mercoledì 28 dicembre 2022

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

Le origini di Georg Friedrich Händel:

Georg Friedrich Händel o George Frideric (o Frederick) Handel nasce a Halle (Ducato di Magdeburgo) il 23 febbraio 1685 e muore a Londra il 14 aprile 1759.

E’ un compositore tedesco del periodo barocco ed è naturalizzato inglese (nel 1727) in quanto trascorre la maggior parte della sua carriera a Londra, diventando conosciutissimo per le sue opere, oratori, anthem, concerti grossi e concerti per organo.
Fortemente influenzato dai grandi compositori del barocco italiano e dalla tradizione corale polifonica medio tedesca, in quindici anni, Händel crea tre compagnie d’opera commerciali per provvedere alla richiesta di opere italiane alla nobiltà inglese.

I suoi genitori sono Georg Händel (di 63 anni) e Dorothea Taust.
Suo padre è un noto barbiere-chirurgo che presta servizio alla Corte di Sassonia-Weissenfels e presso la Marca di Brandeburgo.
Händel è destinato dal padre allo studio del diritto civile che, dopo avergli scoperto una certa tendenza verso la Musica, gli vieta di avere a che fare con qualsiasi strumento musicale.
Ma il ragazzo che, in giovane età è diventato un interprete esperto di Clavicembalo e dell’Organo a canne, ottiene ugualmente un piccolo Clavicordo < trasportato in gran segreto in una camera, in cima alla casa dove andava di nascosto “quando la famiglia dormiva” >. 

Il piccolo Händel viene sorpreso a suonare, di nascosto:

Fino al XVII secolo, la maggioranza dei musicisti erano tutti Figli d’Arte, a differenza di Händel che, invece, è l’unico musicista nato in una famiglia della Slesia senza musicisti e di religione luterana: suo nonno Valentin nasce a Breslavia nel 1583, e si trasferisce a Halle nel 1609, dove pratica la professione di venditore di caldaie.

Valentin Händel muore nel 1636 e i suoi primi due figli proseguono la sua attività commerciale.
Il terzo figlio, Georg (1622-1697), padre del futuro musicista, ha solo quattordici anni: entra come apprendista da un barbiere che muore sei anni dopo, senza avere figli.
Quindi, la sua vedova di 31 anni sposa l’apprendista che ne ha 21 e gli dà sei figli.

Il loro matrimonio dura 40 anni, durante i quali Georg Händel si dimostra competente ed è riconosciutissimo, tanto che riesce ad entrare al servizio della famiglia del Duca Augusto di Sassonia-Weissenfels, amministratore di Halle, luogo che riceve in usufrutto fino alla sua morte, nel 1680.
In quel periodo, la città torna sotto l’autorità effettiva dell’Elettorato di Brandeburgo, come previsto dai “Trattati di Westfalia” firmati nel 1648.
Georg Händel è personaggio importante della città, borghese, benestante e di carattere severo, per cui si propone alla nuova Autorità locale, ricevendo la nomina a Medico Ufficiale degli Elettori di Brandeburgo.

1682: rimane vedovo e si risposa il 23 aprile 1683 con Dorothea Taust (1651-1730), figlia di un pastore, più giovane di lui di ventinove anni.

1685-1702: Infanzia e adolescenza a Halle di Händel.
A pochi giorni dalla nascita, il primo figlio muore e il 23 febbraio 1685 nasce il secondo figlio, Georg Friedrich che, per tutta la vita, è chiamato “Sassone”ma che, in effetti, nasce in un territorio appartenente all’Elettorato del Brandeburgo.
Il giorno dopo la nascita, viene battezzato nella Confessione Luterana alla Liebfrauenkirche.
Successivamente, nascono due sorelle, Dorothea Sophia e Johanna Christiana.

L’infanzia di Händel è raccontata nella sua prima biografia scritta da John Micelli nel 1760 circa: è giusto tenere presente che i fatti avvenuti sono imperfetti a causa di incoerenze cronologiche.

Händel e suo padre si recano a Weißenfels in visita o di Carl (fratellastro di Händel), o di Georg Christian (nipote che presta servizio come valletto del duca Giovanni Adolfo I di Schwarzenberg).
Durante questa visita, il piccolo Händel viene fatto sedere sullo sgabello di un organo, dove sorprende tutti con la sua esecuzione.
Questa esibizione aiuta Händel e il Duca a convincere il padre a permettergli di prendere lezioni di Composizione musicale e Tecnica della Tastiera da Friedrich Wilhelm Zachow, Organista della “Marktkirche Unser Lieben Frauen” (“Liebfrauenkirche”) di Halle e Direttore del “Chorus Musicus” con il quale si esibisce in pubblico una volta al mese.
Nella Chiesa, Zachow ha già composto Musica per i Servizi Luterani e, da lui, Händel impara a conoscere l’Armonia e il Contrappunto, copiare e analizzare gli spartiti e ottenere ad insegnare Oboe, Violino, Clavicembalo e Organo.

