giovedì 18 maggio 2023

RENATA TEBALDI

Mia nota personale:

Ho conosciuto personalmente il soprano RENATA TEBALDI: era la PRESIDENTE del nostro “Club Amici della Lirica RENATA TEBLDI” di Soresina (Cremona).
A Soresina, c’è il Teatro “Sociale” dove, assistendo ad alcuni Concerti a cui ero invitata da parte del Club e da parte dell’amico Presentatore, ho sentito più di una volta, la Renata, invitata sul palco, complimentarsi con il Pubblico e, in particolare, definire il Teatro “UN GIOIELLINO”.
RENATA TEBALDI: a quel tenpo, era una donna molto bella di circa settant’anni, gentilissima e paziente.
Una Signora vera.

Claudio Del Monaco mi diceva: “La Tebaldi aveva una canna respiratoria forte”.

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Renata Tebaldi nasce a Pesaro, in via XX settembre, il 1º febbraio 1922 e muore a Città di San Marino il 19 dicembre 2004.

E’ un soprano italiano ed è ritenuta una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi, celebrata – in particolare – come interprete di Verdi e Puccini.

Infanzia, esordi e affermazione di Renata Tebaldi:

I genitori sono Teobaldo Tebaldi (Violoncellista) e Giuseppina Barbieri (originaria di Langhirano, in provincia di Parma).
Renata nasce due anni dopo il matrimonio (poi, rivelatosi infelice), per cui sua madre torna a Langhirano, dove la bambina trascorre l’infanzia.

All’età di tre anni viene colpita da poliomielite, ma guarisce completamente.

1935: Renata inizia gli studi pianistici con Guseppina Passani, che indovina le possibilità della sua voce e, nonostante l’età contemplata, viene ammessa in anticipo, al Conservatorio di Parma, nella classe del Maestro Ettore Campogalliani.

1940: a Pesaro viene ascoltata da Carmen Melis, celebre soprano, specializzata nel repertorio naturalista, che la porta come allieva nel Conservatorio di là, il “Liceo Musicale Gioachino Rossini”.

1943: al Teatro “Raffaello Sanzio” di Urbino, canta in concerto diretta dal Maestro Riccardo Zandonai.
Novi Mengaroni, responsabile della sartoria del teatro “Alla Scala” di Milano, si interessa per un’audizione, purtroppo, senza esito.

1944: a Rovigo, esordisce come Elena, in “Mefistofele”.

1945: al Teatro “Ducale” di Parma, canta come Mimì ne “La bohème” di Giacomo Puccini, che replica al Teatro “Verdi”, dove interpreta Maddalena di “Andrea Chénier” di Umberto Giordano e Suzel de “L’Amico Fritz” di Pietro Mascagni; al Teatro “Verdi” di Trieste, è Desdemona in “Otello” di Verdi e, al Teatro “Regio” di Parma, è Elsa di “Lohengrin” di Wagner.

Il suo successo aumenta e, di lei, si interessa l’Agenzia “ALCI”, potente in questo campo; inoltre, si perfeziona con il Maestro Giuseppe Pais.

Aprile 1946: a Brescia, il tenore Giacinto Prandelli è suo partner ne “L’Amico Fritz” e le procura una audizione a “La Scala” con Arturo Toscanini che la giudica idonea per il “Concerto Inaugurale” in occasione della ricostruzione di tale Teatro (il cosiddetto “precoce esordio “toscaniniano” ad inizio carriera).
Concerto-evento importante di cui esiste una registrazione.
11 e 14 maggio 1946: Renata Tebaldi canta nella “Preghiera” dell’opera “Mosè” di Gioachino Rossini e nel “Te Deum” di Giuseppe Verdi.
A questo punto, nasce la leggenda che, Toscanini, durante le prove, la definisce “voce d’angelo”: non è così perché Toscanini – per mezzo di queste parole – dà l’attacco al soprano a cui spetta la cosiddetta parte dell’Angelo per “In te, Domine, speravi”.

1946: subito, diventa una delle voci più amate dal pubblico de “La Scala”, dove canterà in “Lohengrin”.
Le opere di Wagner, in lingua italiana, sono sostenute con esiti fantastici, nella prima parte della sua carriera: infatti, le sue interpretazioni del personaggio di Elsa in “Lohengrin”, diventano famosissime, oltre ad essere Elisabetta in “Tannhäuser”, e oltre alle riprese storiche di lavori di Händel (“Giulio Cesare”), Spontini (“Olimpia”, “Fernando Cortez”), Rossini (“L’assedio di Corinto”) e del primo Verdi (“Giovanna D’Arco”).
Presto interpreta il grande repertorio italiano: “Tosca”, “Desdemona”, “Violetta” (Teatro “La Fenice” di Venezia, 1947-48), “Maddalena” (Teatro “Regio” di Parma, 1949), “Aida” (Teatro “Comunale” di Firenze, 1951).

