mercoledì 18 gennaio 2023

ARMANDO LA ROSA PARODI

Armando La Rosa Parodi nasce a Genova il 14 marzo 1904 da Federico Parodi e Adelia La Rosa e muore a Roma, nel 1977.

Fin da giovane, usa anteporre al cognome paterno quello materno.

E’ un direttore d’orchestra italiano.

Studia Pianoforte a Genova e a Milano con Emiliano Perotti e Pietro Montani.
Studia Composizione con Mario Barbieri, Giulio Cesare Paribeni e Renzo Bossi.
1929: dopo una breve carriera come Pianista, inizia quella di Direttore d’Orchestra, in Italia e all’Estero.

Il lavoro direttoriale di La Rosa Parodi è orientato verso la musica contemporanea, in particolare, in campo operistico.
Come Direttore Sinfonico e Concertatore Operistico, si confronta con musiche d’avanguardia e, scegliendo i soggetti per le proprie opere, mostra nostalgia per la tradizione buffa (esempio: “Il mercante e l’avvocato”) e decadente (esempio: “Cleopatra”).
Come compositore rimane sempre unito al sistema tonale.

1932: “Omaggio a Vivaldi” è la sua composizione per orchestra.

1933: diventa Direttore Stabile nella sede palermitana dell’E.I.A.R. (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche).

2 settembre 1934: a Torino, nella sede della Radio, debutta come Operista, con l’opera comica “Il mercante e l’avvocato” (libretto di Aldo Martinelli).
. La trama: Un avvocato spiantato organizza una truffa giudiziaria ai danni d’un avaro mercante ma viene a sua volta gabbato dal figlio e dal servo di costui, innamorati della figlia e della serva dello stesso avvocato.

8 settembre 1934: La Rosa Parodi dirige la “prima” assoluta di “Salmodia” di Lodovico Rocca al Teatro “La Fenice” di Venezia.

1935: Dirige la sua composizione: “Poema per Violoncello e Orchestra”.

1935: da tale anno, La Rosa Parodi si dedica alla concertazione di opere liriche contemporanee e,
nel 1936, dalla sede E.I.A.R. di Torino, dirige la prima esecuzione radiofonica italiana “Jenůfa” di Leoš Janáček col titolo “Genoveffa, o La sua figlia adottiva”.

1936-1942: è Direttore Artistico della Sede Radio di Torino, curando anche la formazione dell’Orchestra Stabile del Teatro “La Fenice” di Venezia.

1936: all’Auditorium E.I.A.R. di Torino (trasmessa dalla radio), dirige di “I compagnacci” di Primo Riccitelli con Maria Carbone ed Antonio Melandri, e “Jenůfa” di Janacek,

1937: dirige “Arianna a Nasso” di Richard Strauss (con Sara Scuderi, Lina Pagliughi e Giovanni Voyer), “Tosca” di Giacomo Puccini (con Gina Cigna, Giuseppe Lugo, Mariano Stabile e Aristide Baracchi) e Musiche per il Radiodramma “Scalo di fortuna” di Cesare Meano.

Oltre a curare le concertazioni radiofoniche, nel 1936 e nel 1937, Armando La Rosa Parodi è impegnato come Direttore d’Orchestra al “Festival internazionale” di Venezia, con prime esecuzioni assolute di Lodovico Rocca, Giovanni Salviucci (l’8 settembre 1937, dirige la “Serenata per 9 strumenti”, quattro giorni dopo la morte del compositore), Riccardo Nielsen.

1938: La Rosa Parodi dirige “Il cavaliere della rosa” di Richard Strauss (con Maria Carbone, Lina Aimaro, Cloe Elmo e Vincenzo Bettoni).

Idem, 1938: dirige la “prima” assoluta della sua “Cleopatra” per il libretto di Cesare Meano, al Teatro “Vittorio Emanuele” di Torino .

1939: a Venezia, dirige il “Messiah” di Händel (con Italo Tajo).

1940: la sua “Cleopatra” ha la “prima” al Teatro “Regio” di Parma con (Magda Olivero e Baracchi) e, al Teatro” Comunale” di Bologna, dirige “Maria Egiziaca” di Ottorino Respighi (con la Carbone e Voyer).

1941: dirige la sua composizione: “Concerto pastorale per Pianoforte”.

1943: dirige “Oberon” (con Gabriella Gatti e Giulietta Simionato), al “Teatro dell’ Opera” di Roma.

1944: dirige la sua composizione “Pezzi per Pianoforte solo, fra cui “Preludio”.

1944: a Venezia, La Rosa Parodi dirige “Rigoletto” (con Mario Filippeschi e Gino Bechi) e “La vita è sogno” di Gian Francesco Malipiero di Voyer (con Enzo Mascherini).

1945: a Venezia, a “La Fenice”, dirige “La cambiale di matrimonio” di Rossini e “El retablo de Maese Pedro” di De Falla.

1945: dirige la sua composizione-musica per film: “L’angelo del miracolo” (regìa di Pietro Ballerini).

1946 presenta, in “prima” italiana, il “Secondo Concerto per Violino e Orchestra” di Karol Szymanowski, con il Violinista Guido Ferrari.

1947-1950: dirige più volte l’esecuzione di lavori sinfonici di autori viventi al Teatro “Argentina di Roma” (per es. il “Secondo Concerto per Pianoforte e Orchestra” di Dante Alderighi).