Zachow gli fa conoscere le differenze tra gli stili tedesco e italiano (quest’ultimo, celebre, all’epoca).
Un volume manoscritto riguardante quelle lezioni segue Händel dappertutto per il resto della sua vita e gli serve, a sua volta, per insegnare al giovane John Christopher Smith.
Purtroppo, nel XIX secolo, le tracce di tale manoscritto sono andate perdute.

Teoria della composizione musicale: Zachow gli insegna armonia, contrappunto, fuga, variazione, forme musicali e, ad ogni modo, si studiano i lavori dei compositori principali del suo tempo, oltre a Zachow, Froberger, Kerll, Krieger e altri.
Ben presto, Händel comincia a comporre opere strumentali e vocali: la maggior parte di quelle degli anni 1696 o 1697 sono state perse, ma alcune sono conservate, come il “Drei Deutsche Arien” (“Tre arie tedesche”), insieme ad alcune Sonate.

Circa all’età di dodici anni, intorno al 1696-1697-1698, soggiorna brevemente a Berlino, dove può contattare la Corte del Principe Elettore Federico III di Brandeburgo, ma non è precisato dai biografi se suo padre (morto l’11 febbraio 1697) accompagna il ragazzo nel viaggio a Berlino, oppure sia rimasto a Halle ad attendere il suo ritorno.

1702: pare che, all’età di 17 anni, Händel intaprenda un altro viaggio a Berlino, sotto il cui governo è Halle e, durante questo secondo viaggio, “esibendosi” davanti al Re di Prussia, incontra Ariosti e Giovanni Bononcini.

Fa una grande impressione sulla raffinata e musicalmente molto sensibile Principessa Sofia Carlotta di Hannover, tanto che Federico III gli propone di assumerlo al suo servizio, dopo che si perfezionerà in Italia; offerta che Händel declina.
Comunque, sembra che il ragazzo torni a Halle il 15 febbraio 1697 per trovare il padre, morto da quattro giorni.

10 febbraio 1702: rispettando la volontà del padre, si iscrive all’Università di Halle sotto Christian Thomasius , per seguire gli studi in Legge, anche se per un periodo breve e non registrandosi ad alcuna Facoltà.
Dopo pochi mesi, riceve l’incarico (per un anno) di Organista della Cattedrale Calvinista di Halle, potendosi dedicare maggiormente alla Musica (Organo, Direzione di Coro e di una Banda di Oboi).

In quel periodo, inizia l’intima amicizia di Händel con Georg Philipp Telemann, maggiore di lui di quattro anni e, come lui, altrettanto “refrattario all’attività del Foro” (Telemann studia allora a Lipsia, ossia solo a una quarantina di chilometri da Halle).
Tale amicizia dura cinquant’anni, attraverso incontri, viaggi, lettere e regali (tra cui piante esotiche) che i due si scambiano fino a fine carriera.
Telemann introduce Händel al genere operistico, sconosciuto a Halle, ma praticato nel piccolo teatro di Lipsia, con un effetto che si sarebbe rivelato definitivo.

1703: Händel pare insoddisfatto e accetta l’incarico come Händel-Violinista-Clavicembalista nell’Orchestra dell’ “Oper am Gänsemarkt” di Amburgo, dove incontra i compositori Johann Mattheson, Christoph Graupner e Reinhard Keiser.

1705: Händel crea le sue prime due opere, “Almira” e “Nero”.
1708: produce altre due opere, “Daphne” e “Florindo”, ma non si sa se Händel dirige questi spettacoli. 

Il duello con Johann Mattheson e viaggio in Italia di Händel:

5 dicembre 1704: sul palcoscenico, scoppia un bisticcio tra i due sull’esecuzione della “Cleopatra” di Mattheson che interpreta la parte di Antonio e Händel suona il cembalo, strumento che Mattheson è abituato a suonare; dopo la morte di Antonio (che, nel dramma, giunge presto), Händel si rifiuta di cedergli il posto provocando la degenezione in lotta: i due giovani si rotolano sulla scena, tra gli applausi del pubblico e dei cantanti.
UscitI dal teatro, Mattheson schiaffeggia Händel e, all’incitazione della folla, i due tirano fuori le proprie spade e duellano sulla Piazza del Mercato davanti al “Teatro dell’ Opera”.
La spada di Mattheson, puntata sul cuore di Händel, si spezza contro un bottone metallico della sua giubba e causa il termine del combattimento; si riconciliano di lì a poco e, comunque lo stesso Mattheson pubblicherà, molto prima della morte di Händel, circa gli screzi intercorsi fra loro durante la sua permanenza ad Amburgo.

Dopo la rapida riappacificazione, Mattheson riferisce che il 30 dello stesso mese accompagnerà il giovane Händel in teatro, alla prova della sua prima opera “Almira” e che eseguirà la parte principale.
Fine 1704: nonostante la prova, tale opera non viene eseguita in pubblico, cosa che avviene all’inizio del 1705, riscuotendo grandi consensi.
Mattheson continuerà ad essere amico di Händel, recandosi spesso a Londra in qualità di Ambasciatore.

