valid architect!

Such a cathedral is called “The Church Built on Bones” because of the many workers
they died by inhaling the fumes, in order to be able to apply the foils:

fumes from the verdigris of the metal. In the sumptuous interior, under the central vault
the gigantic fresco depicts the Virgin between Angels and Saints: the main aspect of the work.

At 43 meters high, the magnificent panorama of St. Petersburg can be admired
after having climbed the 262 steps of the colonnade: something not to be forgotten!

The Cathedral of Our Lady of Kazan resembles the Vatican’s St. Peter:
it keeps the miraculous image of Our Lady of Kazan, from which I do not depart.

Alexander Nevsky, “The Prince of Novgorod”, lives in the 1200s. His election
as a symbol of independence against the Mongols. Great military, he wins the Mongols and obtained

victories against various peoples, including the Swedes, the Germans of the Baltic.
Nevsky Prospekt: ​​this Prospect is named after him, victor, friend of the population.

Signalling: if you are crossing the road with green permission from the traffic light,
rush because the means do not respect, by law, it seems; so: “NO!”, I implore.

From our “Abscijizzie”, Tiziana, Antonio and I walk about ten minutes
walk to get to the trolleybus stop. We are all waiting for the vehicle

and, at the end of the road, you can see the White and Bluette Monastery: sky and clouds
that give us an unreal and beautiful view, to be painted. Time is changeable.

The trolleybuses are dented and rusty, packed with people: once, it comes to me
gave way; I’m fine but, with a lot of people, I feel a bit in chains.

Aniskov Bridge: has four statues of horses and one of a trainer. Represents
the quiet horse tamed by a man, the horse that becomes

disobedient, the horse that becomes more dynamic, the horse that feels
indomitable, so the man is on the ground and the animal celebrates happily.

Alexander Menshikov, good friend and companion of Peter the Great comes from humble origins,
but Peter soon promoted him Duke and Governor General of St. Petersburg. Useful

his supervision to build the Peter and Paul Fortress and the Fortress
of Kronshlot (now Kronstadt), in the Gulf of Finland: works of great beauty.

Menshikov commissions a large palace on Vasilievsky Island, a very luxurious palace.
1732-1918: the house becomes a military school; then, its interior will become beautiful.

1981: Opened to the public to house part of the dedicated Érmitage collection
to Russian culture. I can attest to its beauty because I’ve been in it myself.

Tiziana wants yoghurt which she can only find in a sales shop not far
from our Student House: using “her” yoghurt is important for her.

On Nevsky, we find shops, cafes, pharmacies (apotéke), photographer, supermarket.
The supermarket: it is important for PURCHASE OF WATER IN THE TANK, it is sought after.

1908: the Russians are the first to come to the aid of the earthquake victims of Messina and Reggio Calabria
by cruiser AURORA. Good and sensitive people who help our country.

We are facing the Finnish coast, in the port of St. Petersburg: the Cruiser Aurora
old and glorious is here. I see it: I’m moved. Even if the weather spoils it,

it has undergone restoration and, today, belongs to the huge Central Naval Museum
with the flag of Sant’Andrea, an important symbol of the Soviet Navy: archducal

Museum, was founded by Peter I, the Great. Aurora receives its strong honors:
the “Order of the Red Banner” and the “Order of the October Revolution”, high merits.

Visit the War Cemetery and the War Memorial. The Botanical Gardens: they are close
to our accommodation where Boms and his mother also live, beautiful specimens of kittens

of the canteen. One day, Boms goes out and walks on the street. I’m going to “recover” it
and I scold him: I’m referring to the attendants with whom conversations are easy to exchange.

Among the male Guards, one has a little black dog: Malvina. To him, I say my husband
ditto Guardia and who holds a “Beretta”: he understands well. In the morning: the shift is over

and, during the day, the Guards-women take over. One reads the magazine of Jehovah’s Witnesses:
are spread all over the world. The television (black and white) broadcasts “The octopus”

released a few years earlier, in Italy, and dubbed into Russian. We have occasion
to see the “Marinsky” Theater, externally: its color is a gray …

But, in the future, it will be repainted. Sunday: participation in the ballet. I do not feel
well, morally, so I don’t participate: because of my despondency.

Then, they tell me it was interesting. “Peter I’s wooden house”: the visit
he shows us a small wooden house, it is reddish and it is his first residence; it is specific

building from the time of the founding of St. Petersburg. The log cabin comes
built in just three days by soldiers and the date of his birth contains,

practically, the date of the foundation of the city. Izba with Russian-Baroque-Dutch style
it has three rooms: living room, bedroom and study. It has somewhat bright tones.

To be used only during the summer months, it has no chimneys. 1703-1708: construction
of the city and of the Fortress of Saint Peter and Paul: Peter I supervises the works and gives protection

to the cottage from the weather. The restructuring will then be carried out
from Catherine II and reconstruction from Nicholas I, as a result of which the bedroom will be transformed

in a chapel for Christ the Redeemer. Considered an important national monument, it
contains relics-objects of Peter I for personal and domestic use.

August 21, 1993, RETURN: packing. Dinner at the canteen. I read a newspaper
given to me, including news about Baudouin of Belgium. Three hours sleep and got up at

3 am (my neighbor knocks on my door to “wake up”). Get on the vehicle in direction
Pulkovo airport, new part: DEPARTURES. Transit on the open deck with ignition

of the fund called “White Nights”. Arrival in Pulkovo: greetings and thanks
in Galia. Boarding with two rows: one with many passengers. The other has no “assemblies”,

it seems fast but, at some point, it crashes. My neighbor and I are afraid of missing our
plane. The operator-controller looks at my purse; I give it to him and then give it back.

The operation is completed; in the waiting room, I realize that I have lost 1 dollar: obvious
the sleight of hand because, in Russia, the dollar is a highly prized, attractive currency.

We wait a couple of hours to get on the plane of the Italian Company: a plane that is not
large,
but with a “musical” moped. Route: Budapest-Malpensa, where my husband is waiting for me.

Very good landing and applause for the pilot. Petersburg: beautiful, historic city.
Homeland of many artists who have carried out their wonderful and artistic activities there.

You will always be in my memories and I will do my best to see you again, I promise.
I want to see you again, the art you keep between churches and palaces, and the Neva in its bed.

Laura