mercoledì 8 febbraio 2023

RUGGIERO LEONCAVALLO

Ruggiero Leoncavallo nasce a Napoli (Quartiere Chiaia) il 23 aprile 1857 e muore a Montecatini Terme il 9 agosto 1919.

E’ un compositore e librettista italiano, autore di opere liriche e operette.

Vincenzo, il padre, lavora come Magistrato Regio, per cui è soggetto a parecchi trasferimenti familiari in varie località del Sud Italia.
Dopo Napoli, la famiglia si sposta a Sanza: lì, il padre Vincenzo viene avvertito delle gravi condizioni di salute della moglie, Virginia D’Auria: è malata e abbastanza avanti con la gravidanza.
Il celeberrimo Dottor Costabile Cilento prescrive alla donna il cambiamento di clima e, per questo motivo, Vincenzo chiede ed ottiene il trasferimento a Castellabate, in cui rimane fino al 29 novembre 1860.
Nei registri della Basilica Pontificia di Castellabate, risulta che Irene Leoncavallo è “nata e dipartita a Castellabate alle ore 12 dell’8 luglio 1859”. 

Giovinezza di Leoncavallo: 

In seguito, la famiglia si trasferisce ad Eboli, Cava de’ Tirreni e a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, dove il padre Vincenzo diventa Pretore.
La sua fanciullezza è spensierata e forma la base del suo carattere adulto.
Allo stesso tempo, si appassiona alla Natura e al Folklore locale, che offre eventi in gran pompa come le Feste delle “Rosetane” e delle “Donne Arbëreshë di San Benedetto Ullano”.
Si avvicina allo studio della Musica e prende lezioni dal Maestro Sebastiano Ricci attraverso una spinetta conservata presso l’Istituto degli Ardorini del luogo.
Per tutta la vita, Leoncavallo rimane legato a Montalto Uffugo: da cui, nel 1903, gli viene conferita la Cittadinanza Onoraria e dove, tuttora, si svolge l’annuale “Festival Leoncavallo”.

Sera del 4 marzo 1865: a Montalto Uffugo (Ruggero è piccolo), assieme alle esperienze belle, vive il drammatico momento in cui assiste all’omicidio del giovane Gaetano Scavello, suo accompagnatore e domestico di casa, che viene ferito a morte dai fratelli D’Alessandro, all’uscita del Convento Domenicano dove si sono recati per assistere ad una esibizione teatrale.
Il paese e la vita di Ruggero vengono sconvolti al punto che, dopo 27 anni, trasforma il tutto nella sua opera “I Pagliacci”, opera considerata “uno dei melodrammi lirici più belli e più rappresentati al Mondo”, come trama psicologica e come musica.
Nell’edificio, all’interno dell’ex Convento Domenicano del XV secolo (sede odierna del Municipio di Montalto Uffugo), è stato realizzato il Museo “Leoncavallo”, dedicato a lui e alle sue opere.
Nell’interno, sono conservate dimostrazioni importanti, tra cui < il suo pianoforte (donato dalla famiglia Ciseri), la sua bacchetta, parecchi spartiti, lettere autografe, dischi e cimeli di ogni genere, fra cui alcuni bozzetti scenici dipinti dal Pittore montaltese Rocco Ferrari su richiesta del compositore per la realizzazione delle scenografie della prima rappresentazione parigina de “I Pagliacci”, nel 1902 >. 

Gli studi musicali di Ruggero Leoncavallo:

1873: trasferimento lavorativo del padre a Potenza, subito dopo la morte della madre, Virginia.
Nel frattempo, Ruggero, studia Pianoforte al “Conservatorio di San Pietro a Majella” di Napoli sotto la guida di Beniamino Cesi, e si reca a Potenza, insieme al fratello Leone, nei periodi estivi.
Qui, lavora dando lezioni di pianoforte ai bambini del posto.

In seguito, va a Bologna, dove conosce Richard Wagner che, nel dicembre del 1876, è là in occasione della rappresentazione del suo “Rienzi” e del quale Leoncavallo è un ammiratore, oltre al giovane Giovanni Pascoli.
Inizia a lavorare a un progetto dal titolo “Crepusculum” (un richiamo al wagneriano “Il Crepuscolo degli Dei”), ideato come Trilogia ispirata al Rinascimento, però abbandonato presto a causa della composizione di “Chatterton”, opera romantica per la quale scrive musica e libretto in pochi mesi, ma che non viene rappresentata per parecchi anni a causa del non mantenimento dell’impegno a causa dell’impresario.

