domenica 30 luglio 2023

L'ELISIR D'AMORE di GAETANO DONIZETTI

Opera giocosa in due atti su libretto di Felice Romani tratto da “Le Philtre” di Eugène Scribe 

Prima rappresentazione: Teatro della Cannobiana, Milano, 12 maggio 1832.  

 

Personaggi: 

Adina, ricca e capricciosa fittavola (soprano )
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina (tenore)
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio (baritono)
Il dottore Dulcamara, medico ambulante (basso buffo)
Giannetta, villanella (soprano) 

Cori e comparse: villani e villanelle, soldati e suonatori del reggimento, un notaio, due servitori, un moro 

 

Primi interpreti: 

Adina (soprano) Sabina Heinefetter
Dulcamara (basso) Giuseppe Frezzolini
Belcore (baritono) Henry Bernard Dabadie
Nemorino (tenore) Giovan Battista Genero
Giannetta (soprano) Marietta Sacchi

Direzione:  Alessandro Rolla

 

Trama: 

Epoca: L’azione ha luogo in un villaggio dei paesi baschi, alla fine del XVIII secolo.

Atto I

Mentre i mietitori stanno riposando all’ombra, la loro fittavola Adina è in disparte che legge un libro riguardante la storia di Tristano, Isotta e del filtro che aiuta la principessa ad innamorarsi dell’eroe.

Nemorino è un contadino povero che ama Adina, ma non riesce a dichiararle il proprio amore (“Quanto è bella, quanto è cara”).

Su richiesta dei contadini, Adina legge a voce alta che, innamorato della regina Isotta, Tristano si avvale di un filtro magico che lo aiuta a catturare il suo amore (“Della crudele Isotta”).

Nemorino sogna la concretizzazione di questo elisir soprannaturale mentre, nel paesino, arriva il sergente Belcore per arruolare giovani che prestino il servizio militare.

Belcore corteggia e vuole sposare Adina (“Come Paride vezzoso”) la quale desidera riflettere un pochino, mentre il duetto tra Adina e Nemorino vede il loro scambio di opinioni riguardanti l’amore che, per lei, non esiste (“Chiedi all’aura lusinghiera”).

Il Dottor Dulcamara, truffatore, si spaccia per medico famoso ed esibisce ai paesani i suoi preparati prodigiosi  (“Udite, udite, o rustici”).

Nemorino gli cerca l’elisir che produce l’innamoramento, per cui l’imbroglione gli dà una bottiglia di vino “Bordeaux” per uno zecchino che, dopo un giorno, farà effetto (Dulcamara sarà già lontano da quel villaggio: ambiguo, approfitta dell’ingenuo Nemorino). 

 Nemorino si ubriaca per cui la reazione lo fa diventare sciolto e spigliato mostrandosi  distaccato verso Adina che, da persona sempre al centro dell’attenzione, rimane piuttosto seccata che lui corteggi altre ragazze per cui, per ripicca, accetta la proposta di matrimonio di Belcore, il sergente che partirà il giorno dopo.

Quindi, il giorno stesso si sposeranno. 

Per cui, Nemorino, sapendo che l’elisir farà effetto il giorno dopo, intende persuadere Adina di aspettare il giorno seguente, ma la ragazza non lo ascolta e si allontana assieme a Belcore.  

 

Atto II

Durante i preparativi delle nozze Adina-Belcore, costei e Dulcamara ad un tratto, cantano la barcarola a due voci (“Io son ricco e tu sei bella”).

Per colpire l’anima di Nemorino a causa della sua “insensibilità”,  Adina dice al notaio di celebrare il matrimonio la sera, in presenza del contadino.

Nemorino vuole acquistare un altro “elisir” però, essendo rimasto senza soldi,  si arruola tra i soldati di Belcore per essere retribuito (“Ai perigli della guerra”) e, praticamente, viene allontanato dallo stesso sergente.

Arriva Giannetta che diffonde la notizia  che uno zio di Nemorino, deceduto da poco, gli ha lasciato un’eredità (“Nemorino ha ottenuto una grande eredità. E’ possibile?”).

Nemorino, Adina e Dulcamara non sanno nulla: le ragazze del paese intraprendono il  corteggiamento verso Nemorino che, a questo punto, crede che il loro comportamento sia dovuto all’elisir.

Adina prova gelosia e lo stesso Dulcamara resta sbalordito e meravigliato e comincia a credere seriamente che  il suo prodotto sia realmente portentoso.

Adina viene a sapere da Dulcamara della vendita a Nemorino dell’elisir, per cui si rende conto che lui l’ama davvero (“Quanto amore! Ed io spietata”).

Vedendo una lacrima negli occhi di Adina, Nemorino ha la certezza che anche lei lo ama (“Una furtiva lagrima”).

Il contratto di arruolamento di Nemorino viene riacquistato e consegnato a Nemorino che, così, resterà nel paese. 

