MICHAIL MICHAJLOVIč IPPOLITOV-IVANOV nasce a Gatčina, nei pressi di San Pietroburgo, il 19 novembre 1859 e muore a Mosca il 28 gennaio 1935.
E’ un compositore russo.
Il padre di Michail Michajlovič Ippolitov-Ivanov lavora come macchinista presso la Reggia di Gatčina.
Il suo cognome è Ivanov ma aggiunge il cognome materno Ippolitov solo successivamente per non essere confuso con un critico musicale omonimo.
Da giovane, è nel coro di voci bianche della “Cattedrale di Sant’Isacco” (l’ho vista: è bellissima ed è nella zona dell’Ermitage”, è chiamata “la Cattedrale costruita sulle ossa” perché i fumi del mercurio per fare “incollare” l’oro al rame hanno intossicato 60 persone, provocandone la morte): qui, Michail riceve la sua prima educazione musicale.
1875: entra al Conservatorio di San Pietroburgo, dove ottiene il diploma in Composizione nel 1882, sotto la guida di Nikolaj Rimskij-Korsakov, dal cui stile Ivanov rimane molto influenzato.
La sua prima occupazione fissa è la Direzione settennale dell’ “Accademia Musicale” e dell’ “Orchestra” di Tbilisi.
In questo periodo sviluppa interesse e familiarità con la musica popolare georgiana, ossia l’osservazione delle tradizioni musicali delle minoranze non slave e delle popolazioni esotiche confinanti.
A Tbilisi, uno dei suoi allievi più rilevanti è il direttore d’orchestra Ėduard Grikurov che qui, il 1º maggio 1886, dirige la prima esecuzione della terza e ultima versione di “Romeo e Giulietta” di Čajkovskij.
1893: diventa Docente presso il Conservatorio di Mosca, di cui sarà anche Direttore dal 1905 al 1924.
Allo stesso tempo, è Membro e Direttore della “Società Corale Russa”, delle Compagnie Operistiche del Teatro “Mamontov” e, dal 1925, del “Bol’šoj”.
E’ attivo anche nell’ambito della critica musicale.
Ippolitov-Ivanov si mantiene sempre indipendente; diventa Presidente della “Società degli Autori e dei Compositori”, ma non prende parte al dibattito musicale che incoraggia lo sviluppo di nuovi gusti musicali o fomenta la nascita di un’arte del proletariato.
Il suo stile si sviluppa sotto la guida di Rimskij-Korsakov, a cui si aggiungono influenze della musica popolare, in particolare quella caucasica della Georgia.
Muore a Mosca nel 1935, qualche anno dopo essere stato insignito dell’ “Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro”.
Produzione musicale:
Nonostante la vasta produzione operistica, orchestrale e cameristica, della musica di Ippolitov-Ivanov, ai nostri giorni, restano popolari soltanto gli “Schizzi caucasici” del 1894, una suite che racchiude le citate influenze e include il suo brano più conosciuto, la caratteristica Marcia dal titolo “La processione del Sardar”.
Engelbert Humperdinck nasce a Siegburg, in Germania, il 1º settembre 1854 e muore a Neustrelitz il 27 settembre 1921.
E’ un compositore tedesco, buon rappresentante del Tardo-Romanticismo.
Sua madre è figlia di un Direttore di Coro e suo padre è Insegnante di Ginnasio.
Humperdinck ottiene la Maturità a Paderborn, dopodiché, dal 1872, studia Musica alla “Hochschule für Musik” di Colonia e lavora brevemente come Maestro di Cappella al Teatro di Colonia ma, dopo un litigio con la direzione di tale Teatro, va a Monaco di Baviera, dove – dal 1876 – continua gli studi musicali conseguendo molto successo come studente.
1876: vince il “Premio Mozart” della città di Francoforte sul Meno.
1879: a Berlino, gli venne attribuito l’appena costituito “Premio Mendelssohn” della “Fondazione Mendelssohn”.
1881: ancora a Berlino, vince il “Premio Meyerbeer”.
1880-1882: è collaboratore di Richard Wagner, al Teatro di Bayreuth. Dopo la morte di Wagner rimane attivo fino al 1894 come assistente musicale ai “Bayreuther Festspiele” e impartisce lezioni di Composizione anche al figlio di Wagner, Siegfried.
1884: Franz Wüllner gli offre nuovamente il posto di Professore al Conservatorio di Colonia. Humperdinck accetta l’incarico e, per l’occasione, nello storico “Salone delle Feste del Gürzenich”, fa eseguire una sua composizione vocale, la ballata su testo di Heine “Die Wallfahrt nach Kevlaar”.
Fine 1885: diventa Insegnante di Composizione al Conservatorio di Barcellona e, dal 1888, lavora come Redattore per la Casa Editrice “B. Schott’s Söhne” di Magonza.
1890: comincia ad insegnare al “Hoch’sche Konservatorium” di Francoforte sul Meno (per sette anni) ed è “Critico Musicale e Responsabile per l’Opera” del giornale “Frankfurter Zeitung”.
1897: si trasferisce a Boppard e, nel 1901, va a Berlino, dove tiene la “Classe di Perfezionamento in Composizione” dal 1900 al 1920 alla “Akademie der Künste”, rimanendo contemporaneamente Professore al berlinese “Stern’sches Konservatorium”, dove un suo allievo è Alfred Brüggemann.
Arrangiamenti canzoni popolari per il “Kaiserliederbuch” (“Libro di Canti dell’Imperatore”), arrangiamenti pubblicati nel 1906 nel “Libro di canti popolari per coro maschile” (Volksliederbuch für Männerchor).
1909: diventa l’Editore di “Sang und Klang fürs Kinderherz, eine Sammlung der schönsten Kinderlieder” (“Suoni e canti per il cuore dei bimbi, una raccolta dei più bei canti per bambini”), illustrata da Paul Hey.
Settembre 1921: Humperdinck si reca a Neustrelitz per vedere le prove e la prima d “Der Freischütz” nel teatro di là, spettacolo messo in scena da suo figlio Wolfram.
Qui, muore all’improvviso per cause reattive ad un colpo apoplettico. La tomba di Engelbert Humperdinck si trova nel Cimitero Ovest di Stahnsdorf, vicino a Berlino.
23 dicembre 1893: viene eseguita per la prima volta, sotto la bacchetta di Richard Strauss, la sua opera “Hänsel und Gretel”, a Weimar: diventerà un successo mondiale e gli porterà fama ed indipendenza economica.
Alcune delle melodie contenute nell’opera (esempio: “Brüderchen, komm tanz mit mir”), diventeranno successi popolari. Inoltre, Humperdinck trasforma in gradevoli risultati artistici melodie già conosciute dalla gente (“Ein Männlein steht im Walde”, “Suse liebe Suse, was raschelt im Stroh”).
E, comunque, anche nella sua produzione artistica restante, si possono trovare melodie che si ispirano al “Volkslied” (canto popolare).
Humperdinck scrive sei opere, oltre a 170 composizioni, documentate dal catalogo ufficiale curato dalla nipote del compositore, Dottoressa Eva Humperdinck: Engelbert-Humperdinck-Werkverzeichnis (EHWV).
9 settembre 2004: le Poste tedesche, in occasione del 150º anniversario della sua nascita, gli rendono onore attraverso l’emissione di un francobollo speciale.
Composizioni di Humperdinck:
. Opere teatrali:
. Harzipere, Musikdrama (1868), EHWV 3
. Perla, Singspiel (1868), EHWV 4
. Claudine von Villa Bella (Goethe), Oper (1868–1872), EHWV 5
. Fedelma (Ernst von Wolzogen), Opernfragment (1883), EHWV 80
. Die Heirat wider Willen (Hedwig Humperdinck nach Alexandre Dumas), kom. Oper 3 Akte (1902–1905), EHWV 130 (Staatsoper Unter den Linden, Berlino 1905 diretta da Richard Strauss con Emmy Destinn)
. Königskinder (Ernst Rosmer) UA 1910 in New York; auf Grundlage des gleichnamigen Melodrams in 3 Akten (1895–1897), EHWV 106
. Das Mirakel (libretto di Karl Vollmöller e Max Reinhardt nach Caesarius von Heisterbach und Maurice Maeterlinck), Mysterienpantomime 2 Akte (1911), EHWV 151
La romanza-canzone “NEL BOSCO C’E’ UN OMETTO”, dall’opera-fiaba “HAENSEL UND GRETEL”, è cantata dal grande tenore BENIAMINO GIGLI: https://youtu.be/2jPQCDJChIw
Arthur Honegger nasce a Le Havre il 10 marzo 1892 e muore a Parigi il 27 novembre 1955.
E’ un compositore svizzero.
Arthur Honegger vive per gran parte della vita a Parigi ed è membro del Gruppo de “I Sei”.
La sua composizione rappresentata più frequentemente è “Pacific 231, per orchestra”: imita il suono di una locomotiva a vapore e, qui, viene descritta la marcia di tale mezzo ferroviario. Infatti, Honegger è un grandissimo appassionato di treni, al punto che, una volta, dichiara: “Ho sempre amato le locomotive passionalmente. Per me sono creature viventi e le amo come altri amano le donne o i cavalli”. Secondo una critica: < Il “macchinismo” che svetta in questo lavoro può essere associato alla “Fonderia Op. 19” di Aleksandr Mosolov, principale esponente del “Futurismo Russo” >.
