domenica 8 gennaio 2023

CARLOS KLEIBER

Carlos Kleiber (Karl Ludwig Bonifacius Kleiber) nasce a Berlino il 3 luglio 1930 e muore a Konjšica il 13 luglio 2004.

E’ un Direttore d’Orchestra tedesco naturalizzato austriaco.

Secondo il risultato del sondaggio pubblicato in Italia dalla rivista “Classic Voice” nel dicembre 2011 – relativo a una rosa di cento nomi celebri – i colleghi di Kleiber lo ritengono Il Più Grande Direttore d’Orchestra Di tutti I Tempi: infatti, è molto ammirato da parte di autorevoli personalità del mondo musicale.

Kleiber è schivo, riservato e lontanissimo dallo “star system” ed è distinto da un perfezionismo maniacale, con un repertorio diventato limitatissimo negli ultimi anni di attività e dove Kleiber riduce sempre più le sue apparizioni sul podio: infatti, parecchie volte annuncia – più o meno ufficialmente – l’intenzione di non voler più dirigere ma, poi, torna a farlo per esibizioni memorabili, spesso dovute a sostituzione, all’ultimo momento, di direttori indisposti.

Approfondisce continuamente l’indagine sugli stessi brani e, abbastanza spesso, sugli stessi che sono stati diretti dal padre Erich: Carlos Kleiber si sente sempre dominato dalla sua celebre figura. 

Gli inizi di Kleiber:

Suo padre è il famoso Direttore d’Orchestra austriaco, Erich Kleiber.
La madre, Ruth Goodrich, è Americana dell’Iowa e lavora per l’Ambasciata degli Stati Uniti, in Argentina; qui, Ruth conosce e sposa Erich Kleiber che, al tempo, è “Direttore Ospite” a Buenos Aires, al Teatro “Colón”.
Erich, ritornato in Germania, dimostra apertamente il contrasto con il Partito Nazista, per cui si sposta con la famiglia da Berlino alla residenza estiva nei pressi di Salisburgo, ma l’Austria, nel 1938, viene annessa alla Germania e, quindi, i Kleiber si trasferiscono a Lugano, in Svizzera.
In seguito, lasciano l’Europa per gli Stati Uniti e, nel 1940, si trasferiscono in Argentina, nella provincia di Córdoba.
E’ proprio in tale periodo che Karl cambia nome da Karl Ludwig a Carlos e,
nel 1980, acquisisce la cittadinanza austriaca.

Fin dalla tenera età, Carlos dimostra grande predisposizione verso la Musica tanto che, a nove anni, è già in grado di comporne per cui Erich, da un lato, cerca di proteggerlo (sa bene quali siano le difficoltà di tale carriera) e, dall’altro, cerca di comprendere se la Musica sia per lui veramente “necessaria” alla sua vita.

Il rapporto con Il padre è ricco di grande personalità, per cui tale rapporto risulta sempre piuttosto difficile.
Carlos, all’inizio, secondo la decisione della famiglia, deve studiare Chimica, per cui viene mandato al Politecnico di Zurigo, dove rimane dal 1949 al 1950 e, dopo questo periodo “non proficuo”, chiede al padre di rientrare in Argentina per studiare Musica.
Erich riconoscerà il valore del figlio ma, all’inizio, gli impone un anno di studio intensivo per verificare le sue vere capacità e lo affida al Direttore d’Orchestra Roberto Kinsky che gli insegna la Lettura della Partitura.
In seguito, studia armonia con Erwin Leuchter e Pianoforte con Leo Schwarz e Ljerko Spiller.
Il padre non gli insegna mai nulla e questo pare proprio il motivo per cui Carlos seguirà tutte le prove di direzione orchestrale del padre.

1952: ottiene l’incarico di “Maestro Sostituto” al “Teatro di La Plata”, a cui, a Montevideo, seguono alcune prove della “Sinfonia n. 2” di Borodin.

A seguito di ciò, Kleiber-padre lo manda a Monaco di Baviera come “Maestro Sostituto” per le Operette, ritenendo tale incarico “l’ideale per imparare il mestiere”.
12 febbraio 1955: Carlos esordisce a Potsdam come Direttore nell’Operetta “Gasparone”, uno dei massimi lavori del musicista austriaco Karl Millöcker, ma il padre gli impone di cambiare nome e si presenta con lo pseudonimo di Karl Keller.