Non si conoscono le condizioni e il percorso del viaggio che conduce Händel in Italia (infatti, Mattheson indica che accompagnerà von Binitz) e, riguardo al soggiorno italiano previsto per la durata di tre anni, il periodo è decisivo per l’evoluzione del suo stile e della sua carriera.
1706: John Mainwaring racconta che Händel intraprende un viaggio in Italia su invito del Gran Principe Ferdinando de’ Medici.
Da altre fonti, si sa che Händel viene invitato da Gian Gastone de’ Medici, che lo stesso Händel aveva incontrato nel 1703-1704, ad Amburgo.
Ferdinando de’ Medici, prova un grande interesse per l’Opera, e sta cercando di creare Firenze quale capitale musicale d’Italia, attirando i talenti importanti del suo tempo.
Qui, Händel incontra Alessandro Scarlatti (a servizio di Ferdinando) e Giacomo Antonio Perti: probabilmente, presenzia alle opere di questi due compositori rappresentati al teatro privato di Pratolino (“Il gran Tamerlano” dello Scarlatti, o “Dionisio Re di Portogallo” del Perti).

Sembra che, in ogni anno successivo, soggiorni abbastanza lungamente a Firenze e che viva dal 1706 al 1710 in Italia, dove raffina il suo metodo compositivo, adattandolo a testi classici italiani.
Rappresenta anche opere nei teatri di Firenze, Roma, Napoli e Venezia e conosce ed ha contatti con musicisti contemporanei come Scarlatti, Corelli, Marcello.
Estate1708: è ospite presso il Palazzo Ducale, della nobildonna mecenate Aurora Sanseverino, a Piedimonte Matese,
A Roma, è al servizio del Cardinale Pietro Ottoboni, mecenate anche di Corelli e Juvarra.
Il suo talento è apprezzato ovunque e, nel Palazzo di Juvarra e, nell’importante “Accademia dell’Arcadia”, ha a che fare con molti artisti e musicisti: Antonio Caldara, Bernardo Pasquini, probabilmente Agostino Steffani.

Dopo Firenze, è ospite per due anni a Vignanello del Marchese (poi, Principe) Francesco Maria Ruspoli, presso il quale, flessibilmente, ha mansioni analoghe a quelle di un Maestro di Cappella.

Händel è di religione luterana ma, presto, costruisce buoni rapporti con Ruspoli (conosciuto come uno degli uomini più influenti della città papale) e con altri tre Cardinali: Carlo Colonna, Benedetto Pamphilj e Pietro Ottoboni.

Händel, in Italia, incontra il librettista Antonio Salvi (con il quale, in seguito, collaborerà); poi, parte per Roma e, dal momento della fine dell’opera, che viene (temporaneamente) vietata nello Stato Pontificio, compone Musica Sacra per il Clero romano: il “Dixit Dominus” (del 1707) è di questa epoca.
Compone anche Cantate “pastorali” per gli incontri musicali nei palazzi dei Cardinali Pietro Ottoboni, Benedetto Pamphilj e Carlo Colonna.
1709-1710: due Oratori, “La Resurrezione” e “Il trionfo del tempo e del disinganno”, sono creati in un adattamento privato per Ruspoli e Ottoboni rispettivamente.
1707: “Rodrigo”, la sua prima opera tutta italiana, viene prodotta nel “Teatro del Cocomero” di Firenze.

Gli anni in Italia, incidono preziosamente sulla formazione, nella scrittura vocale e per gli archi, per musica vocale sacra (Oratori) e profana (Melodramma).
Fra i componimenti religiosi: “Dixit Dominus” (Aprile 1707), “Laudate Pueri Dominum” e “Nisi Dominus” (Giugno 1707), “La resurrezione” (Oratorio interpretato nel Palazzo del mecenate sotto la direzione di Corelli e con la partecipazione della Durastanti: il successo è clamoroso).

Händel compone un numero grande di cantate secolari (150, secondo Micelli, di cui ce ne sono pervenute quasi 120), sonate e altre musiche per i suoi mecenati o i collaboratori dell’ “Accademia dell’ Arcadia”.
Soggiorna a Venezia varie volte, dove incontra Domenico Scarlatti e le principali personalità della vita culturale della città, fra cui: Antonio Lotti, Francesco Gasparini, Tomaso Albinoni, pare Antonio Vivaldi, e diverse figure influenti come il Principe Ernesto Augusto di Hannover e il Barone von Kielmansegg, che avrà un ruolo importante per la sua carriera futura.

1707: a Firenze, “Rodrigo”, la prima opera italiana di Händel, viene rappresentata con successo.

Luglio 1708: a Napoli, commissionata dalla Duchessa Aurora Sanseverino, tra i più importanti mecenati del Regno, viene rappresentata la “prima” assoluta della serenata “Aci, Galatea e Polifemo”.

1709: “Agrippina” è la prima opera che giunge integra ai nostri giorni e la sua “prima” è tenuta al Teatro “San Giovanni Grisostomo”, di proprietà dei Grimani, è su libretto del Cardinale Vincenzo Grimani ed è data per 27 notti consecutive.
«Il pubblico, folgorato per la grandezza del suo stile sublime applaudì il caro Sassone», ossia Händel di origini tedesche. 