1947: a “La Scala”, canta ne “La bohème” di Puccini e come Eva ne “I Maestri cantori di Norimberga” di Wagner.
1947: debutta al Teatro “La Fenice” di Venezia (con “Otello” e “Tosca”), all’ “Opera” di Roma (“Otello”), al Teatro “Bellini” di Catania (“Andrea Chénier”).
A causa del maltempo, la “prima”-Inaugurazione della Stagione Lirica all’Arena di Verona slitta e “Faust” di Charles Gounod (Margherita), a fianco del giovane basso Nicola Rossi-Lemeni, verrà affrontata attraverso un altro spettacolo, per cui la Stagione Lirica inizia con “La Gioconda” con, protagonista, Maria Callas, un giovane e allora sconosciuto soprano greco (ma nato a New York).

Il Teatro “San Carlo” di Napoli è particolarmente legato alla sua carriera italiana e il suo pubblico la predilige sempre, nonostante a metà degli Anni Cinquanta, il Teatro “Alla Scala” sembri preferirle Maria Callas.
1948: quindi, esordisce al Teatro “San Carlo” di Napoli ne “La Traviata”; lì, la canta anche nel 1951, ottenendo un grande successo che la impegna successivamente per nove repliche fuori programma; repliche che registrano il “tutto esaurito” e spingono la Direzione del Teatro a renderle omaggio per mezzo di una Medaglia d’Oro.

Sempre, nel 1948, canta alle “Terme di Caracalla” in “Mefistofele”, e a “La Scala” in “Andrea Chénier” e in “Faust”.

1949: canta “Otello” di Verdi con Ramón Vinay e “Andrea Chénier” con Mario Del Monaco, sotto la Direzione di Victor De Sabata.
Canta al “São Carlos” di Lisbona in “Andrea Chénier” e “Don Giovanni” (Elvira).
Canta nella “Messa di Requiem” di Verdi (ancora, sotto la direzione di Toscanini).

Idem, 1949: debutta al “Maggio Musicale Fiorentino” in una famosa rappresentazione di “L’assedio di Corinto” (Pamira), di Rossini.
1950: sempre, qui, interpreta “Olimpia” nell’omonima opera di Gaspare Spontini.

1950: al Teatro “Alla Scala”, debutta in “Aida”.
Qui, canta in “Falstaff” (Alice), nel “Requiem” di Wolfgang Amadeus Mozart (diretto da Guido Cantelli), e la “Messa di Requiem” di Verdi, diretta da Toscanini.
Si esibisce alla “Royal Opera House” di Londra (“Messa di Requiem”) con i complessi del teatro scaligero).
Ritorna al “São Carlos” (“Faust”, “La traviata”, “Stabat Mater” di Rossini, “Falstaff”).
Passa negli Stati Uniti, alla “War Memorial Opera House” di San Francisco, a Los Angeles e a Fresno per “Aida”, “Le nozze di Figaro” (Contessa d’Almaviva) e “Otello” (con cui, il 26 dicembre, canta anche nel programma della Stagione Lirica de “La Scala”).
Inoltre, nei primi Anni Cinquanta, intraprende una tournée in Sudamerica.

1951: la Tebaldi canta “La traviata”, ma annulla tutte le recite a causa dell’esito infelice della “prima” del 3 febbraio che le regala < un’«immeritata umiliazione, quando si era illusa di aver conquistato il cuore del pubblico» (Lauri-Volpi, 1960, p. 73) >.
Al “San Carlo” si riscatta con il trionfo del marzo seguente nello stesso lavoro verdiano e in cui, in occasione del “50° Anniversario della Morte di Verdi”, interpreta anche il ruolo eroico di Giovanna d’Arco in una rara rappresentazione dell’opera omonima (che canterà, poi, al “Teatro dell’Arte” di Milano col tenore Carlo Bergonzi, agli esordi e col quale sono diventati amici di famiglia).

1952: canta “La traviata”, “Falstaff” e “Mefistofele”.

1953: interpreta “Tosca” e “La Wally”.

1954: “Otello” ed “Eugenio Onieghin”.

1955: è Leonora ne “La forza del destino.

1955-1959: per oltre 4 anni, la sua presenza a “La Scala” si interrompe.

1959: ritorna sul palcoscenico scaligero, dove riscuote quaranta minuti di applausi per la sua esecuzione di “Tosca”.

 

Il successo internazionale di Renata Tebaldi:

Nei principali teatri italiani (soprattutto al “San Carlo”, il cui pubblico la venera), la Tebaldi raccoglie successi e, nel 1955, partecipa ad una tournée in Brasile, a San Paolo e a Rio de Janeiro dove, il 14 settembre, partecipa al Concerto con Tebaldi e Callas e dove – sembra – inizia l’antagonismo tra le due grandi protagoniste; antagonismo che interessa la stampa per vari anni, spartendo i pubblici di tutto il Mondo in correnti contrarie, miscelando arte e chiacchiere.

