martedì 23 agosto 2022

HECTOR BERLIOZ

Hector Louis Berlioz nasce a La Côte-Saint-André l'11 dicembre 1803 e muore a Parigi l'8 marzo 1869. 


E' un compositore francese del periodo romantico ed è figlio di Louis-Hector Berlioz, medico d'una certa fama. 

Hector coltiva la sua passione per la musica, sicuramente, trasmessagli dal padre per diletto, servendosi di un flauto e una chitarra per suonare ciò che ode. 


La prima volta che si accosta alla scrittura della composizione lo fa verso i 12 anni, scarabocchiando su un foglio alcune note, però non imparerà mai a suonare il pianoforte. 


Berlioz, dopo gli studi di Ginnasio nella sua cittadina,  viene mandato a Parigi per frequentare  i corsi di Medicina.

Parigi è ancora la capitale delle Arti e, qui, la passione di Berlioz si sviluppa maggiormente da farlo decidere per gli studi al Conservatorio. 

Irritato perché la sua autorità non è rispettata, suo padre gli toglie i mezzi di sostentamento   forniti fino a quel momento e Berlioz si fa ammettere come corista al "Teatro del Ginnasio Drammatico". 

1º novembre 1829: le stesse composizioni sono nuovamente ascoltate in un concerto nel quale l'autore fa eseguire una nuova opera: "Concerts des Sylphes".

1826: Berlioz appartiene agli allievi del Conservatorio (il cui nome è "Scuola Reale di Musica) e segue le lezioni di Lesueur per via del suo stile libero, dal momento che necessita di un protettore in vista del grande Concorso di Composizione, il famoso "Prix de Rome". 

La protezione di Lesueur gli è necessaria perché Cherubini non è ben disposto nei suoi confronti (che prova antipatia per la musica di Berlioz) e, più di una volta,  sostiene l'esame di  preparazione a questo concorso  senza essere ammesso; per cui, dopo cinque tentativi, la sua costanza vince gli ostacoli e, nel Concorso del 1830, gli viene assegnato il "Primo Premio" per la composizione di una cantata con Sardanapalo come soggetto. 

Marzo 1854: muore la prima moglie, l'attrice teatrale Harriet Smithson, di origine irlandese e,  pochi mesi dopo l'artista si sposa per la seconda volta. 


1855: a Londra,  incontra Wagner, ma la cordialità degli inizi si trasforma, poi, in grande freddezza.

Mendelssohn, molto apprezzato da Cherubini, è amico di Berlioz, ma non lo considera un grande compositore.


Berlioz è membro della Massoneria e la morte del figlio Louis e della seconda moglie turbano gli ultimi anni della sua vita. 

 

Fra le cose positive successe a Berlioz, ci sono il viaggio trionfale in Russia, altre composizioni e il riamare una donna che aveva amato in gioventù: il tutto succede fino alla sua morte, avvenuta nel 1869. 


Amicizie e rivalità: 

Fra i suoi amici, presenziano grandi musicisti dell'Ottocento: Franz Liszt, Fryderyk Chopin e Camille Saint-Saëns; come già detto, l'amicizia con Wagner si raffredda. 

Conosce anche Johann Strauss e presenzia ad alcuni suoi concerti.    


Comunque, il mondo della musica è diviso:  chi lo considera un genio, chi lo considera un pazzo. 


Berlioz come critico musicale, scrittore e teorico: 

Come critico e come scrittore, Berlioz è un critico-scrittore molto buono e la sua reputazione è giustamente meritata, negli anni di collaborazione con la "Gazzetta Musicale di Parigi" e il "Journal des débats". 


Al numero considerevole di articoli che fa pubblicare vanno aggiunti: 

. Viaggio musicale in Germania e in Italia (Paris, Labille, 1844, 2 voll. in 8º)

. Les soirées de l'orchestre (Paris, Michel Levy frères, 1851, 1 vol in-12º)

. Grotesque de la Musique (1859), trad. italiana a cura di A. Taverna, I grotteschi della musica, Zecchini Editore, Varese, 2004, p. 306.

. Trattato di strumentazione e di orchestrazione moderne, con esempi in partitura tratti dalle opere di quasi tutti i grandi maestri e da qualcuna dell'autore (Paris, Schonenberg, 1 vol. grande in-4º) buona guida per la conoscenza e l'impiego delle risorse d'orchestra.

. Prima di altri, teorizza la moderna orchestrazione buttando le basi della distribuzione spaziale dei musicisti, funzionale all'acustica ideale. 


Composizioni, composizioni orchestrali:    

Sinfonie:

. Symphonie fantastique op. 14 (1830)

. Harold en Italie op. 16 per viola e orchestra (1834)

. Roméo et Juliette, symphonie dramatique op. 17 per soli, coro e orchestra (1839)

. Grande symphonie funèbre et triomphale op. 15 per banda militare di fiati e percussioni con archi e coro ad libitum (1840) 


Ouvertures: 

. Waverley op. 1 (1828)

. Le Roi Lear op. 4 (1831)

. Rob Roy H 54 (1831)

. Carnevale Romano op. 9 (1844)

. Le Corsaire op. 21 (1844)

. Marche troyenne H 133b (1864)


Composizione concertante: 

. Réverie et caprice op. 8 per violino e orchestra (1841) 


Composizioni corali e orchestrali: 

Opere: 

. Estelle et Némorin H 17 (1823, perduta)

. Les francs-juges op. 3 (1826-1833, abbandonata)

. Huit Scènes de Faust H 33 per soli, coro, chitarra e orchestra (1828-1829)

. Lélio, ou le retour à la vie, monodrame lyrique op. 14b per narratore, soli, coro, pianoforte e orchestra (1832)

. Benvenuto Cellini op. 23 (1838)

. La nonne sanglante H 91 (1841-1847, incompiuta)

. Les Troyens op. 29 (1856-1858 - basata sull'Eneide di Virgilio) in seguito suddiviso in due parti:

. La prise de Troye op. 29a

. Les Troyens à Carthage op. 29b

. Béatrice et Bénédict op. 27 (1862 - basata su Molto rumore per nulla di Shakespeare)


Oratori: 

. La Damnation de Faust, légende dramatique op. 24 per soli, coro e orchestra (1846)

. L'enfance du Christ, trilogie sacrée op. 25 per soli, coro, organo e orchestra (1854)


Composizioni sacre: 

. Messe solennelle H 20a per soli, coro e orchestra (1824)

. Chant sacrée op. 2b/6 per tenore, coro e orchestra (1829)

. Quartetto e coro dei maggi H 59 per coro e orchestra (1832)

. Le cinq mai, chant sur la mort de l’empereur Napoléon op. 6 per basso, coro e orchestra (1835)

. Grande messe des morts (Requiem) op. 5 per tenore, coro e orchestra (1837)

. Prière du matin op. 19/4 per coro di voci bianche e pianoforte (1846)

. Te Deum op. 22 per tenore, coro, organo e orchestra (1849)

. Meditation religieuse op.18/1 per coro e orchestra (1849)

. La Fuite en Égypte, mystère en style ancien op. 25 per tenore, coro e orchestra (1850)

. Hymne pour la consecration du noveau tavernacle H 135 per coro e organo (1859)

. Veni Creator H 141 per soliste, coro femminile e organo (1861-1868)

. Tantum ergo H 142 per soliste, coro femminile e organo (1861-1868)


Composizioni profane: 

. Scène héroique sur la révolution grecque

. Sara la baigneuse

. Hymne à la France

. Chants des chemins de fer

. L'impériale

. Le ballet des ombres

. Chant guerrier

. Chanson à boire

. Le jeune pâtre breton

. Aubade

. Le chant des Bretons

. La menace des Francs

. Le temple universel

. Tristia

. Hélène

. La belle voyageuse

. Vox Populi

. Cantate per il Prix de Rome

. La mort d'Orphée

. Herminie

. La mort de Cléopatre

. La mort de Sardanapale 


Liriche: 

. Le dépit de la bergère

. Le maure jaloux

. Amitié, reprends ton empìre

. Pleure pauvre Colette

. Canon libre à la quinte

. Le montagnard exilé

. Toi qui l'aimas verse des pleurs 


Nocturne: 