1956: Erich, il padre, nel frattempo trasferito a Berlino Est a causa di divergenze con il Regime Comunista, lascia gli incarichi e va a Zurigo dove muore per un attacco cardiaco.

In seguito, Carlos ha l’incarico di “Maestro Sostituto Principale” alla “Volksoper” di Vienna e, qui, ha una prima occasione per dirigere “La piccola volpe astuta” di Janáček, sostituendo il Direttore Stabile.
E’ il suo nuovo incarico a Duisburg e a Düsseldorf, in cui riceve la Nomina di “Kapelmeister” alla “Deutsche Oper am Rhein” sino al 1964: si occupa della direzione di diverse opere e ottiene un grande successo con il balletto “Undine” di Henze; ama la Danza e ammira le ballerine, arrivando a seguire anche le prove del corpo di ballo.
Dirige anche i Balletti “Agon” di Stravinskij e “Il principe di legno” di Bartók e, il
25 maggio 1961, a sorpresa, Kleiber sposa la ballerina slovena Stanislava Brezovar dalla quale ha due figli, Marko e Lillian.
Carlos e Stanka rimangono insieme per tutta la vita, morendo a sette mesi l’uno dall’altra.
Sua preziosissima assistente, Stanka si occupa infatti di ingaggi, di diritti, di contatti e, soprattutto, lo ripara dall’eccessiva popolarità e dal “pericolo” di diventare una star: ossia, lo “difende” da ciò che teme, in particolare (sicuramente, quella di Kleiber, è una conseguenza a qualche trauma subìto in modo pesante).

Kleiber trascorre vari periodi di vacanza in Slovenia, riuscendo a trovare la tranquillità contro la fobia di poter uscire di casa senza essere riconosciuto, fermato e, anche, importunato.

Durante il suo incarico a Düsseldorf, Kleiber cura fino all’estremo la strumentazione e la suddivisione timbrica degli strumenti di “Otello” di Verdi.
1964: con “Der Rosenkavalier” di Richard Strauss, ha l’ “incontro artistico” più importante; infatti, l’opera viene rappresentata il 9 marzo senza prove; l’orchestra è abituata a non considerare quasi il Direttore, per cui Kleiber sconvolge tutto, dalla lettura meticolosa della partitura alla nuova disposizione degli orchestrali.
La critica è favorevole e inizia ad accorgersi di lui. 

La maturità artistica:

1966: Kleiber è chiamato dall’allora sovrintendente Walter Erich Schäfer e debutta alla grande al “Teatro di Stoccarda”, dirigendo “Der Rosenkavalier”; tutti gli orchestrali si alzano per applaudire il Maestro e Kleiber viene ingaggiato subito come “Direttore Ospite”.

L’esempio e l’ombra di suo padre aleggiano sempre nella sua carriera e, a Stoccarda, Carlos decide di confrontarsi con il “Wozzeck” di Berg (la cui “prima” di tale opera è stata diretta proprio da Erich), utilizzando la stessa partitura usata e annotata dal padre, forse con lo scopo inconscio di allontanare “i fantasmi” del passato.
Tale opera la porta al “Festival di Edimburgo”, debuttando in Gran Bretagna.

Dopo avere diretto anche “La sorpresa” di Haydn, e dopo un invito alla Filarmonica di Monaco di Baviera, Kleiber “approda” alla musica di Mahler e, in occasione del “Festival Mahler” di Vienna, dirige “Das Lied von der Erde”: chiaramente, prepara l’esecuzione scrupolosamente nella sua grande difficoltà ritmica e ascoltando la versione incisa da Otto Klemperer per coglierne tutte le sfumature.
1967: Ruth, sua madre, è l’ultima volta che segue la direzione del figlio in un Concerto, perché muore a causa di un attacco cardiaco, proprio come il marito Erich.

1968: all’Opera di Stato di Monaco di Baviera, dirige ancora “Der Rosenkavalier”, “Madama Butterfly” e “La traviata”.

