mercoledì 21 settembre 2022

PIOTR IL'IČ ČIAIKOVSKI (PARTE SECONDA)

Le prime composizioni di Čajkovskij:   


Gli studi musicali post-diploma di Čajkovskij  proseguono mentre lavora al Ministero della Giustizia, ma frequenta opere e concerti, per i quali diventa un viaggiatore: Londra, Belgio, Parigi, Germania, Italia.    


Čajkovskij diventa allievo di Nikolaj Ivanovič Zaremba e, ancora prima di conseguire il diploma con una composizione "Alla gioia" (per soli, coro ed orchestra), lo stesso Nikolaj G. Rubinštejn, su suggerimento del proprio fratello, gli offre di trasferirsi a Mosca, per insegnare teoria nel nuovo Conservatorio. 

Inoltre, studia composizione con Anton G. Rubinštejn e abbandona l'impiego statale nel 1863.  

In quel periodo compone varia brani minori, del tipo di romanze per canto e pianoforte, di pezzi per pianoforte solo, un coro "Prima del sonno" (in origine a cappella poi rielaborato con l'aggiunta dell'orchestra) e un "Pezzo per archi in Sol maggiore Allegro, ma non tanto".   


1864: scrive "L'uragano"; si tratta di un' "Ouverture in Mi minore, op. 76 postuma", dal dramma omonimo di Aleksandr Nikolaevič Ostrovskij. 


1865: dirige l'Orchestra del Conservatorio nella sua nuova "Ouverture in Fa maggiore per piccola orchestra" (prima versione). 

A causa del carattere timido, la direzione orchestrale sarà sempre un problema fino a quando,  con la maturità, diventa un interprete applaudito riguardante la propria musica e anche all'Estero.


1866: terminati gli studi al Conservatorio di San Pietroburgo, viene nominato Professore di Teoria e Armonia, mantenendo quel lavoro per dodici anni.   


1866:  compone la Sinfonia n. 1 in Sol minore, op. 13 (sottotitolo: "Sogni d'inverno") che rielaborerà più volte. 

E' una composizione giovanile, ma che lo distingue già. 

L'anno seguente è la volta della prima opera lirica portata a reale compimento: "Voevoda" ("Il voivoda") dal dramma di Aleksandr Nikolaevič Ostrovskij.   


L'opera consegue successo e quattro repliche ma non viene più ripresa, per cui Čajkovskij distrugge la partitura e conserva alcune parti che finiscono nell'opera lirica seguente "Opričnik" ("L'ufficiale della guardia") e nel balletto "Il lago dei cigni" (comunque, viene  ricostruita sui materiali d'orchestra e ripresentata nel 1949).   


In quegli anni, si avvicina lentamente al "Gruppo dei Cinque" nonostante l'aperta ostilità  verso Modest Petrovič Musorgskij.



Čajkovskij: le composizioni della prima maturità: 


1868: si verifica l'episodio sentimentale con la cantante belga Désirée Artôt e si parla di matrimonio. 

La cantante, invece, sposa un celebre baritono spagnolo, ma resta amica di Čajkovskij, con cui maniene una corrispondenza e incontra successivamente, tanto che il musicista, sotto l'influsso di tale amore platonico, scrive e le dedica  le "Six Mélodies, op. 65" (del 1888).   


Il lavoro compositivo si intensifica gradatamente, per il quale abbandona l'insegnamento.  


1869: nell'Ouverture-fantasia "Romeo e Giulietta", Čajkovskij fa confluire  il programma letterario shakesperiano (secondo molti biografi), attorno a un amore di allora per un allievo del Conservatorio, il quindicenne Eduard Zak che, tragicamente, nel 1873, si toglie la vita a diciannove anni.  


1870 -1872: nascono le opere liriche "Opričnik" ("L'ufficiale della guardia") e, un poco più tardi, nel 1874: "Kuznec Vakula" ("Il fabbro Vakula"); quest'ultima è rielaborata sotto il titolo "Čerevički" ("Gli stivaletti"), nel 1885, ma i suoi lavori lirici teatrali più noti sono "Evgenij Onegin" ("Eugenio Onieghin") e "Pikovaja dama" ("La dama di picche"). 


Due nuove sinfonie si aggiungono: la cosiddetta "Piccola Russia, in Do minore, op. 17", del 1872 (poi rivista) e la "Polacca, in Re maggiore, op. 29", del 1875.

Inoltre il musicista si dedica alla cameristica con tre quartetti per archi, l' "Op. 11 in Re maggiore" (1871) e che riscuote il consenso di un illustre ascoltatore, Lev Tolstoj, l' "Op. 22 in Fa maggiore" (1874) e l' "Op. 30 in Mi bemolle minore" (1876). 

1874-1875: compone il celebre "Concerto n. 1 in Si bemolle minore, op. 23".  


1875: a trentacinque anni, Čajkovskij riprende a dare vita al balletto, musica che gli conferisce buona parte della fama ("Il lago dei cigni", "La Bella Addormentata", "Lo Schiaccianoci").  


1877:  al Teatro "Bol'šoj"di Mosca, viene rappresentato "Lebedinoe ozero ("Il lago dei cigni"), op. 20", scritto due anni prima durante una pausa di serenità spirituale.    


Estate-Autunno 1876: crea il poema sinfonico op. 32 "Francesca da Rimini", un altro dei suoi lavori per grande orchestra oggi più eseguiti.   


1876: assiste alla "Carmen" di Georges Bizet, dopodiché presenzia alla "prima" assoluta della "Tetralogia" ("L'anello del Nibelungo") di Richard Wagner. 



Battuto al computer da Lauretta  

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