. Le pêcheur

. Le roi de Thulé

. Irlande

. La captive

. Je crois en vous

. Chansonette

. Les nuits d'été

. La mort d'Ophélie

. Fleurs des landes

. Feuillets d'album

. Le coucher du soleil

. L'origine de la harpe

. Adieu Bessy

. Elégie en prose

. Les champs

. La belle Isabeau

. Le chasseur danois

. Zaide

. Le trébuchet

. Nessun maggior piacere

. Le matin

. Petit oiseau


Musica da camera: 

. Albumleaf H 96 per pianoforte (1844)

. Hymne pour l’élévation H 100 in re maggiore per organo (1844)

. Sérénade agreste à la Madone sur le thème des pifferari romains H 98 in mi bemolle maggiore per organo (1844)

. Toccata H 99 in do maggiore per organo (1844)


Arrangiamenti: 

. La Marseillaise H 51 di Rouget de Lisle strumentata da Berlioz (1830)

. Recitativi de Il franco cacciatore H 89 di Weber strumentati da Berlioz (1841)

. Invito alla danza H 90 di Weber strumentato da Berlioz (1841)

. Erlkönig H 136 di Schubert strumentato da Berlioz (1860)

. Berlioz come personaggio letterario 


Nota Bene: La ricca personalità di Berlioz ha ispirato romanzi, racconti, opere di teatro, eccetera.


Prosa: 

1929: Étienne Rey, La vie amoureuse de Berlioz (Ernest Flammarion, 1929) 

1972: F. W. Kenyon, Passionate Rebel: The Story of Hector Berlioz 

2004: Christine Balint, Ophelia's Fan (New York: W W Norton & Company) 

2006: Jude Morgan, Symphony 

2011: Óscar Esquivias, El arpa eólica (in Steampunk: antología retrofuturista, Madrid, Fábulas de Albión). Ucronia sul giovane Berlioz e suo maestro Luigi Cherubini[4]

2012: Thierry Rousselet, Épisode ultime de la vie d'un artiste (Éditions Le Solitaire) 


Teatro: 

1972: Charles Mérlé, Berlioz, opera in quattro atti, prima rappr.: 1972, Théâtre de la Porte Saint-Martin, Parigi. 

2000: Olivier Teitgen, Entente cordiale, opera in tre atti, sull'incontro a Londra (giugno 1855) tra Richard Wagner e Berlioz. 

Libretti d'opera: 

2003: Christian Wasselin, Les Orages désirés, musica di Gérard Condé. 


Cinema: 

1942: Delirio d'amore

2003: Moi, Hector Berlioz


Riconoscimenti discografici: 

Berlioz, Benvenuto Cellini - BBC Symphony Orchestra, Chorus of the Royal Opera House, Covent Garden, Christiane Eda-Pierre, Jane Berbié, Nicolai Gedda, Robert Massard, Roger Soyer & Sir Colin Davis, 1972 Philips - Grammy Award for Best Opera Recording 1973


Influenza culturale: 

A Berlioz è intitolato il cratere "Berlioz" su Mercurio.  


Battuto al computer da Lauretta 




Hector Berlioz nel 1863: 


https://it.wikipedia.org/wiki/File:Berlioz_Petit_BNF_Gallica.png   


 

   







 




lunedì 22 agosto 2022

VINCENZO BELLINI

Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini nasce a Catania il 3 novembre 1801 e muore a Puteaux (Francia) il 23 settembre 1835. 


E' un compositore italiano ed è uno dei più celebri operisti dell'Ottocento.

La gran parte della vita di Bellini e della sua attività di musicista la sappiamo attraverso le lettere scritte al suo amico Francesco Florimo, incontrato a Napoli e suo compagno di studi.

E' ritenuto, alla pari di Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti, ed è il compositore per antonomasia dell'era del bel canto italiano, in particolare dell'inizio del XIX secolo. 

Bellini è autore di dieci opere liriche in tutto, di cui le più famose e rappresentate sono "La sonnambula", "Norma" e "I Puritani".


I primi anni di Bellini, a Catania: 

Bellini nasce a Catania (nel Regno di Sicilia), in un appartamento in affitto di Palazzo Gravina Cruyllas, in Piazza San Francesco d'Assisi, il 3 novembre del 1801. 

E' figlio di Rosario Bellini e di Agata Ferlito. 


E' "figlio e nipote d'arte": infatti, suo padre è un compositore meno importante, mentre il nonno paterno, Vincenzo Tobia Nicola Bellini, è un rinomato compositore di musiche sacre, originario di Torricella Peligna (nell'Abruzzo Citeriore, una regione del Regno di Napoli). 

Già attivo a Petralia Sottana, si trasferisce a seguito della sua scritturazione da parte di Ignazio Paternò Castello, a Catania, dove vive presso via Santa Barbara.

Bellini è precoce e dimostra presto il suo interesse verso la musica. 

Intorno ai 14 anni di età, si trasferisce dal nonno per studiare, il quale nonno ne intuisce la grande predisposizione verso la composizione. 


1817 circa: produce intensamente allo scopo di convincere il Senato Civico a fargli ottenere una borsa di studio per il perfezionamento da effettuarsi al "Real Collegio di Musica" di San Sebastiano, accompagnando con una supplica del 1818.

1819:  ottiene la borsa di 36 onze annue per merito dell'interessamento dell'Intendente del Vallo, il Duca di Sammartino. 

Su una nave, parte da Messina (ospite dello zio padrino Francesco Ferlito) il 14 giugno e arriva al porto di Napoli dopo cinque giorni di tempesta.


Gli studi musicali di Bellini a Napoli: 

Il "Real Collegio di Musica" di San Sebastiano, a Napoli è ubicato in via San Sebastiano, nei locali che oggi ospitano il Liceo classico "Vittorio Emanuele II" ed è qui che Bellini studia nella seconda parte della sua carriera accademica.  

Dal 1890, in epoca post-unitaria, l'istituzione si chiama "Regio Conservatorio di Musica", situata  in via San Pietro a Majella e, attualmente, è denominata "Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli".

E' allievo di Giacomo Tritto, a Napoli, però - una volta conosciuto Nicola Antonio Zingarelli - preferisce porsi sotto l'ala di quest'ultimo (che lo indirizza allo studio dei "classici": Palestrina e Pergolesi, soprattutto, e "il gusto per la melodia piana ed espressiva, senza artifici e abbellimenti, secondo i dettami della scuola musicale napoletana". 


Frequentando il Conservatorio, fra i suoi condiscepoli, presenziano Saverio Mercadante ed il musicista patriota Pietro Maroncelli, ma è importante la sua conoscenza del calabrese Francesco Florimo, con cui instaura una sincera amicizia per tutta la vita; questo sarà anche dopo la morte, quando Florimo diventerà bibliotecario del Conservatorio di Napoli e sarà tra i primi biografi di Bellini scomparso prematuramente.

Nel periodo trascorso a Napoli, Bellini compone musica sacra, qualche sinfonia d'opera e alcune arie per voce e orchestra, tra cui la famosa "Dolente immagine" le cui parole sembra che siano state ispirate dal sentimento per la sua amata di là, Maddalena Fumaroli (lavoro che, oggi, è conosciuto solo nelle successive rielaborazioni per voce e pianoforte). 

1825: presso il Teatrino del Conservatorio, presenta "Adelson e Salvini", la sua prima opera, come lavoro finale del Corso di Composizione.

1826: ottiene il primo grande successo con "Bianca e Fernando", che rappresenta al Teatro "San Carlo" di Napoli col titolo ritoccato in "Bianca e Gernando" per rispetto al Principe Ferdinando di Borbone.

1827: Domenico Barbaja, famoso impresario teatrale dal grande fiuto, commissiona a Bellini un'opera da rappresentare al Teatro "Alla Scala" di Milano.   
Il giovane Bellini lascia Napoli e si butta dietro le spalle lo sfortunato amore per Maddalena Fumaroli, la giovane donna che non ha potuto sposare per l'ostilità del padre di lei, padre che ostacola il matrimonio con un "suonatore di cembalo".


