Amilcare Ponchielli nasce a Paderno Fasolaro (piccolo paese in provincia di Cremona) il 31 agosto 1834 e muore a Milano il 16 gennaio 1886.
E’ un compositore, direttore di banda e docente italiano.
Il padre, è organista e Maestro di Scuola e trasmette la prima istruzione musicale al figlio che, a soli nove anni (prima dell’età consentita), supera il difficile esame di ammissione al Regio Conservatorio di Milano, dove – tra i suoi insegnanti – figurano Antonio Angeleri, Pietro Ray, Felice Frasi, Alberto Mazzucato e Lauro Rossi (l’autore anche de “Il Domino Nero”).
1854: consegue il diploma con il massimo dei voti.
In seguito, viene incaricato come Maestro Sostituto al Teatro “Concordia di Cremona” diventamdo organista della Chiesa di Sant’Imerio.
Intanto, compone le sue prime opere a mezzo dell’aiuto finanziario del sellaio Bortolo Piatti.
I suoi primi lavori teatrali sono le opere “I promessi sposi” (del 1856 e tratta dal romanzo di Alessandro Manzoni), “La Savoiarda” (del 1861) e “Roderico, Re dei Goti” (del 1863) opere che ricevono un’accoglienza tiepida, per cui Ponchielli si adatta a ricoprire il posto di Direttore delle bande civiche delle città di Piacenza e di Cremona.
1865: nonostante sia primo in graduatoria, non ottiene la “Cattedra di Contrappunto” al Conservatorio di Milano, assegnata a Franco Faccio.
Per Ponchielli, inizia una fase di insicurezza e di amarezza, in cui sembra che la sua creatività si alleggerisca.
Amilcare Ponchielli:
1872: il libretto de “I Promessi Sposi” viene riveduto severamente da Emilio Praga (idem, esponente de “La Scapigliatura”, è tra i fondatori e direttori della S.I.A.E., oltre ad essere il padre di Marco Praga), per cui si ha una nuova versione la quale ottiene un esito felicissimo al Teatro “Dal Verme” di Milano.
Da ciò, inizia un vantaggioso rapporto professionale con l’editore Ricordi che gli commissiona subito una nuova opera: “I Lituani”.
Il lavoro si porta avanti lentamente e Ponchielli è una personalità sempre piena di dubbi e riflessioni, cambiamenti di opinioni, e sembra quasi volere ritardarne la conclusione anche dedicandosi alla composizione del balletto “Le due gemelle” e dello scherzo comico in un atto “Il Parlatore Eterno”.
“I Lituani”: una volta terminata, tale opera viene rappresentata a “La Scala” sotto la direzione di Franco Faccio, conseguendo un notevole successo.
Per Ponchielli, il periodo diventa fortunatissimo e splendido: sposa la cantante Teresina Brambilla, prima interprete della nuova versione de “I promessi sposi”, si trasferìisce a Milano e, nonostante il suo carattere chiuso e privo di sicurezza lo porti anche a fasi di depressione, si dedica con grande entusiasmo ai suoi lavori creativi musicali.
1876: Arrigo Boito (con lo pseudonimo di Tobia Gorrio) firma il libretto de “La Gioconda” che debutta al Teatro “La Scala” l’8 aprile di tale anno, opera destinata ad un grande successo (grazie ad una serie di rifacimenti e alla celebre “Danza delle Ore”, la cui azione coreografica è collocata nell’atto III).
La sua fama come compositore aumenta e riceve due riconoscimenti ufficiali: la “Cattedra di Composizione” presso il Conservatorio di Milano (dove, fra i suoi allievi, presenziano Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Marco Enrico Bossi, Giovanni Tebaldini, Ettore Pozzoli e Giulio Buzenac) e la nomina a “Maestro di Cappella” della Basilica di “Santa Maria Maggiore” (in Bergamo).
Però, pare che le creazioni di Ponchielli si trovino ad un punto critico: infatti, sono molti i progetti non portati a termine (esempio: le opere “Olga” e “I Mori di Valenza”).