Ma il ragazzo è amareggiato e desidera una dichiarazione d’amore esplicita: dichiarazione che, non arrivando, lo spinge a volersene andare. 

Quindi, Adina cede e dichiara di amarlo (“Prendi, per me sei libero”).

Belcore, facendo buon viso a cattivo gioco, si rassegna e dice che troverà qualche altra ragazza da corteggiare in altri paesi, mentre Dulcamara parte tutto allegro e beato per la riuscita vittoriosa del suo elisir (“Ei corregge ogni difetto”). 

 

Struttura dell’opera:

Atto I

Preludio e Introduzione Bel conforto al mietitore
Quanto è bella, quanto è cara
Come Paride vezzoso (Coro, Giannetta, Nemorino, Adina, Belcore)
Scena e Duetto Una parola, o Adina… Chiedi all’aura lusinghiera (Nemorino, Adina)
Coro e Cavatina Che vuol dire codesta sonata?… Udite, o rustici (Dulcamara)
Recitativo, scena e Duetto Ardir! Ha forse il cielo… Voglio dire, lo stupendo (Nemorino, Dulcamara)
Recitativo e Finale Primo Caro elisir sei mio!… Esulti pur la barbara…Signor sergente… Adina, credimi… Fra lieti concenti (Nemorino, Adina, Belcore, Giannetta, Coro) 

 

Atto II

Coro d’Introduzione e Barcarola a due voci Cantiamo, facciam brindisi (Adina,Dulcamara, Belcore, Giannetta)
Scena e Duetto Oh me infelice… Venti scudi? (Nemorino, Belcore)
Coro Saria possibile? (Giannetta)
Quartetto Dell’elisir mirabile (Nemorino, Giannetta, Coro, Adina, Dulcamara)
Duetto Quanto amore! Ed io spietata (Adina, Dulcamara)
Romanza Una furtiva lagrima (Nemorino)
Recitativo e Aria Prendi, per me sei libero (Adina)
Aria e Finale Secondo Alto, fronte… Ei corregge ogni difetto (Belcore, Adina, Dulcamara, Nemorino, Coro, Giannetta) 

 

Brani noti:

Atto I:

Quanto è bella, quanto è cara! cavatina di Nemorino
Benedette queste carte…elisir di si perfetta di si rara qualità! aria di Adina con coro
Come Paride vezzoso cavatina marziale di Belcore
Chiedi all’aura lusinghiera duetto di Adina e Nemorino
Udite, udite, o rustici! cavatina di Dulcamara
Ardir, ha forse il cielo…voglio dire lo stupendo elisir duetto di Nemorino e Dulcamara
Esulti pur la barbara duetto di Adina e Nemorino 

 

Atto II:

“Ai perigli della guerra” duetto di Nemorino e Belcore
“Quanto amore! Ed io, spietata” duetto di Adina e Dulcamara
“Una furtiva lagrima” romanza di Nemorino
“Prendi, per me sei libero” aria di Adina 

 

Incisioni note:

Nicola Monti, Margherita Carosio, Tito Gobbi, Melchiorre Luise Gabriele Santini           La voce del padrone

Giuseppe Di Stefano, Hilde Güden, Renato Capecchi, Fernando Corena Francesco Molinari Pradelli       Decca

Luigi Alva, Rosanna Carteri, Rolando Panerai, Giuseppe Taddei Tullio Serafin    EMI 

Nicolai Gedda, Mirella Freni, Mario Sereni, Renato Capecchi     Francesco Molinari Pradelli       EMI 

Carlo Bergonzi, Renata Scotto, Giuseppe Taddei, Carlo Cava    Gianandrea Gavazzeni/Isabella Quarantotti            HardyClassic 

Luciano Pavarotti, Joan Sutherland, Dominic Cossa, Spiro Malas          Richard Bonynge          Decca 

Plácido Domingo, Ileana Cotrubaș, Ingvar Wixell, Geraint Evans          John Pritchard  Sony 

José Carreras, Katia Ricciarelli, Leo Nucci, Domenico Trimarchi Claudio Scimone          Philips Records 

Gösta Winbergh, Barbara Bonney, Bernd Weikl,Rolando Panerai          Gabriele Ferro  Deutsche Grammophon 

Luciano Pavarotti, Kathleen Battle, Leo Nucci, Enzo Dara         James Levine   Deutsche Grammophon 

Roberto Alagna, Mariella Devia, Pietro Spagnoli, Bruno Praticò Marcello Viotti  Erato 

Roberto Alagna, Angela Gheorghiu, Roberto Scaltriti, Simone Alaimo  Evelino Pidò     Decca 

 

Videografia:

Ferruccio Tagliavini, Alda Noni, Paolo Montarsolo, Arturo La Porta        Alberto Erede              VAI

Carlo Bergonzi, Renata Scotto, Carlo Cava, Giuseppe Taddei    Gianandrea Gavazzeni  Isabella Quarantotti            Hardy 