Esperienza di Bellini nel Nord Italia: 

"Il pirata" e "La straniera" (rispettivamente del 1827 e 1829), alla loro prima rappresentazione "Alla Scala", ottengono un successo strepitoso: Bellini viene riconosciuto dalla stampa milanese come l'unico operista italiano che può contrapporsi a Gioachino Rossini come  stile personale in cui, nel dramma, c'è maggiore aderenza della musica e dove c'è il primato del canto espressivo rispetto al canto fiorito.

1829: "Zaira" viene rappresentata a Parma per inaugurare il "Nuovo Teatro Ducale" (oggi Teatro "Regio" di Parma), ma ottiene un successo scarso. 

Lo stile di Bellini non risponde ai gusti del pubblico di provincia e, delle cinque opere seguenti, le più indovinate sono quelle composte per il pubblico di Milano ("La sonnambula" e "Norma", le cui "prime" risalgono al 1831) e Parigi ("I puritani" del 1835). 

In questo lasso di tempo, per il Teatro "La Fenice" di Venezia, compone anche due opere : "I Capuleti e i Montecchi" (del 1830), opera nella quale colloca parte della musica scritta per  "Zaira" e "Beatrice di Tenda" (1833).


Parigi, gli ultimi anni e la morte di Bellini: 

La partenza di Bellini verso Parigi segna una svolta decisiva nella sua carriera e nella sua arte: qui, contatta alcuni dei più grandi compositori d'Europa, tra cui Chopin, mentre il suo linguaggio musicale si arricchisce di colori nuovi e Gioachino Rossini (che vive a Parigi) lo considera il suo pupillo. 

Oltre a "I Puritani", scritti in lingua italiana per il "Théâtre des Italien" (diretto da Rossini), a Parigi, Bellini compone numerose romanze da camera molto interessanti, alcune delle quali in lingua francese, rivelandosi pronto a comporre un'opera in francese per il "Teatro dell' Opéra" di Parigi.

Purtroppo, la sua carriera e la sua vita vengono stroncate all'età di 34 anni a causa di  un'infezione intestinale da  ameba, contratta, forse, all'inizio del 1830. 

Bellini viene tumulato nel Cimitero di Père-Lachaise, il suo monumento funebre è realizzato da Carlo Marochetti, dove rimane per oltre 40 anni, vicino a Chopin e a Cherubini. 

Rossini è  tra coloro che portano il feretro. 


23 ottobre 1876: la salma viene traslata da Père Lachaise ed è inumata nel Duomo di Catania con una cerimonia descritta dall'amico compositore Francesco Florimo.   

Nelle varie tappe del ritorno in Patria, il feretro viene accolto con  commozione e, a Catania, vengono celebrate le esequie in modo solenne e a cui partecipano migliaia di catanesi, alcuni parenti del compositore (tra cui due fratelli ancora in vita), e una fitta rappresentanza di autorità civili, militari e religiose. 

Per onorare il ritorno in Patria delle sue spoglie, Catania riproduce l'Arco di Trionfo di Parigi, in ricordo del suo soggiorno francese.

Lo scultore Giovanni Battista Tassara realizza la tomba, mentre il monumento cittadino è ad  opera di Giulio Monteverde.  

La sua statua si trova all'interno del Teatro "Massimo" di Catania.


Descrizione di Heinrich Heine verso Bellini: «Egli aveva una figura alta e slanciata e moveva graziosamente e in modo, starei per dire, civettuolo. 

Viso regolare, piuttosto lungo, d'un rosa pallido; capelli biondi, quasi dorati, pettinati a riccioli radi; fronte alta, molto alta e nobile; naso diritto; occhi azzurri, pallidi; bocca ben proporzionata; mento rotondo. I suoi lineamenti avevano un che di vago, di privo di carattere, di latteo, e in codesto viso di latte affiorava a tratti, agrodolce, un'espressione di dolore».     

Secondo lo stesso Heine, Bellini parlava francese molto male, anzi: «orribilmente, da cane dannato, rischiando di provocare la fine del mondo». 


Stile: 

Bellini riceve la formazione musicale clssicista a Napoli, basata sui modelli di Palestrina, della Scuola Operistica Napoletana, di Haydn e di Mozart, oltre a possedere una tendenza personale a valori poetici come armonia e compostezza. 

Invece, il sentimento delle sue opere è romantico ed è l'importanza che le passioni e i sentimenti assumono nelle vicende che vengono rappresentate, mentre la sua melodia crea atmosfere di sogno e di malinconia, vicine al romanticismo del tempo: una vera magia che  abbaglia persino Wagner.  


Fortuna di Bellini:    

Salvo "Norma" (l'opera più nobile della prima metà dell' '800) che non riscuote favore alla "prima" ,  "Il Pirata", "I Capuleti e i Montecchi",  "La sonnambula" e "I Puritani" ottengono successo.  

Il trionfo de "I puritani", a Parigi, conclude la carriera compositiva di Bellini. 

In una lettera di Giuseppe Verdi, datata 1869 e indirizzata a Florimo, il grande musicista  esprime la sua ammirazione nei confronti del compositore catanese:       
"Sono poi completamente d'accordo con voi, caro Florimo, nelle lodi che tributate a Bellini. S'egli non aveva alcune delle brillanti qualità di qualche suo contemporaneo, aveva ben maggiore originalità, e quella tal corda che lo rende tanto caro a tutti, e che nel tempio dell'arte lo colloca in una nicchia ove sta solo... Lode a lui e lode grandissima"


In riferimento a Bellini, il critico londinese Tim Ashley ha detto:    

«Bellini, oltre ad essere molto influente, fu ammirato sia da altri compositori che dal pubblico. Giuseppe Verdi era entusiasta delle sue 'lunghe melodie', Richard Wagner, che raramente apprezzava qualcuno a parte sé stesso, era affascinato dalla capacità quasi sorprendente di Bellini nell'abbinare la musica al testo e alla psicologia. Liszt e Chopin si dichiararono ammiratori. Tra i giganti del XIX secolo, solo Berlioz si mostrò indifferente. Oggi, quei musicologi che consideravano Bellini un semplice melodista, rappresentano la minoranza.»


Omaggi al grande Bellini:  

. Monumento a Bellini in piazza Stesicoro, a Catania, città natale del compositore

. Banconota da 5.000 lire italiane raffigurante Vincenzo Bellini. Sul retro il personaggio di Norma. 

. Nel 1967 gli è stata dedicata una specie fungina: il Suillus bellinii (Inzenga) Watling.

. La "Pasta alla Norma" prende forse il nome dalla sua celebre opera.

. A Catania il Conservatorio Vincenzo Bellini prende il suo nome.

. A Catania il Teatro Massimo Vincenzo Bellini fu inaugurato nel 1890 in suo onore.

. A Palermo gli venne dedicato il Conservatorio di musica di Stato - poi dedicato al compositore palermitano Alessandro Scarlatti con il nome di Conservatorio Alessandro Scarlatti.

. A Napoli gli è stato dedicato un teatro, una piazza con scultura ed una sala del Conservatorio presso il quale studiava.

. L'aeroporto di Catania è intitolato a Vincenzo Bellini.

. La principale villa comunale di Catania, il "Giardino Bellini", è stato intitolato in sua memoria.

. La vita di Vincenzo Bellini è stata oggetto di due film biografici intitolati "Casta diva", entrambi diretti da Carmine Gallone rispettivamente nel 1935 e nel 1954.

. Gli è stato dedicato l'asteroide 18509 Bellini. 


Composizioni:

Tutte le composizioni di Bellini sono pubblicate nella "Edizione critica delle opere di Vincenzo Bellini", Milano, Ricordi, 2003 sgg.


Opere liriche:   

. "Ah! non credea mirarti / Sì presto estinto, o fiore".

