MAROCCO
(Agosto 1982)
Dopo circa un mese dal “Mundialito” e la vittoria italiana, la nostra vacanza
è in Marocco. Vaccinazione trivalente e preparativi per trascorrere abbastanza
bene due settimane. Il viaggio, guarda caso, è con il famoso giocatore
Albertosi del Milan e figli. Sosta a Barcellona per cui impieghiamo alcune ore
nella tratta Milano-Malpensa/Tangeri-Ibn Battouta. Tale
aeroporto si trova a 12 km a sud della stessa Tangeri, lungo la strada nazionale.
Ibn Battouta (1304-1369) è esploratore marocchino-berbero. L’aeroporto
possiede una pista lunga 3.500 metri. Ci aspetta il nostro mezzo di trasporto
e, prima di scendere, ringrazio lo steward della Royal Air Maroc: “Schùkran”.
Lui, gentilissimo e sorridente, non aspettandosi parole in Arabo, risponde: “Afwan”.
Aeroporto di Tangeri: internamente, ha una pianta di cactus; è uno dei principali
aeroporti marocchini, ed è aperto ai traffici commerciali.
A Malabata, arriviamo di sera (2 ore avanti sull’orario italiano). Accoglienza
e cenetta-rinfresco. Villaggio Club Méditerranée: una bellissima residenza.
Bungalows-monolocali con bagno e doccia, giardini, vari fiori e prati.
Due zone/nudismo, grande piscina, campo di tennis e maneggio: tutti ricercati.
Spiaggia larghissima a cui si accede attraverso un sentiero. Ristorante.
Sulla stradina, conosciamo Chica, l’asinella in un recinto: animale amante
dei frutti che le porto sempre. Spettacoli, durante pranzo e cena e tutto il giorno.
Antica Roma: i Gladiatori, il capo-villaggio è Nerone e tutti gli siamo attorno.
Un pomeriggio, su una donna, viene posto un serpente, nella platea teatrale.
Il veleno è stato estratto prima, per cui la pericolosità non è mortale.
Il tempo passa fra piscina, giochi passatempo, stare al sole, giardini e fiori.
Esiste una moneta interna formata da collane con “chicchi” di vari colori.
Serve per pagamenti ed acquisti: è il regalo da parte di un signore
francese a cui mio marito, sempre desideroso di “fare”, ha usato un favore.
Tangeri: è sullo Stretto di Gibilterra, vicina alla costa spagnola. La posizione
ne ha determinato sviluppo e storia. Da sempre, il suo porto, ha favorito l’unione
fra le culture europea e africana. Tangeri: la più multietnica del Marocco, e i colori
e i profumi dell’Africa li troviamo in ogni suo angolo: persino fuori.
Straordinari i boschi, gli scorci sbalorditivi, le grotte a picco sulle onde increspate.
Tangeri: “la città bianca”, perché le facciate candide delle case sono abbagliate
dal sole. Poco fuori di essa, le bellissime spiagge di sabbia bianca sono bagnate
dal mare turchese. Ci accompagnano due giovani uomini, sulle strade assolate:
l’autista è vissuto in Italia, conosce l’Italiano: ha lavorato presso il circo “Togni”.
Con i due giovani uomini, compiamo una visita alle Grotte di Ercole: veri sogni.
Capo Spartel è un vastissimo punto d’incontro tra l’Oceano Atlantico
e il Mar Mediterraneo: da non perdere, un punto davvero panoramico.
Dopo due giorni, chiediamo ai ragazzi un giro per Tangeri con visita alla Medina.
In un negozio di abiti locali, ci viene offerto il thè: l’accoglienza è carina.
Il proprietario è amico dei ragazzi che hanno una percentuale loro
e io decido per l’acquisto di un caffetano di broccato di colore oro.
I due ragazzi, aspettano sempre le richieste dei clienti potenziali stando seduti
di fronte alla guardiola. Percepiscono chi è davvero interessato: non sono sprovveduti.
Fra i nostri “colleghi vacanzieri”, c’è anche il dipendente di un’agenzia di viaggio:
in ogni “assenza per ferie”, compie uno spostamento che, questa volta, è a lungo raggio.
A questo punto, faccio presente che, fra i personaggi illustri marocchini, c’è un signore,
un uomo importante: è Tahar Ben Jelloun, saggista, filosofo, scrittore.
Incluso nel mio primo anno di Università, per la lingua francese, leggiamo
anche tale scrittore attraverso “La Nuit sacrée”, sua grande opera che apprezziamo.
Tahar Ben Jelloun nasce a Fès l’1 dicembre 1944: è uno scrittore, poeta e saggista
marocchino, conosciuto per i suoi scritti sull’immigrazione. Persona non razzista.
A quel tempo, la città appartiene al Marocco francese, la sua famiglia è antica e agiata.
Ha un legame con Tangeri perché là, la sua adolescenza viene passata.
Gli studi di Filosofia vengono compiuti presso l’Università di Rabat. Là, inizia a scrivere
le sue prime poesie in francese: “Hommes sous linceul de silence”. – Da leggere.
