domenica 12 febbraio 2023

PIETRO MASCAGNI

Pietro Antonio Stefano Mascagni nasce a Livorno il 7 dicembre 1863 e muore a Roma il 2 agosto 1945.

E’ un compositore e Direttore d’Orchestra italiano. 

La nascita e le prime opere di Pietro Mascagni:

Nasce a Livorno, in piazza delle Erbe.
La sua famiglia è rinomata ma, economicamente, non è di condizioni agiate, pur essendo il padre uno dei più conosciuti panettieri del centro di Livorno.
Dal 1876, dopo gli studi del Ginnasio e, dopo lo studio del Pianoforte e dell’Organo, intraprende gli studi musicali – contro la volontà del padre – seguendo gli insegnamenti di Alfredo Soffredini, fondatore dell’ “Istituto Musicale Livornese” (in seguito dedicato a Mascagni), dove studia Violino, Contrabbasso e alcuni Strumenti a Fiato.
In particolare, con Soffredini, studia Armonia e Contrappunto.

1878: la sua prima composizione musicale è la romanza “Duolo eterno!”, seguita da altre (“Elegia per soprano, violino e pianoforte” del 1879; “Ave Maria per soprano e pianoforte” del 1880; “Pater Noster” per soprano e quintetto d’archi del 1880; “Sinfonia in fa maggiore” del 1881).
Idem, nel 1881, compone la cantata “In filanda”, a quattro voci soliste e,
nel 1882, compone la cantata “Alla gioia”, su testo di Friedrich Schiller.

Si trasferisce a Milano, dove studia al Conservatorio con Amilcare Ponchielli e Michele Saladino; Milano dove Mascagni condivide la stanza in affitto con Giacomo Puccini, maggiore di lui di cinque anni.
In Conservatorio, nonostante Amilcare Ponchielli sia suo alleato, Mascagni si trova presto in difficoltà a causa dei metodi e dei contenuti della disciplina musicale che viene impartita dai docenti; metodi che contrastano con la sua indole e con la sua musica più moderna.

1885: Mascagni non termina gli studi, ma lascia il Conservatorio di Milano e si unisce a Compagnie d’Operetta come Direttore d’Orchestra.

Dicembre 1886: durante la tournée con la Compagnia “Maresca”, fa tappa a Cerignola con la futura moglie, Argenide Marcellina Carbognani (che sposerà il 7 febbraio 1889).
Il sindaco in carica, il Commendatore Cannone, lo invita a fermarsi e gli propone di dirigere la neonata Orchestra Filarmonica del luogo.
Salvo momentanee assenze per concerti e impegni artistici, Mascagni resta, nella casa di Via Assunta sino al 1895, componendo ben cinque opere: “Cavalleria rusticana”, “L’amico Fritz”, “I Rantzau”,” Guglielmo Ratcliff” e “Silvano”, impartendo anche lezioni di Musica e Canto. 

Cavalleria rusticana e Iris:

Luglio 1888: si iscrive ad un Concorso, indetto dalla Casa Editrice Sonzogno, per la composizione di un’opera formata da un unico atto.
Mascagni chiede al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di Letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto.
Targioni-Tozzetti sceglie “Cavalleria rusticana” (un dramma scenico che Giovanni Verga aveva tratto dalla sua omonima novella), con la collaborazione di Guido Menasci.
L’opera, terminata proprio l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso, si classifica tra le prime tre su 73 partecipanti insieme a “Rudello” di Vincenzo Ferroni e a “Labilia” di Nicola Spinelli e, il 17 maggio 1890, “Cavalleria rusticana” vede la sua “prima” al Teatro “Costanzi” di Roma, sortendo un successo grandissimo di pubblico e vincendo il concorso.
Successivamente, l’opera verrà rappresentata in vari teatri, riscuotendo sempre un ottimo successo.
Però, Giovanni Verga non essendo soddisfatto dall’offerta di Sonzogno per i diritti di adattamento della sua novella, apre una causa per plagio, sostenendo anche di “non avere mai concesso ufficialmente il permesso all’adattamento, ma solo un generico assenso ad un’informale richiesta del musicista”.
Verga vince la causa e ottiene il risarcimento del 25% degli utili derivanti dalla rappresentazione dell’opera.

