martedì 22 novembre 2022

MICHAIL GLINKA

 Michail Ivanovič Glinka nasce a Novospasskoe il 1º giugno 1804 e muore a Berlino il 15 febbraio 1857.

E’ un compositore russo.

Appartiene ad una famiglia della piccola nobiltà di provincia, che si trasferisce in città per migliorare le sue condizioni di vita.

Glinka, all’età di dieci anni, si accosta allo studio del Pianoforte e del Violino solamente come Integrazione ai suoi Corsi di Studi Scolastici e, successivamente, Ginnasiali.
Però, verso i tredici anni, si interessa e si applica alla Musica con maggior interesse, per cui inizia a prendere lezioni più complete nella città di Smolensk da alcuni Maestri privati italiani e tedeschi emigrati là.

1817: i genitori gli fanno studiare Giurisprudenza, a Pietroburgo.
Qui, Glinka può prendere altre lezioni dai maggiori musicisti dell’epoca, in particolare da John Field.

Terminati gli studi universitari, è assunto presso il Ministero dei Trasporti come funzionario urbano ma, nonostante il buon posto di lavoro, lascia tutto per dedicarsi unicamente allo studio della Composizione, vivendo con esibizioni e concerti privati.

1830: Glinka si reca all’Estero: Italia, Austria e Germania.
In Italia, si occupa, particolarmente, dello stile del Bel Canto che, secondo la sua opinione, è la vera espressione dell’animo italiano e che, in seguito, gli ispirerà alcuni pezzi di gran valore.
1833-1834: vive in Germania, dove studia Composizione, Polifonia e Strumentazione con il teorico musicale G. Dehn e con il Maestro Josef Böhm.

1834: al suo ritorno in Russia, Glinka si ritiene pronto a fare buon uso delle nuove cognizioni nell’Opera Russa.
Sceglie di presentare in musica il personaggio di “Ivan Susanin”, eroe nazionale russo, ricerca a lungo il soggetto che lo soddisfi e, dopo poco, riceve la Nomina di “Maestro di Cappella del Coro Imperiale”.

1844: i viaggi di Glinka sono alla volta della Francia e della Spagna e, in questo periodo, crea le Ouvertures “Piaceri aragonesi” (o “Jota aragonese”) e “Notte a Madrid” (o “Kamarinskaja”).

15 febbraio del 1857: muore a Berlino, ma le sue spoglie saranno portate a Pietroburgo, nel Cimitero “Tichvin” del “Monastero di Alexander Nevskij”. 

Personalità artistica:

Glinka muore due anni dopo lo zar Nicola I, durante anni di profonda crisi politica, sociale ed economica.
In campo musicale, la Russia è succube dell’Occidente, in quanto non esistono scuole pubbliche di Musica.
Grazie a Glinka, il Romanticismo entra nella Musica Colta Russa, attraverso l’uso del Canto Popolare: si tratta di un tipo di Romanticismo con influenza musicale (non politica): Romanticismo che trae la sua forte impronta nazionalista dalla reazione all’invasione napoleonica e, sul piano musicale, è importante la consegunza che si manifesta attraverso la nuova attenzione riservata al folklore.

Glinka parte, praticamente, dal teatro musicale italiano di tipo rossiniano, sapendo creare in quelle “importazioni” una emotività e un’emozione decisamente russe.

Diretto erede dell’esperienza glinkiana, è Milij Balakirev, fondatore del Gruppo de “I Cinque”. 

Opere:

9 dicembre 1836: al “Teatro Imperiale” di San Pietroburgo, viene rappresentato il capolavoro di Glinka, ossia l’opera “Una vita per lo Zar”, l’epopea di Ivan Susanin; opera-tentativo in cui risulta evidente il voler uscire dagli schemi e creare l’Opera Russa.

1842: l’arte romantica di Glinka è maggiore nell’opera successiva, “Ruslan e Ljudmila”, ispirata ad un poema epico di Puškin, opera che ha un carattere russo più marcato a mezzo dell’impianto modale, del sapore orientaleggiante delle melodie e della strumentazione, dell’adozione di ritmi insoliti.

Glinka compone anche le due famose “Ouvertures” già citate e molta altra “Musica Corale e Orchestrale”.
Pregevolissime sono le “Cantate” e le “Canzoni per voce e pianoforte”. 

Battuto al computer da Lauretta

 

 

Il’ja Efimovič Repin: ritratto di Michail Ivanovič Glinka:

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Michail-Glinka-(Repin).jpg

RUSLAN E LJUDMILA, OUVERTURE: https://youtu.be/QW3IwWFkpfc

 

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