Studi di Honegger:
Honegger studia Violino con Willem de Boer, al Conservatorio di Zurigo (1909-1911) e, a Parigi, con Lucien Capet (1911-1913). Per il Contrappunto, è allievo di Gedalge, per l’Orchestrazione è allievo di Widor e, per la Direzione d’Orchestra, lo è di Vincent d’Indy.
Honegger è molto prolifico nel periodo Prima-Seconda Guerra Mondiale. 1927: compone le musiche del film epico “Napoléon” di Abel Gance e, musicalmente, scrive molto, tra cui nove balletti e tre opere. 1935: una di queste tre opere è “Jeanne d’Arc au bûcher” (“Giovanna d’Arco al rogo”), ritenuta uno dei suoi lavori maggiormente di classe (in seguito, verrà trasformata in film da Roberto Rossellini con il nome di “Giovanna d’Arco al rogo” con, come interprete, la futura moglie Ingrid Bergman).
Opere importanti sono “Antigone” (composta su un libretto di Jean Cocteau, nel 1922) e “L’Aiglon” scritta in collaborazione con Jacques Ibert nel 1937 (col quale collaborerà anche per un’altra operetta).
1921: in questo periodo scrive anche la “Danse de la Chèvre”, brano dedicato a René Le Roy e scritto soltanto per il flauto; vivace e giovane, comprende tutte le linee guida dell’opera di Honegger.
12 dicembre 1930: al “Théâtre des Bouffes-Parisiens”, si tiene la “prima” dell’operetta “Les Aventures du Roi Pausole” di Parigi, arrivando a 500 rappresentazioni.
Honegger, pur non troncando mai il legame con la Svizzera, suo Paese d’origine, si ritrova intrappolato a Parigi a causa della guerra e dell’invasione nazista della Francia; per cui si arruola nella Resistenza Francese, non avendo mai grossi problemi con i Nazisti che non interferiscono col suo lavoro, pur essendo la guerra un duro colpo, per lui.
Prima della morte riesce a scrivere le sue ultime quattro sinfonie (dalla n. 2 alla n. 5) che, a tutt’oggi, sono spesso eseguite e registrate.
Da valido insegnante di Musica, tra i suoi allievi c’è Marcel Delannoy.
Arthur Honegger muore il 27 novembre 1955 e viene sepolto nel Cimitero di Saint-Vincent, nel quartiere di Montmartre, a Parigi.
9 marzo 1955: la “prima” di “Les Aventures du Roi Pausole” (“Die Abenteuer des Königs Pausole”) viene tenuta all’ “Opera” di Amburgo; va in scena al “Grand Théâtre” di Ginevra nel 1960; ha la “prima” a Norimberga, nel 1978.
Stile:
Honegger è membro del “Gruppo dei Sei”, ma i suoi lavori non riflettono la vivacità e la semplicità degli altri del gruppo.
Honegger reagisce contro il romanticismo di Richard Wagner e di Richard Strauss e, a differenza degli altri componenti de “I Sei”, nei suoi lavori più maturi, il musicista sembra subirne l’influenza, oltre a presentare legami con Debussy e col primo Schönberg, pur tenendo sempre Bach come suo modello più alto e avvicinandosi a Paul Hindemith.
Honegger è molto amico del giovane Darius Milhaud (nonostante la differenza dei loro stili), in quanto Milhaud è, idem, membro del Gruppi de “I Sei” e ha studiato insieme a lui presso il Conservatorio di Parigi: infatti, fra “I Sei”, è con Milhaud che Honegger stabilisce il maggior contatto.
Omaggi:
. Honegger figura sulle banconote da 20 franchi svizzeri. . Serge Ivanoff dipinse il suo ritratto a Parigi nel 1944. Note . ^ W. Tappolet, Arthur Honegger, p. 25 . ^ Ibid.
Principali opere:
Opere sinfoniche:
. Pastorale d’estate, (1920) . Orazio vittorioso, (1920) . Movimento sinfonico n. 1 “Pacific 231” , (1923) . Movimento sinfonico n. 2 “Rugby” , (1928) . Sinfonia n. 1 (1931) . Movimento sinfonico n. 3 (1933) . Sinfonia n. 2 per archi e tromba ad libitum, (1941) all’Opernhaus Zürich nel 1942 . Sinfonia n. 3 Liturgica (1946) . Sinfonia n. 4 Deliciae Basilienses (1946) . Sinfonia n. 5 Di tre re (1951)
A proposito di Arthur Honegger (che Boulez ha contribuito a fare conoscere), anni fa – durante una specie di concorso presso il mio ex datore di lavoro – ho scritto riguardo alla celeberrima composizione “Pacific 231 per orchestra”.
La prima volta, è stata diretta dal grande Kussevitzski, nel 1924 (mi sembra) ed esprime – attraverso la musica – il grande sforzo della locomotiva a vapore.
Ascoltiamo la musica diretta dall’Autore: https://youtu.be/rKRCJhLU7rs
Gustav Theodor Holst nasce a Cheltenham (Inghilterra) il 21 settembre 1874 e muore a Londra il 25 maggio 1934.
La famiglia ha origine svedese: il padre è Organista, Pianista ed è Insegnante che ha, fra le allieve, la madre di Gustav, ma si risposerà con un’altra allieva dopo la morte della moglie.
Gustav ha salute delicata e, a 16 anni scrive un’operetta per la quale il padre lo manda al “Royal College of Music” di Londra.
Gustav Holst ama Wagner, ma adora Bach per mezzo della “Messa in Si minore” .
Sotto l’insegnante irlandese Stanford, compone “The Revoke”, mentre diventa ammiratore di Georg Bernard Shaw.
Per vent’anni, Holst vive nel suo “Sanskrit Period” con interesse verso l’India, per cui compone l’opera “Sita”.
Lavora come Trombonista nella “Carl Rosa Opera Company”, esperienza che gli è utile per la Composizione.
Scrive “Cotswold Symphony” e “Ave Maria”.
L’altra sua opera è “Indra” (il dio indù), ma le sue composizioni non convincono gli editori per cui, con la moglie Isobel Harrison, soprano, si trova in ristrettezze e per cui deve svolgere il lavoro di insegnamento.
Diventa insegnante in una scuola femminile di Londra.
“Sita”, la sua opera, non vince, al Concorso. Holst cade in depressione e inizia un viaggio in Algeria e in una parte del Sahara che gli ispirerà la suite “Beni Mora” che riceverà una buona critica.
Holst compone “Somerset Rapsody” e scrive un’opera, “Savitri”.
“The cloud Messenger” non ha molto successo e, Holst, per riprendersi un po’, viaggia in Spagna dove incontra il padre di John Eliot Gardiner e Clifford Bax; quest’ultimo gli desta interesse per l’Astronomia, per cui comporrà la suite “I pianeti” che otterrà successo.
Marte: la sua musica sarà usata provvisoriamente in “Guerre Stellari”, ma si noteranno rassomiglianze de “I pianeti” con le musiche de “La donna che visse due volte”, “Viaggio al centro della Terra”, “Braveheart”, “Titanic”, “La Bibbia”.
1913: la “St. Paul’s suite” nasce come una specie di inno per la “Scuola di Musica”; scuola dove vengono riscoperti William Byrds,Thomas Weelkes e Henry Purcell.
Holst conosce “La Sagra della primavera” di Stravinskij e la musica dodecafonica creata da Arnold Schoenberg.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la sua musica diventa patriottica e antitedesca, diventando conosciuta.
Inizi anni ’20: conosce i successi di “Ode to Death” e “Hymn of Jesus”, oltre all’insuccesso dell’opera “The perfect Fool”.
Tornato in Inghilterra, dopo essere stato negli U.S.A., subisce crolli nervosi dovuti a superlavoro.
Verso la fine degli anni ’20, Holst viaggia e riceve onorificenze e incide presso la BBC.
“Egdon Heath” è un poema riferito al poeta Thomas Hardy che desta poco successo.
1929: è all’Università di Yale per una conferenza
1930: Holst compone la sua tredicesima opera, l’ultima: “The Tale of the Wandering Scholar”.
Mentre, nel 1932, è a Harvard, è vittima di un’ulcera duodenale; inoltre, l’emorragia, durante l’intervento di due anni dopo, gli provocherà il decesso a causa del suo fisico molto provato.
Le sue ceneri si trovano nella Cattedrale di Chichester e la sua casa Natale è un museo sia per Holst, sia per la vita della fine del XIX secolo.
Louis Auguste Florimond Ronger detto Hervé nasce a Houdain (vicino ad Arras) il 30 giugno 1825 e muore a Parigi il 4 novembre 1892.
E’ un compositore e cantante francese.
Florimond Ronger, detto Hervé, è un cantante, compositore, librettista e impresario francese, considerato l’inventore del genere dell’Operetta, a Parigi.
