giovedì 15 settembre 2022

ALEXIS EMMANUEL CHABRIER (PARTE TERZA)

Compositore a tempo pieno:

Chabrier, come parecchi suoi colleghi francesi progressisti conteporanei, è attratto dalla musica di Wagner: infatti, da giovane, copia l’intera partitura di “Tannhäuser” per capire la creatività del compositore tedesco.

Marzo 1880: Chabrier va a Monaco con Henri Duparc ed altri e, per la prima volta, vede “Tristano e Isotta” di Wagner.
D’Indy, che appartiene al gruppo, ricorda che Chabrier si commuove e dice, del preludio: “Ho aspettato dieci anni della mia vita per sentire quel < La > dei violoncelli”.
Per cui, Chabrier si convince che deve proseguire come compositore dopodiché, alla fine del 1880, lascia il Ministero degli Interni.

1879: Chabrier inizia a lavorare sulla tragedia operistica “Gwendoline”.
Il librettista, Catulle Mendès, scrive testi utilizzati da circa sette compositori francesi, tra cui Fauré, Massenet, Debussy e Messager; nessuna delle sue opere liriche ottiene successo e, secondo Johnson, il libretto di “Gwendoline” è “catastrofico”, ma Chabrier ci lavora fino al 1885.

Il direttore Charles Lamoureux, Direttore dell’ “Orchestre Lamoureux” nomina Chabrier suo Maestro del Coro e Répétiteur, oltre ad inserire la sua musica nei concerti della stessa orchestra.

1881: “Pièces pittoresques”, il ciclo pianistico di Chabrier, viene eseguito per la prima volta e César Franck commenta: “Abbiamo appena sentito qualcosa di straordinario: questa musica collega il nostro tempo a quello di Couperin e Rameau”.

1882: Chabrier si reca a Londra.
1883: va a Bruxelles.
Tocca entrambe le destinazioni per ascoltare il Ciclo dell’ “Anello del Nibelungo” di Wagner e, nel 1882, Chabrier e sua moglie visitano la Spagna, originando la sua opera più famosa, “España”, che viene presentata, per la prima volta, da Lamoureux, il suo dedicatario, nel novembre 1883.
Poulenc definisce l’esito “Un successo immediato ed estatico”, crea la fama di Chabrier e, fra gli ammiratori, presenzia Manuel de Falla, che pensa che nessun altro compositore spagnolo sarebbe riuscito ad ottenere una versione della “jota” così genuina.

1886: sotto la direzione di Henry Verdhurdt, viene rappresentata, al Teatro “La Monnaie/De Munt” di Bruxelles, in anteprima, l’opera “Gwendoline” che il Teatro dell’ “Opéra” di Parigi rifiuta di far eseguire.
Ottiene un buon successo ma, dopo due spettacoli, viene sospesa a causa del fallimento dell’impresario.
Chabrier sta lavorando ad alcune sue canzoni della maturità – (“Sommation irrespectueuse”, “Tes yeux bleus”, “Chanson pour Jeanne”, “Lied”; una scena lirica per mezzosoprano, coro femminile e orchestra; “La Sulamite”; la versione pianistica della “Joyeuse Marche”) mentre cerca una messa in scena della sua opera.
Dopodiché progetta “Le roi malgré lui” (“Il re suo malgrado”) che completa in sei mesi, che viene rappresentata per la prima volta all’ “Opéra-Comique” di Parigi con un’accoglienza favorevole e che viene sospesa dopo la terza rappresentazione perché il Teatro va in fumo.
Chabrier è in amicizia con il tenore belga Ernest van Dyck e, in seguito, con il Direttore Felix Mottl; idem, i Direttori dei teatri di Lipsia e Monaco sono interessati alle due opere, per cui Chabrier viaggia molto in Germania e per cui le sue opere vengono eseguite in sette città tedesche.

Luglio 1888: sua nomina come “Cavaliere della Legion d’Onore”.

Battuto al computer da Lauretta

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