Musicista “Reale” ovvero l’esperienza inglese:

La vera gloria vera, Händel la conosce a Londra, sotto tre sovrani, (addirittura, lui vivente, un mecenate gli fa erigere un monumento nei “Giardini di Vauxhall”) e diventa di fatto “il musicista della famiglia reale inglese”.
Come rovescio della medaglia, è coinvolto in scandali e rivalità a causa di motivi politici, dal momento che Re Giorgio I, è tedesco e non è visto bene dal Partito Conservatore Inglese; partito che lo attacca indirettamente attraverso “il Caro Sassone” e la sua musica.
Secondo tale Partito, Händel non è “in linea” con la moda italiana (a quel tempo, imperante a Londra) e scrittura vari compositori italiani (tra cui Giovanni Bononcini e Nicola Porpora) creando l’ “Opera della Nobiltà” per “combattere” il tedesco che, comunque, mantiene il proprio prestigio attraverso composizioni memorabili.

Decaduta la moda italiana, Händel, sostenuto dalla famiglia reale, si “ricicla” attraverso ” gli Oratori, sempre considerati fra le cime della sua arte (esempi: “Messiah” col suo celeberrimo “Hallelujah”).

Dalla seconda metà degli Anni Trenta, la sua attività musicale è frenetica e iniziano le limitazioni alla sua salute.
1736: infatti, l’esaurimento fisico accumulato nella stagione concertistica lo obbliga al periodo di riposo e alle cure termali, in Inghilterra.

1710: Händel è Kapellmeister del Principe tedesco “George, l’Elettore” di Hannover che, nel

1714, diventerà Re Giorgio I di Gran Bretagna e Irlanda.

1710: a Düsseldorf, durante la strada verso Londra, Händel visita Anna Maria Luisa de’ Medici e suo marito

La sua opera “Rinaldo”, basata su “La Gerusalemme liberata” del poeta italiano Torquato Tasso, gli porta successo e contiene – fra le arie preferite da Händel – “Cara sposa, amante cara” e il famoso “Lascia ch’io pianga”.

1712: Händel si stabilisce definitivamente in Inghilterra e l’anno seguente vive presso Mr. Mathew Andrews, nel Barn Elms Surrey.
Novembre 1712: si tiene la prima di “Il pastor fido”.

Gennaio 1713: avviene la “prima” di “Teseo” su libretto di Nicola Francesco Haym.
Febbraio 1713: avviene la prima delle cantate “Utrecht Jubilate” ed “Eternal Source of Light Divine”.
Per il Compleanno della Regina Anna Stuart (che gli concede una pensione annua a vita), esordisce “Ode for Queen Anne’s Birthday” su un testo di Ambrose Philips nel “St. James’s Palace”.
Giugno 1713: mette in scena “Silla” al “Burlington House”.
Luglio 1713: le cantate “Utrecht Te Deum” e “Utrecht Jubilate” esordiscono nella “Cattedrale di San Paolo” (Londra).

Settembre 1714: avviene la prima dell’antifona “Caroline Te Deum” per la regina Carolina di Brandeburgo-Ansbach.

Maggio 1715: rappresentazione dell’opera “Amadigi di Gaula”.

Maggio 1718: si tiene il “Concerto grosso op. 3” nel Teatro “Drury Lane”.
Estate 1718: avviene la prima assoluta di “Acis and Galatea” al “Cannons Park” di “London Borough of Harrow”.
Novembre 1718: la sua “Agrippina” ha la “prima” in Amburgo.
Händel riceve un reddito annuo di £ 200 dalla Regina Anna, dopo aver composto per lei l’ “Utrecht Te Deum” e il “Jubilate”, prima esecuzione nel 1713.

Uno dei suoi più importanti mecenati è un membro giovane e straordinariamente ricco, appartenente ad una famiglia aristocratica anglo-irlandese: è il III Conte di Burlington e IV Conte di Cork, per il quale Lord Burlington, Händel scrive “Amadigi di Gaula”, un’opera magica, di una damigella in pericolo, basata sulla tragedia di Antoine Houdar de La Motte.

Luglio 1717: la “Musica sull’acqua” di Händel viene eseguita per più di tre volte sul fiume Tamigi per il Re e i suoi ospiti.

Si dice che le composizioni abbiano facilitato la riconciliazione a causa di incomprensioni tra il Re e Händel.


Soggiorno di Georg Friedrich Händel a Cannons:

1717: Händel è a Cannons, nel Middlesex, dove è di casa come compositore e dove inizia le sue future composizioni corali con i dodici “Inni Chandos”; tali Inni sono importanti per i suoi Oratori come le Cantate lo sono per le sue Opere.
“Aci e Galatea” è un altro lavoro che scrive per il I Duca di Chandos, il proprietario di Cannons, ed è l’opera più eseguita in tutta la vita di Händel.