E’ importante segnalare che < il rapporto con “La Scala” inizia a logorarsi > : a Renata Tebaldi, sono proposti titoli abituali, a differenza di Maria Callas, protagonista dell’ “Inaugurazione della Stagione Lirica 1952-53” con “I Vespri siciliani” di Verdi, per cui, il 7 dicembre, la Tebaldi inaugura la Scala con “Wally” di Alfredo Catalani, però, tre giorni dopo, viene rappresentata “Medea” di Luigi Cherubini, che valorizza la Callas, ponendola all’attenzione di tutti e le permette di collaborare con tale teatro, supportata e voluta dall’ambiente-istituzione milanese.
In maggio, laTebaldi debutta come Tatiana in “Eugenio Onegin”, con Giuseppe Di Stefano, in un’edizione in lingua italiana delle «scene liriche» di Pëtr Il′ič Čajkovskij.
A questo punto, dopo un’altra tournée in America Latina, è al “Metropolitan” di New York dove, il 31 gennaio 1955, debutta e trionfa con “Otello”, a fianco di Del Monaco e Leonard Warren, eccellente baritono statunitense, iniziando il rapporto che durerà fino al 1973, in totali diciassette Stagioni d’Opera, con un repertorio che include “Adriana Lecouvreur”, “Aida”, “Andrea Chénier”, “La bohème”, “Falstaff”, “La fanciulla del West”, “La forza del destino”, “La Gioconda”, “Madama Butterfly”, “Manon Lescaut”, “Il pipistrello”, “Simon Boccanegra”, “Tosca” e “La traviata”, oltre ai Concerti di Gala.

31 dicembre 1955: durante l’operetta “Die Fledermaus” di Johann Strauss, è presente come cantante-ospite nel “Festino del Principe Orlovsky”, cantando “Io son l’umile ancella” da “Adriana Lecouvreur” e altri due pezzi.

Infatti, il Teatro “Metropolitan” di New York diventa il suo punto maggiore lavorativo a seguito della temporanea rottura con il Teatro “Alla Scala”, dove presenzia con grande regolarità dal 1955 al 1973 con circa duecentosettanta rappresentazioni, tanto da venire titolata come “La Regina del Met” e che, nel periodo 1955-1965; punto lavorativo che la porta a cantare in quaranta rappresentazioni alla “Lyric Opera” di Chicago.

Inoltre:

. 1955: si esibisce in “Tosca” alla “Royal Opera House” di Londra.

. 1958: appare alla “Wiener Staatsoper” per “Tosca” e “Otello”.

. 1959: canta in “Aida”.

. 1960: è Maddalena in “Andrea Chénier”.

Nel teatro viennese, canta in diciotto rappresentazioni totali.
Canta nei principali teatri del Mondo: Parigi, Barcellona, Berlino, Messico, Brasile, Argentina, Giappone.

Pur lavorando lontanissima dall’Italia e dall’Europa, spesso, vi rientra e canta:

. 1956: “Guglielmo Tell”, al Teatro “San Carlo”, “La traviata” e “La forza del destino” al “Maggio Musicale Fiorentino”, “Tosca” e “Aida” al “Liceu” di Barcellona.

. 1958: debutta alla “Staatsoper” di Vienna con “Tosca” diretta da Herbert von Karajan, oltre al “San Carlo” dove è la protagonista in “Adriana Lecouvreur”.

1959: con “Tosca”, rientra a “La Scala”, da cui manca da “La forza del destino” del 1955 (nel gennaio del 1957, comunque, al Teatro “Manzoni” di Milano, tiene uno storico concerto accompagnata al pianoforte da Giorgio Favaretto).

La sua attività intensissima la vede anche in altri teatri degli U.S.A., tra cui la “Lyric Opera” di Chicago.

Il suo programma si arricchisce dei Concerti che si aggiungono alle opere, oltre a debuttare in Giappone.

1960: avviene la riconciliazione con il padre che non ha più visto fin dal 1941; padre che, in tale anno, inizia il legame con la sua nuova compagna.

30 dicembre 1962: al Teatro “San Carlo” di Napoli, dopo il primo quadro, abbandona la recita de “La Bohème” a causa della stanchezza dovuta alla carriera ininterrotta da più di quindici anni; stanchezza dovuta alla delusione per la fine della relazione con il Direttore d’Orchestra Arturo Basile (il suo vero Amore) e con il quale ha diviso numerosi lavori artistici; lo stress dovuto alla vita pubblica continuamente davanti all’attenzione del Mondo; la rivalità con la Callas, eternamente alimentata da giornali e riviste (che non tacciono episodi tristi e imbarazzanti).
A causa di tutto ciò, si prende un periodo di riposo, interrotto soltanto nel gennaio-febbraio del 1963 dalle recite di “Adriana Lecouvreur” che, finalmente, dopo continue richieste, fa rappresentare al “Metropolitan” (qui, l’opera era andata in scena nel 1907, una sola volta), persuadendo il Sovrintendente Rudolf Bing, che non ama l’opera di Francesco Cilea.

10 marzo 1964: a Filadelfia, riprende la carriera cantando, ne “La bohème”; carriera che si svolge unicamente negli Stati Uniti, sino al 1967.
Settembre 1966: RenataTebaldi canta “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli per l’apertura della Nuova Sala del “Metropolitan” al “Lincoln Center”.

Fine 1967: sceglie di cantare nell’opera di Ponchielli al Teatro “San Carlo”.

16 settembre 1968: “prima” di “Adriana Lecouvreur” per l’Apertura della Stagione al “Metropolitan” che viene ben accolta dalla critica di New York.
Con l’occasione, nel camerino del tenore Franco Corelli/Maurizio di Sassonia, avviene l’incontro-riconciliazione con la Callas dopo che quest’ultima aveva espresso il desiderio di assistere allo spettacolo e di incontrare Renata.