1891: al “Costanzi” di Roma, un’altra opera di Mascagni viene rappresentata, ossia “L’amico Fritz”, opera che possiede una certa freschezza.

Negli anni seguenti, Mascagni collabora con Luigi Illica (già librettista di Catalani, Giordano e Puccini) per la stesura di “Iris”, commissionata dall’editore Ricordi, opera che tocca addirittura 800 produzioni.
Mentre compone “Iris”, Mascagni e Illica lavorano insieme al progetto dell’opera “Le maschere” per la “Casa Sonzogno”.
Intanto, continua col suo lavoro di Direttore d’Orchestra, dirigendo, sei concerti al Teatro “Alla Scala” di Milano, tra cui la “Patetica” di Pëtr Il’ič Čajkovskij (inedita in Italia), e una propria creazione per soprano e orchestra, il poema sinfonico “A Giacomo Leopardi”, per il centenario della nascita del poeta.
Novembre 1898: quindi, è nuovamente al Teatro “Costanzi” di Roma per dirigere la prima di “Iris. 

La fama mondiale:

1899-1900: inizia una tournée come Direttore d’Orchestra, per cui si esibisce a Pietroburgo, Vienna e negli Stati Uniti.

1901: “Le Maschere” esordiscono in modo non molto soddisfacente, contemporaneamente in sei città diverse (Roma, Milano, Venezia, Torino, Genova, Verona).
Inoltre, Mascagni giunge a Vienna su invito di Gustav Mahler, per dirigere, al “Teatro Imperiale”, la composizione di Giuseppe Verdi “La Messa di Requiem”, in omaggio alla recente scomparsa del compositore emiliano.

1903: dopo altre tournée in Europa e negli Stati Uniti, assume la carica di Direttore della “Scuola Nazionale di Musica” di Roma, alla quale – dal 1909 – affianca anche la direzione artistica del Teatro “Costanzi” di Roma.
Un doppio incarico non gli impedisce di continuare i suoi viaggi di lavoro attraverso il Mondo, comprese due tournée di diversi mesi in Sud America.

1927: Mascagni viene Delegato dal Governo, in qualità di Rappresentante dell’Italia a Vienna, in occasione delle Celebrazioni per il Centenario della morte di Ludwig Van Beethoven.
1929: alla Fondazione della “Reale Accademia d’Italia”, Mascagni viene incluso tra gli Accademici insieme – fra gli altri – a Luigi Pirandello, Guglielmo Marconi, Gabriele d’Annunzio ed Enrico Fermi.

1932: si iscrive al Partito Nazionale Fascista.

16 gennaio 1935: l’opera “Nerone”, su libretto di Targioni-Tozzetti, viene rappresentata “Alla Scala” di Milano.

1940: in occasione del cinquantenario di “Cavalleria rusticana”, l’opera viene incisa su disco.
L’anno seguente, Mascagni dirige le Celebrazioni per il Cinquantenario di “Amico Fritz”, con la partecipazione del tenore Ferruccio Tagliavini.

1943-1944: ormai ottantenne, Mascagni termina la sua carriera di direttore al Teatro “Adriano” di Roma.

1943: in una sua lettera ad Anna Lolli scrive, subito dopo il bombardamento di Roma: «Rendiamo grazie a Dio, il Fascismo è finito! Il sole della libertà splende su di noi!».
Nonostante quanto sostenuto da Mascagni, è opportuno ricordare che
«Al crollo del Regime, nel 1943, Mascagni aveva ricevuto dai “fondi segreti” di Mussolini 1.290.000 lire: per l’epoca, una somma enorme» (pari a 428.571 euro odierni).
«Soggiornava in un Grand Hotel romano, disseminando sospetti e attizzando zizzanie tra i colleghi…».

