lunedì 17 aprile 2023

SJATOSLAV RICHTER

Svjatoslav Teofilovič Richter nasce a Žytomyr il 20 marzo 1915 e muore a Mosca il 1º agosto 1997.

E’ un Pianista sovietico il cui nonno paterno è di origine tedesca.

Richter è uno dei più importanti Pianisti del XX secolo ed è celebre per la profondità con cui interpreta, per la sua straordinaria tecnica virtuosistica e per il suo vasto repertorio.

Figlio di Teofil Danilovič Richter, Pianista, Organista e Compositore e di Anna Pavlovna Moskaleva (proveniente da una nobile famiglia di proprietari terrieri russi), il suo primo interesse artistico è rivolto alla Pittura che lo accompagna per tutta la vita e che lo incoraggia a dipingere numerosi quadri.

La sua passione per la Musica inizia dal 1920 come autodidatta, imparando presto a suonare quello che più gli piace, soprattutto Musica Operistica (comprese le partiture per pianoforte dei drammi musicali di Wagner).

1930: ha quindici anni quando comincia ad accompagnare al pianoforte cantanti lirici, prima al “Club dei Marinai” di Odessa, poi nel Teatro dell’Opera di là.
Inizio degli Anni Novanta: in un’intervista pubblicata, Richter racconta che, durante la sua movimentata adolescenza ad Odessa, è molto più interessato alla Direzione d’Orchestra che al Pianoforte, che la sua vera passione è costituita dalle opere liriche di Giuseppe Verdi, Richard Wagner e Giacomo Puccini e non dai lavori pianistici dei grandi autori ottocenteschi che, poi, sarebbero diventati una tappa fondamentale del suo repertorio.
Oltre alla Pittura e alla Musica, gli altri interessi di Richter sono il Teatro, il Cinema e la Letteratura.

1934: mentre lavora all’ “Opera” di Odessa, Richter si esibisce nel suo primo Concerto in pubblico, come Pianista, ma il vero e proprio studio del Pianoforte lo inizia tre anni dopo, quando si iscrive al Conservatorio “Čajkovskij” di Mosca, che permette al giovane prodigio di saltare l’esame di ammissione.
“Heinrich Neuhaus” è il suo Insegnante ed Èmil’ Gilel’s, idem Insegnante, indica Richter come “lo studente geniale, il cui arrivo aveva atteso per tutta la vita”.
Di Richter si viene a sapere che salta delle lezioni obbligatorie al Conservatorio e che viene espulso per due volte, durante il primo anno.

1940: ancora studente, suona – in prima esecuzione – la “Sesta Sonata per pianoforte” di Sergej Prokof’ev, il compositore alle cui opere sarà spesso associato.

1943: esegue in prima mondiale a Mosca la “Settima Sonata”.

1943: Richter conosce il soprano Nina Dorliak che sposa nel 1945; vivono insieme sino alla morte del Pianista.
Nina Dorliak sopravvive al marito solo nove mesi in più e si spegne il 18 maggio 1998.

1949: Richter vince il “Premio Stalin”, cosa che gli porta parecchi Concerti in Russia, nell’Europa dell’Est e in Cina.

Idem, 1949: nella “Malyj Sal” del Conservatorio “Čajkovskij” di Mosca suona nella prima esecuzione assoluta privata della “Sonata op. 119 in do maggiore” di Sergej Prokof’ev con Mstislav Rostropovič.

Richter comincia ad essere conosciuto in Occidente e diventa famoso grazie a registrazioni eseguite durante gli Anni Cinquanta.
Non gli viene permesso di recarsi in Tour negli Stati Uniti fino al 1960, ma quando la cosa succede, le sue tournées sono memorabili.

Da citare che le grandi Sale da Concerto non sono molto amate da Richter, che preferisce un ambiente più intimo: infatti, in tarda età, suona quasi sempre in piccole sale, quasi oscurate, a volte con una sola piccola lampada che illumina pianoforte e leggio.

Possiede una memoria prodigiosa e orecchio infallibile assoluto ma, negli ultimi anni, è costretto a suonare con lo spartito dal momento che, a causa dell’età, la percezione dei suoni gli si è alterata di quasi un tono, per cui non vuole rischiare di suonare tasti sbagliati.

1969: suona nella prima esecuzione assoluta pubblica nella “Malyj Sal” del Conservatorio “Čajkovskij” di Mosca della “Sonata op. 134 in sol maggiore” di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič con David Fëdorovič Ojstrach.

1982: con il “Quartetto Borodin”, al Teatro “Alla Scala” di Milano, esegue due “Quintetti” di Dvořák.

Sta preparando una tournée concertistica, quando viene colpito da un attacco cardiaco.
Muore a Mosca all’età di ottantadue anni.
La sua tomba si trova nel Cimitero di Novodevičij di Mosca.