1719: il Duca di Chandos diventa uno dei sostenitori più forti del musicista ed è uno dei principali abbonati alla sua Nuova Società d’Opera, la “Royal Academy of Music”.
1720: purtroppo, il suo sostegno cala a seguito della perdita del denaro nella bolla finanziaria del “South Sea” da parte dello stesso Chandos, che degenera in una delle più grandi catastrofi finanziarie della storia.
1716: anche Händel investe nel “South Sea” quando i prezzi sono bassi, ma vende prima del 1720.

Maggio 1719: il I Duca di Newcastle, Lord Ciambellano, ordina a Händel di cercare nuovi cantanti; il quale Händel viaggia fino a Dresda per assistere all’opera recente, “Teofane” di Antonio Lotti, per cui – per assicurarsi una continua fornitura di opere barocche o di opere serie – ingaggia membri del cast in favore della “Royal Academy of Music”, fondata da un gruppo di aristocratici.
Händel invita a Halle il suo compagno di studi John Smith e suo figlio Johann Christoph Schmidt, affinché diventino suoi segretari e amanuensi.

1723: si trasferitsce in una casa in stile georgiano al numero 25 di Brook Street, che affitta per il resto della sua vita.
In questa casa, effettua le prove, copia la musica e vende i biglietti e, oggi, è sede del Museo “Händel House”.

1724-1725: dodici mesi in cui Händel scrive tre opere eccezionali che ottengono successo: “Giulio Cesare”, “Tamerlano” e “Rodelinda”.
Dopo “Silete venti”, si concentra sulla Lirica e smette di scrivere Cantate.
“Scipione”, da cui deriva la lenta Marcia Reggimentale dei Granatieri Inglesi, viene eseguita come un ripiego, in attesa dell’arrivo di Faustina Bordoni.

1727: Händel viene incaricato di scrivere Quattro Inni per la “Cerimonia di Incoronazione di Re Giorgio II” di cui, uno di questi, “Zadok, il Prete”, da allora è stato eseguito ad ogni “Cerimonia di Incoronazione britannica”.

29 gennaio 1728: “L’opera del mendicante” di John Gay debutta al “Lincoln’s Inn Fields Theatre” ed è replicata per 62 spettacoli consecutivi, la più lunga serie nella storia del teatro fino a quel momento.

1737: la “Royal Academy of Music” cessa la sua funzione, però Händel presto creerà una nuova Compagnia.

Il “Teatro della Regina”, a Haymarket (ora “Her Majesty’s Theatre”), fondato nel 1705 dall’architetto e drammaturgo John Vanbrugh, diventa un Teatro dell’Opera, per cui – tra il 1711 e il 1739, più di 25 opere händeliane debuttano lì.
1729: Händel diventa Direttore Congiunto del teatro insieme a John James Heidegger.

1720-1728, scrive quattordici opere per il “King’s Theatre” (nuovo nome del “Queen’s Theatre” dopo l’ascesa al trono di Giorgio I):

. Aprile 1720: a Londra, dirige la prima assoluta di “Numitore” di Giovanni Porta, con la Durastanti che, alcuni giorni dopo, è la protagonista della “prima” assoluta del suo “Radamisto”, conseguendo successo.
. Agosto, 1720: dirige la “prima” privata di “Esther”, nel Middlesex, libretto di Alexander Pope e John Arbuthnot.
. Dicembre 1720: la seconda versione di “Radamisto” con il contraltista Francesco Bernardi (“Senesino”) come protagonista (invece del contralto, “en travesti”) e il basso Giuseppe Maria Boschi al posto del tenore.

. Luglio 1721: si tiene la “prima” della cantata “Crudel tiranno amor”.
. Dicembre 1721: l’opera “Il Floridante” su libretto di Paolo Rolli.

. Gennaio 1723: avviene la prima di “Ottone, Re di Germania” su libretto di Haym con Francesca Cuzzoni-Sandoni e Gaetano Berenstadt.
. Febbraio 1723: è nominato “Compositore della Chiesa di San Pietro ad Vincula” (“Cappella Reale”) di Londra.
. Aprile 1723: avviene la prima di “Der thrazische Prinz Floridantes” (“Il Floridante”) in Amburgo.
. Maggio 1723: si tiene la “prima” di “Flavio”, a Londra.

. Gennaio 1724: si tiene la “prima” di “Te Deum nella Cappella Reale”, oltre a “Giulio Cesare” (febbraio 1724) e “Tamerlano” (ottobre 1724).

. Febbraio 1725: Händel mette in scena “Rodelinda”.

. Maggio 1726: “Alessandro”.
. Novembre 1726: ad Amburgo, “Der hochmütige Alexander” (“Alessandro”), nella seconda versione.

. Gennaio 1727: avviene la prima di “Admeto”.
. Ottobre 1727: “prima” di “Coronation anthems”, nell’Abbazia di Westminster, per l’Incoronazione di Giorgio II di Gran Bretagna.
. Novembre 1727: “prima” dell’opera “Riccardo Primo, Re d’Inghilterra” a “Bristol Esther” e “prima” di “Utrecht Te Deum” e di “Utrecht Jubilate” nella “Cattedrale di Bristol” e “Musica sull’acqua”.