In un periodo della sua vita, il musicista ha soggiornato presso il Castello Ducale di Monte San Giovanni Campano, a cui – da quanto saputo – “ha donato un suo meraviglioso pianoforte (chiamato ‘fortepiano’) ed ancora oggi visibile”.
All’interno del Castello, forse, esiste ancora un ristorante chiamato “Corte D’Avalos”, di cui una sala è stata proprio dedicata a Mascagni. 

Morte di Mascagni:

2 agosto del 1945: Pietro Mascagni muore nel suo appartamento, al Grand Hotel “Plaza” di Roma, sua residenza stabile dal 1927.
Il Presidente del Consiglio dell’epoca, Ferruccio Parri, gli nega i Funerali di Stato, Radio Mosca osserva un minuto di silenzio e la folla si accalca per omaggiare la salma.
1951: le sue spoglie vengono trasferite nel “Cimitero della Misericordia” di Livorno. 

Musica di Mascagni:

“Cavalleria rusticana”: è considerata l’unica vera opera verista di Mascagni, il cui successo rilevante verrà ricalcato da Ruggero Leoncavallo con “I Pagliacci”.

Fra 1800-1900: con lo stile dei musicisti coetanei di Mascagni (appartenenti alla “Giovane Scuola Italiana”), l’Opera Italiana, non è del tutto verista: infatti, il “Verismo” ottiene un successo grande, in particolare dopo “Cavalleria rusticana”, ma gli subentra l’ “Opera Decadente” (formata da Simbolismo, Esotismo, Dannunzianesimo e, più tardi, da Espressionismo) per cui, Mascagni è ecletticamente rappresentante di tali stili, pur non venendo molto compreso. 

Mascagni e il cinema:

1917: Pietro Mascagni compone la “Rapsodia satanica” per il film di Nino Oxilia che porta lo stesso titolo: il tratto che distingue la pellicola è l’aspirazione del tentativo di integrare le arti e realizzare l’ “Opera d’Arte Totale” teorizzata dal compositore Richard Wagner.
< Nel centenario del colossal del cinema muto “Cabiria”, anche “Rapsodia satanica” è stato proiettato all’Auditorium Rai di Torino, con la musica di Mascagni eseguita dall’Orchestra sinfonica Nazionale della Rai (21 giugno 2014).
Lo stesso giorno è stata ripubblicata la prima raccolta di poesie di Nino Oxilia, “Canti brevi”, del 1909 >.

Parte della colonna sonora del terzo capitolo de “Il Padrino” è tratta da “Cavalleria rusticana”. Inoltre, nel film, il figlio di Michael Corleone debutta come tenore proprio nella parte di Turiddu, al Teatro “Massimo” di Palermo, e durante lo svolgimento dell’opera avviene la strage nella quale rimangono coinvolti più criminali.
All’uscita da teatro verrà uccisa anche la figlia di Michael.

L’Intermezzo di “Cavalleria rusticana”, l’Intermezzo di “Guglielmo Ratcliff” e il notturno/barcarola di “Silvano” sono stati ripresi da Martin Scorsese come colonna sonora del film “Toro scatenato”.

1952: viene realizzato il film imperniato sulla vita di Mascagni “Melodie immortali” ed è diretto da Giacomo Gentilomo, dove il musicista viene impersonato da Pierre Cressoy.

 

Mascagni “one opera man”:

Come Ruggero Leoncavallo (“I Pagliacci”), Umberto Giordano (“André Chénier”) e Francesco Cilea (“Adriana Lecouvreur”), Mascagni è definito “one opera man”, ossia un musicista che compone solo un’opera lirica di grande successo (“Cavalleria Rusticana”), e presenta come opera successiva un ‘idillio’ (“L’amico Fritz”), seguita dai temi romantici di “Guglielmo Ratcliff”: tutte cose per cui la conseguenza è di nuocergli, non sempre risultando di gradimento da parte del pubblico e della critica, con il risultato che pochi interpreti, negli ultimi anni, non si cimentano con successo.
La possibilità di riconquistare il pubblico c’è, ma non è sfruttata dal compositore e la sua valorizzazione, ad eccezione di “Cavalleria Rusticana”, non c’è quasi mai nei teatri lirici italiani ed internazionali ma, però, avviene al cinema (nelle colonne sonore di alcuni films hollywoodiani) o alle Olimpiadi di Roma del 1960, con l’ “Inno del Sole” dell’ “Iris” elevato ad Inno Ufficiale della manifestazione.
Comunque è giusto tenere presente che, in tempi recenti, molte case discografiche “minori”, commercializzano varie registrazioni di opere di Mascagni (“I Rantzau”, “Silvano”, “Zanetto”, “Lodoletta”, “Amica”, oltre alla gradevole incisione del 1999 di “Parisina”, con protagonista Denia Mazzola Gavazzeni: opera che – assieme a Cavalleria rusticana – è ritenuta il capolavoro di Mascagni, nonché una delle maggiori espressioni del Decadentismo italiano d’inizio 900, al pari della pucciniana “Madama Butterfly”, o della “Francesca da Rimini” di Riccardo Zandonai.

 

La vita privata di Mascagni:

La sua vita sentimentale, a volte, è burrascosa.
Si sposa in età giovane con Lina Carbognani (1862-1946, di Parma), donna volitiva e battagliera ma, nel 1910, si infatua di Anna Lolli, una sua corista, con la quale intrattiene una relazione rimasta clandestina, ma vissuta intensamente da Mascagni, tanto che le scrive più di quattromila lettere.

Oltre ad essere un artista molto famoso per le opere da lui scritte, o per la sua attività di Direttore d’Orchestra, è noto anche per essere un personaggio alla moda.

Stringe amicizia con i pittori Giovanni Fattori, Gaetano Previati, Plinio Nomellini ed ha un rapporto molto stretto con D’Annunzio che, inizialmente, lo critica aspramente (addirittura, nel 1892, lo definìisce “un capobanda”), poi lo esalta e finisce collaborando con lui (per la già citata Parisina).

A Bagnara di Romagna, gli viene dedicato un Museo contenente molteplici oggetti appartenutigli, tra cui il suo pianoforte, ritratti, componimenti e circa 5.000 lettere d’amore inviate a Anna Lolli tra il 1910 e il 1945. 

Onorificenze:

Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro – nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
— Roma

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia – nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
— Regio Decreto 28 gennaio 1937

Pietro Mascagni riceve anche la Nomina di Cittadino Onorario della città di Pisa, per l’entusiasmo popolare scatenato dai risultati delle sue esibizioni al Teatro “Nuovo” (poi, “Verdi”), oltre all’impegno abbondate nella diffusione della cultura musicale. 

Opere scelte:

Opere teatrali:

. Cavalleria rusticana (17 maggio 1890, Teatro Costanzi, Roma)

. L’amico Fritz (31 ottobre 1891, Teatro Costanzi, Roma)

. I Rantzau (10 novembre 1892, Teatro La Pergola, Firenze)

. Guglielmo Ratcliff (16 febbraio 1895, Teatro alla Scala, Milano)

. Silvano (25 marzo 1895 Teatro alla Scala, Milano)

. Zanetto (2 marzo 1896 Liceo Musicale, Pesaro)

. Iris (22 novembre 1898 Teatro Costanzi, Roma)

. Le maschere (17 gennaio 1901 Teatro Carlo Felice, Genova – Teatro Regio, Torino – Teatro alla Scala, Milano – Teatro La Fenice, Venezia – Teatro Filarmonico, Verona – Teatro Costanzi, Roma)

. Amica (16 marzo 1905, Monte Carlo)

. Isabeau (2 giugno 1911 Teatro Coliseo, Buenos Aires)

. Parisina (15 dicembre 1913 Teatro alla Scala, Milano)

. Lodoletta (30 aprile 1917 Teatro Costanzi, Roma)

. Il piccolo Marat (2 maggio 1921 Teatro Costanzi, Roma)

. Pinotta (23 marzo 1932 Casinò, Sanremo) adattata dalla cantata “In filanda” (1881)

