LOHENGRIN di RICHARD WAGNER
È un’opera romantica in 3 atti su libretto e musica dello stesso compositore
NOTIZIE:
Dopo la composizione di “TANNHAUSER”, Wagner ha difficoltà a trovare un nuovo soggetto e, mentre legge delle poesie tedeche medievali, la sua attenzione viene attirata dal figlio di Parsifal, LOHENGRIN, il cavaliere del cigno, il difensore dei perseguitati.
Wagner riesce a dare a questo soggetto un carattere mitologico universale, mentre – come artista – nel suo tempo, lo stesso Wagner si sente isolato e Lohengrin È l’immagine della sua posizione solitaria: infatti, come Lohengrin, desidera appassionatamente affetto e comprensione umani = gli uomini, però, non capiranno né lui, né Lohengrin.
Wagner scrive la musica per “LOHENGRIN” fra il 1846 e il 1848: l’opera viene subito accettata dall’ “OPERA” di Dresda ma, dal momento che il musicista partecipa ai moti insurrezionali politici del 1848, è costretto a lasciare la Germania e la prima rappresentazione deve essere rimandata.
Per intercessione di FRANZ LISTZ, il 28 agosto 1850, LA “PRIMA” AVVIENE SOTTO LA DIREZIONE DELLO STESSO LISTZ.
Come “TANNHAUSER”, “LOHENGRIN” segna un progresso nella sua estensione intellettuale e contiene brani compiuti (“Il sogno di Elsa”, “La storia del Graal di Lohengrin” e un certo numero di movimenti corali e orchestrali, indispensabili dell’opera): a differenza di “TRISTANO E ISOTTA”, qui il coro ha una parte decisiva.
Gli strumenti a fiato hanno compiti importanti, mentre si distinguono molto gli archi e particolari gruppi strumentali per la descrizione di caratteri o di situazioni come, ad esempio: Lohengrin, il cavaliere del Graal, è accompagnato da intonazioni alte, celestiali, spirituali dei violini; Elsa appartiene quasi esclusivamente agli strumenti a fiato e Ortruda (figura demoniaca e pagana) è messa in risalto dal tremolìo degli archi e dal clarinetto basso.
STEPHEN WILLIAMS così scrisse: < Il colore dominante – in “LOHENGRIN” – è “il bianco”, uno splendore immenso, accecante, che sembra scendere da un altro mondo.
Questa sensazione è concentrata nel preludio, che sarebbe bastato da solo a fare di Wagner un genio >.
http://www.youtube.com/watch?v=pAPNQTFUrb0 (preludio all’atto i diretto da ARTURO TOSCANINI)
(Incisioni più note: PAUL KLECKI, Philarmonia Orchestra – Col.*; EUGEN JOCHUM - Orchestra della Radio Olandese – DGR; PAUL VAN KEMPEN- Orchestra della Radio Olandese – Philips; ARTURO TOSCANINI, N.B.C. Symphony Orchestra – RCA; JASCHA HORENSTEIN, Orchestra Sinfonica di Bamberg – VOX)
Epoca: Prima metà del X secolo
Luogo: Anversa
ATTO I
Scena: Sulle rive della Schelda, nei pressi di Anversa. – Re ENRICO (basso) chiama a raccolta i nobili di Brabante. Gli Ungheresi minacciano la guerra e il Paese è in preda all’agitazione. Il Conte FEDERICO di TELRAMONDO (baritono) narra che il defunto Duca di Brabante gli affidò la protezione dei suoi due figli, ELSA e GOFFREDO.
Un giorno, ELSA (soprano), andata a passeggiare in una foresta col fratello, tornò sola. Telramondo l’accusa di averlo ucciso e rivendica in eredità il Ducato. Ha rinunciato al diritto di avere la mano di Elsa, sposandosi invece con una giovane discendente da un’antica famiglia principesca, ORTRUDA (contralto).
Il re esorta Elsa a difendersi ed ella gli racconta un sogno. Sola e indifesa, dice, implorò l’aiuto di Dio. Le apparve, allora, un cavaliere dall’armatura smagliante, il quale giurò che avrebbe combattuto in sua difesa:
Sola ne’ miei prim’anni
in preda a rio dolor
del cor gli orrendi affanni
celar dovetti ognor.
Talor dal mesto core
un gemito fuggì,
che messo di dolore
al Creator salì.
Ma tregua al lungo pianto
successe il sonno un dì,
e nel soave incanto
d’un sogno mi rapì.
(Incisioni più note: ROSETTA PAMPANINI, PIA TASSINARI – Cetra; VICTORIA DE LOS ANGELES – VDP)
http://www.youtube.com/watch?v=NMkN1bWwkmY (“IL SOGNO DI ELSA” è cantato dal soprano RENATA TEBALDI)
Telramondo rifiuta di ritrattare l’accusa e chiede al re che la questione venga decisa davanti a Dio in un duello che egli sosterrà con chiunque sia disposto a difendere l’onore di Elsa.