Si trova a capo dell’Italia musicale, in un momento in cui “la colonna” Giuseppe Verdi è anziana (per Ponchielli, è una grossa responsabilità) e, attraverso questa particolare emotività, vedono la luce i due ultimi capolavori teatrali: “Il figliuol prodigo” (del 1880: sortisce pieno successo a “La Scala” e che, in seguito, cade nell’oblio dei repertori dei teatri), e “Marion Delorme” (del 1885: viene accolta con favore del pubblico ma non dalla critica e, lo stesso anno, è ripresentata in una nuova versione al Teatro “Grande” di Brescia).
Dicembre 1885: si trova a Piacenza per una messa in scena de “La Gioconda” (protagonista: sua moglie Teresina, da poco incinta della terzogenita Amilcarina) quando è colto da un attacco di broncopolmonite.
Torna a Milano immediatamente, però il viaggio in treno in carrozze non riscaldate aggrava la sua salute.
Muore il 16 gennaio 1886, a cinquantuno anni.
È tumulato nella “Cripta del Famedio” del Cimitero Monumentale di Milano.
Il suo monumento marmoreo si trova ai Giardini Pubblici Giovanni Paolo II, a Cremona.
La personalità artistica di Ponchielli:
Da quanto è stato scritto, risulta che:
< Ponchielli partecipò alla sfida avviata in Italia dal confronto con l’opera europea proponendo un genere di melodramma basato sul canto, secondo il modello italiano, ma al contempo capace di metabolizzare gli influssi della musica francese e tedesca, operistica e strumentale.
La sua cantabilità appassionata e la sua ricca tavolozza orchestrale hanno contribuito in misura decisiva allo sviluppo del melodramma romantico, gettando le basi per la successiva “Giovane Scuola” di Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Giordano e Cilea >.
La fortuna di Ponchielli:
Ponchielli è ignorato per quasi vent’anni ma, al successo dell’ultima versione de “I Promessi sposi”, improvvisamente, assurge al ceto di “Primo Compositore d’Italia: compositore che, altrettanto velocemente, è isolato ai margini della Storia della Musica dopo l’avvento dell’Opera Verista, salvo per “La Gioconda”, a cui il pubblico tributa il favore in continuazione.
Da alcuni decenni, anche se in sordina, è iniziata la sua rivalutazione critica e, per quanto riguarda la sua opera “Marion Delorme”, è stata effettuata la recente esecuzione in forma di concerto, a Montpellier, e la successiva incisione che rappresentano eventi importanti verso tale riscoperta.
Composizioni:
Melodrammi (Archivio Storico Ricordi)
. Il sindaco babbeo, Milano, Conservatorio, marzo 1851 (composta in collaborazione con altri studenti, andata perduta)
. I promessi sposi (op. 2), Cremona, Teatro Concordia, 30 agosto 1856; ultima versione Milano, Teatro Dal Verme, 4 dicembre 1872
. Bertrando dal Bormio (op. 3), 1858 (incompleta)
. La Savoiarda (op. 4), Cremona, Teatro Concordia, 19 gennaio 1861
. Seconda versione: intitolata “Lina” (op. 4a), Milano, Teatro Dal Verme, 17 novembre 1877
. Roderico, re dei Goti, Piacenza, Teatro Municipale, 26 dicembre 1863
. La vergine di Kermo (op. 5), Cremona, Teatro Concordia, 16 febbraio 1870 (scritta in collaborazione con altri dieci compositori)
. Il parlatore eterno (op. 6), Lecco, Teatro Sociale, 18 ottobre 1873
. I Lituani (op. 7), Milano, Teatro “Alla Scala”, 7 marzo 1874; seconda versione, Milano, Teatro “Alla Scala”, 6 marzo 1875
“La Gioconda” (op. 9), Milano, Teatro alla Scala, 8 aprile 1876; ultima versione, Milano, Teatro “Alla Scala”, 12 febbraio 1880
“Il figliuol prodigo” (op. 10), Milano, Teatro alla scala, 26 dicembre 1880