. Adelson e Salvini (febbraio 1825, Teatrino del Conservatorio di San Sebastiano, Napoli - in 3 atti)

seconda versione: modificata a più riprese ma allestita solo il 23 settembre 1992 al Teatro Bellini di Catania (in 2 atti)

. Bianca e Gernando (30 maggio 1826, Teatro San Carlo, Napoli)

seconda versione: Bianca e Fernando (7 aprile 1828, Teatro Carlo Felice, Genova)

. Il pirata (27 ottobre 1827, Teatro alla Scala, Milano)

. La straniera (14 febbraio 1829, Teatro alla Scala, Milano)

. Zaira (16 maggio 1829, Teatro Ducale di Parma, Parma)

. I Capuleti e i Montecchi (11 marzo 1830, Teatro La Fenice, Venezia)

. La sonnambula (6 marzo 1831, Teatro Carcano, Milano)

. Norma (26 dicembre 1831, Teatro alla Scala, Milano)

. Beatrice di Tenda (16 marzo 1833, Teatro La Fenice, Venezia)

. I Puritani (24 gennaio 1835, Théâtre Italien, Parigi) 


Composizioni vocali da camera:

. Dolente immagine, versi di Giulio Genoino (?)

. Quando verrà quel dì (1828?)

. Venticiel che l'ali d'oro

. Sei ariette da camera dedicate a Marianna Pollini (1829)

. Malinconia, ninfa gentile, versi di Ippolito Pindemonte

. Vanne, o rosa fortunata

. Bella Nice, che d'amore

. Almen se non poss'io, versi di Pietro Metastasio

. Per pietà, bell'idol mio, versi di Pietro Metastasio

. Ma rendi pur contento, versi di Pietro Metastasio

. Guarda che bianca luna (1832), versi di Jacopo Vittorelli

. Vaga luna, che inargenti (1833)

. L'abbandono (1833-34)

. La ricordanza (1834), versi di Carlo Pepoli

. Odia la pastorella (1834), versi di Pietro Metastasio

. O crudel che il mio pianto non vedi (1835?)

. Rêve d'enfance, versi di Émilien Pacini

. Les joyeux matelots

. Viens, prier enfant, di attribuzione incerta, versi di Bay-Harale

. Dalla guancia scolorita, canone per soprano e tenore (1835)

. Toujours verser des larmes! (1835), versi di Napoléon Crevel de Charlemagne

. Chi per quest'ombre dell'umana vita (1835), canone libero a quattro voci, versi di Giovanni Guidiccioni

. Le souvenir présent céleste (1835)

. Perdute

. Mancar mi sento il cor

. Numi, se giusti siete, versi di Pietro Metastasio

. Amore, versi di Carlo Pepoli

. Malinconia, versi di Carlo Pepoli

. La speranza, versi di Carlo Pepoli

. Alla luna, versi di Carlo Pepoli 


Arie e cantate: 

. Frontespizio dell'edizione Venturini (1901) della cantata Imene (intitolata dall'incipit "Ombre pacifiche"). 

. La farfalletta — Versione per clarinetto e pianoforte

. Fenesta ca lucive (vedi) musica su parole di Giulio Genoino pubblicata nel 1842 dalle edizioni Girard

. T'intendo, sì, mio cor, versi di Pietro Metastasio, per 4 soprani, senza accompagnamento

. No, traditor non curo, aria per soprano e pianoforte (probabilmente in origine per soprano e orchestra)

. Sì, per te gran nume eterno, cavatina per soprano e orchestra

. Gioite, amiche contrade, aria di Cerere, per soprano e orchestra

. E nello stringerti a questo core, aria per voce e orchestra

. Torna, vezzosa Fille, cantata

. Imene, cantata epitalamica per soprano, due tenori e orchestra (1824?)

. Quando incise su quel marmo, scena ed aria per contralto e orchestra, versi di Giulio Genoino (?) (1824?)

. Giacché tu dei lasciarmi, scena ed aria per voce e pianoforte 


Musica sinfonica: 

. Capriccio, ossia Sinfonia per studio in Do minore

. Sinfonia in Si bemolle maggiore

. Sinfonia in Do minore

. Sinfonia in Re minore

. Sinfonia in Re maggiore

. Sinfonia in Mi bemolle maggiore

. Concerto per oboe e orchestra

. Musica per pianoforte

. Allegretto in Sol minore

. Capriccio in Sol maggiore per pianoforte a 4 mani

. Polacca per pianoforte a 4 mani

. Sonata in Fa maggiore per pianoforte a 4 mani

. Pensiero musicale (edito da Francesco Paolo Frontini)

. Tema in Fa minore (1834 circa)

. Capriccio ad uso della Signorina Luisella D'Andreana

. Musica per organo

. Sonata in Sol maggiore

. Musica sacra


Tutte le composizioni sacre di Bellini risalgono al periodo degli studi, ovvero sono state scritte prima del 1825: 

. Compieta (perduta)

. Cor mundum crea in Fa maggiore, per voci soliste e organo

. Credo in Do maggiore, per 4 voci e orchestra

. Cum sanctis

. De torrente

. Dixit Dominus per solisti, 4 voci e orchestra

. Domine Deus

. Gallus cantavit

. Gratias agimus in Do maggiore, per soprano e orchestra

. Juravit

. Kyrie

. Laudamus te

. Litanie pastorali in onore della Beata Vergine per 2 soprani e organo

. Magnificat per 4 voci e orchestra

. Messa in Re maggiore per 2 soprani, tenore, basso e orchestra (1818)

. Messa in Sol maggiore per 2 soprani, tenore, basso e orchestra

. Messa in La minore per soprano, contralto, tenore, basso, 4 voci e orchestra

. Pange lingua per 2 voci e organo

. Qui sedes

. Qui tollis

. Quoniam per tenore, 4 voci e orchestra

. Quoniam per soprano e orchestra

. Salve regina in La maggiore, per 4 voci e orchestra

. Salve regina in Fa minore, per basso e organo

. Tantum ergo in Re maggiore per contralto e orchestra (1823)

. Tantum ergo in Mi maggiore, per voci soliste, coro e orchestra (1823)

. Tantum ergo in Fa maggiore, per 2 voci e orchestra (1823)

. Tantum ergo in Sol maggiore, per soprano e orchestra (1823)

. Tantum ergo con Genitori in Sib maggiore, per soprano e orchestra

. Tantum ergo con Genitori in Mib maggiore, per soprano e orchestra

. Tantum ergo con Genitori in Fa maggiore, per 2 soprani, 4 voci e orchestra

. Tantum ergo in Fa maggiore, per soprano e orchestra

. Tantum ergo con Genitori in Sol maggiore, per coro e orchestra

. Te Deum in Do maggiore, per 4 voci e orchestra

. Te Deum in Mib maggiore, per 4 voci e orchestra

. Versetti da cantarsi il Venerdì Santo per 2 tenori e orchestra

. Virgam virtutis 


Onorificenze: 

. Cavaliere della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere della Legion d'Onore    «riconoscimento per l'opera "I Puritani"»

— Parigi, 1835 



Battuto al computer da Lauretta 




VINCENZO BELLINI 

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Vincenzo_bellini.jpg   


   


 



 






 

domenica 21 agosto 2022

DANIEL FRANÇOIS ESPRIT AUBER 

Daniel François Esprit Auber nasce a Caen il 29 gennaio 1782 e muore a Parigi il 13 maggio 1871. 


Compositore francese, è figlio di un venditore parigino di stampe che indirizza il giovane al suo stesso mestiere; padre che, però gli concede di praticare la sua passione per la musica, mentre Auber, fin da bambino, impara a suonare diversi strumenti dal compositore tirolese Josef Alois Ladurner. 

A vent'anni compiuti, il padre lo manda a Londra per completare gli studi finanziari ma, nel 1804, Auber è costretto a lasciare la città a causa della rottura del trattato di Amiens.

Avendo già mosso i primi passi verso la composizione (con produzione di diversi "concertos pour basse", alla maniera del violoncellista Lamarre, nel cui nome vengono pubblicati), riceve anche i complimenti per il suo "Concerto per violino", che viene eseguito al "Conservatoire de Paris" da Jacques Féréol Mazas. 

Tali complimenti, nel 1811,  lo incoraggiano a rimettere mano a una vecchia opera buffa, "Julie". 

Si rende conto che gli è necessario uno studio musicale regolare, per cui si pone sotto il fermo insegnamento di Luigi Cherubini, che sviluppa le capacità del giovane Auber. 


