sabato 1 ottobre 2022

DOMENICO CIMAROSA (PARTE PRIMA)

 Domenico Cimarosa nasce ad Aversa il  17 dicembre 1749 e muore a  Venezia l'11 gennaio 1801. 



E' un compositore italiano ed è  esponente di spicco del Classicismo. 


Considerato il più grande musicista italiano della seconda metà del 1700, uno dei grandi rappresentanti della Scuola Musicale Napoletana e un personaggio-fulcro dell'opera italiana, dà un notevole impulo all'opera buffa e non è da dimenticare neppure la musica da camera, in cui Cimarosa resta uno dei maggiori riferimenti della musica settecentesca.

E' musicista fertile e scrive moltissime composizioni tra Oratori, Messe, Musica vocale e strumentale e, soprattutto, 99 Opere Liriche di cui la più celebre è "Il matrimonio segreto" (1792).


Gioventù e formazione musicale di Cimarosa:     


Nasce ad Aversa, la stessa città-madre di Niccolò Jommelli, altro grande della Scuola Napoletana. 


Quando ha quattro anni deve seguire la famiglia a Napoli dove vanno a vivere presso la "Chiesa di San Severo fuori le mura". 

Il padre è Gennaro Cimarosa, un muratore occupato nella costruzione del Palazzo di Capodimonte che, durante la costruzione, muore a causa di una caduta. 

Sua madre, Anna di Francesco, è lavandaia nel monastero vicino alla chiesa.  

In questo ambiente, i primi rudimenti musicali vengono trasmessi al giovane Domenico  da Padre Polcano, l'organista del monastero.    


Domenico si dimostra subito molto incline alla Musica  tanto da essere  ammesso al "Conservatorio di Santa Maria di Loreto", nel 1761, dove rimane undici anni.    

I suoi insegnanti sono Gennaro Manna (ritenuto il miglior insegnante dell'epoca, dopo Alessandro Scarlatti), Antonio Sacchini (fino al 1766) e Fedele Fenaroli (per le lezioni di contrappunto). 


Dopo pochi anni, è un preparatissimo violinista, clavicembalista e organista, oltre ad essere un cantante di talento: i suoi compagni (fra cui Nicola Antonio Zingarelli e Giuseppe Giordani) lo stimano e si deliziano ascoltandolo quando  interpreta brani d'opera con bella voce, grazia e delicatezza. 


Caratterialmente, è mite, aperto e cordiale, oltre che studioso e diligente. 


Lasciato il Conservatorio, si perfeziona nel canto con il castrato Giuseppe Aprile e, nella composizione, con Niccolò Piccinni. 

Durante il periodo trascorso presso la "Scuola di Santa Maria di Loreto", compone alcuni mottetti e messe.


I primi anni della carriera:    


Carnevale 1772: debutta come operista con la commedia per musica "Le stravaganze del Conte" che viene rappresentata al "Teatro dei Fiorentini", seguita dalla farsetta "Le magie di Merlina e Zoroastro" (lavoro tipo commedia dell'arte). 

Tale primo lavoro gli dà fama di buon compositore e le sue opere diventano subito popolari a Roma, dove i suoi intermezzi comici vengono rappresentati soprattutto al "Teatro Valle".   


1773: "La finta parigina" viene rappresentata al "Teatro Nuovo", ottenendo un discreto successo. 


1776: al "Teatro Nuovo", rappresenta la commedia "I Sdegni" e "La Frascatana nobile o La finta Frascatana" e compone la farsa "I matrimoni in ballo". 


1777: nasce l'intermezzo giocoso "I tre amanti" e, dopo qualche mese, "Il fanatico per gli Antichi Romani" va in scena al "Teatro dei Fiorentini"; dopodiché, anche "Armida immaginaria"  viene qui rappresentata. 


1778-1781: vengono rappresentate diciotto opere, di cui le più note sono "Il ritorno di Don Calandrino", "L'italiana in Londra" (molto applaudita, fa conoscere Cimarosa per tutta Europa), "Le donne rivali" e "Il pittore parigino".   


29 novembre 1779:  sua nomina ad Organista Aggiunto della "Cappella Reale Napoletana", ruolo mantenuto fino al 28 marzo 1786, quando diventa Secondo Organista.  



Battuto al computer da Lauretta 


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