sabato 25 marzo 2023

NICCOLÒ PAGANINI

Niccolò Paganini nasce a Genova il 27 ottobre 1782 e muore a Nizza il 27 maggio 1840.

E’ un Violinista, Violista, Chitarrista e Compositore italiano, fra i più importanti esponenti della Musica Romantica ed è continuatore della Scuola Violinista, in particolare di Giovan Battista Viotti.
E’ considerato il maggiore Violinista della Storia, in particolare verso lo “staccato” e il “pizzicato”.

Addirittura, si è parlato di un suo “patto col diavolo”.

Fin da piccolo, viene istruito dal padre, appassionato di Musica, verso lo studio del Mandolino e, poi, del Violino.

Praticamente, autodidatta, all’età di dodici anni di esibisce nelle chiese.

A quattordici anni, a Parma, si ammala di polmonite è indebolito dai salassi, per cui comincia a studiare 10-12 ore al giorno sul violino, omaggio di un ammiratore.

Paganini possiede una tecnica velocissima e straordinaria e riesce ad imitare suoni naturali, canto degli uccelli, versi di animali, suoni di strumenti (flauto, tromba, corno) arrivando a tenere Concerti in Toscana e nell’Italia Settentrionale, ottenendo successi.

In questo periodo si dedica allo studio della chitarra, arrivando a scrivere per la “chitarra a sei corde” che sostituisce la chitarra “spagnola” creando i famosi pizzicati per violino.

A Lucca, diventa Primo Violino solista alla corte della Principessa Elisa Baciocchi (sorella di Napoleone Bonaparte) di Lucca e di Piombino.

Dirige la Musica del Grande Oriente di Francia e crea un inno massonico e, a Stupinigi, Paganini suona per Paolina Borghese (un’altra sorella del Bonaparte) e, a Torino, diventa famosa la sua frase: “Paganini non ripete”.

Viene applaudito al “Carcano” di Milano dove viene riconosciuto come Primo Violinista al Mondo.

Seguono 37 Concerti (Scala e Carcano), trionfa nella gara con Lafont e su Lapinski.

Stringe amicizia con Gioacchino Rossini e Spohr (autore di “Faust” e creatore della base per la figura del Direttore d’Orchestra), si esibisce a Roma per cui Metternich lo invita a Vienna, ma la sua salute precaria lo porta a Palermo dove nasce il figlio Achille da Antonia Bianchi, cantante poi sposata da Carlo Felice Brunati.

Paganini può riconoscere il figlio attraverso pagamenti e conoscenze altolocate.

1828: va a Vienna, dove Federico II lo nomina suo virtuoso di camera; si reca a Praga, dove compone i “Sei Concerti” (il secondo termina con il brano famoso “La campanella”).

Compone i “Capricci” e le Variazioni su temi rossiniani, Serenate, Notturni, Capricci in genere.

La Gran Viola è fatta creare da Paganini e viene chiamata “Controviola Paganini”.

Conosce e si innamora di Charlotte Watson, figlia del suo accompagnatore, ma scoppia uno scandalo.

1833: acquista la “Villa Gaione”, a Parma, per riposare in alcuni periodi.

1834: iniziano i segnali della malattia sconosciuta che, nel tempo, verrà riconosciuta come tubercolosi, diventa afono e viene aiutato a tradurre dal figlio 15enne, Achille, che è capacissimo di leggere le parole dalle labbra del padre.
Dopodiché, si passerà alla scrittura di bigliettini, rimasti conservati per esame grafologico.
Achille riordinerà i lavori del padre con autenticazione della firma.

Paganini (eretico) muore a Nizza, il Vescovo vieta la sepoltura in terra consacrata e il corpo verrà sepolto nel cimitero della Villetta di Parma. 

Battuto al computer da Lauretta   




 

Ritratto di Niccolò Paganini:

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Niccolo_Paganini01.jpg


 

 

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