PARSIFAL
Opera in 3 atti su testo-libretto e musica di RICHARD WAGNER
PRIMA rappresentazione: Bayreuth, 26 luglio 1882
ATTO I:
Preludio: http://www.youtube.com/watch?v=cQoKheFupAU- - Nella foresta, presso il Lago di Monsalvato, nella terra del Graal, GURNEMANZ (basso) e i suoi due scudieri si destano e levano le loro preghiere del mattino.
Sono interrotti dall’ingresso di KUNDRY (soprano) che – in preda a selvaggio furore – reca un balsamo per il sofferente AMFORTAS (baritono), mentre quest’ultimo si sta recando – trasportato su una lettiga – al quotidiano bagno nelle acque ristoratrici del lago.
Gurnemanz spiega agli scudieri che Amfortas (figlio di TITUREL), era voluto - una volta – entrare, ornato della Sacra Lancia del Graal, nel giardino incantato del mago KLINGSOR (baritono) e, qui, era stato sedotto da Kundry e ferito dallo stesso Klingsor, il quale si era anche impadronito della Sacra Lancia.
Ora, la ferita potrà essere risanata solo dal tocco di quella lancia (posseduta da Klingsor), ma la sola persona che potrà riconquistarla sarà un “Puro Folle reso sapiente dalla pietà”.
Improvvisamente, la dolorosa narrazione di Gurnemanz è interrotta dall’avvicinarsi di grida e lamenti, e un giovane sconosciuto – PARSIFAL – (tenore) viene trascinato a forza e accusato di avere ucciso un cigno sacro al Graal.
Dalle risposte che egli dà alle domande di Gurnemanz, sembra proprio di trovarsi di fronte a un “Puro Folle”: per questo, Gurnemanz lo conduce al castello e lo fa assistere alla sacra cerimonia dello svelamento del Graal, compiuta dall’esausto Amfortas ma, alla fine di essa, poiché Parsifal dimostra di non avere capito nulla del mistero celebrato, pieno di collera, lo scaccia dalla sacra sala.
ATTO II:
Klingsor richiama a sé Kundry e la istruisce perché seduca Parsifal, l’unico che possa alfine redimere Amfortas e la stessa peccatrice Kundry.
Nel giardino incantato di Klingsor, dove è giunto, Parsifal è tentato dalle Fanciulle-Fiori, ma resiste al loro fascino; sopraggiunge Kundry, che lo chiama per la prima volta per nome ricordandogli la sua fanciullezza e la figura della madre e, poi, lo bacia sulle labbra, tentando di sedurre anche lui così come aveva fatto con Amfortas,divenendo così “sapiente attraverso la pietà”.
Kundry, a sua volta sconfitta, si trasforma da tentatrice in supplice, riconoscendo che la sola sua speranza di redenzione sta ora nelle mani di Parsifal.
Klingsor stesso, sentendosi perduto, impugna la Sacra Lancia e la scaglia contro Parsifal, ma questa si arresta miracolosamente in aria, sopra il suo capo: Parsifal può così impadronirsene e, quando traccia con essa un segno di croce, il giardino con il mago sparisce.
ATTO III:
Sono ormai passati molti anni e Gurnemanz, diventato vecchio, vive in eremitaggio, mentre Kundry – pentita – attinge acqua per lui.
Si avvicina un cavaliere racchiuso da un’armatura nera: è Parsifal, che viene subito riconosciuto da Kundry, ma non da Gurnemanz, che lo rimprovera per essere penetrato armato in una terra sacra nel giorno del Venerdì Santo.
Il cavaliere si inginocchia in preghiera: Gurnemanz, a questo punto, riconosce prima la Sacra Lancia e, poi, Parsifal stesso e, dopo che Kundry ha lavato i piedi del cavaliere asciugandoli con i propri capelli, lo proclama Nuovo Re del Santo Graal e lo unge con i santi unguenti; Parsifal battezza Kundry e, subito dopo, i tre si recano nella sala del Graal, dove stanno per avere luogo le esequie di Titurel.
I cavalieri chiedono ad Amfortas di compiere ancora una volta la cerimonia dello svelamento del Graal, ma questi – ormai sfinito – si lacera la tunica e, palesando la sua immonda ferita – chiede ai cavalieri di ucciderlo.
Entra Parsifal e, solo toccando la piaga con la Sacra Lancia, la risana redimendo il peccatore Amfortas; mentre tutti i cavalieri rendono omaggio al loro nuovo re e salvatore, Parsifal, compiendo lui stesso la cerimonia dell’Eucaristia, leva verso il cielo la Coppa del Graal e, nel momento stesso in cui Kundry serenamente muore, una bianca colomba vola sopra il capo di Parsifal mentre si ode un coro mistico che intona le parole: “Redenzione al Redentore!”.
Nessun commento:
Posta un commento