In Marocco, svolge, per diversi anni, il ruolo di Docente di Filosofia,
ma l’arabizzazione dell’insegnamento (non è abilitato alla Pedagogia
in lingua araba), lo costringe ad emigrare a Parigi, dove conseguirà un Dottorato
in Psichiatria Sociale sulla confusione mentale dell’immigrato ospedalizzato:
scrive “L’estrema solitudine”. Trasferirà la sua maturità di Psicoterapeuta nel romanzo
“La Réclusion solitaire”. Scriverà esclusivamente in francese, collaborando
con “Le Monde”. Vince molti premi perchè è capace di creare prodigi.
Ha quattro figli ed è vissuto parecchio a Parigi.
Marocco: in origine, terra della tribù berbera dei Mauri, sopra la zona sahariana
che, poi, diventerà terra dei due Re Giuba di Mauretania, provincia romana.
Una terra profumata e ricca di affascinantissime sembianze.
Terra che seduce attraverso le sue incantevoli fragranze.
Laura
MOROCCO
(August 1982)
About a month after the “Mundialito” and the Italian victory, our vacation
is in Morocco. Trivalent vaccination and preparations to spend enough
good two weeks. The trip, coincidentally, is with the famous gambler
Albertosi of Milan and sons. Stop in Barcelona for which we spend a few hours
on the Milan-Malpensa/Tangier-Ibn Battouta section. Such
airport is located 12 km south of Tangier itself, along the national road.
Ibn Battouta (1304-1369) was a Moroccan-Berber explorer. The airport
it has a runway 3,500 meters long. Our means of transport awaits us
and, before getting off, I thank the Royal Air Maroc steward: “Schùkran”.
He, very kind and smiling, not expecting words in Arabic, replies: “Afwan”.
Tangier Airport: internally, it has a cactus plant; it is one of the main ones
Moroccan airports, and is open to commercial traffic.
We arrive in Malabata in the evening (2 hours ahead of Italian time). Hospitality
and dinner-refreshments. Village Club Méditerranée: a beautiful residence.
Bungalows-studios with bathroom and shower, gardens, various flowers and lawns.
Two zones/nudism, large swimming pool, tennis court and riding school: all sought after.
Very wide beach which is accessed via a path. Restaurant.
On the road, we meet Chica, the donkey in an enclosure: animal lover
of the fruits that I always bring to her. Shows, during lunch and dinner and throughout the day.
Ancient Rome: the Gladiators, the village chief is Nero and we are all around him.
One afternoon, a snake is placed on a woman in the theater stalls.
The poison was extracted earlier, so the danger is not fatal.
Time passes between the pool, pastime games, being in the sun, gardens and flowers.
There is an internal currency made up of necklaces with “grains” of various colors.
It is used for payments and purchases: it is a gift from a French gentleman
which my husband, always eager to ‘do’, used a favour.
Tangier: is on the Strait of Gibraltar, close to the Spanish coast. The position
determined its development and history. Its port has always favored union
between European and African cultures. Tangier: the most multi-ethnic of Morocco, and the colours
and the scents of Africa can be found in every corner: even outside.
The woods are extraordinary, the stunning views, the caves overlooking the rippling waves.
Tangier: “the white city”, because the white facades of the houses are dazzled
from the sun. Just outside it, the beautiful white sand beaches are bathed
from the turquoise sea. Two young men accompany us on the sunny roads:
the driver lived in Italy, knows Italian: he worked at the “Togni” circus.
With the two young men, we visit the Caves of Hercules: true dreams.
Cape Spartel is a vast meeting point between the Atlantic Ocean
and the Mediterranean Sea: not to be missed, a truly panoramic point.
After two days, we ask the boys for a tour of Tangiers with a visit to the Medina.
In a local clothes shop, we are offered tea: the welcome is nice.
The owner is friends with the guys who have a percentage of their own
and I decide to purchase a gold brocade caftan.
The two boys always wait for requests from potential customers while sitting
in front of the guardhouse. They perceive who is really interested: they are not naive.
Among our “colleague vacationers”, there is also an employee of a travel agency:
in each “absence for vacation”, he makes a shift which, this time, is long-range.
At this point, I would like to point out that, among the illustrious Moroccan characters, there is a gentleman,
an important man: he is Tahar Ben Jelloun, essayist, philosopher, writer.
Included in my first year of University, for the French language, we read
also this writer through “La Nuit sacrée”, his great work that we appreciate.
Tahar Ben Jelloun was born in Fez on 1 December 1944: he is a writer, poet and essayist
Moroccan, known for his writings on immigration. Non-racist person.
At that time, the city belongs to French Morocco, his family is old and well-to-do.
He has a bond with Tangier because his adolescence is spent there.
Philosophy studies are completed at the University of Rabat. There, start writing
his first poems in French: “Hommes sous linceul de silence”. – To read.
In Morocco, for several years, he held the role of Professor of Philosophy,
but the Arabization of teaching (he is not qualified for Pedagogy
in Arabic), forces him to emigrate to Paris, where he will obtain a doctorate
in Social Psychiatry on the mental confusion of the hospitalized immigrant:
he writes “The extreme solitude”. He will transfer his maturity as a psychotherapist in the novel
“La Reclusion solitaire”. He will write exclusively in French, collaborating
with “Le Monde”. He wins many prizes because he is capable of creating wonders.
He has four children and lived a lot in Paris.
Morocco: originally, land of the Berber tribe of the Mauri, above the Saharan zone
which, later, will become the land of the two Kings Juba of Mauretania, a Roman province.
A fragrant land full of fascinating features.
Land that seduces through its enchanting fragrances.
Laura
Nessun commento:
Posta un commento