1813: reazione sfavorevole al suo debutto operistico, "Le séjour militaire", per cui Auber sospende con la Musica che, dopo il fallimento aziendale e la morte del padre (nel 1819), lo spingono nuovamente verso tale arte e ad accettarla come mestiere. 

Scrive un'altra opera, "Le testamente et les billets-doux", senza successo di critica. 

Auber persevera e, "La bergère châtelaine", un'opera in tre atti, ottiene successo.   

Inizia la lunga serie di successi luminosi. 


1822: in tale anno, inizia la sua lunga collaborazione con il librettista Eugène Scribe, il cui primo lavoro è "Leicester", lavoro importante anche perché si notano le influenze di Gioachino Rossini. 

Seppure con alcune similitudini, il suo stile è individuale, con leggerezza, vivacità, grazia, eleganza e chiarezza: tipicamente francese.

Con "La muette de Portici" (opera conosciuta anche col nome del suo eroe, "Masaniello" e rappresentata a Parigi nel 1828), Auber raggiunge il suo massimo trionfo musicale che, ben presto, lo diventa in tutta Europa, mentre la sua ouverture e le sue arie risuonano ovunque. 

Il duetto "Amour sacré de la patrie" viene accolto come una nuova "Marsigliese". 

Secondo quanto tramandato, la rappresentazione a Bruxelles del 25 agosto 1830, con Adolphe Nourrit nel ruolo del tenore, sarebbe la causa della rivolta che, poi, si sarebbe sviluppata nella "Rivoluzione belga" che scacciò gli Olandesi.    


Le composizioni di Auber sono  apprezzate dal pubblico attraverso le testimonianze di vari riconoscimenti. 


1829: Auber viene eletto Membro dell'Istituto, l'anno seguente è nominato Direttore dei Concerti di Corte e, nel 1842, succede a Cherubini come Direttore del Conservatoire per volere di Luigi Filippo. 


Fra l'altro, è anche Grand'Ufficiale della Legion d'Onore dal 1825 dove, nel 1847, raggiunge il livello di Commendatore. 


Inoltre, Napoleone III, nel 1857, lo crea Maître de Chapelle Imperiale. 


Auber ha maniere affascinanti, la sua dialettica è esperta ed è sempre disponibile a mezzo di gentilezza e beneficenza: tutte cose che lo fanno "Un Signore" e che gli guadagnano un posto sicuro nel rispetto dei  concittadini. 


1870-71: l'assedio tedesco di Parigi lo obbliga a non spostarsi dalla sua vecchia casa; assedio durante la Comune di Parigi che - con tutte le difficoltà per gli abitanti parigini - determina lo scontro con le truppe di Versailles e sono la causa principale della sua malattia, per cui muore  il 13 maggio 1871 e viene sepolto nel Cimitero di Père-Lachaise, in Parigi.

Oggi, una delle strade che portano all'Opéra di Parigi e la stazione RER più vicina, sono intitolate ad Auber.  


Opere:    


L'erreur d'un moment (1805, Salle Doyen, Parigi)

Jean de Couvin (settembre 1812, Château de Chimay, Belgio)

Le séjour militaire (27 febbraio 1813, Opéra-Comique, Parigi)

Le testament et les billets-doux (18 settembre 1819, Opéra Comique, Parigi)

Le bergère châtelaine (27 gennaio 1820, Opéra Comique, Parigi)

Emma, ou La promesse imprudente (7 luglio 1821, Opéra Comique, Parigi)

Leicester, ou Le château de Kenilworth (25 gennaio 1823 Opéra Comique, Parigi)

La Neige, ou Le nouvel Éginhard (8 ottobre 1823, Opéra Comique, Parigi)

Vendôme en Espagne (5 dicembre 1823, Théâtre de l'Opéra, Parigi con Adolphe Nourrit)

Les trois genres (27 aprile 1824, Théâtre de l'Odéon, Parigi)

Le concert à la cour, ou la débutante (3 giugno 1824, Opéra Comique, Parigi)

Léocadie (4 novembre 1824, Opéra Comique, Parigi)

Le Maçon (3 maggio 1825, Opéra Comique, Parigi)

Le timide, ou le Nouveau séducteur (30 maggio 1826, Opéra Comique, Parigi)

Fiorella (28 novembre 1826, Opéra Comique, Parigi)

La muette de Portici [Masaniello] (29 febbraio 1828 Théâtre de l'Opéra, Parigi)

La fiancée (10 gennaio 1829, Opéra Comique, Parigi)

Fra Diavolo, ou L'hôtellerie de Terracine (28 gennaio 1830, Opéra Comique, Parigi)

Le dieu et la bayadère, ou La courtisane amoureuse (13 ottobre 1830, Théâtre de l'Opéra, Parigi)

Le philtre, libretto di Eugène Scribe (20 giugno 1831, Théâtre de l'Opéra, Parigi con Adolphe Nourrit e Nicolas-Prosper Levasseur)

La marquise de Brinvilliers (31 ottobre 1831, Théâtre de l'Opéra, Parigi)

Le serment, ou Les faux-monnayeurs, libretto di Eugène Scribe (1º ottobre 1832, Théâtre de l'Opéra, Parigi con Nourrit, Prosper Dérivis e Levasseur)

Gustave III, ou Le bal masqué (27 febbraio 1833, Théâtre de l'Opéra, Parigi successo con Marie-Cornélie Falcon, Adolphe Nourrit e Levasseur)

Lestocq, ou L'intrigue et l'amour (24 maggio 1834, Opéra Comique, Parigi)

Le cheval de bronze (23 marzo 1835, Opéra Comique, Parigi)

Actéon (23 gennaio 1836, Opéra Comique, Parigi)

Les chaperons blancs (9 aprile 1836, Opéra Comique, Parigi)

L'ambassadrice (21 dicembre 1836, Opéra Comique, Parigi)

Le domino noir (2 dicembre 1837, Opéra Comique, Parigi)

Le lac des fées, libretto di Eugène Scribe e Mélesville (1º aprile 1839, Théâtre de l'Opéra, Parigi con Rosina Stoltz, Gilbert-Louis Duprez e Levasseur)

Zanetta, ou Jouer avec le feu (18 maggio 1840, Opéra Comique, Parigi)

Les diamants de la Couronne (6 marzo 1841, Opéra Comique, Parigi)

Le duc d'Olonne (4 febbraio 1842, Opéra Comique, Parigi)

La part du diable (16 gennaio 1843, Opéra Comique, Parigi)

La sirène (26 marzo 1844, Opéra Comique, Parigi)

La barcarolle, ou L'amour et la musique (22 aprile 1845, Opéra Comique, Parigi)

Les premiers pas (15 novembre 1847, Opéra national, Parigi)

Haydée, ou Le secret (28 dicembre 1847, Opéra Comique, Parigi)

L'enfant prodigue, libretto di Eugène Scribe (6 dicembre 1850, Théâtre de l'Opéra, Parigi)

Zerline, ou La corbeille d'oranges, libretto di Eugène Scribe (16 maggio 1851, Théâtre de l'Opéra, Parigi con Giulia Grisi e Marietta Alboni)

Marco Spada (21 dicembre 1852, Opéra Comique, Parigi)

Jenny Bell (2 giugno 1855, Opéra Comique, Parigi)

Manon Lescaut (23 febbraio 1856, Opéra Comique, Parigi)

La Circassienne (2 febbraio 1861, Opéra Comique, Parigi)

La fiancée du roi de garbe (11 gennaio 1864, Opéra Comique, Parigi)

Le premier jour de bonheur (15 febbraio 1868, Opéra Comique, Parigi)

Rêve d'amour (20 dicembre 1869, Opéra Comique, Parigi) 



Battuto al computer da Lauretta 




Daniel François Esprit Aber: 

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Postcard-1910_Daniel_Fransois_Auber.jpg 

    



















   










  




sabato 20 agosto 2022

FRANCO ALFANO

 Franco Alfano nasce a Napoli l'8 marzo 1875 e muore a Sanremo il 27 ottobre 1954. 


E'  un compositore italiano, è ritenuto uno degli ultimi rappresentanti della Scuola Verista Italiana ed ottiene i suoi maggiori successi in campo teatrale, dove diminuisce gradualmente lo slancio verista, arrivando a composizioni più riflettute e complicate.