. Nerone (16 gennaio 1935 Teatro alla Scala, Milano) con musica scritta tra il 1890 e il 1930 

Operette:

. Il re a Napoli (21 marzo 1885, Teatro Ponchielli, Cremona)

. Si (13 dicembre 1919 Teatro Quirino, Roma) 

Musica sacra:

. Kyrie per tenori primi, tenori secondi, bassi e organo (1880).
. Christe per tenore, baritono e organo (1880).
. Messa per tenore, baritono, basso e orchestra, in collaborazione con S. Barbini (1880).
. Kyrie, larghetto in fa maggiore per tenori primi, tenori secondi, bassi, organo e orchestra (1880).
. Ave Maria per canto e pianoforte, parole di D. Capellina (1880).
. In nativitate Domini (1881).
. Salve Regina per soprano, tenore e baritono (1881).
. In epiphania Domini per canto e organo (1882).
. Sinfonia religiosa (1883).
. Introibo, Alleluja, Sanctus (1883).
. Messa di Requiem (1887).
. Messa di Gloria in fa maggiore per soli, coro e orchestra (1888).
. Invocazione alla Madonna, parole di G. Targioni-Tozzetti (1932).

Musica sinfonica:

. Duolo eterno!, romanza (1878).
. Elegia per soprano, violino e pianoforte (1879).
. Sinfonia in do minore (1879).
. Melodia per violino (1880).
. Minuetto in do per quintetto a corda (1880).
. Leggenda per tenore (1880).
. Sinfonia in fa maggiore, per pianoforte a quattro mani e trascrizione orchestrale (1880).
. In filanda, cantata per soli, coro e orchestra, parole di A. Soflredini (1881).
. Romanza per tenore, violino, armonium e pianoforte, parole di F. Romani (1881).
. Strofe a coro (1881).
. Novellina per pianoforte (1881).
. La pensosa, coro (1882).
. Alla gioja, cantata per soli, coro e orchestra sull’ode di SchiIler, trad. di A. Maffei (1882).
. Mottetto in modo dorio per voce e organo (1882).
. Il canto dell’agricoltore per pianoforte (1882).
. Canzone militare per flauto, violino, pianoforte e violoncello (1882).
. Canzone popolare (1882).
. Canzone amorosa per flauto, violino, violoncello e pianoforte (1882).
. Melodia per violoncello (1882).
. Coro nuziale a due voci con «a solo» (1882).
. La tua stella, melodia per canto, parole di E. Fiorentino (1882).
. La stella di Garibaldi, stornello per canto in chiave di sol e pianoforte, parole di Porfirio (E. Cappelli) (1882).
. Alla luna, romanza, parole di A. CipoIlini (1882).
. Pena d’amore, romanza, parole di A Ghislanzoni (1883).
. Serenata, parole di Porfirio (E. Cappelli) (1883).
. Sulla riva, romanza per canto e pianoforte (1883).
. Sulle rive di Chiaia, per pianoforte (1883).
. Canzonetta per coro (1883).
. Elegia per orchestra in morte di R Wagner (1883).
. Leggenda (1883).
. M’ama…non m’ama, scherzo per canto e pianoforte (1884).
. Ballata per canto con accompagnamento di orchestra piena (1884).
. Il re a Napoli, romanza per tenore e orchestra, parole di A. Maffei (1884).
. Motivo di danza popolare (1885).
. Romanzina francese (1886).
. Sulle gioie d’amor, romanza (1886).
. Va’ mio povero sospir, romanza (1886).
. Una croce in camposanto, romanza (1886).
. Valzer per quartetto (1887).
. Polka di Titania, scherzo musicale (1888).
. Sorriso di fanciulla, romanza (1889).
. Marcia militare (1889).
. Danza boema (1889).
. Messaggio d’amore, romanza, parole di Ildovaldo (AG. Petri) (1890).
. Rosa, romanza, parole di RE. Pagliara (1890).
. Risveglio, abbozzo, parole di G.E. Ducati (1890).
. Inno per l’esposizione di Palermo, per tenore, coro a sette voci e orchestra; testo di anonimo (1890).
. Scherzo, per canto e pianoforte (1890).
. Pifferata di Natale (1890).
. Allora ed ora, romanza, parole di V. Valle (1891).
. Sintomi d’amore, romanza per canto e pianoforte, parole di G. Ferrozzi (1891).
. Danza esotica per orchestra (1891).
. Savoia, inno (1891).
. L’addio di Palamidone, strofette satiriche su testo di Mascagni indirizzate a G. Giolitti (1894).
. Serenata per canto e pianoforte, parole di L. Stecchetti (1894).
. Sera d’ottobre, lirica, da Myricae di G. Pascoli (1894).
. A Giacomo Leopardi, poema per orchestra e voce di soprano su testi leopardiani (1898).
. Inno ad Adelaide Cairoli per coro con soli (1899).
. Tema di andante (1899).
. Gavotta delle bambole, per orchestra (1900).
. Corda fratres, inno goliardico, parole di G. Pascoli (1900).
. Incidental music from «The Eternal City», by Hall Caine (1902).
. New World processional, marcia trionfale (1904).
. Pastorale (1905).
. Ascoltiamo, romanza per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1906).
. Spes ultima, romanza per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1906).
. Stornelli marini per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1906).
. La prima bagnante, frammento (1908).
. La luna, ballata per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1913).
. Il coro dei fanti per sole voci (1915-18).
. La ballata di maggio, per voce e strumenti (1917).
. Guardando la Santa Teresa del Bernini, nota anche come «visione lirica» (1923).
. Il canto del lavoro, per coro e orchestra, testo di Edmondo Rossoni e Libero Bovio (1928 al Teatro San Carlo di Napoli).
. Danza dei Gianduiotti e Giacomette per l’azione coreografica Fiori del Brabante di Giovacchino Forzano, con musiche di autori vari (1930).
. O Roma felix, per voce e organo (1943)
. Serenatella per mandolino e pianoforte