Parzialmente, è Spagnolo di nascita e diventa un giovane corista alla “Chiesa di Saint-Roch” (Parigi). Hervé si iscrive al “Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris”, studiando con Daniel Auber e, all’età di quindici anni, è in servizio come Organista a Bicêtre e Studente di Canto nei teatri di provincia, dove allena la sua voce con un bel colore tenorile. 1845: vince un concorso per il posto importante di Organista presso la “Chiesa di Saint-Eustache”, durante la carriera musicale teatrale.
1851: prima di diventare Direttore Musicale del “Palais-Royal”, compone un quadro grottesco lirico – in un atto unico – su “Don Chisciotte della Mancia” intitolato “Don Quichotte et Sancho Pança”, creato per l’attore-baritono Desiré e messo in scena nell’ “Opéra Nationale” di Parigi di Adolphe Adam in cui, il 5 marzo 1848, ha raggiunto un grande successo nonostante la distrazione della “Primavera dei popoli”.
1849: si tiene la “prima” assoluta dell’opera comica “Les gardes-françaises” al Teatro dell’ “Odéon” di Parigi.
1852: si tiene la “prima” assoluta di “Roméo et Mariette”, su libretto di Philippe François Pinel (detto Dumanoir) al “Théâtre du Palais-Royal” di Parigi.
1853: messa in scena della “prima” assoluta dell’operetta-vaudeville “Les folies dramatiques” nella “Salle des Machines du Palais des Tuileries” di Parigi.
1854: avviene la prima assoluta di “La perle de l’Alsace” al “Théâtre des Folies-Concertantes” di Parigi.
Hervé è il fondatore di una nuova epoca di operette francesi e, attraverso il suo “Théâtre des Folies-Concertantes”, un palcoscenico di un piccolo teatro diretto dal 1854 (per il quale scrive numerose operette, divenendo il precursore del “Théâtre des Bouffes-Parisiens” di Jacques Offenbach), lo ristruttura come “Théâtre des Folies-Nouvelles”. I “Folies Concertantes” hanno l’autorizzazione di rappresentare solo spettacoli-concerti, con appena due personaggi in un unico atto e incoraggiano Hervé a sperimentare nuovi generi.
1855: ottiene il permesso di eseguire pantomime e opere comiche con 3 personaggi; avvengono le “prime” assolute di “La belle créature” (su libretto di Charles Bridault), di “L’intrigue espagnole”, di “Latrouillat et Truffaldini” (su libretto di Jules Petit ed Ernest Blum) e di “Le testament de Polichinelle” con il libretto di Armand Montjoye e canta nella prima assoluta di “Oyayaye” (ou “La reine des îles”) di Offenbach (al Théâtre des Folies-Nouvelles).
1856: canta nella “prima” assoluta di “Deux sous de charbon” (ou “Le suicide de Bigorneau” di Léo Delibes, diretto da Offenbach e dirige la prima assoluta della sua opera comica “Estelle et Némorin”.
1857: avviene la “prima” assoluta della sua operetta “Brin d’amour”.
1858: avviene la “prima”assoluta della sua operetta “Simple histoire”, al Théâtre Debureau di Parigi.
1862: avviene la “prima” assoluta di “L’alchimiste” nella “Nouvelle Salle des Délassements-Comiques”.
1863: avviene la “prima” assoluta della sua operetta “Les toréadors de Grenade” nel “Théâtre du Palais-Royal” di Parigi.
1864: avvengono le “prime” assolute della sua operetta buffa “Le joueur de flûte” e di “La liberté des théâtres” nel “Théâtre des Variétés” di Parigi e di “La revue pour rire” (ou “Roland à Ronceveaux” nel “Théâtre des Bouffes-Parisiens”.
1865: avviene la “prima” di “Une fantasia” nel “Théâtre des Variétés” di Parigi.
1866: si tiene la “prima” di “Les chevaliers de la table ronde” nel “Théâtre des Bouffes-Parisiens”.
1867: successo della “prima” di “L’Œil crevé” con Hortense Schneider nel “Théâtre des Folies-Dramatiques”.
1868: avviene la “prima” dell’opera buffa “Trombolino” nel “Café-Concert de l’Eldorado” di Parigi, il successo di “Chilpéric” con il libretto di Charles de Saint-Piat e Paul Renard nel “Théâtre des Folies-Dramatiques” e “Le roi Amatibou” nel “Théâtre du Palais-Royal di Parigi”.
1869: avviene la “prima” dell’opera buffa “Le petit Faust” e di “Les turcs” nel “Théâtre des Folies-Dramatiques”.
1870: avviene la “première” di “Aladdin the Second” nel “Gaiety Theatre” (Londra).
1871: si tiene la “prima” dell’opera buffa “Le trône d’Ecosse” nel “Théâtre des Variétés”.
1873: avviene la “prima” di “La veuve du Malabar” nel “Théâtre des Variétés”.
1874: si tiene la “prima” di “La noce à Briochet” nel “Théâtre des Délassements-Comiques di Parigi”.
1875: “prime” di Alice de Nevers e di “La belle-poule” nel “Théâtre des Folies-Dramatiques”.
1878: è Jupiter in “Orphée aux Enfers” diretto da Offenbach nel “Théâtre de la Gaîté di Parigi”.
1879: avvengono la “prima” di “La Marquise des rues” e il successo di “Panurge” nel “Théâtre des Bouffes-Parisiens” e “La femme à papa” con il libretto di Alfred Hennequin e Albert Millaud nel “Théâtre des Variétés”.
1880: si tengono le “prime” di” Le voyage en Amérique” nel “Théâtre des Nouveautés” di Parigi e di “La mère des compagnons” nel “Théâtre des Folies-Dramatiques”.
1881: completa “La Roussotte” di Charles Lecocq che ha la “prima” con successo nel “Théâtre des Variétés” e avviene la “prima” di “Les deux roses” nel “Théâtre des Folies-Dramatiques”.
1882: si tiene la “prima” di “Lili” nel “Théâtre des Variétés”.
1883: è successo di “Mam’zelle Nitouche” con il libretto di Henri Meilhac e Albert Millaud nel “Théâtre des Variétés” di Parigi e la “prima” di “Le vertigo” nel “Théâtre de la Renaissance”.
1884: “prime” di “Le cosaque” nel “Théâtre des Variétés” e di “La nuit aux soufflets” nel Théâtre des Nouveautés.
1885: si tiene la “prima” di “Mam’zelle Gavroche” con il libretto di Edmond Gondinet ed Ernest Blum nel “Théâtre des Variétés”.
1886: avviene la “première” di “Frivoli” nella traduzione di William Beatty-Kingston nel “Theatre Royal Drury Lane” di Londra e “Fla-Fla” nel “Théâtre des Menus-Plaisirs” di Parigi.
1887: avviene la “prima” di “La noce à Nini”, nel “Théâtre des Variétés”.
1889: va in scena la musica per balletto “Cleopatra” nell’ “Empire Theatre” di Londra.
1890: si tiene la “prima” di “Les bagatelles de la porte” nel “Théâtre des Menus-Plaisirs di Parigi”.
22 ottobre 1892: avviene la “prima” di “Bacchanale” nel “Théâtre des Menus-Plaisirs”.
1897: va in scena con successo la “prima” postuma di “Le cabinet Piperlin” nel “Théâtre de l’Athénée” di Parigi.
1943: Mam’zelle Nitouche è il lavoro più famoso di Hervè, è un successo internazionale e, come esempio, “Mam’zelle Nitouche” va in scena al “Grand Théâtre” di Ginevra.
1898: va in scena, in Italia, con il nome di “Santarellina”, al Teatro “Costanzi” di Roma. 1900: viene rappresentata al Teatro “Reinach” di Parma. 1921: debutta al Teatro “La Fenice” di Venezia con Ines Lidelba Fronticelli e Alfredo Orsini. Celebre è poi la versione teatrale di “Santarellina” con Totò.
A più riprese sono state effettuate versioni cinematografiche:
. Santarellina , film muto diretto da Mario Caserini (1912) . Nebántsvirág film muto ungherese diretto da Cornelius Hintner (1918) . Santarellina film muto diretto da Eugenio Perego (1923) . Santarellina (Mam’zelle Nitouche), film diretto da Marc Allégret con Raimu nel ruolo di Célestin e Jean Renoir in un ruolo minore (1931) . Mamsell Nitouche, film tedesco diretto da Karel Lamač (1931) . Lilla helgonet, film svedese diretto da Weyler Hildebrand (1944) . Il diavolo va in collegio , film italiano diretto da Jean Boyer (1944) . Mosquita muerta, film argentino diretto da Luis César Amadori (1946) . Santarellina (Mam’zelle Nitouche), film diretto da Yves Allégret con Fernandel (1954) . Frøken Nitouche, film danese diretto da Annerisse Reenberg (1963) . Небесные ласточки,(Nebesnye lastochki – Rondini Celesti) film sovietico diretto da Leonid Kvinikhidze (1976) . Nitouche, film per la televisione diretto da Vito Molinari con Elisabetta Viviani, Renzo Palmer, Lauretta Masiero (1980)
Compositore austriaco, nasce a Rohrau, il 31 marzo 1732 e muore a Vienna il 31 maggio 1809.