La sua opera che riscuote maggior successo è "Risurrezione" (del 1904), la cui fonte ispiratrice è l'omonimo romanzo di Lev Tolstoj. 

1925-1926: completa l'opera "Turandot", lasciata incompiuta dalla morte di Puccini, in base agli appunti del Maestro.  



A Napoli, con Alessandro Longo, studia pianoforte; dopodiché, frequenta il "Conservatorio di San Pietro a Majella" dove il suo Insegnante di Armonia è Camillo De Nardis e  Paolo Serrao gli insegna composizione. 

1895: si trasferisce a Lipsia, dove studia con Hans Sitt e Salomon Jadassohn. 

1896: va a Berlino, dove inizia la carriera di pianista e compone la sua prima opera, "Miranda".  

1898: compone "La Fonte di Enschir", sua seconda opera, rappresentata a Breslavia ma, purtroppo, accolta freddamente.

Poi, a Parigi, compone per le "Folies Bergère" i balletti "Napoli" e "Lorenza", rappresentati l'anno successivo con successo.

30 novembre 1904: al Teatro "Vittorio Emanuele" di Torino, viene rappresentata "Risurrezione".   

E' la sua prima opera importante e l'ha scritta qualche anno prima, quando era a Mosca. 

Quest'opera è di tipo verista e procura fama internazionale ad Alfano, opera che otterrà grande successo a Berlino, Bruxelles, Madrid, Parigi e fuori Europa, raggiungendo le 1.000 rappresentazioni verso l'anno 1950. 

Da ricordare che Alfano viene catalogato come "verista" proprio grazie a questa sua opera ed è da tenere presente che il suo stile si sta ampliando a causa dell'influenza delle correnti moderne europee, mentre l'opera italiana acquisisce nuovi timbri grazie a Debussy, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Richard Strauss. 

1914: torna in Italia e viaggia molto soggiornando in varie città. 

1926: soggiorna a Bordighera nella "Villa delle Onde"; qui, compone l'opera "Madonna Imperia". 

Pare che, in tale periodo, scopra il romanzo "Il Dottor Antonio"  di Giovanni Ruffini che musica nel 1953 su libretto di Mario Ghisalberti.    



27 ottobre 1954:  muore a Sanremo.     


Si è saputo che < Alcuni suoi cimeli e il pianoforte Steinway sono conservati a Sanremo, presso l'abitazione che fu dell'amico fraterno Giuseppe "Pipin" Ferrari, per lascito testamentario della figlia adottiva Nina Alfano >.    


Il Comune di Sanremo ha dedicato a Franco Alfano l'anfiteatro all'aperto posto nei "Giardini Marsaglia".


Altre composizioni di Franco Alfano: 

. L'ombra di Don Giovanni (1913, rifatta nel 1941 col titolo "Don Juan de Manara") 

. La leggenda di Sakùntala (1921, ristrumentata nel 1952), suo capolavoro 

. Cyrano de Bergerac (1936)  


Incarichi professionali e il finale incompiuto di Turandot:    

Fra gli incarichi autorevoli di Franco Alfano, ricordiamo l'Insegnamento al Liceo di Bologna, (nel 1918), la Direzione del Conservatorio di Bologna e, dal 1923 al 1939, la Direzione del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino. 

In quel periodo, trascorre lunghi soggiorni a Bordighera: qui, nel 1926, lavora alla sua opera "Madonna Imperia", continuandola a Sanremo. 


1940: diventa Sovraintendente al Teatro "Massimo" di Palermo per due anni. 

1942-1947:  è Direttore dell'Opera all' "Accademia Nazionale di Santa Cecilia" di   Roma. 

1947-1950: è Direttore del Conservatorio "Rossini" di Pesaro.

Delle dodici opere di Alfano, due sono incompiute, però il musicista, la sua fama, la deve soprattutto al completamento di "Turandot" di Puccini, sulla base degli appunti lasciati dall'autore toscano grazie alla scelta di Arturo Toscanini e dell'Editore Ricordi sulla base delle affinità che l'opera di Puccini ha con "La Leggenda di Sakùntala" e il finale incompiuto di "Turandot".


Alfano e la Massoneria: 

Franco Alfano è membro della "Loggia di Napoli all'Obbedienza del Grande Oriente d'Italia" e della "Loggia Giuseppe Mazzini" di Sanremo, oltre ad essere membro del "Rito Scozzese Antico" di cui raggiunge il 33º e ultimo grado.


Riflessioni e considerazioni sull'artista Franco Alfano: 

Alfano presta molta attenzione alle novità musicali europee (Debussy e gli "Impressionisti musicali" francesi e italiani: Ravel, Strauss, Puccini) e, nelle sue opere, dimostra di possedere buonissime capacità di orchestrazione e inventiva melodica scorrevole. 


Tali qualità si riconoscono nelle sue opere più importanti: 

. Risurrezione: qui, si riflettono la poetica e il carattere musicale del teatro "verista". 

. La leggenda di Sakuntala: è il suo capolavoro, ed è contraddistinto da una strumentazione scintillante e raffinatissima, che affascina attraverso un libretto ampiamente poetico  (fra parentesi, tale aspetto lo si ritrova in tutte le sue opere). 

Ma, secondo la critica, "anche le opere meno conosciute hanno una certa importanza, perlomeno per la cura  della veste strumentale, gli impasti coloristici e timbrici e la larga cantabilità".

Destano interesse la sua produzione strumentale (in particolare, 2 sinfonie) e vocale (aggiornata sugli "esempi" europei, suoi contemporanei) che, allo stesso tempo, sono di impronta originale e personale: infatti, si riscontra la finissima poesia musicale che caratterizza la sua opera maggiore.


Composizioni: 

Opere:

Miranda, 2 atti, libretto proprio (da Fogazzaro), composta nel 1896 ma non rappresentata

La fonte di Enschir, opera seria in 2 atti, libretto di Luigi Illica, Breslavia, Stadttheater, 8 novembre 1898

Risurrezione, dramma lirico in 4 atti, libretto di Cesare Hanau e Camillo Antona Traversi (da Resurrezione di Tolstoj), Torino, Teatro Vittorio Emanuele, 30 novembre 1904

Il principe Zilah, dramma lirico in 1 prologo, 2 atti e 1 epilogo, libretto di Luigi Illica (da Jules Claretie), Genova, Teatro Carlo Felice, 3 febbraio 1909 diretta da Ettore Panizza con Angelo Masini

I cavalieri e la bella, 3 atti, libretto di Giuseppe Adami e Tomaso Monicelli, 1910, incompiuta

L'ombra di Don Giovanni, dramma lirico in 3 atti, libretto di Ettore Moschino, Milano, Teatro alla Scala, 2 aprile 1914 diretta da Tullio Serafin con Tina Poli-Randaccio ed Amleto Barbieri

Nuova versione: Don Juan de Manara, Firenze, Teatro Comunale, 12 giugno 1941

La leggenda di Sakùntala, 3 atti, libretto proprio (da Abhijñānaśākuntalam di Kālidāsa), Bologna, Teatro Comunale, 10 dicembre 1921

Nuova versione: Sakùntala, Roma, Teatro dell'Opera, 9 gennaio 1952 (Alfano scrisse questa nuova versione a causa della perdita della partitura durante la seconda guerra mondiale)

Madonna Imperia, commedia musicale in 1 atto, libretto di Arturo Rossato (da La Belle Imperia di Balzac), Torino, Teatro di Torino, 15 maggio 1927

L'ultimo Lord, opera semiseria in 3 atti, libretto di Ugo Falena e Arturo Rossato (da Il piccolo Lord di Frances Hodgson Burnett), Napoli, Teatro San Carlo, 19 aprile 1930 diretta da Franco Capuana con Mafalda Favero, Aureliano Pertile e Riccardo Stracciari

Cyrano de Bergerac, commedia eroica in 4 atti, libretto in francese di Henri Caïn (da Rostand) e traduzione italiana di Cesare Meano e Filippo Brusa, Roma, Teatro dell'Opera, 22 gennaio 1936

