QUARTA PARTE
1983:
. Nuovo allestimento del "Boris Godunov" al "Covent Garden" di Londra.
A Milano riprende "Lohengrin", dirige un concerto con l'Orchestra Filarmonica de "La Scala", la Sinfonia n. 7 di Mahler e "L'italiana in Algeri" di Rossini con Lucia Valentini Terrani ed Enzo Dara.
1984:
. Debutta al "Teatro dell'Opera" di Vienna con "Simon Boccanegra", in cui cantano Renato Bruson e Katia Ricciarelli.
. Al "Rossini Opera Festival", dopo il silenzio di decenni, effettua la prima ripresa in tempi moderni di "Le voyage à Reims ou L'hôtel du Lys d'or" (Il Viaggio a Reims ossia L'hotel del giglio d'oro) di Gioachino Rossini, nell'Auditorium "Pedrotti" di Pesaro, con un cast stellare formato da molti dei cantanti rossiniani di quegli anni come Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Lucia Valentini Terrani, Bernadette Manca di Nissa, William Matteuzzi, Leo Nucci, Samuel Ramey e Dara per la regia di Luca Ronconi.
. A Venezia, dirige la prima mondiale del "Prometeo" di Nono.
. Stagione de "La Scala" 1984/1985: apertura con "Carmen" di Bizet in una nuova edizione critica con Domingo e Verrett e quindi riprende il "Barbiere di Siviglia" rossiniano con Dara, von Stade e Nucci.
1985:
. Dirige due concerti con Salvatore Accardo e Maurizio Pollini, riprende il "Macbeth" verdiano con Cappuccilli, Ghiaurov e Ghena Dimitrova, porta a "La Scala" l'opera "Il Viaggio a Reims" con Ricciarelli, Gasdia, Valentini Terrani, Matteuzzi, Nucci, Ramey e Dara, dirige la "Messa di requiem" di Verdi con Montserrat Caballé, Valentini Terrani e Ramey nella Chiesa di San Marco di Milano e "Prometeo" di Nono nello Stabilimento "Ansaldo".
. Nell'ambito del "Festival Mahler", insieme a musiche di Berg, Ives e Mahler al "Barbican" di Londra, Vienna e il "Ventesimo Secolo", dirige il Concerto per pianoforte di Arnold Schönberg con Maurizio Pollini.
1986-1991: Abbado = Da Vienna a Berlino
1986:
. Abbado lascia la direzione artistica de "La Scala": decisione che origina una spaccatura fra i suoi nostalgici e i sostenitori del nuovo Direttore, Riccardo Muti.
. Maggio: le ultime esecuzioni milanesi di Abbado sono l'opera "Pelléas et Mélisande" di Claude Debussy (con Frederica von Stade e Ghiaurov).
. Giugno: sempre dedicato a Debussy, dirige un programma sinfonico.
. I rapporti con la nuova Direzione Amministrativa e Musicale del teatro milanese sono tesi a causa di problemi, per cui da qui, la sua decisione di lasciare "La Scala", il Teatro attraverso il quale è stato reso celebre nel Mondo, assume il prestigioso incarico di Direttore Musicale della "Staatsoper" di Vienna e fonda la "Gustav Mahler Jugendorchester".
La Staatsoper di Vienna
Ottobre 1986: il suo debutto come Direttore Artistico a Vienna ha luogo dirigendo l'opera verdiana "Un ballo in maschera" con Luciano Pavarotti, Piero Cappuccilli e Margaret Price.
1987: Vienna gli conferisce la nomina di Direttore Musicale Generale della città.
Questo incarico prevede la supervisione di tutta la descrizione delle iniziative musicali a Vienna e gli permette tutta la libertà d'iniziativa e d'azione che, chiaramente, gli è mancata nell'ultimo periodo milanese.
Maggio: con l'Orchestra della Staatsoper e con William Matteuzzi, Enzo Dara, Frederica von Stade, Leo Nucci e Ferruccio Furlanetto e dirige "Wozzeck" di Berg con Hildegard Behrens.
Settembre: dirige "L'italiana in Algeri" di Rossini con Agnes Baltsa, Frank Lopardo, Ruggero Raimondi ed Enzo Dara.
1988:
. Dirige il Concerto di Capodanno di Vienna e fonda il "Festival Wien Modern", dedicato alla musica contemporanea.
. Dopo la prima edizione, al cartellone musicale seguono altre iniziative di carattere culturale e artistico (mostre d'arte, rassegne teatrali), con la collaborazione degli istituti culturali italiani, francesi e tedeschi.
. Durante l'anno, allestisce "Il viaggio a Reims" di Rossini con Cecilia Gasdia, Lucia Valentini Terrani, Montserrat Caballé, Ferruccio Furlanetto e Dara, "Fierrabras" di Franz Schubert con Karita Mattila, "Pelléas et Mélisande" di Debussy con Ghiaurov, Christa Ludwig e la von Stade e "Carmen" con Agnes Baltsa.
. L'integrale delle sinfonie e dei concerti per pianoforte di Beethoven sono eseguiti on i "Wiener Philharmoniker", e con Maurizio Pollini come solista.
Questo programma è portato in tournée alla Scala, in Europa, Stati Uniti e Giappone (qui, solo le sinfonie).
1989:
. Oltre a occuparsi della seconda edizione di "Festival Wien Modern" (si ricorda che si sviluppa da festival musicale a festival dedicato alle varie forme d'arte), rappresenta la "Chovanščina" di Mussorgsky con Ghiaurov, "Elektra" di Richard Strauss (con due allestimenti scenici differenti) con Éva Marton e Cheryl Studer, e "Don Carlo" di Verdi con Renato Bruson, Mirella Freni e Agnes Baltsa.
Fine anno 1989:
. Sua elezione a Direttore Principale e Artistico dai membri dell'Orchestra Filarmonica di Berlino.
È il primo direttore non austro-tedesco eletto dagli orchestrali (il romeno Sergiu Celibidache era stato nominato ad interim dalle forze di occupazione nell'immediato dopoguerra).
Sostituisce Herbert von Karajan, recentemente scomparso, per 35 anni "padrone incontrastato" dell'orchestra berlinese (Berliner Philarmoniker).
1990:
. Dirige "Lohengrin" di Wagner con Domingo e la Studer, "Don Giovanni" di Mozart con Studer e Mattila, riprende il "Fierrabras" di Schubert, con i Wiener Philharmoniker.
1991:
. Dirige il Concerto di Capodanno di Vienna e prosegue il suo ciclo mozartiano rappresentando una lussuosa trasposizione di "Le nozze di Figaro" alla "Staatoper" di Vienna con Cheryl Studer e la regia di Jonathan Miller per celebrare il Bicentenario della morte di Mozart.
. Rappresenta "Boris Godunov" nell'allestimento londinese del 1983, con la regia di Andrej Tarkovskij, nel corso di un Festival dedicato al regista scomparso da poco.
Dirige brani, in prima esecuzione (composti appositamente per Tarkovskij) di Kurtág, Rihm, Nono e Furrer.
Battuto al computer da Lauretta
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