1950: al Parco di Nervi, dirige musiche di scena per “Il cane dell’ortolano” di Lope de Vega (regìa di Tatiana Pavlova).

La Rosa Parodi è Concertatore anche in Germania (“Otello” di Verdi, Colonia 1940), Inghilterra (nel 1953: opere di Verdi e Puccini, con cantanti quali Ferruccio Tagliavini e Paolo Silveri), Spagna (1954: “I cavalieri di Ekebù” di Zandonai, “La forza del destino” di Verdi con Renata Tebaldi, “La rondine” di Puccini).

Contempoeaneamente, coltiva la composizione per il Teatro:
Aprile 1938: al Teatro “Vittorio Emanuele” di Torino, vengono rappresentate le «quattro visioni sceniche» “Cleopatra” su testo di Cesare Meano, da una trama di Francesco Cochetti.
Stagione 1939-40: “Cleopatra” viene rappresentata al Teatro “Regio” di Parma, con Magda Olivero,
e nei Teatri “Comunale” di Cagliari e “Comunale” di Sassari.

Ha l’intenzione di facilitare la diffusione della Musica Strumentale contemporanea; la cosa lo porta a curare, con Angelo Francesco Lavagnino, un’ “Antologia pianistica” di autori italiani contemporanei, pubblicata a Milano da “Suvini Zerboni”, nel 1944.

1945: diventa Direttore dell’ “Orchestra Filarmonica” di Genova.
Fondata con Luigi Cortese, la formazione diventa attiva nella “Stagione 1945-46” (La Rosa Parodi dirige, ottenendo un buon successo, opere di Debussy, Brahms, Kodály, Ravel, Vivaldi, e le “Nove Sinfonie” di Beethoven).

1950: al Teatro “Alfieri” di Torino, La Rosa Parodi dirige “Lohengrin”, con Rosanna Carteri, Gino Penno, Carlo Tagliabue e Tancredi Pasero.

1953: dirige “Rigoletto”, con Giacinto Prandelli, Ugo Savarese e Giorgio Tozzi.

1954: a Roma, dirige “Il sistema della dolcezza” di Vieri Tosatti, con Agostino Lazzari e Vito De Taranto.

1954: partecipa al “Convegno Internazionale di Compositori, Interpreti e Critici” su “La Musica del XX secolo”, dove dirige opere di Hans Werner Henze (Boulevard Solitude) e Vieri Tosatti (“Il sistema della dolcezza”).

Nel 1955:
. A Parma, La Rosa Parodi dirige “Macbeth” (con Savarese) e “Un ballo in maschera” (con Antonietta Stella, Carlo Bergonzi e Paolo Silveri).
. Al Teatro “Comunale” di Firenze, dirige la prima assoluta di “La conchiglia” di Lino Liviabella (con Nicola Filacuridi, Dino Dondi e Fernando Farese),
. A Venezia, dirige “La figlia di Jorio” di Pizzetti (con Angelo Lo Forese, Piero Guelfi ed Ivo Vinco).
La dirige anche (con Elena Nicolai, Antonio Annaloro e Guelfi).
. Al Teatro “Nuovo” di Torino, dirige anche “Madama Butterfly” di Puccini.
. A Firenze, dirige “Werther ” di Massenet (con Pia Tassinari, Ferruccio Tagliavini e Mario Sereni).

1957: al Teatro “Comunale” di Bologna, dirige”Il canto del cigno” di Luciano Chailly.

 

Negli Anni Cinquanta, stende e pubblica il romanzo “Solitudine” (Padova, 1956).
In quattrocento pagine, lo scritto racconta le esperienze di un giovane adolescente che vive nella campagna genovese del Dopoguerra, per cui risulta evidente la forma autobiografica di un ricco mondo percettivo, tormentato da una fede ricercata e perduta nel volere identificarsi con Dio.

In seguito, scrive diversi lavori radiofonici.

1964-1975: è Direttore Stabile dell’Orchestra R.A.I. di Roma, dove conduce più volte l’ Orchestra del “Teatro dell’Opera” di Roma.

Negli ultimi anni, accentua l’attività direttoriale nel settore sinfonico: esecuzioni di poemi sinfonici di Richard Strauss, autore che La Rosa Parodi ama fin da quando è giovane e la cui discografia dà prova attraverso le concertazioni operistiche (memorabile il “Don Pasquale” di Donizetti, col basso Fernando Corena, registrato per la casa discografica “Urania” al Teatro “Alla Scala” di Milano nel 1951) e i concerti realizzati con grandi voci della lirica (i recitals con Ebe Stignani e con Carlo Tagliabue vengono registrati per la Casa discografica austriaca “Preiser”; un ciclo di arie mozartiane è registrato con Tito Gobbi per la “Testament”).

Gran parte delle registrazioni con le orchestre R.A.I. sono nella nastroteca centrale R.A.I. e in quella di Torino.
Per i concerti torinesi, si può consultare l’Archivio storico dell’Orchestra nazionale della RAI (http://www.osn.teche.rai.it/).

Muore a Roma il 21 gennaio 1977.

Battuto al computer da Lauretta

 

 

 

ARMANDO LA ROSA PARODI:

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