E’ ritenuto uno dei più grandi classicisti viennesi ed è considerato il “genitore della sinfonia” e del quartetto d’archi: 104 sinfonie, 47 divertimenti, più di 50 concerti per diversi strumenti e orchestra.
Ha una lunga carriera e la maggior parte la trascorre in Austria, presso la nobile famiglia ungherese Esterházy, come Maestro di Cappella.
Haydn è amico e idolo di Beethoven e, nonostante qualche tensione, si stimano a vicenda.
Sua è la famosa “Sinfonia degli addii” composta a seguito dei saluti che gli amici e i conoscenti danno quando lasciano la sua casa dopo incontri musico-culturali. Infatti, essendo Haydn e i colleghi musicisti lontani dalle famiglie per soggiornare nella residenza estiva di Esterhàzy, in questo modo, spegnendo una candela per volta, esprimono al Conte il loro desiderio di tornare nella loro città : Eisenstadt.
E’ da ricordare che ha, praticamente, composto l’INNO NAZIONALE TEDESCO-AUSTRIACO “DEUTSCHLAND UEBER ALLES!” considerando IL VOLER ESSERE AL DI SOPRA DI TUTTE LE BRUTTURE ESISTENTI (Hitler lo ha svilito).
Infanzia di Franz Joseph Haydn:
I suoi genitori sono Maria Koller e Matthias Haydn (un umile carradore). Haydn appartiene ad una famiglia molto numerosa, dove sopravvivono solamente il padre e sei dei suoi figli (il maggiore si chiamava Joseph).
Nei momenti liberi, il padre di Haydn si diletta a cantare accompagnandosi con l’arpa (ha imparato a suonarla da un amico mugnaio; il piccolo Franz Joseph si appassiona e segue il modello paterno, dimostrando capacità musicali presto riconosciute.
1738: gli si presenta la possibilità di studiare a Hainburg an der Donau dove, a sei anni, impara a suonare il clavicembalo e il violino e dove comincia a cantare le parti soliste di soprano nel coro della chiesa.
Composizione: studia totalmente da autodidatta e, come dichiarerà più avanti: «Ho più udito che studiato».
La giovinezza di Haydn:
1749: dopo la muta della voce, Haydn lascia il coro della cattedrale.
Per lui, comincia un periodo di forti ristrettezze economiche che, comunque, non affronta in modo pessimista. Grazie alle sue capacità musicali, suona a pagamento in feste e serenate, dà alcune lezioni, scrive le sue prime composizioni (nel genere sacro e nel genere della musica strumentale “di consumo”, tipo serenate, minuetti). In parecchie maniere, cerca di sviluppare le sue basi.
Nicola Antonio Porpora, durante la sua visita alla città lo prende al proprio servizio come accompagnatore al clavicembalo (in quanto tale compositore dà lezioni di canto), come “valletto”, in cambio di lezioni gratuite. 1776: in alcune note autobiografiche, Haydn scrive: «non componevo in modo corretto fino a che non ebbi la fortuna di apprendere i principi fondamentali della composizione dal signor Nicola Porpora, che era allora a Vienna». Greisinger riporta quanto viene sostenuto da Haydn: «Non mancavano certo gli “asino”, “birbante”, o le gomitate nelle reni, ma non me la prendevo, perché da Porpora appresi molto di canto, di composizione e di italiano».
Sempre, autodidatticamente, successivamente, Haydn lavora anche strenuamente su testi come il “Versuch über die wahre Art das Clavier zu spielen”, di Carl Philipp Emanuel Bach, il cui primo volume appare nel 1753 (le prime sei sonate per cembalo che prende a modello e altre successive opere sotto l’aspetto compositivo). Studia, inoltre, il “Gradus ad Parnassum” di Johann Joseph Fux e “Der vollkommene Kapellmeister” di Johann Mattheson.
Progredendo, nella composizione, Haydn crea un Singspiel, “Der krumme Teufel”, rappresentato al “Teatro di Porta Carinzia” di Vienna nel 1753 ma, a causa degli eccessivi contenuti satirici contro personaggi noti, le autorità ne impongono il ritiro. Purtroppo, la musica di questa prima prova teatrale di Haydn è stata perduta.
In questo periodo, crea composizioni strumentali significative, mentre la fama del giovane musicista aumenta a poco a poco e gli permette la protezione di alcune famiglie aristocratiche (all’epoca, decisiva per la carriera di un compositore). Infatti, la ontessa Thun, dopo aver conosciuto una delle sue composizioni, lo ingaggia come insegnante di canto e di cembalo. Più avanti, nel 1757: il Barone Carl Joseph Fürnberg lo raccomanda al Conte Karl von Morzin che lo impiega a tempo pieno.
Haydn diventa Kapellmeister (Maestro di Cappella):
Presso il Conte Morzin, Haydn ricopre l’incarico di Maestro di Cappella e dirige la piccola orchestra del nobile, per la quale scrive le sue prime sinfonie.
1760: Haydn ha un lavoro fisso e ha una certa sicurezza, per cui sposa Maria Anna Theresia Keller, della cui sorella Therese era stato innamorato. Le sorelle Keller: sono figlie di un parrucchiere viennese (presso il quale Haydn abita per un breve period) e il musicista impartisce lezioni di cembalo e di canto a Therese che, poi, si farà monaca. Il suo matrimonio non è felice ed esistono infedeltà reciproche. La coppia non genera figli e, secondo alcune indiscrezioni, Haydn ne avrebbe avuto uno (Anton Alois Polzelli) dalla sua amante Luigia Polzelli (nata Moreschi), cantante e moglie di un violinista, che conosce alla corte degli Esterházy.
Improvvise ristrettezze finanziarie del Conte Morzin, provocano il licenziamento del musicista che, però, dal 1º maggio 1761, diventa subito Vice Kapellmeister alla Corte dei principi Esterházy, ad Eisenstadt, una delle famiglie più ricche e importanti degli stati asburgici. Infatti, nel 1766, muore il Maestro di Cappella, Gregor Werner, e Haydn gli subentra, seguendo gli Esterházy nelle loro varie residenze. Fra i suoi compiti: scrivere nuove composizioni, dirigere l’Orchestra di Corte, suonare Musica da Camera per e con i suoi protettori e organizzare rappresentazioni liriche. Si tratta di un impegno non indifferente, ma Haydn si ritiene fortunato, dal momento che i Principi Paul Anton e Nikolaus I sono intenditori raffinati di musica, apprezzano il suo lavoro e sono a sua disposizione per tutto ciò che gli necessita.
Haydn trascorre quasi trent’anni al servizio della famiglia Esterházy, compone tantissime opere, gradualmente affina il suo stile, la sua popolarità cresce e comincia a scrivere anche “commissioni esterne” (tra cui le sinfonie dalla n. 82 alla n. 87).
1781: Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart stringono amicizia. Mozart, ancora giovane, è molto influenzato dal collega per cui gli dedica una serie di quartetti d’archi. L’amicizia fra i due musicisti pare che sia dovuta anche al fatto di essere membri della stessa loggia massonica.
1789: Haydn inizia una relazione platonica e intensa con Maria Anna von Genzinger, moglie del medico personale del principe Nikolaus I Esterházy. Quattro anni dopo, la morte prematura della donna colpisce duramente Haydn: che ne fa richiamo drammatico nelle “Variazioni in fa minore per pianoforte (Hob XVII:6)”.
Londra:
1790: muore il principe Nicola I Esterházy, il figlio Antonio licenzia l’Orchestra ma assicura a Haydn una pensione che, da essere umano non più giovane, si rende conto che è libero di accettare un’offerta vantaggiosa economica fattagli dall’impresario, Johann Peter Salomon: una volta libero dagli impegni di Corte, può viaggiare in Inghilterra e, là, dirigere sinfonie con una grande orchestra. Infatti, il pubblico inglese conosce già la sua musica e Londra ha una vita musicale intensa e un mercato editoriale aggiornato e attivo: i due soggiorni inglesi del compositore (1791-1792 e 1794-1795) ottengono il successo superiore a ciò che si aspetta perché il pubblico partecipa entusiasta ai suoi concerti. Gli introiti di Haydn sono consistenti e ha numerose amicizie, conoscenze e occasioni di vita mondana. Qui, nel 1791, riceve dall’Università di Oxford il Dottorato Onorario in Musica.
Fra le opere più note di Haydn composte in questo periodo, sono da ricordare le Sinfonie dette “Londinesi”, dalla n. 93 alla n. 104, i sei quartetti op. 71 e 74, diverse sonate per pianoforte e un significativo gruppo di trii con pianoforte. 1794: in particolare, si rappresentano, con successo, le prime assolute della “Sinfonia n. 99 in mi bemolle maggiore” e della “Sinfonia n. 100 Military in sol maggiore” presso le “Hanover Square Rooms” di Londra.