. Febbraio 1728: viene rappresentata “Siroe”.
. Aprile 1728: viene messa in scena “Tolomeo”.
. Agosto 1728: a Braunschweig, viene tenuta la “prima” di “Alessandro”.

. Dicembre 1729: mette in scena la “prima” di “Lotario” con Anna Maria Strada, Antonio Maria Bernacchi e Annibale Pio Fabri.

. Febbraio 1730: “prima” di “Partenope”.
. Agosto 1730: viene tenuto un Concerto Organistico nell’ “Abbazia di Westminster”.

. Febbraio 1731: si ha la “première” di “Poro, Re delle Indie”.
. Marzo 1731: la “prima” pubblica di “Acis and Galatea” al “Lincoln’s Inn Fields Theatre”.

. Gennaio 1732: insuccesso di “Ezio”.
. Febbraio 1732: “prima” rappresentazione con successo di “Sosarme, Re di Media”.
. Aprile 1732: “Esther” al “King’s Theatre”.
. Giugno 1732: la seconda versione di “Acis and Galatea” al “King’s Theatre”.

. Gennaio 1733: si tiene la “prima” di “Orlando”.
. Luglio 1733: mette in scena “Athalia”, all’ “Università di Oxford” e “Acis and Galatea” nel “Christ Church” (Oxford).

. Gennaio 1734: “Arianna in Creta” con il libretto di Pietro Pariati con Giovanni Carestini al “King’s Theatre”.
. Novembre 1734: con Marie Sallé al “Royal Opera House” e al “Covent Garden” dove avvengono le “prime” assolute di “Oreste”(dicembre 1734), di “Ariodante” (gennaio 1735), “Athalia” (aprile 1735), la première di “Alcina” (febbraio 1736), la “prima” di “Alexander’s Feast”, l’antifona “Sing unto God” (aprile 1736), “Ye kingdoms of the earth” con Carlo Broschi (Farinelli), la “Cuzzoni e Bernardi” (per le nozze di Federico, Principe del Galles con Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg nella Cappella Reale in “St. James’s Palace”) e in maggio “Atalanta” con Gioacchino Conti.

Per assumere nuovi cantanti, Händel viaggia in Italia e compone altre sette opere, tra cui il capolavoro comico “Partenope” e la ‘magica’ opera “Orlando”.

Dopo il successo commerciale degli Oratori inglesi “Esther” e “Deborah”, è nella possibilità finanziaria di investire nuovamente nella “South Sea Company”.

Händel rielabora il suo “Aci e Galatea”, che poi diventerà il suo più grande successo per sempre.

“Opera della Nobiltà” ingaggia musicisti come Johann Adolf Hasse, Nicola Porpora e il famoso castrato Farinelli, per cui Händel non riesce a competere con tale ente e, il forte appoggio di Federico, Principe del Galles, causa conflitti nella famiglia reale.

Marzo 1734: Händel compone un Inno Matrimoniale “This is the day which the Lord hath made” e una serenata “Parnasso in festa per Anna di Hannover”. 

L’Opera al Covent Garden (1734–1741):

E’ previsto che Händel vada in pensione alla scadenza del suo contratto, ma il musicista si cerca subito un altro teatro e, collaborando con John Rich, crea la sua terza Compagnia al “Covent Garden Theatre”.
Rich è noto per le sue produzioni grandiose e suggerisce a Händel di usare il suo piccolo coro e introdurre la danza di Marie Sallé, per la quale Händel compone “Tersicore”.
1735: Händel introduce i concerti per organo tra i vari atti e, per la prima volta Händel permette a Gioacchino Conti di sostituire le arie della sua parte che non ha potuto imparare.
“Ariodante” è un fallimento finanziario ma, per la prima volta, porta sulla scena una suite di balletto alla fine di ogni atto.
“Alcina” è la sua ultima opera (ha contenuti magici) e “Alessandro in fest, o il Potere della Musica” (basato sull’ “Alexander’s Feast” di John Dryden) hanno come protagonisti Anna Maria Strada del Pò e John Beard.

Aprile 1737: all’età di 52 anni, Händel viene colpito da un ictus che gli disabilita l’uso di quattro dita della mano destra, impedendogli di suonare ma, eccezionalmente, si riprende presto e, per recuperare meglio, si reca ad Aquisgrana, centro termale della Germania e, nello spazio di sei settimane, riesce a suonare l’organo, soprendendo il pubblico.
1738: è l’anno seguente all’ictus e compone una delle sue opere più conosciute, “Serse”, che comprende la celebre aria “Ombra mai fu” (meglio conosciuta come “Largo di Händel”), scritta per il famoso castrato Caffarelli.
1741: viene eseguita “Deidamia”, la sua ultima opera (vede solamente tre repliche).

Dopo ciò, Händel rinuncia all’attività di operista e si dedica agli Oratorî inglesi, che riscuotono maggiore successo anche economicamente.

1742-1743 -1745: si manifstano altri accidenti cerebrali che, però, non compromettono molto le capacità fisiche e neurologiche del compositore. 

