mercoledì 20 settembre 2023

TURISTICAMENTE, LA REALTA’ NELLA POESIA: nell’Italia di altri tempi, nella Libia di Gheddafi, nella Tunisia di Bourghiba, nel Marocco di Re Hassan II, nella Russia di Eltsin, nella Grecia dopo i Colonnelli, …




GIRETTO A COMO 
(15 agosto 1963) 

Pomeriggio di Ferragosto 1963. Noi chiacchieriamo sempre un po', dopo pranzato. 
Adesso, mio padre dice che sarebbe bello andare a Como: nostro giudizio accordato.    

Il pomeriggio soleggiato invoglia ad uscire di casa: l'entusiasmo ci prende.  
Quindi i miei genitori decidono, ci prepariamo e  i mezzi di trasporto si prende. 

Stazione Garibaldi. Il treno è fermo: io ho il vestito-tubino  giallo-senape aderente  
e, non riuscendo a salire, mia madre mi spinge in su con le sue braccia, allegramente. 

Usciti dalla Stazione Como-San Giovanni, passeggiamo in zona Lungolago. La sera, 
tutta la famigliola è al ristorante per le "tagliatelle alla bolognese". Un'atmosfera 

serena! Ceniamo in giardino assieme a parecchie persone che, come noi, festeggiano 
il Ferragosto. Scambiamo idee su Como: città viva con il Tempio Voltiano, 

il lago che, assiema acqua e montagne e conferisce bellezza e fascino alla zona. 
Case e costruzioni varie, il monumento futurista in una piazza. Il tutto appassiona. 

Ritorno in treno: sono seduta vicino a mia madre che si addormenta; lei crolla  
sempre profondamente e il movimento del treno le fa toccare, spesso, la spalla 

del signore vicino. Anche a mio padre la cosa imbarazza e mi dice, severo, 
a bassa voce, di fare in modo che mia madre non disturbi: mio padre non è austero  

ma non so come agire perché mia madre non si sveglia, quando cade nel sonno.  
Siamo arrivati alla Stazione Garibaldi e la sveglio delicatamente perché non crei danno 

morale, involontariamente. - Dopodiché, ci serviamo di un taxi perché il sevizio 
di circolazione dei mezzi pubblici ha già terminato il proprio esercizio. 


Ricorderò sempre questa bella domenica inusuale, in una bella condizione  
e uniti "fuori casa". Il giorno dopo, al lavoro, racconto la nostra passata "situazione". 



Estate 1969 e anni seguenti: 

l mio fidanzato mi conduce qualche volta a Como e, dopo il matrimonio, intensifica:  
Città facile da raggiungere per chi possiede l'auto: davvero, non è una fatica. 


Laura 






TOUR TO COMO
(August 15, 1963)      


Afternoon on August 15th 1963. We always chat a bit after lunch.   
Now, my father says it would be nice to go to Como: our judgment granted.   

The sunny afternoon invites you to leave the house: enthusiasm takes us.   
So my parents decide, we get ready and the means of transport are taken.   

Garibaldi station. The train is stopped: I have the tight-fitting mustard-yellow sheath dress    
and, unable to get up, my mother cheerfully pushes me up with her arms.   

Leaving the Como-San Giovanni station, we walk in the Lungolago area. The evening,   
the whole family is at the restaurant for the "tagliatelle alla bolognese"n serene   

atmosphere ! We have dinner in the garden together with several people who, like us, celebrate   
the mid-August. We exchange ideas about Como: a lively city with the Tempio Voltiano,   

the lake which combines water and mountains and gives beauty and charm to the area.   
Various houses and buildings, the Futurist monument in a square. All of it fascinates.   

Back by train: I'm sitting next to my mother who is falling asleep; she collapses   
always deeply and the movement of the train often makes her touch her shoulder   

of the gentleman nearby. Even my father is embarrassed by this and he tells me, sternly,   
in a low voice, to make sure that my mother does not disturb: my father is not austere   

but I don't know how to act because my mother doesn't wake up when she falls asleep.   
We arrived at Garibaldi Station and I wake it gently so as not to cause damage    

moral, involuntarily. - After that, we use a taxi because the service   
circulation of public transport has already ended its exercise.

I will always remember this beautiful unusual Sunday, in beautiful condition   
and united "away from home". The next day at work, I talk about our past "situation".


Summer 1969 and following years:    

My fiancé sometimes takes me to Como and, after the wedding, intensifies:   
City easy to reach for those who own a car: really, it's not a chore.

Laura 

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