A causa del Servizio Militare di Leva, dopo il lasso di tempo trascorso a Bologna, Leoncavallo rientra a Potenza per un paio di mesi.
Però, dopo poco, torna a Bologna per potere vendere la sua prima opera, ma non trova compratori per cui, sfiduciato, torna a Potenza, dove rimane circa un anno, dove comincia a scrivere l’opera “I Pagliacci” (come risulta da un documento del 1912) e dove utilizza un pianoforte a parete che oggi si trova nel Teatro “Francesco Stabile” di tale città.

Poi, per un breve periodo, Leoncavallo visita l’Egitto, dopodiché si sposta a Parigi, dove vive per sei anni a partire dal 1882: qui, insegna Canto e conosce diverse personalità, tra cui Sybil Sanderson (studia con lui), Alexandre Dumas e Victor Maurel.
Conosce anche Berthe Rambaud, un’allieva che sposerà.
Può riprendere il “Crepusculum” e scrive il libretto della prima parte della Trilogia “I Medici”.
1888: si sposta a Milano e, per la composizione di quest’opera, l’Editore Giulio Ricordi gli propone un contratto; la termina presto, dovrebbe essere rappresentata nel 1891, ma Ricordi cambia idea e la rappresentazione viene rimandata. 

Il successo di Leoncavallo:

“I Pagliacci” è un’opera verista che Leoncavallo compone ammirando il grande successo ottenuto nel 1890 da “Cavalleria rusticana” di Mascagni.

“I Pagliacci”: opera fortunata, destinata ad avere grande successo.
Parole e musica vengono scritte in cinque mesi, dopodiché Leoncavallo la sottopone a Ricordi, non molto persuaso della validità; allora, presenta il libretto ad Edoardo Sonzogno che acquista la proprietà dell’opera prima ancora di leggere la partitura.

L’opera “I Pagliacci” viene rappresentata per la prima volta il 21 maggio 1892 al Teatro “Dal Verme” di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini; riscuote immediatamente successo e, pare, è l’unica creazione di Leoncavallo a non essere mai uscita dal grande repertorio lirico.
La sua aria più celebre, “Vesti la giubba”, viene registrata dal tenore Enrico Caruso nel primo disco al Mondo che tocca il milione di copie vendute.

Sonzogno compra i diritti de “I Medici” da Ricordi e l’opera viene rappresentata, per la prima volta, sempre al Teatro “Dal Verme”, il 9 novembre 1893, ma non ottiene il successo de “I Pagliacci”, dal momento che la Critica individua una “dipendenza abbondante” da Wagner.
Idem, “Chatterton”, rappresentata a Roma nel 1896, non riceve il successo sperato.
“La bohème”: viene rappresentata per la prima volta al Teatro “La Fenice” di Venezia nel 1897 e, dopo un buon inizio, viene oscurata dal continuo aumento di notorietà dell’opera omonima di Puccini (rappresentata nel 1896), con la quale condivide titolo e soggetto, basato sul romanzo “Scènes de la vie de Bohème” di Henri Murger. 

Gli ultimi anni:

1903: dopo avere compiuto molti viaggi, Leoncavallo si ferma a Brissago, (Cantone Ticino-Svizzera); qui, incarica l’architetto Bernasconi di costruirgli “Villa Myriam”.
Lì, vive fino al 1916, anno in cui vende la villa per fronteggiare le ristrettezze economiche: tale villa è sempre stata un punto d’incontro per Direttori di Teatro, Scrittori, Cantanti ed Editori importanti.
1904: i Brissaghesi, sanno che Leoncavallo è affezionatissimo al loro villaggio, per cui gli concedono la cittadinanza onoraria.

Nonostante Leoncavallo sia un compositore fecondo, il successone de “I Pagliacci” non viene ripetuto con le altre sue opere.
E’ opportuno ricordare “Zazà” del 1900, opera della quale due arie sono rimaste in repertorio, oltre alle operette per il Teatro “Reinach” di Parma: “La reginetta delle rose” (rappresentata il 30 dicembre 1914), “La candidata” (10 gennaio 1916) e “Prestami tua moglie” (quest’ultima rappresentata al “Teatro del Casinò” di Montecatini nel settembre del 1916, replicata al Teatro “Alfieri” di Torino [ottobre], altrove, e al Teatro “La Fenice” di Venezia nel 1921).