A Londra, Haydn si trova a confronto diretto con la cultura musicale d’Oltremanica, del modello esemplare degli Oratori di Händel e, da questo, nasce l’ispirazione che lo spingerà a comporre i due grandi Oratori “La Creazione” (del 1798) e “Le stagioni” (del 1801), dopo il suo ritorno a Vienna.
L’unico passo falso che Haydn compie a Londra è l’opera “L’anima del filosofo”, per la quale gli viene pagato molto denaro e viene cantata solo un’aria, mentre ne vengono pubblicati 11 numeri per errore. Solo nel 1950, l’opera sarà rappresentata interamente.
Ritorno a Vienna:
Alla fine del secolo, Haydn torna a Vienna, dove si fa edificare una casa grande, nella quale compone grandi opere sacre per coro e orchestra: tra queste, gli Oratori “La Creazione” e “Le stagioni”, oltre a sei “Messe” per la famiglia Esterházy, che ritrova l’interesse per la Musica. Inoltre, scrive anche gli ultimi nove quartetti per archi e, in una lettera, fa presente: “Quanto rimane ancora da fare in questa arte meravigliosa!”.
1797: viene tenuta la prima assoluta dell’ Inno Popolare Kaiserhymne “Gott erhalte den Kaiser”, al “Burgtheater” di Vienna.
1799: a Stoccolma, è nominato membro dell’ “Accademia Reale Svedese di Musica”.
1802: si acuisce, improvvisamente, la malattia di cui soffre da tempo, per cui al dolore fisico si aggiunge l’impossibilità di dedicarsi alla composizione, pur possedendo ancora una grandissima creatività.
1804: si tiene la prima di “Armida”, al Teatro “Regio” di Torino.
E’ assistito bene dai suoi servitori e riceve anche molte visite e pubblici riconoscimenti.
1809: Haydn muore durante l’occupazione di Vienna da parte delle armate napoleoniche e, a quanto sembra, le sue ultime parole sono per tranquillizzare i suoi servitori durante il bombardamento su Vienna da parte di tali armate. Napoleone manda un picchetto d’onore a presenziare alle esequie.
Il suo cadavere viene privato della testa, ma viene ricongiunta solamente nel 1952.
Georg Friedrich Händel o George Frideric (o Frederick) Handel nasce a Halle (Ducato di Magdeburgo) il 23 febbraio 1685 e muore a Londra il 14 aprile 1759.
E’ un compositore tedesco del periodo barocco ed è naturalizzato inglese (nel 1727) in quanto trascorre la maggior parte della sua carriera a Londra, diventando conosciutissimo per le sue opere, oratori, anthem, concerti grossi e concerti per organo. Fortemente influenzato dai grandi compositori del barocco italiano e dalla tradizione corale polifonica medio tedesca, in quindici anni, Händel crea tre compagnie d’opera commerciali per provvedere alla richiesta di opere italiane alla nobiltà inglese.
I suoi genitori sono Georg Händel (di 63 anni) e Dorothea Taust. Suo padre è un noto barbiere-chirurgo che presta servizio alla Corte di Sassonia-Weissenfels e presso la Marca di Brandeburgo. Händel è destinato dal padre allo studio del diritto civile che, dopo avergli scoperto una certa tendenza verso la Musica, gli vieta di avere a che fare con qualsiasi strumento musicale. Ma il ragazzo che, in giovane età è diventato un interprete esperto di Clavicembalo e dell’Organo a canne, ottiene ugualmente un piccolo Clavicordo < trasportato in gran segreto in una camera, in cima alla casa dove andava di nascosto “quando la famiglia dormiva” >.
Il piccolo Händel viene sorpreso a suonare, di nascosto:
Fino al XVII secolo, la maggioranza dei musicisti erano tutti Figli d’Arte, a differenza di Händel che, invece, è l’unico musicista nato in una famiglia della Slesia senza musicisti e di religione luterana: suo nonno Valentin nasce a Breslavia nel 1583, e si trasferisce a Halle nel 1609, dove pratica la professione di venditore di caldaie.
Valentin Händel muore nel 1636 e i suoi primi due figli proseguono la sua attività commerciale. Il terzo figlio, Georg (1622-1697), padre del futuro musicista, ha solo quattordici anni: entra come apprendista da un barbiere che muore sei anni dopo, senza avere figli. Quindi, la sua vedova di 31 anni sposa l’apprendista che ne ha 21 e gli dà sei figli.
Il loro matrimonio dura 40 anni, durante i quali Georg Händel si dimostra competente ed è riconosciutissimo, tanto che riesce ad entrare al servizio della famiglia del Duca Augusto di Sassonia-Weissenfels, amministratore di Halle, luogo che riceve in usufrutto fino alla sua morte, nel 1680. In quel periodo, la città torna sotto l’autorità effettiva dell’Elettorato di Brandeburgo, come previsto dai “Trattati di Westfalia” firmati nel 1648. Georg Händel è personaggio importante della città, borghese, benestante e di carattere severo, per cui si propone alla nuova Autorità locale, ricevendo la nomina a Medico Ufficiale degli Elettori di Brandeburgo.
1682: rimane vedovo e si risposa il 23 aprile 1683 con Dorothea Taust (1651-1730), figlia di un pastore, più giovane di lui di ventinove anni.
1685-1702: Infanzia e adolescenza a Halle di Händel. A pochi giorni dalla nascita, il primo figlio muore e il 23 febbraio 1685 nasce il secondo figlio, Georg Friedrich che, per tutta la vita, è chiamato “Sassone”ma che, in effetti, nasce in un territorio appartenente all’Elettorato del Brandeburgo. Il giorno dopo la nascita, viene battezzato nella Confessione Luterana alla Liebfrauenkirche. Successivamente, nascono due sorelle, Dorothea Sophia e Johanna Christiana.
L’infanzia di Händel è raccontata nella sua prima biografia scritta da John Micelli nel 1760 circa: è giusto tenere presente che i fatti avvenuti sono imperfetti a causa di incoerenze cronologiche.
Händel e suo padre si recano a Weißenfels in visita o di Carl (fratellastro di Händel), o di Georg Christian (nipote che presta servizio come valletto del duca Giovanni Adolfo I di Schwarzenberg). Durante questa visita, il piccolo Händel viene fatto sedere sullo sgabello di un organo, dove sorprende tutti con la sua esecuzione. Questa esibizione aiuta Händel e il Duca a convincere il padre a permettergli di prendere lezioni di Composizione musicale e Tecnica della Tastiera da Friedrich Wilhelm Zachow, Organista della “Marktkirche Unser Lieben Frauen” (“Liebfrauenkirche”) di Halle e Direttore del “Chorus Musicus” con il quale si esibisce in pubblico una volta al mese. Nella Chiesa, Zachow ha già composto Musica per i Servizi Luterani e, da lui, Händel impara a conoscere l’Armonia e il Contrappunto, copiare e analizzare gli spartiti e ottenere ad insegnare Oboe, Violino, Clavicembalo e Organo.
Zachow gli fa conoscere le differenze tra gli stili tedesco e italiano (quest’ultimo, celebre, all’epoca). Un volume manoscritto riguardante quelle lezioni segue Händel dappertutto per il resto della sua vita e gli serve, a sua volta, per insegnare al giovane John Christopher Smith. Purtroppo, nel XIX secolo, le tracce di tale manoscritto sono andate perdute.
Teoria della composizione musicale: Zachow gli insegna armonia, contrappunto, fuga, variazione, forme musicali e, ad ogni modo, si studiano i lavori dei compositori principali del suo tempo, oltre a Zachow, Froberger, Kerll, Krieger e altri. Ben presto, Händel comincia a comporre opere strumentali e vocali: la maggior parte di quelle degli anni 1696 o 1697 sono state perse, ma alcune sono conservate, come il “Drei Deutsche Arien” (“Tre arie tedesche”), insieme ad alcune Sonate.
Circa all’età di dodici anni, intorno al 1696-1697-1698, soggiorna brevemente a Berlino, dove può contattare la Corte del Principe Elettore Federico III di Brandeburgo, ma non è precisato dai biografi se suo padre (morto l’11 febbraio 1697) accompagna il ragazzo nel viaggio a Berlino, oppure sia rimasto a Halle ad attendere il suo ritorno.
1702: pare che, all’età di 17 anni, Händel intaprenda un altro viaggio a Berlino, sotto il cui governo è Halle e, durante questo secondo viaggio, “esibendosi” davanti al Re di Prussia, incontra Ariosti e Giovanni Bononcini.
Fa una grande impressione sulla raffinata e musicalmente molto sensibile Principessa Sofia Carlotta di Hannover, tanto che Federico III gli propone di assumerlo al suo servizio, dopo che si perfezionerà in Italia; offerta che Händel declina. Comunque, sembra che il ragazzo torni a Halle il 15 febbraio 1697 per trovare il padre, morto da quattro giorni.
10 febbraio 1702: rispettando la volontà del padre, si iscrive all’Università di Halle sotto Christian Thomasius , per seguire gli studi in Legge, anche se per un periodo breve e non registrandosi ad alcuna Facoltà. Dopo pochi mesi, riceve l’incarico (per un anno) di Organista della Cattedrale Calvinista di Halle, potendosi dedicare maggiormente alla Musica (Organo, Direzione di Coro e di una Banda di Oboi).