Marion Delorme (op. 11), Milano, Teatro “Alla Scala”, 17 marzo 1885; seconda versione, Brescia, Teatro “Grande”, 9 agosto 1885
Melodrammi incompiuti:
. I Mori di Valenza (op. 8 – rappresentata nel 1914, postuma, nella “Salle Garnier del Théâtre du Casino di Montecarlo”, dramma lirico in 4 atti (revisionato da Annibale Ponchielli e completato da Arturo Cadore), libretto di Antonio Ghislanzoni (da Eugène Scribe: “Piquillo Alliaga”)
“Olga”, su libretto di Carlo D’Ormeville
Balletti:
. La Grisetta (op. 14), Cremona, Teatro Concordia, 2 o 3 febbraio 1865
. Orsowa ossia il genio della montagna (op. 15), Cremona, Teatro Concordia, 10 febbraio 1871
. Le due gemelle (op. 16), Milano, Teatro “Alla Scala”, 4 febbraio 1873
“Clarina”, Milano, Teatro “Alla Scala”, 7 settembre 1873 (perduto)
Cantate:
. La Tirolese (op. 103), inno di lode al Signore per coro a sette voci e orchestra, 1850-1854
. La Prigione del Bargello (op. 102), per coro di voci maschili (tenori e bassi) e pianoforte, 5 agosto 1854 (per il diploma di composizione)
. L’Italia e Dante, per voci e orchestra, Cremona, Teatro Concordia, 4 giugno 1865 (perduta)
. A Gaetano Donizetti (op. 12), per voci e orchestra, Bergamo, Teatro Ricciardi, 13 settembre 1875
. Come noi che siam bambini, inno per l’Esposizione nazionale del 1881, per 2 voci, violino e pianoforte, Milano, Giardini Pubblici, 5 maggio 1881
. Cantata per il monumento ad Alessandro Manzoni, Milano, Teatro alla Scala, 22 maggio 1883
. Cantata per papa Gregorio VII (op. 13), per tenore, basso, coro e orchestra, Bergamo, Palazzo Cittadella, 14 dicembre 1885
Composizioni per coro:
. All’opra, all’opra (op. 196), per coro di ragazzi, violino e pianoforte (s. d. – opera attribuita a Ponchielli)
. La sera (op. 104), cataplasma per voci di bambini e pianoforte (s. d.)
. L’aura mistica del cielo (op. 28), per coro di soprani a tre voci, organo o fisarmonica (s. d.)
. Sega sega il legnajuolo (op. 194), per coro di soprani e ragazzi con accompagnamento di pianoforte
Musica da camera:
. Capriccio per oboe e pianoforte (op. 80)
Musica sacra:
. Messa per la chiesa di S. Ilario di Cremona (perduta, tranne il “Credo”, trasferito nella “Messa” del 1882)
. “Messa per solisti, coro e orchestra” (op. 20), Bergamo, Basilica di S. Maria Maggiore, 25 dicembre 1882
Musica per banda:
. Concerto per tromba e banda (op. 123)
. Il Convegno – Divertimento a due clarinetti e banda (Op. 76)
. Concerto per Flicornobasso in sib e banda
Varie:
. Maometto (op. 1), scene d’opera su libretto di Felice Romani, 1850-1854 ca.
. Pezzi per organo, Turris Editrice, Cremona 1999, su win.organieorganisti.it.
. Sinfonie numeri. 1 e 2, opere giovanili “dell’allievo A.Ponchielli” – in possesso del M° Silvano Frontalini come anche “Elegia per grande orchestra sinfonica” e “Gavotte e poudrée”.
Fonti:
Un’imporante risorsa di informazioni sulla vita e la produzione artistca di Ponchielli è costituita dal Museo Ponchielliano di Paderno Ponchielli, a pochi chilometri da Cremona.
La cremonese Banda Civica Musicale di Soncino ha curato molte trascrizioni inedite sino a produrre due CD contenenti esclusivamente musica per banda scritta da Ponchielli, sotto la direzione di Luca Valenti.
Battuto al computer da Lauretta
Amilcare Ponchielli:
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Amilcare_Ponchielli_(before_1886)_-_Archivio_Storico_Ricordi_FOTO000794_-_Restoration.jpg
.
LA GIOCONDA: ANTONIO PAPPANO DIRIGE LA “DANZA DELLE ORE”
Nessun commento:
Posta un commento