L’ARALDO (baritono) chiede ripetutamente ai cavalieri presenti se vi è qualcuno disposto a combattere per Elsa: “Si faccia avanti colui che combatterà nel nome di Dio per Elsa di Brabante!”. Ma Telramondo è temuto e nessuno osa presentarsi. Disperata, Elsa invoca Dio perché le mandi il cavaliere dei suoi sogni.
Dalla folla si leva un mormorìo. Una piccola barca, trascinata da un cigno candido come la neve, appare sul fiume con un cavaliere a prua, risplendente in un’armatura d’argento. La barca giunge a riva e, il cavaliere, LOHENGRIN (tenore) si accomiata dal cigno:
Mercè, mercè, cigno gentil!
Valica ancora l’ampio oceàn …
Ritorna, vanne nel santo asil,
in cui non penetra lo sguardo uman!
Compito il patto hai con onor.
Addio, addio, cigno canor!
(Incisioni più note: FRANZ VOELKER – DGR; AURELIANO PERTILE, MIGUEL FLETA – VDP)
Il cavaliere avanza verso il gruppo che osserva la scena attonito e dichiara che Elsa è innocente e che l’accusa di Telramondo è falsa. Chiede a Elsa se vuole accettare la sua protezione e se vorrà diventare sua moglie qualora egli vinca. Elsa risponde gettandosi fra le sue braccia e ringraziandolo per essere venuto in suo aiuto. Il cavaliere esige la promessa che ella non chieda mai chi sia e da dove sia venuto. Se ella non la manterrà, egli sarà costretto ad abbandonarla per sempre.
L’araldo predispone il combattimento e il re innalza la preghiera:
O re del ciel, nostro Signor,
guida l’acciar ai due campion,
il giusto sol sia vincitor,
trionfi il vero nella tenzon.
Nel giusto sia d’eroe l’ardor,
al reo, deh, togli e forza e cor!
L’ora è fatal: ci assisti, o ciel
Squarcia d’inganno il triste vel!
(Incisioni più note: OTTO VON ROHR – DGR)
Nel combattimento, il cavaliere trionfa su Telramondo, senza però ucciderlo. Mentre Elsa e il cavaliere vengono portati in trionfo, Telramondo cade ai piedi di sua moglie, sconfitto e disonorato.
ATTO II
Scena: Cortile del castello reale ad Anversa. - È notte. Nelle tenebre, sui gradini della cattedrale, sono seduti Telramondo e Ortruda. Dal castello in festa si odono le trombe della guardia. Telramondo vorrebbe andarsene, ma sua moglie si oppone. Esasperato, egli la rimprovera d’essere stata la causa della sua disfatta. Fu lei a indurlo ad accusare Elsa dell’uccisione di suo fratello e, ora, il verdetto di Dio l’ha smascherata. Ma Ortruda si beffa di lui, pensando che egli sia stato vinto a causa della sua vigliaccheria. Ella ha un progetto: ingannerà Elsa inducendola a rompere la sua promessa al cavaliere sconosciuto. Se egli rivelerà la sua identità, perderà il suo potere.
Elsa esce sul balcone. Ringrazia Iddio per averle mandato un difensore e inneggia alla propria felicità. Ortruda allontana Telramondo e ostenta dolore con lamenti ad alta voce. Commossa, Elsa si affretta a consolarla. Ortruda finge di essere preoccupata per Elsa esprimendo la convinzione che il cavaliere sconosciuto sia uno stregone. Elsa prova pietà per l’infelicità della donna e la porta con sé, al castello.
L’indomani mattina, l’araldo proclama che Telramondo è stato condannato all’esilio e che al cavaliere sconosciuto spetta il feudo di Brabante e, quindi, Elsa in moglie. Il cavaliere non sarà chiamato “DUCA” ma “PROTETTORE” di Brabante.
Il corteo di dame di corte, in abiti variopinti, entra in chiesa mentre Elsa esce dal castello. Sta per salire i gradini della cattedrale quando Ortruda le si para davanti. Protesta che ella e suo marito sono stati ingiustamente disonorati e accusa lo sconosciuto cavaliere di stregoneria.
Giungono il Re e il cavaliere. Questi calma Ortruda. Ma, mentre egli sta per entrare in chiesa con la sposa, appare il Conte Telramondo che lo accusa di magìa nera e chiede che egli riveli il suo nome. Il cavaliere lo respinge e dichiara di dover render conto di ciò soltanto a Elsa. Elsa afferma che l’amor suo vince ogni dubbio e, accompagnata dalle note dell’organo, entra in chiesa al braccio del suo cavaliere.