1969: a Stoccarda, realizza per la sua prima volta “Tristano e Isotta”, conferendo una versione vittoriosa di grande equilibrio strumentale.

1974: porta il suo “Der Rosenkavalier” al “Covent Garden” in un’edizione con la regia di Luchino Visconti; Kleiber viene invitato in sostituzione di James Levine e le prove costano all’orchestra due ore di faticosissime rifiniture del fraseggio musicale, che non risulta mai abbastanza preciso per il direttore.

1974: porta “Tristano e Isotta” a Bayreuth, sostituendo Leonard Bernstein.
Alle prove, è presente Svjatoslav Richter che, successivamente, esprime che “Kleiber aveva condotto la musica a un tale livello di viva tensione che al termine della rappresentazione scatenò un’ovazione senza pari, rivelandosi come Il più grande Direttore d’Orchestra del tempo”.

Dopo una stagione a Bayreuth, del 1975, nel 1976 Kleiber, dietro insistenze di Claudio Abbado, è chiamato al Teatro “Alla Scala” di Milano, dove dirige uno straordinariao “Il cavaliere della rosa”; il successo è tale che Paolo Grassi lo invita ad inaugurare la “Stagione Lirica 1976-1977” in cui dirige “Otello” con protagonista Plácido Domingo e la regia di Franco Zeffirelli (oltre a Mirella Freni e Piero Capuccilli).

1977: è ancora al “Covent Garden”di Londra, dove dirige “Elettra” di Strauss con il soprano Birgit Nilsson.

1978: a “La Scala” porta “Tristano e Isotta”, seguito da “La bohème” del 1979.

In seguito, dirige le repliche di “Carmen”, “Wozzeck”, “La traviata”, “Falstaff”, “Die Fledermaus”, “Il franco cacciatore”. 

Tournées extra Europa e varie:

Aprile 1981: Kleiber va in Messico con la “Filarmonica” di Vienna; a Milano, sostituisce Karl Böhm, indidposto, nella “Settima Sinfonia” di Beethoven, dopodiché, parte con l’ “Orchestra della Scala” per una tournée in Giappone e, a scanso di eventuli difficoltà impreviste, il Maestro Kleiber pretende che gli strumentisti siano i medesimi con cui ha già lavorato nelle rappresentazioni precedenti, cosa accordata (chiaramente, tranne per i quattro già andati in pensione).
A Tokio: Plácido Domingo è ancora “Otello” e, poi, “Rodolfo” ne “La bohème” di Puccini.

1978: con la “Chicago Symphony Orchestra” debutta negli Stati Uniti, dove ottiene un vero e proprio trionfo dirigendo la “Seconda Sinfonia” di Brahms.

Rientra a Monaco dove, per la prima e unica volta nella sua vita, dirige – in concerto – la “Pastorale” di Beethoven, riportando la composizione alla brillantezza timbrica originaria.

1984: viene chiamato a Firenze per la direzione di “La traviata” di Verdi con la regia di Zeffirelli; Kleiber desidera ardentemente ripetere l’esperienza con il regista che firma il contratto alcuni mesi prima.
Il Maestro vuole “Cecilia Gasdia” come interprete che, per interpretare una Violetta sciupata e indebolita, in breve tempo perde quindici chili e, comunque, il successo dello spettacolo lascia un segno nella storia del teatro fiorentino.

1988: debutta al “Metropolitan” dirigendo “La bohème” con, interpreti, Luciano Pavarotti e Mirella Freni.
E’ da citare che l’opera ha quindici munuti di applausi continuati.

1989: dirige il suo primo “Concerto di Capodanno” da Vienna.
Kleiber si è sempre cimentato con il valzer, da quando dirigeva le Operette, grande esercizio per ottenere il perfetto equilibrio delle mani e il tempo per gli orchestrali, per donare eleganza alle fioriture.

1º gennaio 1992: tiene il secondo Concerto a Vienna e, questa volta, in sostituzione di Leonard Bernstein.

1989: muore Herbert von Karajan e, a Kleiber, viene offerta la Direzione dei “Berliner Philharmoniker”; Kleiber rifiuta a causa della grandissima ammirazione verso colui che considera il suo “padre spirituale”, per cui si ritrova anche preoccupato per il grande timore di deludere.