Nel 1968: a Montecarlo, la Tebaldi canta ne “La Wally” di Alfredo Catalani.

1970: per la prima volta, con successo al “Metropolitan”, è Minnie ne “La fanciulla del West” (già eseguita in disco nel 1958).

Gennaio 1973: per l’ultima volta canta al “Met”: “Otello”(è l’ultima opera cantata da lei).

Fino al 1976: in tutto il Mondo tiene ancora concerti (uniche sue presenze in Russia: a Mosca e a Leningrado nell’ottobre del 1975).
I Concerti sono spesso con Corelli, con il quale stringe un sodalizio artistico fin dagli anni Sessanta.

19 febbraio 1976: la sua carriera americana, la Tebaldi la chiude cantando in un Concerto alla “Carnegie Hall” di New York, Concerto che ricompensa e gratifica il pubblico dall’insuccesso del 16 gennaio, quando la stessa Tebaldi, non riesce a cantare.
Al termine della romanza, dopo che Renata intona la frase di Mimì, “Addio senza rancore”, il pubblico reagisce entusiasticamente commosso verso il carisma della grande cantante italiana.

23 maggio 1976: Renata Tebaldi si congeda dal pubblico italiano dopo un concerto trionfale di beneficenza, al Teatro “Alla Scala” di Milano, a sostegno dei terremotati del Friuli.
Qui, è già tornata l’anno precedente cantando in due Concerti, uno alla “Piccola Scala” e uno nella sala del “Piermarini”, dove viene salutata da manifestazioni di indescrivibile entusiasmo, per cui il critico del “Corriere della sera” Duilio Courir dichiarò ‘meritevoli di essere esaminate da uno psicologo’.

Riportato dalla cronaca:
< Dopo il ritiro dalle scene vive a Milano, nell’appartamento di piazzetta Guastalla, acquistato negli anni Cinquanta, sempre assistita da Ernestina Viganò, a tutti nota come Tina, sua ammiratrice fin dagli anni degli esordi che, poi, divenne la fidata governante.
Tebaldi rimase nubile, non insegnò mai canto né tenne masterclasses >.

28 febbraio 2002: al Teatro “Alla Scala” viene organizzata una serata per festeggiare il suo ottantesimo compleanno.

Mai dedicata al Cinema, nel 1947 partecipa alla colonna sonora di “Lohengrin” e, nel 1953, doppia Sophia Loren per il film-opera “Aida” (della “Scalera Film”); nel film “Casa Ricordi”, interpreta la morte di Mimì.

19 dicembre 2004: muore a San Marino all’età di 82 anni e viene sepolta a Mattaleto di Langhirano (Parma).

30 dicembre 2004: vine costituita la “Fondazione Renata Tebaldi”.

2014: nelle scuderie di “Villa Pallavicino”, a Busseto (Parma), viene inaugurato il “Museo Renata Tebaldi”.

 

Caratteristiche vocali e interpretative di Renata Tebaldi:

Comunque, così, era stato detto:

< Renata Tebaldi possedeva una voce dal timbro cristallino, opulenta, morbida, vellutata (è stata coniata l’espressione “velluto della Tebaldi”) e nel contempo penetrante, da autentico soprano lirico spinto.
Era in possesso altresì di una somma tecnica di emissione che le consentiva perfetta omogeneità fra i registri, fluidità di legato e spettacolari messe di voce, capaci di passare da aerei pianissimi ad aurei torrenti di suono.
Non particolarmente versata nel canto di agilità, il temperamento era portato più all’abbandono sentimentale che all’espressione tragica, raggiungendo però compiutezza interpretativa grazie alla nobiltà del fraseggio e alla sensibilità musicale e stilistica.

< Possedeva anche singolare bellezza di lineamenti e figura scenica imponente.
L’ho vista personalmente: era davvero bella ed era la Presidente del nostro “Club Amici della Musica “Renta Tebaldi” di Soresina.

Soprattutto nel repertorio del secondo Verdi (Aida, La forza del destino, Otello) e in Puccini (in particolare La bohème, Tosca e Madama Butterfly), ma anche in titoli della “Giovane Scuola Italiana”, come Adriana Lecouvreur, La Wally, Andrea Chénier, espresse una linea di purezza vocale aliena dalla predominante platealità dei soprani veristi e improntata a un gusto classico.
Per quanto il canto di forza non le sia stato sempre congeniale (gli estremi acuti, nell’ultima parte della carriera, costituirono il suo tallone d’Achille), diede eccellente prova anche in ruoli drammatici, come le già citate Tosca, Aida e Leonora de La forza del destino, a cui vanno aggiunte Gioconda e Minnie.

< Interpretazioni solo discografiche furono i tre ruoli principali del Trittico, Cavalleria rusticana, Il trovatore, Turandot (Liù), Don Carlo e Un ballo in maschera, ultima incisione nel 1970.


Media:

< Renata Tebaldi è la prima cantante d’opera ad avere un’applicazione per iPad dedicata: immagini, incisioni ufficiali e inedite, video e rassegna stampa dell’epoca.
L’applicazione è stata pubblicata nel 2012.


Curiosità:

< E’ stata riconosciuta la Stella di Renata Tebaldi sulla “Hollywood Walk of Fame”

< Renata Tebaldi veniva affettuosamente chiamata negli USA “Miss Sold Out”, ovvero “Miss Tutto Esaurito”, grazie alla vastissima partecipazione del pubblico alle produzioni di cui era protagonista.