In quel periodo, inizia l’intima amicizia di Händel con Georg Philipp Telemann, maggiore di lui di quattro anni e, come lui, altrettanto “refrattario all’attività del Foro” (Telemann studia allora a Lipsia, ossia solo a una quarantina di chilometri da Halle). Tale amicizia dura cinquant’anni, attraverso incontri, viaggi, lettere e regali (tra cui piante esotiche) che i due si scambiano fino a fine carriera. Telemann introduce Händel al genere operistico, sconosciuto a Halle, ma praticato nel piccolo teatro di Lipsia, con un effetto che si sarebbe rivelato definitivo.
1703: Händel pare insoddisfatto e accetta l’incarico come Händel-Violinista-Clavicembalista nell’Orchestra dell’ “Oper am Gänsemarkt” di Amburgo, dove incontra i compositori Johann Mattheson, Christoph Graupner e Reinhard Keiser.
1705: Händel crea le sue prime due opere, “Almira” e “Nero”. 1708: produce altre due opere, “Daphne” e “Florindo”, ma non si sa se Händel dirige questi spettacoli.
Il duello con Johann Mattheson e viaggio in Italia di Händel:
5 dicembre 1704: sul palcoscenico, scoppia un bisticcio tra i due sull’esecuzione della “Cleopatra” di Mattheson che interpreta la parte di Antonio e Händel suona il cembalo, strumento che Mattheson è abituato a suonare; dopo la morte di Antonio (che, nel dramma, giunge presto), Händel si rifiuta di cedergli il posto provocando la degenezione in lotta: i due giovani si rotolano sulla scena, tra gli applausi del pubblico e dei cantanti. UscitI dal teatro, Mattheson schiaffeggia Händel e, all’incitazione della folla, i due tirano fuori le proprie spade e duellano sulla Piazza del Mercato davanti al “Teatro dell’ Opera”. La spada di Mattheson, puntata sul cuore di Händel, si spezza contro un bottone metallico della sua giubba e causa il termine del combattimento; si riconciliano di lì a poco e, comunque lo stesso Mattheson pubblicherà, molto prima della morte di Händel, circa gli screzi intercorsi fra loro durante la sua permanenza ad Amburgo.
Dopo la rapida riappacificazione, Mattheson riferisce che il 30 dello stesso mese accompagnerà il giovane Händel in teatro, alla prova della sua prima opera “Almira” e che eseguirà la parte principale. Fine 1704: nonostante la prova, tale opera non viene eseguita in pubblico, cosa che avviene all’inizio del 1705, riscuotendo grandi consensi. Mattheson continuerà ad essere amico di Händel, recandosi spesso a Londra in qualità di Ambasciatore.
Non si conoscono le condizioni e il percorso del viaggio che conduce Händel in Italia (infatti, Mattheson indica che accompagnerà von Binitz) e, riguardo al soggiorno italiano previsto per la durata di tre anni, il periodo è decisivo per l’evoluzione del suo stile e della sua carriera. 1706: John Mainwaring racconta che Händel intraprende un viaggio in Italia su invito del Gran Principe Ferdinando de’ Medici. Da altre fonti, si sa che Händel viene invitato da Gian Gastone de’ Medici, che lo stesso Händel aveva incontrato nel 1703-1704, ad Amburgo. Ferdinando de’ Medici, prova un grande interesse per l’Opera, e sta cercando di creare Firenze quale capitale musicale d’Italia, attirando i talenti importanti del suo tempo. Qui, Händel incontra Alessandro Scarlatti (a servizio di Ferdinando) e Giacomo Antonio Perti: probabilmente, presenzia alle opere di questi due compositori rappresentati al teatro privato di Pratolino (“Il gran Tamerlano” dello Scarlatti, o “Dionisio Re di Portogallo” del Perti).
Sembra che, in ogni anno successivo, soggiorni abbastanza lungamente a Firenze e che viva dal 1706 al 1710 in Italia, dove raffina il suo metodo compositivo, adattandolo a testi classici italiani. Rappresenta anche opere nei teatri di Firenze, Roma, Napoli e Venezia e conosce ed ha contatti con musicisti contemporanei come Scarlatti, Corelli, Marcello. Estate1708: è ospite presso il Palazzo Ducale, della nobildonna mecenate Aurora Sanseverino, a Piedimonte Matese, A Roma, è al servizio del Cardinale Pietro Ottoboni, mecenate anche di Corelli e Juvarra. Il suo talento è apprezzato ovunque e, nel Palazzo di Juvarra e, nell’importante “Accademia dell’Arcadia”, ha a che fare con molti artisti e musicisti: Antonio Caldara, Bernardo Pasquini, probabilmente Agostino Steffani.
Dopo Firenze, è ospite per due anni a Vignanello del Marchese (poi, Principe) Francesco Maria Ruspoli, presso il quale, flessibilmente, ha mansioni analoghe a quelle di un Maestro di Cappella.
Händel è di religione luterana ma, presto, costruisce buoni rapporti con Ruspoli (conosciuto come uno degli uomini più influenti della città papale) e con altri tre Cardinali: Carlo Colonna, Benedetto Pamphilj e Pietro Ottoboni.
Händel, in Italia, incontra il librettista Antonio Salvi (con il quale, in seguito, collaborerà); poi, parte per Roma e, dal momento della fine dell’opera, che viene (temporaneamente) vietata nello Stato Pontificio, compone Musica Sacra per il Clero romano: il “Dixit Dominus” (del 1707) è di questa epoca. Compone anche Cantate “pastorali” per gli incontri musicali nei palazzi dei Cardinali Pietro Ottoboni, Benedetto Pamphilj e Carlo Colonna. 1709-1710: due Oratori, “La Resurrezione” e “Il trionfo del tempo e del disinganno”, sono creati in un adattamento privato per Ruspoli e Ottoboni rispettivamente. 1707: “Rodrigo”, la sua prima opera tutta italiana, viene prodotta nel “Teatro del Cocomero” di Firenze.
Gli anni in Italia, incidono preziosamente sulla formazione, nella scrittura vocale e per gli archi, per musica vocale sacra (Oratori) e profana (Melodramma). Fra i componimenti religiosi: “Dixit Dominus” (Aprile 1707), “Laudate Pueri Dominum” e “Nisi Dominus” (Giugno 1707), “La resurrezione” (Oratorio interpretato nel Palazzo del mecenate sotto la direzione di Corelli e con la partecipazione della Durastanti: il successo è clamoroso).
Händel compone un numero grande di cantate secolari (150, secondo Micelli, di cui ce ne sono pervenute quasi 120), sonate e altre musiche per i suoi mecenati o i collaboratori dell’ “Accademia dell’ Arcadia”. Soggiorna a Venezia varie volte, dove incontra Domenico Scarlatti e le principali personalità della vita culturale della città, fra cui: Antonio Lotti, Francesco Gasparini, Tomaso Albinoni, pare Antonio Vivaldi, e diverse figure influenti come il Principe Ernesto Augusto di Hannover e il Barone von Kielmansegg, che avrà un ruolo importante per la sua carriera futura.
1707: a Firenze, “Rodrigo”, la prima opera italiana di Händel, viene rappresentata con successo.
Luglio 1708: a Napoli, commissionata dalla Duchessa Aurora Sanseverino, tra i più importanti mecenati del Regno, viene rappresentata la “prima” assoluta della serenata “Aci, Galatea e Polifemo”.
1709: “Agrippina” è la prima opera che giunge integra ai nostri giorni e la sua “prima” è tenuta al Teatro “San Giovanni Grisostomo”, di proprietà dei Grimani, è su libretto del Cardinale Vincenzo Grimani ed è data per 27 notti consecutive. «Il pubblico, folgorato per la grandezza del suo stile sublime applaudì il caro Sassone», ossia Händel di origini tedesche.
Musicista “Reale” ovvero l’esperienza inglese:
La vera gloria vera, Händel la conosce a Londra, sotto tre sovrani, (addirittura, lui vivente, un mecenate gli fa erigere un monumento nei “Giardini di Vauxhall”) e diventa di fatto “il musicista della famiglia reale inglese”. Come rovescio della medaglia, è coinvolto in scandali e rivalità a causa di motivi politici, dal momento che Re Giorgio I, è tedesco e non è visto bene dal Partito Conservatore Inglese; partito che lo attacca indirettamente attraverso “il Caro Sassone” e la sua musica. Secondo tale Partito, Händel non è “in linea” con la moda italiana (a quel tempo, imperante a Londra) e scrittura vari compositori italiani (tra cui Giovanni Bononcini e Nicola Porpora) creando l’ “Opera della Nobiltà” per “combattere” il tedesco che, comunque, mantiene il proprio prestigio attraverso composizioni memorabili.
Decaduta la moda italiana, Händel, sostenuto dalla famiglia reale, si “ricicla” attraverso ” gli Oratori, sempre considerati fra le cime della sua arte (esempi: “Messiah” col suo celeberrimo “Hallelujah”).