Il dottor Antonio, opera lirica in 3 atti, libretto di Mario Ghisalberti (da Dottor Antonio di Giovanni Ruffini), Roma, Teatro dell'Opera, 30 aprile 1949

Vesuvius, opera radiofonica, libretto di Vittorio Viviani, trasmessa dalla RAI il 13 novembre 1950


Musica orchestrale: 

Suite romantica, 1909

Sinfonia n. 1, 1910

Nel 1953 venne riveduta e riproposta con il titolo Sinfonia classica

Danza e finale di Sakùntala, 1923

Himno al libertador Simón Bolívar, per coro e orchestra, 1930

Hic est illa Neapolis, tre pezzi orchestrali, 1932

Sinfonia n. 2, 1933

Sinfonia breve, 1934

Divertimento per orchestra da camera e pianoforte obbligato, 1936

Vesuvius, poema sinfonico, 1946

Danza per orchestra, 1948

Balletti

Napoli, Parigi, Folies Bergère, 1900

Lorenza, Parigi, Folies Bergère, 1901

Eliana, azione mimica in quattro parti di Romualdo Pantini sulla musica della Suite romantica, Roma, 1923

Vesuvio, con libretto di Vittorio Viviani sulla musica di Hic est illa Neapolis, Sanremo, 1933

Musica da camera

Quatre morceaux per pianoforte, 1898

Quatre danses napolitaines per pianoforte, 1899

Quatre pièces per pianoforte, 1899

Quatre danses roumaines per pianoforte, 1899

Deux pièces per pianoforte, 1900

Cinq danses de Cléo de Mérode per pianoforte, tratte dal balletto Lorenza, 1902

Nostalgia per pianoforte, 1918

Quartetto n. 1, 1918

Sonata per violino e pianoforte in Re, 1923; revisione del 1933

Sonata per violoncello e pianoforte, 1925

Quartetto n. 2, 1926

Concerto per trio d'archi, 1929

Pax, per organo o pianoforte, 1929

Quintetto con pianoforte, 1936

Giorno per giorno per violoncello e pianoforte, 1941; arrangiamento del n..3 di Tre Liriche di Tagore del 1928

Quartetto n. 3, 1943

Nenia per fisarmonica, 1951

Musica vocale

Cinq mélodies, 1896

Deux mélodies, 1900

Felicità, su testo di Francesco Pastonchi, 1914

Tre poemi di Tagore, 1918

Sei liriche, su testi di autori diversi, 1919-1922

Tre liriche di Tagore, 1928

Vocalise-étude, 1928

Messaggio, su testo di Saffo, 1932

Tre vocalizzi, 1933

Gelosia, Segreto e Corsa, su testi di Tagore, 1935

Antica ninnananna partenopea, 1935

Nuove liriche tagoriane, 1936

È giunto il nostro ultimo autunno, su testo di Miranda Bona, 1943

Cinque nuove liriche tagoriane, 1948

Tre nuovi poemi, testi di Cesare Meano e Luigi Orsini, 1939 


Discografia: 

Risurrezione - Dénia Mazzola Gavazzeni - Orchestre Nationale De Montpellier - Festival Radio France e Montpellier 2002

- Direttore Friedman Layer * Cyrano de Bergerac; William Johns, Olivia Stapp, Gianfranco Cecchele, Miti Truccato Pace, Ezio Di Cesare, Alfredo Giacomotti - Direttore: Maurizio Arena - Orchestra RAI di Torino - Live - 2 CD Opera d'Oro IOD (2004);


Risurrezione; Magda Olivero, Giuseppe Gismondo, Nucci Condò, Anna Di Stasio - Direttore: Elio Boncompagni - Live - 2 CD Opera d'Oro IOD (2003);

Sakùntala; Sakùntala: Celestina Casapietra – Il re: Michele Molese – Prijamvada: Laura Didier Gambardella – Anusuya: Adriana Baldiseri – Kanva: Aurio Tomicich – Durvasas: Ferruccio Mazzoli – Harita: Mario Rinaudo – Il giovane eremita: Ezio Di Cesare – Lo scudiero: Carlo Micheluzzi – Un pescatore: Vincenzo Tadeo – Una guardia: Alberto Caruzzi; Orchestra Sinfonica e Coro di Roma della Rai,direttore: Ottavio Ziino Cd Tryphon TRC-9612;

Liriche da Tagore; Duo Alterno: Tiziana Scandaletti, soprano - Riccardo Piacentini, pianoforte CD Nuova Era 7388 (Torino 2004).  


Battuto al computer da Lauretta 




FRANCO ALFANO: 

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Franco_Alfano_(before_1954)_-_Archivio_Storico_Ricordi_FOTO001885.jpg  

















  









 

venerdì 19 agosto 2022

ADOLPHE-CHARLES ADAM

 Adolphe-Charles Adam nasce a Parigi il 24 luglio 1803 e muore a Parigi il 3 maggio 1856.

E’ un compositore e critico musicale francese.

Compone prolificamente quanto riguarda l’opera e il balletto e, per quest’ultimo settore, diventa famoso per “Giselle” (del 1844) e “Le Corsaire” (del 1856), le opere “Le postillon de Lonjumeau” (del 1836) e “Les Toréadors” (nota anche con il titolo di “Le toréador ou L’accord parfait”, del 1849), nonché la canzone di Natale “Minuit Chrétiens” (del 1847). 

La giovinezza di Adam:

Suo padre è Johann Ludwig, un professore di pianoforte al Conservatorio di Parigi.

In un primo tempo, i genitori di Adam decidono per lui lo studio della musica, ed è molto giovane quando lo mandano in un pensionato di Belleville per iniziare gli studi letterari e dove – per diversi anni – frequenta il liceo “Napoleone”.
In questo periodo, contro il volere paterno, frequenta segretamente l’amico compositore Ferdinand Hérold (autore anche di “Zampa”), apprendendo le basi della musica.
(Segnalo che, fra parentesi, “Belleville” è il quartiere parigino originario di Giorgetta e Luigi dell’opera “Il Tabarro” di Puccini).

Adam non è molto attratto dallo studio, compie pochi progressi e non supera la quarta classe.
Dietro le sue ripetutete richieste, suo padre lo riprende dal collegio e gli permette un maestro di musica, purché la composizione resti solo un hobby, per lui, non una professione.
Maestro che si lamenta di lui come, idem, fanno i suoi professori di Greco e Latino.

Per lui, è più facile indovinare il “Meccanismo dell’Arte” che apprenderlo, in quanto musicista istintivo che, comunque, non è tenuto molto sotto controllo, nel suo studio, e si avvale di grande libertà.

Dopo qualche anno, riesce a suonare abbastanza bene il pianoforte e ad improvvisare facilmente suonando gli organi di parecchie chiese di Parigi, senza aver fatto molto per riuscire in questo risultato e senza essere in grado di leggere in modo spedito una sola lezione di solfeggio.
Jacques Widerkehr gli impartisce poche lezioni di armonia e, dopo poco (nel 1817), entra al Conservatorio, luogo in cui, grazie all’organizzazione della scuola, perde la sua pigrizia (sicuramente, il suo comportamento è dovuto a motivi psichici, ma questa è un’altra storia).

Seguìto il corso di armonia con Antonín Reicha, scrive arie, duetti, scene intere, non molto notevoli per la correttezza dello stile, ma in cui si riscontrano melodie facili.
A François-Adrien Boieldieu, capita l’occasione di vedere questi saggi e crede di “vedere” la base del suo talento, per cui porta Adam nel proprio corso di composizione e, da tale momento, il piacere dello studio si risveglia nel giovane.
Infatti, tra maestro ed allievo, esiste un’analogia di spirito e di passione per tale Arte, salvo una personale differenza di talento: entrambi melodisti, entrambi hanno l’istinto dell’espressione della parola cantata e l’intelligenza scenica come qualità dominante.

Adam è l’allievo che meglio conviene al modo di insegnare di Boïeldieu e questi, a sua volta, è il maestro che meglio può sviluppare le capacità dell’allievo.
Sin dal primo incontro, si stabilisce una certa familiarità, tra loro: cosa che facilita i rapidi progressi del giovane musicista sotto la guida dell’autore de “La dame blanche” (Boïeldieu, appunto). 