< Renata Tebaldi è una delle personalità italiane ad avere una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame, la famosa strada di Hollywood dove sono incastonate oltre 2000 stelle a cinque punte che recano i nomi di celebrità onorate per il loro contributo allo star system e all’industria dello spettacolo.

< Renata Tebaldi è risultata tra i 150 italiani più votati nel progetto “150 Italiani” a cura della città di Fabriano, che prevedeva la votazione di personalità italiane meritevoli di essere ricordate in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011.
È stato in merito pubblicato un piccolo quaderno con in copertina la sua foto.

< Renata Tebaldi fu definita “voce d’angelo” dal grande maestro Arturo Toscanini, in occasione del Concerto di Riapertura del Teatro “Alla Scala”, nel 1946.

 

Repertorio musicale:

Ruolo – Titolo – Autore:

. Elena, Mefistofele, Boito
. Margherita, Mefistofele, Boito
. Salammbô, Salammbô, Casavola
. Wally, La Wally, Catalani
. Tatiana, Eugenio Onegin, Čajkovskij
. Adriana Lecouvreur, Adriana Lecouvreur, Cilea
. Maddalena di Coigny Andrea Chénier Giordano
. Fedora, , Fedora, Giordano
. Margherita, Faust, Gounod
. Cleopatra, Giulio Cesare in Egitto, Händel
. Santuzza, Cavalleria rusticana, Mascagni
. Suzel, L’amico Fritz, Mascagni
. La Contessa d’Almaviva, Le nozze di Figaro, Mozart
. Donna Elvira, Don Giovanni, Mozart
. La Gioconda, La Gioconda, Ponchielli
. Manon Lescaut, Manon Lescaut, Puccini
. Mimì, La bohème, Puccini
. Floria Tosca, Tosca, Puccini
. Cio-Cio-San, Madama Butterfly , Puccini
. Minnie, La fanciulla del West, Puccini
. Giorgetta, Il tabarro, Puccini
. Suor Angelica, Suor Angelica, Puccini
. Lauretta, Gianni Schicchi, Puccini
. Liù, Turandot, Puccini
. Cecilia , Cecilia , Refice
. Pamira, L’assedio di Corinto, Rossini
. Matilde, Guglielmo Tell, Rossini
. Amazily, Fernando Cortez, Spontini
. Olimpia, Olimpia, Spontini
. Giovanna d’Arco, Giovanna d’Arco, Verdi
. Leonora, Il trovatore, Verdi
. Violetta Valery , La traviata, Verdi
. Amelia Grimaldi, Simon Boccanegra, Verdi
. Amelia, Un ballo in maschera, Verdi
. Elisabetta di Valois, Don Carlo, Verdi
. Leonora, La forza del destino, Verdi
. Aida, Aida, Verdi
. Desdemona, Otello, Verdi
. Mrs Alice Ford, Falstaff, Verdi
. Elisabetta, Tannhäuser, Wagner
. Elsa di Brabante, Lohengrin, Wagner
. Eva, I Maestri cantori di Norimberga, Wagner

 

Discografia:

Incisioni in studio:

– 1951
– La bohème: Mimì Giacinto Prandelli, Hilde Güden, Giovanni Inghilleri, Raffaele Arié Alberto Erede Decca
– Madama Butterfly: Cio-Cio-San Giuseppe Campora, Giovanni Inghilleri, Nell Rankin Alberto Erede Decca
– 1952
– Aida: Aida Mario Del Monaco, Ebe Stignani, Aldo Protti Alberto Erede Decca
– Tosca: Floria Tosca Giuseppe Campora, Enzo Mascherini Alberto Erede Decca
1953
– Andrea Chénier: Maddalena di Coigny José Soler, Ugo Savarese Arturo Basile Cetra
1954
– Manon Lescaut: Manon Lescaut Mario del Monaco, Mario Borriello Francesco Molinari-Pradelli Decca
– Otello: Desdemona Mario del Monaco, Aldo Protti Alberto Erede Decca
– La traviata: Violetta Valery Gianni Poggi, Aldo Protti Francesco Molinari-Pradelli Decca
1955
– Turandot: Liù Inge Borkh, Mario del Monaco, Nicola Zaccaria Alberto Erede Decca
– La forza del destino: Donna Leonora di Vargas Mario del Monaco, Ettore Bastianini, Cesare Siepi, Giulietta Simionato Francesco Molinari-Pradelli Decca
1956
– Il trovatore: Leonora Mario del Monaco, Ugo Savarese, Giulietta Simionato Alberto Erede Decca
1957
– Andrea Chénier: Maddalena di Coigny Mario del Monaco, Ettore Bastianini Gianandrea Gavazzeni Decca
– Cavalleria rusticana: Santuzza Jussi Björling, Ettore Bastianini Alberto Erede RCA/Decca
1958
– La fanciulla del West: Minnie Mario del Monaco, Cornell MacNeil Franco Capuana Decca
– Madama Butterfly: Cio-Cio-San Carlo Bergonzi, Enzo Sordello, Fiorenza Cossotto Tullio Serafin Decca
– Mefistofele: Margherita Cesare Siepi, Mario del Monaco Tullio Serafin Decca
1959
– Aida: Aida Carlo Bergonzi, Giulietta Simionato, Cornell MacNeil Herbert von Karajan Decca
– La bohème: Mimì Carlo Bergonzi, Ettore Bastianini, Gianna D’Angelo, Cesare Siepi Tullio Serafin Decca
– Tosca: Floria Tosca Mario del Monaco, George London Francesco Molinari-Pradelli Decca
– Turandot: Liù Birgit Nilsson, Jussi Björling, Giorgio Tozzi Erich Leinsdorf RCA
1961
– Adriana Lecouvreur: Adriana Lecouvreur Mario del Monaco, Giulietta Simionato, Giulio Fioravanti Franco Capuana Decca
– Otello: Desdemona Mario del Monaco, Aldo Protti Herbert von Karajan Decca
1962
– Il trittico: Giorgetta, Suor Angelica, Lauretta Fernando Corena, Robert Merrill, Mario del Monaco, Giulietta Simionato Lamberto Gardelli Decca
1965
– Don Carlo: Elisabetta di Valois Carlo Bergonzi, Nicolaj Ghiaurov, Dietrich Fischer-Dieskau, Grace Bumbry Georg Solti Decca
1967
– La Gioconda: La Gioconda Carlo Bergonzi, Robert Merrill, Marilyn Horne, Nikola Gjuzelev Lamberto Gardelli Decca
– 1968
– La Wally: Wally Mario del Monaco, Piero Cappuccilli Fausto Cleva Decca
1970
– Un ballo in maschera: Amelia Luciano Pavarotti, Sherrill Milnes, Regina Resnik Bruno Bartoletti Decca