Dalla seconda metà degli Anni Trenta, la sua attività musicale è frenetica e iniziano le limitazioni alla sua salute. 1736: infatti, l’esaurimento fisico accumulato nella stagione concertistica lo obbliga al periodo di riposo e alle cure termali, in Inghilterra.
1710: Händel è Kapellmeister del Principe tedesco “George, l’Elettore” di Hannover che, nel
1714, diventerà Re Giorgio I di Gran Bretagna e Irlanda.
1710: a Düsseldorf, durante la strada verso Londra, Händel visita Anna Maria Luisa de’ Medici e suo marito
La sua opera “Rinaldo”, basata su “La Gerusalemme liberata” del poeta italiano Torquato Tasso, gli porta successo e contiene – fra le arie preferite da Händel – “Cara sposa, amante cara” e il famoso “Lascia ch’io pianga”.
1712: Händel si stabilisce definitivamente in Inghilterra e l’anno seguente vive presso Mr. Mathew Andrews, nel Barn Elms Surrey. Novembre 1712: si tiene la prima di “Il pastor fido”.
Gennaio 1713: avviene la “prima” di “Teseo” su libretto di Nicola Francesco Haym. Febbraio 1713: avviene la prima delle cantate “Utrecht Jubilate” ed “Eternal Source of Light Divine”. Per il Compleanno della Regina Anna Stuart (che gli concede una pensione annua a vita), esordisce “Ode for Queen Anne’s Birthday” su un testo di Ambrose Philips nel “St. James’s Palace”. Giugno 1713: mette in scena “Silla” al “Burlington House”. Luglio 1713: le cantate “Utrecht Te Deum” e “Utrecht Jubilate” esordiscono nella “Cattedrale di San Paolo” (Londra).
Settembre 1714: avviene la prima dell’antifona “Caroline Te Deum” per la regina Carolina di Brandeburgo-Ansbach.
Maggio 1715: rappresentazione dell’opera “Amadigi di Gaula”.
Maggio 1718: si tiene il “Concerto grosso op. 3” nel Teatro “Drury Lane”. Estate 1718: avviene la prima assoluta di “Acis and Galatea” al “Cannons Park” di “London Borough of Harrow”. Novembre 1718: la sua “Agrippina” ha la “prima” in Amburgo. Händel riceve un reddito annuo di £ 200 dalla Regina Anna, dopo aver composto per lei l’ “Utrecht Te Deum” e il “Jubilate”, prima esecuzione nel 1713.
Uno dei suoi più importanti mecenati è un membro giovane e straordinariamente ricco, appartenente ad una famiglia aristocratica anglo-irlandese: è il III Conte di Burlington e IV Conte di Cork, per il quale Lord Burlington, Händel scrive “Amadigi di Gaula”, un’opera magica, di una damigella in pericolo, basata sulla tragedia di Antoine Houdar de La Motte.
Luglio 1717: la “Musica sull’acqua” di Händel viene eseguita per più di tre volte sul fiume Tamigi per il Re e i suoi ospiti.
Si dice che le composizioni abbiano facilitato la riconciliazione a causa di incomprensioni tra il Re e Händel.
Soggiorno di Georg Friedrich Händel a Cannons:
1717: Händel è a Cannons, nel Middlesex, dove è di casa come compositore e dove inizia le sue future composizioni corali con i dodici “Inni Chandos”; tali Inni sono importanti per i suoi Oratori come le Cantate lo sono per le sue Opere. “Aci e Galatea” è un altro lavoro che scrive per il I Duca di Chandos, il proprietario di Cannons, ed è l’opera più eseguita in tutta la vita di Händel.
1719: il Duca di Chandos diventa uno dei sostenitori più forti del musicista ed è uno dei principali abbonati alla sua Nuova Società d’Opera, la “Royal Academy of Music”. 1720: purtroppo, il suo sostegno cala a seguito della perdita del denaro nella bolla finanziaria del “South Sea” da parte dello stesso Chandos, che degenera in una delle più grandi catastrofi finanziarie della storia. 1716: anche Händel investe nel “South Sea” quando i prezzi sono bassi, ma vende prima del 1720.
Maggio 1719: il I Duca di Newcastle, Lord Ciambellano, ordina a Händel di cercare nuovi cantanti; il quale Händel viaggia fino a Dresda per assistere all’opera recente, “Teofane” di Antonio Lotti, per cui – per assicurarsi una continua fornitura di opere barocche o di opere serie – ingaggia membri del cast in favore della “Royal Academy of Music”, fondata da un gruppo di aristocratici. Händel invita a Halle il suo compagno di studi John Smith e suo figlio Johann Christoph Schmidt, affinché diventino suoi segretari e amanuensi.
1723: si trasferitsce in una casa in stile georgiano al numero 25 di Brook Street, che affitta per il resto della sua vita. In questa casa, effettua le prove, copia la musica e vende i biglietti e, oggi, è sede del Museo “Händel House”.
1724-1725: dodici mesi in cui Händel scrive tre opere eccezionali che ottengono successo: “Giulio Cesare”, “Tamerlano” e “Rodelinda”. Dopo “Silete venti”, si concentra sulla Lirica e smette di scrivere Cantate. “Scipione”, da cui deriva la lenta Marcia Reggimentale dei Granatieri Inglesi, viene eseguita come un ripiego, in attesa dell’arrivo di Faustina Bordoni.
1727: Händel viene incaricato di scrivere Quattro Inni per la “Cerimonia di Incoronazione di Re Giorgio II” di cui, uno di questi, “Zadok, il Prete”, da allora è stato eseguito ad ogni “Cerimonia di Incoronazione britannica”.
29 gennaio 1728: “L’opera del mendicante” di John Gay debutta al “Lincoln’s Inn Fields Theatre” ed è replicata per 62 spettacoli consecutivi, la più lunga serie nella storia del teatro fino a quel momento.
1737: la “Royal Academy of Music” cessa la sua funzione, però Händel presto creerà una nuova Compagnia.
Il “Teatro della Regina”, a Haymarket (ora “Her Majesty’s Theatre”), fondato nel 1705 dall’architetto e drammaturgo John Vanbrugh, diventa un Teatro dell’Opera, per cui – tra il 1711 e il 1739, più di 25 opere händeliane debuttano lì. 1729: Händel diventa Direttore Congiunto del teatro insieme a John James Heidegger.
1720-1728, scrive quattordici opere per il “King’s Theatre” (nuovo nome del “Queen’s Theatre” dopo l’ascesa al trono di Giorgio I):
. Aprile 1720: a Londra, dirige la prima assoluta di “Numitore” di Giovanni Porta, con la Durastanti che, alcuni giorni dopo, è la protagonista della “prima” assoluta del suo “Radamisto”, conseguendo successo. . Agosto, 1720: dirige la “prima” privata di “Esther”, nel Middlesex, libretto di Alexander Pope e John Arbuthnot. . Dicembre 1720: la seconda versione di “Radamisto” con il contraltista Francesco Bernardi (“Senesino”) come protagonista (invece del contralto, “en travesti”) e il basso Giuseppe Maria Boschi al posto del tenore.
. Luglio 1721: si tiene la “prima” della cantata “Crudel tiranno amor”. . Dicembre 1721: l’opera “Il Floridante” su libretto di Paolo Rolli.
. Gennaio 1723: avviene la prima di “Ottone, Re di Germania” su libretto di Haym con Francesca Cuzzoni-Sandoni e Gaetano Berenstadt. . Febbraio 1723: è nominato “Compositore della Chiesa di San Pietro ad Vincula” (“Cappella Reale”) di Londra. . Aprile 1723: avviene la prima di “Der thrazische Prinz Floridantes” (“Il Floridante”) in Amburgo. . Maggio 1723: si tiene la “prima” di “Flavio”, a Londra.
. Gennaio 1724: si tiene la “prima” di “Te Deum nella Cappella Reale”, oltre a “Giulio Cesare” (febbraio 1724) e “Tamerlano” (ottobre 1724).
. Febbraio 1725: Händel mette in scena “Rodelinda”.
. Maggio 1726: “Alessandro”. . Novembre 1726: ad Amburgo, “Der hochmütige Alexander” (“Alessandro”), nella seconda versione.
. Gennaio 1727: avviene la prima di “Admeto”. . Ottobre 1727: “prima” di “Coronation anthems”, nell’Abbazia di Westminster, per l’Incoronazione di Giorgio II di Gran Bretagna. . Novembre 1727: “prima” dell’opera “Riccardo Primo, Re d’Inghilterra” a “Bristol Esther” e “prima” di “Utrecht Te Deum” e di “Utrecht Jubilate” nella “Cattedrale di Bristol” e “Musica sull’acqua”.
. Febbraio 1728: viene rappresentata “Siroe”. . Aprile 1728: viene messa in scena “Tolomeo”. . Agosto 1728: a Braunschweig, viene tenuta la “prima” di “Alessandro”.
. Dicembre 1729: mette in scena la “prima” di “Lotario” con Anna Maria Strada, Antonio Maria Bernacchi e Annibale Pio Fabri.
. Febbraio 1730: “prima” di “Partenope”. . Agosto 1730: viene tenuto un Concerto Organistico nell’ “Abbazia di Westminster”.