 

Tecnica pianistica di Richter:

Il sicurissimo controllo tecnico dello strumento permette a Richter di affrontare tutto il repertorio pianistico, mentre le sue esecuzioni sono sempre caratterizzate da un modo interpretativo originale e molto personale che lo rendono celebre fra il pubblico e fra i critici di tutto il Mondo, oltre ad altri Pianisti suoi contemporanei: Arthur Rubinstein, Vladimir Horowitz, Ėmil’ Gilel’s, Glenn Gould e Arturo Benedetti Michelangeli.
In più di un’occasione, costoro esprimono la loro ammirazione per le straordinarie doti di Richter.
Il suo repertorio è molto ampio e spazia dal periodo barocco alla musica contemporanea.
Tra le incisioni più famose sono da ricordare le sue registrazioni delle opere di Franz Schubert, Ludwig van Beethoven, Johann Sebastian Bach, Fryderyk Chopin, Franz Liszt, Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, Sergej Prokof’ev, Sergej Rachmaninov.

Secondo la Critica, è uno dei più raffinati ed efficaci interpreti delle opere per Pianoforte di Robert Schumann.
Fra parentesi, suona la prima esecuzione della “Sonata N. 7” di Prokof’ev, imparandola in soli quattro giorni prima di eseguirla in pubblico e Prokof’ev gli dedica la sua “Sonata N. 9”.

Oltre al repertorio solista, Svjatoslav Richter ama la Musica da Camera, interpretandola, spesso, assieme a musicisti quali David Ojstrach, Benjamin Britten, Pierre Fournier e Mstislav Rostropovič.

Il suo repertorio è ampio ed è dovuto alla straordinaria abnegazione con cui si applica nello studio: sembra che studi, in media, 10-12 ore al giorno (anche se smentisce, dicendo che non supera mai le tre ore).

Da non dimenticare che < Grazie alla vastità dei suoi interessi musicali e all’originalità delle sue interpretazioni, Richter ha esercitato una profonda influenza sui pianisti delle generazioni successive >. 


Repertorio di Richter:

Avendo un repertorio sconfinato, Richter si cimenta con Musica Barocca, Classica, Romantica, del ‘900 (compresa quella Dodecafonica) e, fra i compositori affrontati abitualmente in concerto da Richter, presenziano Bach, Händel, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Chopin, Dvořák, Liszt, Schumann, Brahms, Grieg, Debussy, Ravel, Musorgskij, Skrjabin, Prokof’ev, Rachmaninov, Šostakovič, Hindemith.
Tale immenso repertorio comprende Musica per Pianoforte solo, Concerti per Pianoforte e Orchestra, Musica Cameristica e un ampio corpus di Musica Liederistica.

 

Giudizi critici:

Ritenuto unanimemente uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, il Pianista russo Svjatoslav Richter ha qualità e capacità tecniche e interpretative, per cui, secondo il Critico Piero Rattalino, insieme a Franz Liszt e Ferruccio Busoni, Svjatoslav Richter sarebbe < il “terzo uomo” ad avere segnato profondamente e in modo definitivo l’interpretazione al pianoforte >.

Per il Pianista e Critico Charles Rosen, “Richter è il pianista più intelligente che io abbia mai conosciuto”.

Il Pianista canadese Glenn Gould, grande ammiratore dell’arte pianistica di Svjatoslav Richter, nel 1957, assiste ad un Récital di Richter e, in seguito, dice che Richter “è uno degli uomini con la più forte capacità comunicativa che il mondo musicale avesse mai espresso”.

Al pianista Vladimir Horowitz, tra i pianisti russi, solo Svjatoslav Richter gli piace.

Durante la sua tournée negli Stati Uniti, agli ammiratori e ai critici che lo acclamano come il più grande pianista vivente, il Pianista russo Ėmil’ Gilel’s, risponde che “devono attendere di sentire Richter …” : infatti, a Richter, al momento della dichiarazione di Gilel’s, non era ancora stato permesso di suonare al di fuori dell’Unione Sovietica.

< Il Pianista Arthur Rubinstein rimane letteralmente sbalordito dai Concerti di Richter e afferma che il suo suono è di una bellezza prodigiosa e di non avere mai sentito prima un pianoforte suonare in quel modo >.
Aggiunge che Richter è “Un Titano, con una grande intelligenza”.
Successivamente, conosciuto Richter, Rubinstein, dice che “E’ il miglior pianista tra noi”.

Per il Pianista russo Vladimir Sofronickij, Richter è un genio.

Il pianista e didatta Heinrich Neuhaus, Maestro dello stesso Richter, di Ėmil’ Gilel’s e di Radu Lupu, “sostiene di non conoscere una mano migliore per suonare il pianoforte di quella di Svjatoslav Richter, dato che questa riesce a prendere con naturalezza l’intervallo della dodicesima, specificando altresì che l’estensione tra le dita del suo allievo è enorme”.

< Il pianista russo Evgenij Kissin, in un’intervista, ha dichiarato che il virtuosismo di Svjatoslav Richter era trascendentale, ma mai fine a se stesso >.

< Il critico Luca Segalla ha scritto che Svjatoslav Richter è stato il pianista del XX secolo, come Liszt è stato quello del XIX >. 

Battuto al computer da Lauretta

 

 

 


SVIATOSLAV RICHTER, 1966:
https://it.wikipedia.org/wiki/File:RICHTER_Sviatoslav_(cropped).jpg

 

File:RICHTER Sviatoslav (cropped).jpg

 

 

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