Registrazioni dal vivo (selezione):

. Andrea Chenier, selez., 1949 (Del Monaco, Silveri, dir. De Sabata, La Scala) Cetra/Myto
. Messa di requiem, 1950 (Elmo, Prandelli, Siepi, dir. Toscanini, La Scala) IDIS
. Messa di requiem, 1951 (Prandelli, Rossi Lemeni, Rankin, dir. De Sabata, La Scala) Decca
. Fernando Cortez, o La conquista del Messico, 1951 (Penno, Protti, Tajo, dir. Santini, San Carlo di Napoli) Hardy Classic/IDIS
. La bohème, 1951 (Lauri-Volpi, Gobbi, dir. Santini, San Carlo di Napoli) IDIS/GOP
. Giovanna d’Arco, 1951 (Bergonzi, Panerai, dir. Simonetto, RAI Milano) Melodram/Opera D’Oro/IDIS
. La traviata, 1952 (Prandelli, Orlandini, dir. Giulini, RAI Milano) Opera D’Oro/IDIS
. Otello, 1952 (Vinay, Bechi, dir. Santini, San Carlo di Napoli) Bongiovanni
. La forza del destino, 1953 (Del Monaco, Protti, Siepi, Barbieri, Capecchi, dir. Mitropoulos, Maggio Musicale Fiorentino) Cetra/Foyer/Archipel
. La Wally, 1953 (Del Monaco, Guelfi, Scotto, dir. Giulini, la Scala) IDIS
. Aida, 1953 (Penno, Stignani, Savarese, Neri, dir. Serafin, Napoli) Edizione Lirica/Lyric Distribution
. Le nozze di Figaro (Contessa), 1954 (Tajo, Noni, Colombo, Simionato, dir. Perlea, San Carlo di Napoli) Hardy Classic
. La bohème, 1954 (Poggi, Ausensi, Rovero, Neri, dir. Rapalo, Barcellona) Premiere Opera
. Otello, 1954 (Del Monaco, Warren, dir. Votto, La Scala) Melodram
. Tosca, 1955 (Tagliavini, Gobbi, dir. Molinari Pradelli, Royal Hopera House di Londra) Bongiovanni
. Tosca, 1956 (Tucker, Warren, dir. Mitropoulos, Metropolitan) Myto/Cetra
. La traviata, 1957 (Campora, Warren, dir. Cleva, Metropolitan) Melodram
. Adriana Lecouvreur, 1958 (Filacuridi, Pirazzini, Capecchi, dir. Molinari Pradelli, San Carlo di Napoli) Lyric Distribution
. Manon Lescaut, 1959 (Tucker, Guarrera, Corena, dir. Cleva, Metropolitan) Lyric Distribution
. Tosca, 1959 (Corelli, Colzani, dir. Parenti, Livorno) Urania
. Andrea Chenier, 1960 (Corelli, Bastianini, dir. von Matacic, Staatsoper di Vienna) Cetra/Melodram/Opera D’Oro
. La Wally, 1960 (Prandelli, Dondi, Majonica, Gardino, dir. Basile, RAI-Roma) Opera D’Oro
. La fanciulla del west, 1961 (Barioni, Guelfi, dir. Basile, RAI Roma) Opera d’Oro
. Fedora, 1961 (Di Stefano, Sereni, dir. Basile, Napoli) Arkadia/Opera D’Oro
. Adriana Lecouvreur, 1963 (Corelli, Cvejic, Colzani, dir. Varviso, Metropolitan) GOP/Opera Lovers
. La Gioconda, 1966 (Corelli, MacNeil, Cvejic, Siepi, dir. Cleva, Metropolitan) Opera Lovers
. La Gioconda, 1968 (Bergonzi, MacNeil, Cossotto, Giaiotti, dir. Cleva, Metropolitan) GOP