Gli inizi musicali:

Adam concorre all’Accademia delle Belle Arti dell’istituto per il “Gran Premio di Composizione”, e la Sezione di Musica giudicatrice nota la somiglianza di stile col suo maestro.
Riceve il secondo premio per l’opera “Le mal du pays”.
Pur sperando nel Primo Premio, non se la prende a male, perché a lui preme imboccare subito la carriera di compositore drammatico per la quale si sente prestabilito.

Gli studi con qualche successo non bastano per arrivare al mondo del teatro: infatti, il talento di un musicista viene apprezzato sulla scena e, prima, bisogna arrivarci.
Adam capisce la difficoltà di uscire da questo “giro senza via d’uscita”, per cui, per lui, il mezzo migliore è di introdursi a poco a poco nel suddetto mondo teatrale.

Inizia saltuariamente presso il Ginnasio Drammatico come sinfonista, dopodiché diventa accompagnatore al piano, dove ha l’occasione di conoscere autori e di diventarne amico.
Qualcuno gli scrive dei versi da mettere in musica, oltre alle delicate e gentili melodie che scrive per “Le batelièr, Caleb”, “Le Hussard de Felsheim”, mentre altri vaudeville diventano popolari, precedendo i suoi successi più importanti.

Durante il periodo che si fa conoscere, improvvisa fantasie e variazioni feconde sulla maggior parte delle opere rappresentate a Parigi, in particolare, su “La muta di Portici” e “La Fiancée” di Auber, il “Moïse et Pharaon”, “Le Comte Ory” e “Guglielmo Tell” di Rossini, “La dame blanche” , e “Les deux nuits di Boieldieu”, …

La prima opera di Adam che viene rappresentata è “Pierre et Catherine” (in un atto) del febbraio del 1829, al Teatro dell’Opéra-Comique, opera ben accolta dal pubblico. 

La carriera di Adam:

Aprile del 1830: idem, al Teatro dell’ “Opèra-Comique”, viene rappresentata “Danilowa”, altra opera in tre atti; è una composizione più importante, nella cui fattura si nota più abilità ed è preludio di un buon futuro.

1830-1832: suo trasferimento a Londra, dove scrive prevalentemente balletti per il “King’s Theater”, e riceve un premio per una messa in scena di “Faust”.

Dopo parecchio tempo, da questi primi successi, il desiderio di far presto pare imporsi su quello di far bene: le sue opere si susseguono velocemente e quasi toccano la superficialità e il cattivo gusto.
Si comincia a pensare che Adam non riesca a lasciare traccia nella storia musicale, ma “Le Proscrit ou Le Tribunal” (opera in tre atti, rappresentata per la prima volta il 17 settembre 1833) testimonia il contrario.

1834: compone “Le Chalet”, il suo maggior successo, a cui seguono molti altri lavori teatrali (fra cui balletti con melodie molto graziose), fino al 1845, quando la sua attività pare arrestarsi.

1847: con il piccolo capitale accumulato apre un proprio teatro, l’ “Opéra-National” che chiuderà quattro mesi dopo, perché si viene a trovare in grande crisi finanziaria.
Solamente cinque anni dopo, si risolleva grazie alle “royalties” delle sue opere più famose.

1849: torna sulle scene con le rappresentazioni delle opere “Le Toreador ou L’accord parfait”, “Le fanal” e il balletto “La Filleule des Fées” con Carlotta Grisi, Marius Petipa e Jules Perrot all’ “Opéra National de Paris”, oltre a tante altre composizioni, fra cui diverse Messe solenni.

Il suo brano natalizio “Cantique de Noël”, meglio conosciuto come “Minuit Chrétiens” o con il titolo inglese “O Holy Nigh”, ottiene un successo internazionale ed è il primo brano trasmesso in radio. 

L’ultimo periodo della vita di Adam:   

Adam, uomo amabile e di spirito, viene decorato con la Croce della Legion d’Onore.

Si fa molte amicizie: le conserverà anche quando inizia l’attività di critico per i giornali.

1844: ottiene di succedere a Berton alla guida della Sezione di Musica, ma – in parallelo a questi riconoscimenti – non mancano diversi problemi che gettano tristezza nel suo animo.

E’ cosciente che i successi ottenuti a teatro sono passeggeri, in quanto basati sull’esperienza pratica (piuttosto che ispirati e mancanti della distinzione e della qualità delle idee), oltre a sentire che, dopo cinquantatré opere musicate e molte altre composizioni, questo non basta per la sua gloria.

Tale peso morale, forse, può aver contribuito ad affrettarne il decesso, avvenuto repentinamente all’età di 52 anni, senza sintomi di sofferenza.
Proprio quel giorno, assiste al debutto di una cantante all’ “Opéra”, alle dieci di sera si ritira a casa sua e, il mattino seguente, viene trovato esanime nel suo letto.

 

I Lavori di Adam:

Balletti:   

La chatte blanche (1830)
Faust (1833)
La fille du Danube (1836 all’Académie Royale de Musique di Parigi con Marie Taglioni)
Les Mohicans (1837 all’Académie Royale de Musique di Parigi)
L’écumeur des mers (1840)
Les Hamadryades (1840)
Giselle ou Les willis (1841 all’Académie Royale de Musique di Parigi)
La jolie fille de Gand (1842 all’Académie Royale de Musique di Parigi con Carlotta Grisi e Lucien Petipa)
Le diable à quatre (1843 all’Académie Royale de Musique di Parigi con Carlotta Grisi e Lucien Petipa)
La fille de marbre (1845)
Griseldis ou Les cinq sens (1848 all’Académie Royale de Musique di Parigi con Petipa e Joseph Mazilier)
Le filleule des fées (1849)
Orfa (1852 all’Académie Royale de Musique di Parigi)
Le Corsaire (1856)

Opere:   

Le mal du pays ou La bâtelière de Brientz (1827)
Le jeune propriétaire et le vieux fermier (1829)
Pierre et Catherine (1829)
Danilowa, libretto di Paul Duport e Vial (1830)
Les trois Catherine (1830)
Trois jours en une heure (1830)
Joséphine ou Le retour de Wagram (1830)
Le morceau d’ensemble, libretto di Pierre Carmouche e Frédéric de Courcy (1831)
Le grand prix ou Le voyage à frais communs, libretto di Michel Masson (1831)
Casimir ou Le premier tête-à-tête (1831)
His First Campaign (1832)
The Dark Diamond (1832)
Le proscrit ou Le tribunal (1833)
Une bonne fortune (1834)
Le chalet (1834)
La marquise (1835)
Micheline ou L’Heure de l’esprit (1835)
Le postillon de Lonjumeau (1836)
Le fidèle berger (1838)
Le brasseur de Preston (1838)
Régine ou Les deux nuits (1839)
La reine d’un jour (1839)
La rose de Péronne (1840)
La main de fer ou Un mariage secret (1841)
Le roi d’Yvetôt (1842)
Lambert Simnel (1843)
Cagliostro (1844)
Richard en Palestine (1844 all’Académie Royale de Musique di Parigi con Paul Barroilhet)
La bouquetière (1847 all’Académie Royale de Musique)
Les premiers pas ou Les deux génies ou Les mémoires de la blanchisseuse (1847)
Le toréador ou L’accord parfait (1849)
Le fanal (1849)
Giralda ou La nouvelle psyché (1850)
Le farfadet (1852)
La poupée de Nuremberg (1852)
Si j’étais roi (1852)
Le sourd ou L’auberge pleine (1853)
Le roi des halles (1853)
Le bijou perdu (1853)
Le muletier de Tolède (1854)
À Clichy, épisode de la vie d’un artiste (1854)
Mam’zelle Geneviève (1856)
Falstaff (1856)
Les pantins de Violette (1856) operetta al Théâtre des Bouffes-Parisiens con Hortense Schneider 



Onorificenze:

Grand' Croix della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Grand' Croix della Legion d'Onore 

Battuto al computer da Lauretta   



Adolphe-Charles Adam: 

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Adolphe_Adam_by_Maurin.jpg