ATTO III
Scena 1: La stanza nuziale nel castello. - http://www.youtube.com/watch?v=InPRlxxOpOc (il preludio all’atto III è diretto da ARTURO TOSCANINI)
Mentre echeggiano le ultime note del coro nuziale, http://www.youtube.com/watch?v=8J7Jhx93s9w
il re e i cortigiani accompagnano i giovani alla loro stanza. Ma la felicità di Elsa non è completa: il dubbio insinuato da Ortruda la turba ed ella finisce per implorare il cavaliere di svelarle il suo nome. Ella vuol conoscerlo, anche a costo di morire.
In quel momento, Telramondo irrompe nella stanza con quattro uomini. Elsa porge la spada al marito che, con un sol colpo, uccide Telramondo. Gli amici del conte cadono in ginocchio davanti al cavaliere, il quale ordina loro di trasportare il cadavere davanti al sovrano. Rimprovera a Elsa di non aver saputo mantenere la promessa e dice che risponderà alla sua domanda quando sarà davanti al re.
Scena 2: Sulle rive della Schelda, come nel primo atto. – Il re ha convocato la corte. Davanti a lui è stata posta la bara contenente il corpo di Telramondo.
Elsa appare pallida e disfatta. Quando giunge il cavaliere, tutti l’acclamano, ma si addolorano tosto quando egli dichiara che non può più essere il loro protettore. Dopo aver narrato dell’assalto di Telramondo, dice che Elsa è venuta meno alla parola data e che ora egli rivelerà chi è e da dove è venuto.
In un lontano Paese, dice, vi è il castello di Monsalvato, ove è custodito, raccolto in un calice, il sangue di Cristo portato lassù da una schiera di Angeli. Questo calice si chiama “GRAAL” ed è sorvegliato da un gruppo di cavalieri che hanno il compito di proteggere chi abbisogna di aiuto. A nessuno deve essere palesato chi essi siano, pena la perdita del loro potere divino. Ogni anno, una colomba rinnova il potere del calice, PARSIFAL, suo padre, È IL RE DEL CASTELLO ed egli si chiama LOHENGRIN:
Da voi lontan, in sconosciuta terra,
havvi un castel che ha nome Monsalvato;
là un sacro tempio una foresta serra,
di gemme senza pari e d’oro ornato;
ivi una coppa, che del cielo è dono
guardata è qual reliquia del Signor;
a lor che di virtù campioni sono,
un angiol la portò sull’ali d’or.
(Incisioni più note: AURELIANO PERTILE, MIGUEL FLETA, MARIO DEL MONACO- VDP)
http://www.youtube.com/watch?v=tB9TjEjiszM (“DA VOI LONTAN IN SCONOSCIUTA TERRA” è cantata dal tenore SANDOR KONYA)
Riappare, sul fiume, la barca trascinata dal cigno. Lohengrin, affranto dal dolore, si accomiata da Elsa che – a malapena – si regge in piedi. Lohengrin le confida che, se avesse saputo mantenere il segreto per un anno, suo fratello Goffredo sarebbe tornato. Ma aggiunge che, se nonostante tutto, questi dovesse tornare, ella gli dovrà dare la spada, il corno e l’anello di Lohengrin.
Mentre Lohengrin si avvia verso la sponda del fiume, Ortruda avanza di scatto gridando trionfante che il CIGNO è il FRATELLO di Elsa che ella ha stregato.
Lohengrin si inginocchia pregando sommessamente: ed ecco che una colomba bianca vola sopra la barca. Lohengrin si rialza e scioglie la catena che lega il cigno,
http://www.youtube.com/watch?v=xYBFDu3iQsI (L’ ADDIO DI LOHENGRIN AL SUO “CIGNO FEDEL” è eseguito dal tenore AURELIANO PERTILE, “IL TENORE DI TOSCANINI”)
il quale scompare nei flutti mentre un giovanotto vestito d’argento balza sulla sponda del fiume. È il fratello di Elsa. Ortruda lo vede e cade svenuta.
Lohengrin sale sulla barca che, lentamente, si allontana trascinata dalla colomba bianca. Elsa urla invocando Lohengrin e, con le mani strette sul cuore, cade morta al suolo.
(Edizione Ricordi)
Incisioni dell’opera completa: ELEANOR STEBER (S), WOLFGANG WINDGASSEN (T), JOSEF GREINDL (Bs), Dir.: JOSEPH KEILBERTH, Coro e Orchestra di Bayreuth – Decca; ANNELIESE KUPPER (S), LORENZ FEHENBERGER (T), OTTO VON ROHR (Bs), Dir.: E. JOCHUM, Coro e Orchestra della Radio Bavarese – DGR; M. CUNITZ (S), R. SCHOCK (T), G. FRICK (Bs), Dir.: WILHELM SCHUECHTER, Coro e Orchestra della Radio di Amburgo – VDP
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