Leoncavallo è più fortunato per mezzo delle romanze: di molte, la più famosa è “Mattinata” scritta per la “Gramophone Company” e per la voce di Enrico Caruso; lo stesso Leoncavallo suona il pianoforte durante la prima incisione dell’8 aprile del 1904 e interpretata proprio da Caruso.

9 agosto 1919: Leoncavallo muore a Montecatini Terme e viene seppellito a Firenze nel “Cimitero delle Porte Sante”.
Per suo desiderio, le salme sua e di sua moglie Berthe, saranno traslate a Brissago, sul Lago Maggiore, nel 1989: la Tomba si trova nel portico del XVII secolo della “Chiesa Rinascimentale della Madonna di Ponte”.

A Brissago, ha sede il Museo alla memoria del Musicista.
Gran parte della ricchezza patrimoniale artistica di Leoncavallo è oggi conservata al “Fondo Leoncavallo”, nella vicina Locarno. 

Composizioni:

Opere:

. I Pagliacci (Milano, 21 maggio 1892)
. I Medici (Milano, 10 novembre 1893)
. Chatterton (Roma, 10 marzo 1896)
. La bohème (Venezia, 6 maggio 1897)
. Zazà (Milano, 10 novembre 1900)
. Der Roland von Berlin (Berlino, 13 dicembre 1904)
. Maià (insuccesso al Teatro Costanzi di Roma, 15 gennaio 1910 diretta da Pietro Mascagni con Emma Carelli e Domenico Viglione Borghese)
. Zingari (Londra, 16 settembre 1912)
. Mameli (Genova, 27 aprile 1916)
. Edipo re (rappresentata postuma a Chicago il 13 dicembre 1920) 

Operette:

. La jeunesse de Figaro (USA, 1906)
. Malbrouck, fantasia comica-medievale in 3 atti, libretto di Angelo Nessi (Roma, 20 gennaio 1910) al Teatro Drammatico Nazionale
. La reginetta delle rose, in 3 atti, libretto di Giovacchino Forzano (24 giugno 1912) première contemporanea, nel Teatro Costanzi di Roma diretta da Costantino Lombardo e nel Teatro Politeama Giacosa di Napoli
. Are you there? (Londra, 1913) al Prince of Wales Theatre
. La candidata, in 3 atti, libretto di Giovacchino Forzano (Roma e Torino, 6 febbraio 1915) al Teatro Drammatico Nazionale ed al Teatro Politeama Chiarella
. Prestami tua moglie, libretto di Edmondo Corradi (Salone di Cura Montecatini, 2 settembre 1916)
. Goffredo Mameli, libretto di Gualtiero Belvederi (Genova, Teatro Carlo Felice, 27 aprile 1916)
. A chi la giarrettiera?, libretto di Edmondo Corradi (Salone di Cura di Montecatini e Teatro Adriano di Roma, 6 ottobre 1919)
. Il primo bacio, libretto di Luigi Bonelli (Salone di Cura di Montecatini, 29 aprile 1923)
. La maschera nuda, completata da Salvatore Allegra, libretto di Luigi Bonelli e Ferdinando Paolieri (Napoli, 2 maggio 1925) al Politeama Giacosa 

Altre composizioni:

. La nuit de mai – Poema sinfonico tratto da Alfred de Musset – Sala Kriegelstein, Parigi 1886
. Seraphitus Seraphita – Poema sinfonico tratto da Séraphîta di Honoré de Balzac – Teatro alla Scala, Milano, 1894
. Pierrot au cinema – Capriccio d’amore – libretto di C. Trulet, 1916
. Messa da requiem (incompiuta) – Completata dal Maestro József Ács nel 2009. Il requiem completo è stato eseguito in prima rappresentazione mondiale al Festival Leoncavallo a Brissago (Svizzera) il 22 agosto 2009.
. Mattinata – Romanza, scritta per Enrico Caruso nel 1903
. Di viva fiamma, di sangue vivo, inno composto per la Croce Rossa Italiana nel 1901.
. Ci sono inoltre numerose altre romanze e composizioni per canto e pianoforte e pianoforte solo. 

Battuto al computer da Lauretta

 

Ruggero Leoncavallo:

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Leonkavallo_Postcard-1910.jpg

.

“I Pagliacci”:

. Herbert von Karajan dirige il Preludio e il Prologo cantato dal baritono Peter Glossop: https://youtu.be/ZmOxWbZxs38


.

. Il soprano Anna Moffo e il Coro eseguono l’ “Aria e il Coro delle Campane”: https://youtu.be/cr_XlHy5ahs

 

. Il tenore Mario Del Monaco canta “Vesti la giubba”:

 

 

 

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