1990: quindi, viene invitato come “Direttore Ospite” e, dopo avere devoluto all’UNICEF il compenso per il Concerto, merita l’Ordine “Pour le Mérite” da parte del governo tedesco che non va a ritirare, in quanto insofferente alle celebrazioni e per cui l’onorificenza gli viene recapitata a casa da un funzionario.

28 giugno 1994: ancora a Berlino dirige un “Concerto per la Bosnia” e, al termine, annuncia ennesimamente che lascierà il podio definitivamente dal momento che si rende conto che gli organizzatori retribuiscono il suo celebre nome invece della sua musica, viste le cifre da capogiro. 

Gli ultimi anni di Kleiber:

Kleiber, negli ultimi anni di vita, dirige sempre di meno e, a volte, lo fa solamente in occasioni particolari: ad esempio, nel 1997, a Lubiana, dirige un Concerto per beneficenza a favore del Ginnasio dove aveva studiato la moglie.

26 febbraio 1999: a Cagliari, dirige il suo ultimo Concerto, dopo il rientro da Las Palmas, con l’Orchestra della “Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks” e il programma comprende la “Quarta” e la “Settima Sinfonia” di Beethoven; come “bis” propone l’ “Ouverture” da “Il Pipistrello” di Strauss.

Negli ultimi anni, ha sempre il desiderio di continuare a dirigere però, contemporaneamente, ha la speranza di rispondere di “no”: gli succede con “Falstaff” proposto dal “Teatro Real” di Madrid, ai numerosi inviti di Domingo per dirigere a Washington e a San Francisco, oltre alla richiesta di Carlos Saura di dirigere una “Carmen” a Siviglia.

2003: i medici gli riscontrano un cancro ad uno stadio molto avanzato, inoperabile.
Poco tempo dopo, muore Stanka, la moglie, e Kleiber < è privato dell’unico vero sostegno avuto nella vita, il suo punto fermo e il suo vero senso di “identità” >.
Trascorre gli ultimi tempi chiuso nella villa di Monaco, parlando con gli amici di Musica.

13 luglio del 2004: muore a Konjšica, dopo averla raggiunta due giorni prima, in auto, da solo.
19 luglio 2004: per sua volontà pre-morte, la notizia viene diffusa due giorni dopo il funerale sorprendendo il mondo della Musica Classica.
È sepolto in Slovenia, a Konjšica, accanto alla moglie Stanislava, morta sette mesi prima.

Kleiber è persona riservatissima e schiva, è noto per la sua grande disponibilità, educazione e gentilezza con cui interagisce con i membri dell’orchestra ma, allo stesso tempo, è estremamente esigente e, durante le prove, sa abbandonare il podio se l’orchestra non raggiunge i risultati da lui voluti.

La venerazione e la conflittualità verso il padre costituiscono le basi del difficile rapporto avuto con lui e – psicologicamente – ci spiegano la sua ricerca di perfezione assoluta e la sua costante autocritica e insicurezza: gli provocano bassa autostima, ossia mancanza di fiducia in sé stesso.

Kleiber non ama i riflettori e le telecamere e non rilascia mai interviste, oltre a limitare il più possibile il suo lavoro direttoriale e le registrazioni discografiche delle sue interpretazioni: infatti, ha sempre detto di non voler “mummificare” le opere da lui dirette. 


Discografia con Carlos Kleiber:

< Il suo perfezionismo lo portò a limitare il numero delle incisioni discografiche che restano tutte di grandissima importanza.
Da ricordare tra quelle ufficiali, in particolare, le sinfonie di Ludwig van Beethoven da lui affrontate (la “Quarta”, la “Quinta”, la “Sesta” e la “Settima”), le registrazioni della “Seconda” e della “Quarta Sinfonia” di Johannes Brahms, della “Terza” e “Ottava” di Schubert, delle “Opere teatrali” già citate e dei due splendidi “Concerti di Capodanno” a Vienna del 1989 e del 1992.
Moltissime furono però le edizioni clandestine, a volte, ottenute in situazioni non ottimali o con rumori di fondo >.