– Da non dimenticare l’interessante esperimento di “The Eternal City”, una specie di suite sinfonica, basata sulle musiche di scena del dramma omonimo, sull’esempio degli analoghi lavori di Luigi Mancinelli (Cleopatra, Messalina).

 

Musica per film:

“Rapsodia satanica” (1915) – Mascagni è uno dei primi compositori italiani di professione a scrivere una colonna sonora per un film.

“La canzone del sole”, regia di Max Neufeld (1934). 

Curiosità:

. La canzone “Mascagni” eseguita da Andrea Bocelli riprende il tema dell’ “Intermezzo” di “Cavalleria rusticana”.
. Subito dopo la prima dell’ “Iris”, Verdi scrisse a Mascagni: «Lei è l’unico che può tenere ancora alta la bandiera della nostra arte».
. Dopo aver ascoltato per la prima volta la “Cavalleria rusticana”, Verdi commentò: «Non è mica vero che la tradizione della melodia italiana sia finita!».
. Nel film “Il padrino – Parte III”, la “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni fa da musica di sottofondo nella scena finale.
. L’Alitalia gli dedicò un suo McDonnel Douglas MD-11, di marche I-DUPB, consegnato alla compagnia il 30 Marzo del 1993. 

Battuto al computer da Lauretta

 

 

Pietro Mascagni:
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Pietro_Mascagni_2.jpg

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CAVALLERIA RUSTICANA:

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. FILM COMPLETO con regìa di Franco Zeffirelli: https://youtu.be/arqnoxvtzZ4

Direttore d’Orchestra: Georges Prêtre.

 

. L’AMICO FRITZ, INTERMEZZO: https://youtu.be/oHOBZ4TtAGE
Direttore d’Orchestra: Herbert von Karajan

 

. IRIS, INNO DEL SOLE”: https://youtu.be/ZQKfnNwmTiY

 

. SILVANO, BARCAROLA: https://youtu.be/QqfO3QKfkIM

 

. GUGLIELMO RATCLIFF, “SOGNO”: https://youtu.be/PIbNi8tOi7M
Direttore d’Orchestra: Gianandrea Gavazzeni

  

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