Oratorio:

1707: Händel compone “Il trionfo del tempo e del disinganno”, allegoria-primo oratorio composta in Italia e seguita da “La Resurrezione” (del 1708) e che si avvale di materiale tratto dalla Bibbia.
Dopo 12 anni, un atto di pirateria lo costringe a revisionare completamente “Esther”.
Le prime tre rappresentazioni suscitano interesse tanto che qualcuno pensa di mostrarla ad un pubblico più vasto.
“Deborah” è fortemente caratterizzata dagli Inni per l’Incoronazione e “Athaliah” è il suo primo Oratorio in lingua inglese.

In questi tre Oratori, Händel crea le basi per l’uso tradizionale del coro per gli Oratori futuri, rassicurando sé stesso, amplificando la sua presentazione e con composizione più diversificata.
Evidenzia quanto imparato da Arcangelo Corelli sulla scrittura per gli strumenti e da Alessandro Scarlatti per la voce solista; ma Händel è unico per la composizione inerente il coro.

Händel ha sempre maggiore tendenza a sostituire solisti italiani con quelli inglesi a causa dei ritorni finanziari dalle sue opere.
In questo modo, crea una tradizione per gli Oratori, e il controllo delle loro performances future, mentre le esecuzioni sono eseguite senza costumi e azione, e i cantanti appaiono nei loro abiti personali.

1736: Händel presenta “Alexander’s Feast”.
John Beard diventa uno dei più importanti cantanti di Händel e sarà il tenore solista di Händel per il resto della vita del compositore; il successo di “Alexander’s Feast” incoraggia Händel a passare dalla scrittura di opere italiane a lavori corali inglesi.

In “Saul”, Händel collabora con Charles Jennens sperimentando, dalla Torre di Londra, tre tromboni, un carillon e timpani militari veramente molto grandi per essere sicuri “…che sia tutto enormemente rumoroso”.
1739: sia “Saul” che “Israele in Egitto” sono in cima all’elenco dei grandi Oratori maturi, nei quali le arie soliste “da capo” sono l’eccezione e non la regola.
“Israele in Egitto” si compone di poco altro che cori, presi in prestito dall’ “Inno Funebre per la Regina Carolina”.

Per i lavori seguenti, Händel cambia il suo stile, ponendo maggiormente l’accento sugli effetti dell’orchestra e dei solisti e portando il coro in secondo piano.

Estate 1741: il III Duca del Devonshire invita Händel a Dublino, capitale del Regno d’Irlanda, per tenere concerti a beneficio degli ospedali locali e, per la prima volta, il suo “Messiah” viene eseguito presso la “New Music Hall in Fishamble Street” il 13 aprile 1742, con 26 ragazzi e cinque uomini provenienti dai cori combinati delle Cattedrali partecipanti di “San Patrizio” e “Christ Church”.
Händel assicura un equilibrio tra solisti e coro.

1747: Händel scrive il suo Oratorio “Alexander Balus”.
23 marzo 1748: tale lavoro viene prodotto al “Covent Garden Theatre” e, per l’aria “Hark! hark! He strikes the golden lyre”, Händel compone l’accompagnamento per mandolino, arpa, violino, viola e violoncello.

L’uso di solisti inglesi raggiunge la sua vetta al primo spettacolo di “Sansone”, creando un lavoro teatrale alto.
Il ruolo del coro diventa sempre più importante nei suoi oratori successivi.

26 febbraio 1752: si tiene il debutto di “Jephtha”, il suo ultimo Oratorio, idem, capolavoro non meno importante delle altre opere precedenti.


Ultimi anni di Händel:

1749: Händel compone Musica per i Reali Fuochi d’Artificio, per cui 12.000 persone partecipano alla prima esecuzione.
1750: organizza un’esecuzione del “Messiah” a beneficio dello “Spedale degli Innocenti”.
Lo spettacolo-grande successo è seguito da concerti annuali che vengono tenuti per tutta la sua vita.
Come riconoscimento del suo mecenatismo, Händel viene nominato Governatore dell’Ospedale il giorno dopo il suo concerto iniziale e lascia una copia del “Messiah” all’istituzione per dopo la sua morte.
Il suo coinvolgimento con l’ “Ospedale degli Innocenti” è oggi ricordato con una Mostra permanente nel “Foundling Museum” di Londra, che controlla anche la “Gerald Coke Händel Collection”.
Oltre all’ “Ospedale degli Innocenti”, Händel aiuta un ente di beneficenza che assiste i musicisti poveri e le loro famiglie.

Agosto 1750: durante il viaggio di ritorno dalla Germania a Londra, tra L’Aja e Haarlem, in Olanda, Händel rimane gravemente ferito in un incidente di carrozza.
La sua salute peggiora dal 1751, per problemi alla vista: nel febbraio è costretto a sospendere la composizione dell’Oratorio “Jephtha” a causa dell’«indebolimento» della vista all’occhio sinistro (probabilmente dovuto a cataratta).
Händel riesce a riprendere l’attività e a completare il “Jephtha”, ma, con la vista ormai quasi completamente perduta all’occhio sinistro e gravemente offesa a quello destro.