< Per quanto concerne “Tristan und Isolde” di Wagner va fatto riferimento non solo all’edizione “ufficiale” pubblicata dalla “Deutsche Grammophon” con la “Staatskapelle Dresden”, ma anche a quelle di Bayreuth (“Golden Melodram”) e di Milano con l’Orchestra de “La Scala” (Myto Records).

< Di “Die Fledermaus” di Strauss, esiste una doppia edizione, DVD o solo audio della “Deutsche Grammophon”, che varia leggermente nel cast >.

< Altre importanti registrazioni: il “Freischütz” di Weber e “La Traviata” di Verdi sempre con etichetta “Deutsche Grammophon” >.

. Beethoven, Sinf. n. 5, 7 – Kleiber/WPO – 1974/1976 Deutsche Grammophon
. Brahms, Sinf. n. 4 – Kleiber/WPO – 1980 Deutsche Grammophon
. Schubert, Sinf. n. 3, 8 – Kleiber/WPO – 1978 Deutsche Grammophon
. Strauss, J. – Il pipistrello – Kleiber/Varady/Prey – 1975 Deutsche Grammophon
. Verdi, Traviata – Kleiber/Cotrubas/Domingo – 1976 Deutsche Grammophon
. Wagner, Tristano e Isotta – Kleiber/Price/Kollo/Moll/Götz – 1981 Deutsche Grammophon
. Weber, Il franco cacciatore – Kleiber/Janowitz/Mathis/Crass – 1973 Deutsche Grammophon
. Carlos Kleiber Conducts Johann Strauss, 1989 SONY BMG
. Kleiber, Registrazioni orchestrali + Documentario ‘A Memory’ – Kleiber/WPO, 1974/1980 Deutsche Grammophon
. 1992 New Year’s Concert In the 150th Jubilee Year of the Wiener Philharmoniker, Sony

 

Videografia:

. Beethoven, Sinf. n. 4, 7 – Kleiber/CGO – 1983 Philips
. Beethoven Brahms Mozart, Coriolano/Sinf. n. 33/Sinf. n. 4 – Kleiber/Bayer. Staatsorch. – Deutsche Grammophon
. Bizet – Carmen – Kleiber/Obraztsova/Domingo/Mazurok/Buchanan, regia Franco Zeffirelli – 2005 TDK
. Brahms, Sinf. n. 2, Mozart, Sinf. n. 36 – Kleiber/WPO – 1991 Philips
. Strauss, J. – Il pipistrello – Kleiber/Coburn/Perry/Wachter, regia Otto Schenk – 1981 Deutsche Grammophon
. Strauss, R. – Il cavaliere della rosa – Kleiber/Lott/Otter/Moll, regia Otto Schenk – 1994 Deutsche Grammophon
. Strauss, R. – Il cavaliere della rosa – Kleiber/Jones/Jungwirth/Popp, regia Otto Schenk – 1979 Deutsche Grammophon
. Kleiber, The legend (Beethoven/Brahms/Mozart/Strauss) – Kleiber/CGO/WPO/Bayer – 1983/1992 Philips
. Concerto di Capodanno 1989 – Strauss jr. e sr./Strauss Josef – Kleiber – Deutsche Grammophon


Onorificenze:

Cavaliere dell’Ordine Pour le Mérite – nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell’Ordine Pour le Mérite
— 1990
Gran Croce al Merito con placca dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca – nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce al Merito con placca dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca
Cavaliere dell’Ordine al merito bavarese – nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell’Ordine al merito bavarese
Medaglia dell’Ordine di Massimiliano per le Scienze e le Arti – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia dell’Ordine di Massimiliano per le Scienze e le Arti
— 1998
Medaglia per le scienze e per le arti (Austria) – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia per le scienze e per le arti (Austria)
— 1993 

Battuto al computer da Lauretta

 

 

 

CARLOS KLEIBER:

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OTELLO, Verdi: “ESULTATE” con Placido Domingo, direzione orchestrale di Carlos Kleiber:

 

 

OTELLO, Verdi: “ESULTATE” con Placido Domingo, direzione orchestrale di Carlos Kleiber:

  

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