Luciano Pavarotti, Judith Blegen, Sesto Bruscantini, Brent Ellis Nicola Rescigno Nathaniel Merrill           Pioneer Artists 

Luciano Pavarotti, Kathleen Battle, Enzo Dara, Juan Pons        James Levine   John Copley     DG 

Roberto Alagna, Angela Gheorghiu, SimoneAlaimo, Roberto Scaltriti   Evelino Pidò     Frank Dunlop   Decca 

Aquiles Machado, Valeria Esposito, ErwinS chrott, Enrico Marrucci

Anna Netrebko, Ildebrando D’Arcangelo, Leo Nucci   Alfred Eschwé  Otto Schenk     Erato 

Raùl Hernandez, Silvia Dalla Benetta, Alex Esposito, Damiano Salerno Alessandro De Marchi   Alessio Pizzech            Dynamic 

Peter Auty,  Ekaterina Siurina, Luciano Di Pasquale, Alfredo Daza          Maurizio Benini Annabel Arden Opus Arte 

Rolando Villazón, Miah Persson, Ildebrando D’Arcangelo, Roman Trekel           Pablo Heras-Casado            Rolando Villazón           Deutsche Grammophon 

 

 

LE RIFLESSIONI di Lauretta: 

La famiglia di Donizetti è poverissima per cui Gaetano può frequentare le “lezioni caritatevoli” di Musica che vengono impartite dal Maestro Giovanni Simone Mayr, il quale  ha modo di notare l’attitudine dell’allievo di cui cura la formazione; formazione che lo condurrà nella strada del successo. 

Nonostante le prime opere mostrino influenze rossiniane, Donizetti si presenta originale conferendo Romanticismo e Psicologia ai personaggi che lo rendono considerato e stimato fra i musicisti della prima metà dell’Ottocento e precursore di Verdi.    

Con la piena maturità artistica, si libera  dal punto di riferimento rossiniano  e crea opere con soggetti umano-psicologici che provocano commozione e divertimento, fra cui  “L’elisir d’amore”, opera teatralmente romantica che contiene comicità, tristezza e amarezza, mentre le personalità psicologiche dei personaggi vengono tracciate con delicatezza e finezza. 

Il librettista Felice Romani trae il libretto da “Le Philtre” che Eugène Scribe aveva scritto per il compositore Daniel Auber, l’anno prima. 

Donizetti svolge il lavoro in quattordici giorni e Romani solamente in sette, circa  il testo. 

Riuscita: grande modello di opera comica dell’ ‘800. 

Si tratta di un melodramma carino di tipo allegro che include anche il lato struggente,  specialmente in “Una furtiva lagrima”.

Il successo della “prima” presenta trentadue repliche ininterrotte. 

 

Nemorino: 

Ragazzo interiormente “fanciullo” e ingenuo, viene ingannato ed è deriso per la sua innocenza.

E’ un “escluso”, ma soffre realmente, oltre ad essere umile, onesto e con l’anima nobile.

Anima che emoziona attraverso la celeberrima romanza “Una furtiva lagrima”. 

 

Adina:

Donna emancipata e moderna per il suo tempo, pur essendo capricciosa e volitiva, per paura di soffrire è riluttante ad una relazione duratura nel tempo, ma è capace di amare profondamente e sinceramente. 

 

Dulcamara: 

Personaggio ambiguo, il “Dottore” approfitta di Nemorino vendendogli un inesistente “elisir d’amore” promettendogli che l’effetto lo sortirà il giorno dopo, proprio quando sarà già lontano dal  villaggio e non potrà essere oggetto di “castigo”.

Però, nello stesso tempo, pur essendo un ciarlatano, Dulcamara, inconsapevolmente, aiuta gli indecisi a superare le paure e ad immettersi nella via che porta alla felicità: Nemorino ne è un esempio.

 

Belcore: 

Soldato presuntuoso, cerca di liberarsi allontanando “il rivale” Nemorino che vuole arruolare, ma la cosa non riesce, per cui corteggerà altre ragazze in altri paesi.

Battuto al computer da Lauretta

 






Il tenore LUCIANO PAVAROTTI canta “QUANTO E’ BELLA, QUANTO E’ CARA”:

 



Il baritono TITO GOBBI canta ”COME PARIDE VEZZOSO”:


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Il soprano STEFANIA BONFADELLI e il tenore GIUSEPPE FILIANOTI cantano “CHIEDI ALL’AURA LUSINGHIERA”:



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Il baritono GIUSEPPE TADDEI canta “UDITE! UDITE, O RUSTICI!”:





Duetto Adina-Nemorino, “Esulti pur la barbara”: 

 

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Duetto di Adina e Dulcamara”Quanto amore! Ed io spietata”:



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Il tenore LUCINO PAVARITTI canta “UNA FURTIVA LAGRIMA”:



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Il soprano RENTA SCOTTO canta “PRENDI. PRENDI, PER ME SEI LIBERO”:

  

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