Video:

. La forza del destino, 1958 (Corelli, Bastianini, Christoff, Domínguez, Capecchi, dir. Molinari Pradelli, Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo di Napoli) Hardy Classics DVD HCD4002
. Tosca, 1961 (Tobin, London, dir. Patanè, Orchestra e Coro della Staatsoper di Stoccarda) VAI DVD 4217
. Tosca, 1961 (Poggi, Guelfi, dir. Basile, Orchestra e Coro NHK di Tokyo) VAI-V 4416
. Andrea Chénier, 1961 (Del Monaco, Protti, dir. Capuana, Orchestra e Coro NHK di Tokyo) VAI-V 4419
. Otello, 1962 (Beirer, Dooley, dir. Patanè, Coro ed Orchestra Deutsche Oper Berlin) Legato Classics/ARTHAUS

 

Brani singoli:

Aida: Ritorna vincitor, Il trovatore: Tacea la notte placida, Faust: Air des bijoux (in ital.), Madama Butterfly: Un bel dì vedremo, Manon Lescaut: In quelle trine morbide, Tosca: Vissi d’arte – Decca 1949
La traviata: Addio del passato, Aida: O cieli azzurri, Otello: Canzone del salice, Le nozze di Figaro: Deh vieni non tardar, La bohéme: Mi chiamano Mimì – Donde lieta uscì, La Wally: Ebben, n’andrò lontana, Mefistofele: L’altra notte in fondo al mare – Cetra 1950
Le nozze di Figaro: Porgi amor – Dove sono i bei momenti, Adriana Lecouvreur: Io son l’umile ancella – Poveri fiori, La Wally: Nè mai dunque avrò pace, Lodoletta: Flammen perdonami, Guglielmo Tell: Selva opaca, Cecilia: L’annunzio – La morte di Cecilia – Decca 1955
Don Carlo: Tu che le vanità, Un ballo in maschera: Ecco l’orrido campo – Morrò, ma prima in grazia, Giovanna D’Arco: Oh ben s’addice, Turandot: In questa reggia, La Gioconda: Suicidio, La Rondine: Sogno di Doretta, Cavalleria rusticana: Voi lo sapete o mamma, L’Arlesiana: Esser madre è un inferno – Decca 1964
Norma: Sediziose voci – Casta diva – Ah bello a me ritorna, I Puritani: Qui la voce sua soave – Vien diletto, La sonnambula: Oh se una volta sola – Ah non credea mirati, Nabucco: Ben io t’invenni – Anch’io dischiuso un giorno – Salgo già del trono aurato, Don Carlo: Oh don fatale – Decca 1968
Tannhäuser: Salve d’amor – O vergine santa, Tristano e Isotta: Dolce e calmo, Carmen:Habanera – Quadri, picche!, Sansone e Dalila: Amor i miei fini proteggi, S’apre per te il mio cuor, Manon: Addio o nostro picciol desco – La tua non è la mano che mi tocca? – Decca 1969
Manon Lescaut: Tu, tu, amore tu, Aida: Già i sacerdoti adunansi, Adriana Lecouvreur: Ma dunque, è vero?, La Gioconda: Ma chi vien?, Francesca da Rimini: Inghirlandata di violette. Duetti con Franco Corelli – Decca 1972

 

Varie:

. Concerto di riapertura del Teatro “Alla Scala”, 1946 (dir. Toscanini, Coro e Orchestra del Teatro “Alla Scala” di Milano) NAXOS 8110821/2
. Concert at “Lewinsohn Stadium”, 1966, VAI 1148
. Renata Tebaldi – “The Farewell Tour” – Moscow, 1975, VAI 1164
. Renata Tebaldi – “The New York Farewell Recital”, 1976, VAI 1116

 

Onorificenze:

Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— 27 dicembre 1968
Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— Roma, 1º ottobre 1992
La Grande Plaque de Vermeil de la Ville de Paris – nastrino per uniforme ordinaria La Grande Plaque de Vermeil de la Ville de Paris
— Parigi, giugno 1986
La Cravate de Commandeurs des Arts et Lettres – nastrino per uniforme ordinaria La Cravate de Commandeurs des Arts et Lettres
— Parigi, febbraio 1987


Battuto al computer da Lauretta

 

 

 


RENATA TEBALDI:

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Renata_Tebaldi.jpg

File:Renata Tebaldi.jpg

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Dall’opera “La forza del destino” di Verdi, ascoltiamo “La Vergine degli Angeli” cantata da Renata Tebaldi:

Firenze, anno 1956; direzione di Gabriele Santini.