14 aprile 1759: dopo il “Messiah”, l’ultimo spettacolo a cui prende parte, Händel muore, sembra, a seguito di ictus cerebrale, nella sua casa di Brook Street.
Viene sepolto nell’ “Abbazia di Westminster”, tra i Grandi d’Inghilterra: sulla sua tomba, nel Poets’ Corner, viene eretta una sua raffigurazione marmorea con lo spartito del “Messiah”.
Più di tremila persone in lutto partecipano al suo funerale che viene celebrato con tutti gli Onori di Stato.

Händel non si sposa e la sua vita personale viene sempre tenuta riservata.
Dal suo testamento iniziale, risulta che lascia in eredità alla nipote Johanna la maggior parte del suo patrimonio ma, dopo quattro codicilli successivi, la distribuzione avviene per una grande quantità di beni ad altri soggetti (servi o amici) e in beneficenza.

Händel possiede una Collezione d’Arte che verrà messa all’asta postuma, nel 1760.
Il catalogo dell’asta elenca circa settanta dipinti e dieci stampe (altri dipinti vengono lasciati in eredità).

A proposito dell’Oratorio “Messiah”: è la sua opera più famosa comprendente il coro “Hallelujah”, è tra le opere più popolari della musica corale ed è diventata il fulcro della stagione natalizia.
Il Palazzo Lobkowicz a Praga detiene la copia di Mozart del “Messiah”, completo di annotazioni scritte a mano.


Accoglienza:

< A Händel è, generalmente, accordata grande stima dai colleghi compositori, sia nel suo tempo, sia in seguito.
Bach cerca, senza successo, di incontrarsi con Händel mentre è in visita a Halle.
Mozart è noto per aver detto di lui: «Händel capisce gli effetti meglio di chiunque altro di noi. Quando compone, lui colpisce come un colpo di tuono.”
Per Beethoven: “Era il Maestro di tutti noi … il più grande compositore che sia mai vissuto. Vorrei scoprirmi la testa e inginocchiarmi davanti alla sua tomba.”
Beethoven sottolinea soprattutto la semplicità ed il fascino popolare della musica di Händel, quando dice: “Vai da lui per imparare come ottenere grandi effetti con mezzi così semplici” >.

< L’interesse per le sue opere cresce dalla fine del 1960, con la rinascita della Musica barocca e il concetto di Esecuzione Musicale Storicamente Informata >. 

Venerazione:

Händel viene onorato con un giorno di festa: il 28 luglio del calendario liturgico della Chiesa Episcopale, con Johann Sebastian Bach e Henry Purcell.
Nel calendario luterano dei Santi Händel e J.S. Bach, si condivide tale data con Heinrich Schütz, e Händel e Bach sono commemorati nel calendario dei Santi preparati da l’ “Ordine di San Luca” per l’uso della Chiesa Metodista Unita.

 

Film:

1942: Händel è oggetto del film biografico britannico “The Great Mr. Händel”, diretto da Norman Walker e interpretato da Wilfrid Lawson.
È girato in technicolor agli “Denham Studios” dalla “Rank Organisation”. 

Aneddoti e curiosità:

1708: a Roma, Händel tenne < una eccezionale competizione musicale verso il coetaneo Domenico Scarlatti, sembra alla presenza del cardinale Ottoboni, nella residenza di quest’ultimo, a Palazzo della Cancelleria; mentre il confronto al clavicembalo finì alla pari, o comunque senza un chiaro vincitore, la superiorità di Händel all’organo fu evidente a tutti. Secondo altre fonti la competizione si tenne nella residenza del Marchese Ruspoli, e Scarlatti, al cembalo, prevalse >.

< Da giovane, pare che Händel fosse bellissimo: era alto, snello, biondo e con gli occhi azzurri.
Händel fu sempre molto riservato, era intelligente e aveva un’ottima cultura generale (oltre al Tedesco, sua lingua madre, parlava correntemente il Latino, il Francese, l’Inglese e l’Italiano).
Secondo le testimonianze dell’epoca, era un buon conversatore, e, in gioventù, amava le battute e aveva uno spiccato senso dell’umorismo >.

< Händel ebbe una lunga e fruttuosa collaborazione lavorativa con Senesino, uno dei più famosi castrati del Settecento, mentre il Farinelli non fece mai parte delle sue Compagnie, bensì di quella della rivale “Opera della Nobiltà” >.

< Händel viene ricordato per essere stato il primo personaggio musicale in ordine cronologico a cui venne intitolata una biografia, il “Memoirs of the Life of the late George Frederic Handel”, scritto da John Mainwaring e pubblicato anonimamente nel 1760 >.

< A Händel èstato intitolato il cratere Handel, sulla superficie del pianeta Mercurio e l’asteroide 3826 Händel.

Battuto al computer da Lauretta

 

 

 

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL , Ritratto di Händel, di Thomas Hudson (1741):
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Georg_Friedrich_H%C3%A4ndel.jpg





Il CORO dall’Oratorio “IL MESSIA” di GEORG FRIEDRICH HÄNDEL nell’esecuzione dell ROYAL CHORAL SOCIETY:

 

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