Umberto Giordano nasce a Foggia il 28 agosto 1867 e muore a Milano il 12 novembre 1948.
E’ un compositore italiano del quale, alcune opere liriche, sono entrate definitivamente nei cartelloni tatrali lirici internazionali.
Studia con Paolo Serrao, al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, dove scrive la sua prima opera, “Marina” per il Concorso promosso, nel 1888, dalla Casa Editrice Sonzogno “per la migliore opera in un atto” che, però, viene vinta da Pietro Mascagni con “Cavalleria Rusticana”.
Giordano, il più giovane tra i 73 candidati, si classifica al sesto posto, ma desta viva attenzione da parte della Casa Sonzogno che gli commissiona un’opera da rappresentare nella Stagione Lirica 1891-1892.
L’opera è “Mala vita”, ispirata alle “Scene popolari napoletane”, è su libretto di Nicola Daspuro, è in tre atti ed è tratta dal lavoro scritto nel 1889 da Salvatore Di Giacomo e Goffredo Cognetti.
Si tratta del dramma di un lavoratore che esprime il voto-recupero verso una prostituta in cambio della guarigione dalla tubercolosi.
Il lavoro desta un certo scandalo, alla sua prima rappresentazione a Roma, nel 1892, ma si dimostra subito come espressione molto interessante del nascente Verismo operistico e, nello stesso anno, viene rappresentato allo “Staatsoper” di Vienna, al “Krolloper” di Berlino e a Praga, riscuotendo grandi favori.
1894: “Regina Diaz” è l’opera seguente, di tipo più romantico, è su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, non ha successo e viene rappresentata solamente due volte.
Dopo tale insuccesso, Giordano decide di ritornare al “Verismo” e si trasferisce a Milano dove, il 28 marzo 1896, al Teatro “Alla Scala”, rappresenta quella che sarebbe diventata la sua opera più conosciuta, “André Chénier”, ispirata alla vita dell’omonimo poeta francese, su libretto scritto da Luigi Illica e, con interprete nella parte di Chénier, il tenore eroico Giuseppe Borgatti.
1898: Fedora consegue successo e, ancora al giorno d’oggi, viene rappresentata con frequenza.
Altri successi: Siberia (“La Scala , 1903), e “Mese mariano” (Teatro “Massimo” di Palermo).
1924: l’opera “Madame Sans-Gêne” viene rappresentata per la prima volta al “Metropolitan” di New York, sotto la direzione del famoso Arturo Toscanini.
Successivamente, altre opere composte, ottengono un successo un po’ più limitato: “La cena della beffe” (su libretto di Sem Benelli che lo trae dal proprio lavoro teatrale) ed “Il re” (entrambe dirette da Arturo Toscanini).
Giordano ha anche composto un modesto numero di brani vocali, mottetti e sinfonie.
Nella sua città natale, Foggia, gli sono stati dedicati il “Conservatorio di Musica”, il Teatro “Comunale” ed una piazza: quest’ultima, nel 1961 (dopo trasferimento del “Monumento ai Caduti” in Piazza Italia), con collocazione di un gruppo statuario rappresentante l’artista e i personaggi delle sue opere liriche principali.
Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova sono Comuni che gli hanno intitolato una via o una piazza.
Nel centro lombardo, esiste la piazzetta centralissima, alle spalle di Piazza San Babila.
La salma di Umberto Giordano si trova al Cimitero Monumentale di Milano, e il suo nome risulta iscritto al Famedio dello stesso cimitero.
Considerazioni su Umberto Giordano:
Musicalmente, Giordano è un compositore fortemente verista, con il fortissimo senso del teatro e con la creatività melodica ricca, incisiva, comunicativa naturale, incantevole.
In “André Chénier” e in “Fedora”, Giordano utilizza una discreta veste strumentale e una scrittura corretta ma, dovendo restare in parallelo con gli sviluppi musicali del tempo, dopo le prime opere, cerca di arricchire il proprio linguaggio musicale, conseguendo, in “Madame Sans-Gêne” e ne “Il Re”, risultati evidenti verso l’esperto taglio teatrale e l’attenzione per la parte orchestrale.
Opere liriche:
Marina, libretto di Enrico Golisciani (composta nel 1889, non rappresentata)
Mala vita, libretto di Nicola Daspuro (prima rappresentazione al Teatro Argentina di Roma 21 febbraio 1892)
Rifacimento con il titolo Il voto (prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, 10 novembre 1897 con Rosina Storchio ed Enrico Caruso)
Regina Diaz, libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci (prima rappresentazione al Teatro Mercadante di Napoli, 5 marzo 1894)
Andrea Chénier, libretto di Luigi Illica (prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano, 28 marzo 1896)
Fedora, libretto di Arturo Colautti (prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, 17 novembre 1898)
Siberia, libretto di Luigi Illica (prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano 19 dicembre 1903)
Seconda versione (prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano 5 dicembre 1927)
rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, 9 novembre 1907)
Mese mariano, libretto di Salvatore Di Giacomo (prima rappresentazione al Teatro Massimo di Palermo, 17 marzo 1910)
Madame Sans-Gêne, libretto di Renato Simoni (prima rappresentazione al Metropolitan di New York, 25 gennaio 1915)
Giove a Pompei, libretto di Luigi Illica e Ettore Romagnoli (in collaborazione con Alberto Franchetti, la parte di Giordano composta intorno al 1901, prima rappresentazione al Teatro Parioli di Roma, 5 luglio 1921)
La cena delle beffe, libretto di Sem Benelli (prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano, 20 dicembre 1924)
Il re, libretto di Giovacchino Forzano (prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano, 12 gennaio 1929)
La festa del Nilo (incompiuta)
Curiosità su Giordano:
Quando fu rappresentata Mala Vita nel 1892, Giordano venne invitato a suonarne alcuni brani al pianoforte presso il Circolo Dauno di Foggia. Soltanto a metà dell’esecuzione però, alzando gli occhi dal piano, il compositore s’accorse che la gente s’era seduta ai tavoli e giocava a carte invece di ascoltarlo. Questo episodio portò ad una lunga rottura tra Giordano e la sua città natale, con cui si riconcilierà solo nel 1928.
Durante il concerto inaugurale di Expo 2015, Andrea Bocelli ha cantato diverse sue arie tratte da Fedora e da Andrea Chénier.
La Stagione 2017-2018 del Teatro alla Scala di Milano è stata inaugurata dall’opera Andrea Chénier (opera), diretta da Riccardo Chailly.
Nel 2018 è stato pubblicato il progetto discografico Giordano 2.0 – L’opera per pianoforte di Umberto Giordano, interpretato dalla pianista Daniela Giordano. Il disco è una monografia sulla rara produzione pianistica del compositore.
Battuto al computer da Lauretta
Umberto Giordano:
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Umberto_Giordano.jpg
FEDORA, INTERMEZZO:
sotto la direzione dell’autore
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