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Dall’opera “Gianni Schicchi” di Puccini, Renata Tebaldi canta “O mio babbino caro”:

 

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TEBALDI RENATA, di Giancarlo Landini – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 95 (2019)

Accanto alla carriera teatrale, Tebaldi svolse un’intensissima attività discografica.
Dopo le prime incisioni a 78 giri, realizzate per Fonit-Cetra, dagli anni Cinquanta firmò un contratto in esclusiva con Decca, che mantenne fino alla fine.
Oltre ai numerosi recital, registrò una collana di opere complete, molte di esse con Mario Del Monaco (Aida, La forza del destino, Il trovatore, La Wally, Adriana Lecouvreur, Andrea Chénier, La fanciulla del West, Manon Lescaut, Tosca, il Trittico pucciniano, e due registrazioni di Otello, di cui la seconda diretta da von Karajan), formando con il tenore una coppia artistica antagonista rispetto a quella formata da Callas e Di Stefano, che registrava in esclusiva per Columbia; nondimeno, alla fine degli anni Cinquanta, Tebaldi e Di Stefano registrarono una selezione dal Mefistofele, direttore Tullio Serafin, immessa sul mercato solo molti anni dopo.
Il mezzo discografico potenziò la fama planetaria del soprano, che peraltro registrò opere da lei mai affrontate in teatro, il citato Trovatore, Don Carlos (direttore George Solti, con Nicolai Ghiaurov, Carlo Bergonzi e i complessi del Covent Garden) e Un ballo in maschera (direttore Bruno Bartoletti, con Luciano Pavarotti).
Accanto alle incisioni ufficiali, è oggi presente sul mercato un ingente numero di registrazioni dal vivo, documenti importanti per ricostruire e valutare la parabola artistica della cantante.

Splendida voce di soprano lirico, tra le più belle che si siano mai ascoltate, dal timbro spiccatamente muliebre e intenso, capace di sfumature angeliche, che gli straordinari armonici rendevano potente e penetrante senza che mai perdesse in dolcezza e morbidezza, con suoni trasparenti e ‘soffiati’che a detta di Eugenio Gara ricordavano la purezza dei vetri di Murano.
Tanta claritate ospitava una vibrante passione e un canto pieno di autentico, umanissimo trasporto. Incarnò così il tipo della voce per antonomasia italiana, baciata dalla natura, anche se di fatto sostenne le proprie doti originarie con una tecnica agguerrita, un canto d’alta scuola (sebbene non vada sottaciuto qualche problema nel registro acuto, non particolarmente esteso).
Nei primi anni della carriera seppe affrontare con notevoli risultati anche partiture del primo Ottocento dalla vocalità decisamente belcantistica, che per scelta non volle approfondire, declinando il suggerimento di Serafin di cimentarsi con Norma, alla quale pure la riteneva adatta lo stesso Giacomo Lauri-Volpi.
Pur avendo ottenuto risultati egregi nelle Nozze di Figaro, nella Traviata, in Lohengrin (fu tra gli ultimi artisti che contribuirono al filone del Wagner cantato in italiano), trovò il terreno d’elezione nella produzione della maturità verdiana (La forza del destino, Otello, Falstaff, Aida) e della Scapigliatura (La Gioconda), nonché nella Giovane Scuola (La bohème, Tosca, Madama Butterfly, La fanciulla del West, Andrea Chénier, Adriana Lecouvreur): e qui seppe aggiornare lo stile verista di voci storiche come Maria Caniglia al rinnovamento del gusto, che esigeva un canto più sorvegliato.

La rivalità con Callas e il continuo confronto tra le due prime donne, sostenuto da critici illustri, troppo insistenti nel definire il canto di Tebaldi angelico e apollineo e quello di Callas demoniaco e dionisiaco, ha in parte pregiudicato l’esatta valutazione dei meriti specifici della cantante pesarese sotto il profilo vocale e interpretativo: si è esagerato nel sottolineare i presunti limiti dell’attrice, né è stata evidenziata a sufficienza l’espressività che sapeva conferire al canto, creando personaggi vivi e palpitanti.

Più calzante è il dittico che alle due dive, mascherate sotto gli pseudonimi di Giulia Pascucci (Tebaldi) e Sdenka Di Carlo (Callas), ha dedicato Rodolfo Celletti nel romanzo Tu che le vanità (Milano 1981).
Tra tanti passi illuminanti, spicca il parallelo tra le due cantanti in rapporto a Verdi: se i meriti della cantante balcanica rifulgevano in Nabucco e Macbeth, ruoli che recano netta l’impronta del cosiddetto soprano drammatico d’agilità di primo Ottocento (p. 189), per tacere della Traviata («Sdenka, oltre a prevalere nei virtuosismi del primo atto, era splendidamente salottiera.
Voglio dire lievissima e civetta», p. 190), nelle opere del Verdi «contadino», in primis in Aida o nella Forza del destino, svettava l’italiana.
La Leonora di Giulia, «anche scenicamente, era davvero l’aristocratica che per il rimorso si vota a Dio. Tutte le antiche pietose nenie e tetre ballate di baronesse, contesse, marchese, principesse entrate in convento per una pena d’amore o per scontare il peccato, s’insinuavano nel suo canto con il tremito della commozione popolare. Ma con l’accento della gran dama» (p. 191).
In altre parole, «prevaleva l’angelo italiano» (p. 192), libero da pose intellettuali. Tebaldi, insomma, non poteva essere «divina» alla maniera della Callas o di Greta Garbo (p. 193), ma ci fu sempre in lei, anche negli anni del declino, una gioia sorgiva nel cantare che nessun confronto ha mai potuto appannare.

 

 

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