. Febbraio 1731: si ha la “première” di “Poro, Re delle Indie”. . Marzo 1731: la “prima” pubblica di “Acis and Galatea” al “Lincoln’s Inn Fields Theatre”.
. Gennaio 1732: insuccesso di “Ezio”. . Febbraio 1732: “prima” rappresentazione con successo di “Sosarme, Re di Media”. . Aprile 1732: “Esther” al “King’s Theatre”. . Giugno 1732: la seconda versione di “Acis and Galatea” al “King’s Theatre”.
. Gennaio 1733: si tiene la “prima” di “Orlando”. . Luglio 1733: mette in scena “Athalia”, all’ “Università di Oxford” e “Acis and Galatea” nel “Christ Church” (Oxford).
. Gennaio 1734: “Arianna in Creta” con il libretto di Pietro Pariati con Giovanni Carestini al “King’s Theatre”. . Novembre 1734: con Marie Sallé al “Royal Opera House” e al “Covent Garden” dove avvengono le “prime” assolute di “Oreste”(dicembre 1734), di “Ariodante” (gennaio 1735), “Athalia” (aprile 1735), la première di “Alcina” (febbraio 1736), la “prima” di “Alexander’s Feast”, l’antifona “Sing unto God” (aprile 1736), “Ye kingdoms of the earth” con Carlo Broschi (Farinelli), la “Cuzzoni e Bernardi” (per le nozze di Federico, Principe del Galles con Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg nella Cappella Reale in “St. James’s Palace”) e in maggio “Atalanta” con Gioacchino Conti.
Per assumere nuovi cantanti, Händel viaggia in Italia e compone altre sette opere, tra cui il capolavoro comico “Partenope” e la ‘magica’ opera “Orlando”.
Dopo il successo commerciale degli Oratori inglesi “Esther” e “Deborah”, è nella possibilità finanziaria di investire nuovamente nella “South Sea Company”.
Händel rielabora il suo “Aci e Galatea”, che poi diventerà il suo più grande successo per sempre.
“Opera della Nobiltà” ingaggia musicisti come Johann Adolf Hasse, Nicola Porpora e il famoso castrato Farinelli, per cui Händel non riesce a competere con tale ente e, il forte appoggio di Federico, Principe del Galles, causa conflitti nella famiglia reale.
Marzo 1734: Händel compone un Inno Matrimoniale “This is the day which the Lord hath made” e una serenata “Parnasso in festa per Anna di Hannover”.
L’Opera al Covent Garden (1734–1741):
E’ previsto che Händel vada in pensione alla scadenza del suo contratto, ma il musicista si cerca subito un altro teatro e, collaborando con John Rich, crea la sua terza Compagnia al “Covent Garden Theatre”. Rich è noto per le sue produzioni grandiose e suggerisce a Händel di usare il suo piccolo coro e introdurre la danza di Marie Sallé, per la quale Händel compone “Tersicore”. 1735: Händel introduce i concerti per organo tra i vari atti e, per la prima volta Händel permette a Gioacchino Conti di sostituire le arie della sua parte che non ha potuto imparare. “Ariodante” è un fallimento finanziario ma, per la prima volta, porta sulla scena una suite di balletto alla fine di ogni atto. “Alcina” è la sua ultima opera (ha contenuti magici) e “Alessandro in fest, o il Potere della Musica” (basato sull’ “Alexander’s Feast” di John Dryden) hanno come protagonisti Anna Maria Strada del Pò e John Beard.
Aprile 1737: all’età di 52 anni, Händel viene colpito da un ictus che gli disabilita l’uso di quattro dita della mano destra, impedendogli di suonare ma, eccezionalmente, si riprende presto e, per recuperare meglio, si reca ad Aquisgrana, centro termale della Germania e, nello spazio di sei settimane, riesce a suonare l’organo, soprendendo il pubblico. 1738: è l’anno seguente all’ictus e compone una delle sue opere più conosciute, “Serse”, che comprende la celebre aria “Ombra mai fu” (meglio conosciuta come “Largo di Händel”), scritta per il famoso castrato Caffarelli. 1741: viene eseguita “Deidamia”, la sua ultima opera (vede solamente tre repliche).
Dopo ciò, Händel rinuncia all’attività di operista e si dedica agli Oratorî inglesi, che riscuotono maggiore successo anche economicamente.
1742-1743 -1745: si manifstano altri accidenti cerebrali che, però, non compromettono molto le capacità fisiche e neurologiche del compositore.
Oratorio:
1707: Händel compone “Il trionfo del tempo e del disinganno”, allegoria-primo oratorio composta in Italia e seguita da “La Resurrezione” (del 1708) e che si avvale di materiale tratto dalla Bibbia. Dopo 12 anni, un atto di pirateria lo costringe a revisionare completamente “Esther”. Le prime tre rappresentazioni suscitano interesse tanto che qualcuno pensa di mostrarla ad un pubblico più vasto. “Deborah” è fortemente caratterizzata dagli Inni per l’Incoronazione e “Athaliah” è il suo primo Oratorio in lingua inglese.
In questi tre Oratori, Händel crea le basi per l’uso tradizionale del coro per gli Oratori futuri, rassicurando sé stesso, amplificando la sua presentazione e con composizione più diversificata. Evidenzia quanto imparato da Arcangelo Corelli sulla scrittura per gli strumenti e da Alessandro Scarlatti per la voce solista; ma Händel è unico per la composizione inerente il coro.
Händel ha sempre maggiore tendenza a sostituire solisti italiani con quelli inglesi a causa dei ritorni finanziari dalle sue opere. In questo modo, crea una tradizione per gli Oratori, e il controllo delle loro performances future, mentre le esecuzioni sono eseguite senza costumi e azione, e i cantanti appaiono nei loro abiti personali.
1736: Händel presenta “Alexander’s Feast”. John Beard diventa uno dei più importanti cantanti di Händel e sarà il tenore solista di Händel per il resto della vita del compositore; il successo di “Alexander’s Feast” incoraggia Händel a passare dalla scrittura di opere italiane a lavori corali inglesi.
In “Saul”, Händel collabora con Charles Jennens sperimentando, dalla Torre di Londra, tre tromboni, un carillon e timpani militari veramente molto grandi per essere sicuri “…che sia tutto enormemente rumoroso”. 1739: sia “Saul” che “Israele in Egitto” sono in cima all’elenco dei grandi Oratori maturi, nei quali le arie soliste “da capo” sono l’eccezione e non la regola. “Israele in Egitto” si compone di poco altro che cori, presi in prestito dall’ “Inno Funebre per la Regina Carolina”.
Per i lavori seguenti, Händel cambia il suo stile, ponendo maggiormente l’accento sugli effetti dell’orchestra e dei solisti e portando il coro in secondo piano.
Estate 1741: il III Duca del Devonshire invita Händel a Dublino, capitale del Regno d’Irlanda, per tenere concerti a beneficio degli ospedali locali e, per la prima volta, il suo “Messiah” viene eseguito presso la “New Music Hall in Fishamble Street” il 13 aprile 1742, con 26 ragazzi e cinque uomini provenienti dai cori combinati delle Cattedrali partecipanti di “San Patrizio” e “Christ Church”. Händel assicura un equilibrio tra solisti e coro.
1747: Händel scrive il suo Oratorio “Alexander Balus”. 23 marzo 1748: tale lavoro viene prodotto al “Covent Garden Theatre” e, per l’aria “Hark! hark! He strikes the golden lyre”, Händel compone l’accompagnamento per mandolino, arpa, violino, viola e violoncello.
L’uso di solisti inglesi raggiunge la sua vetta al primo spettacolo di “Sansone”, creando un lavoro teatrale alto. Il ruolo del coro diventa sempre più importante nei suoi oratori successivi.
26 febbraio 1752: si tiene il debutto di “Jephtha”, il suo ultimo Oratorio, idem, capolavoro non meno importante delle altre opere precedenti.
Ultimi anni di Händel:
1749: Händel compone Musica per i Reali Fuochi d’Artificio, per cui 12.000 persone partecipano alla prima esecuzione. 1750: organizza un’esecuzione del “Messiah” a beneficio dello “Spedale degli Innocenti”. Lo spettacolo-grande successo è seguito da concerti annuali che vengono tenuti per tutta la sua vita. Come riconoscimento del suo mecenatismo, Händel viene nominato Governatore dell’Ospedale il giorno dopo il suo concerto iniziale e lascia una copia del “Messiah” all’istituzione per dopo la sua morte. Il suo coinvolgimento con l’ “Ospedale degli Innocenti” è oggi ricordato con una Mostra permanente nel “Foundling Museum” di Londra, che controlla anche la “Gerald Coke Händel Collection”. Oltre all’ “Ospedale degli Innocenti”, Händel aiuta un ente di beneficenza che assiste i musicisti poveri e le loro famiglie.
Agosto 1750: durante il viaggio di ritorno dalla Germania a Londra, tra L’Aja e Haarlem, in Olanda, Händel rimane gravemente ferito in un incidente di carrozza. La sua salute peggiora dal 1751, per problemi alla vista: nel febbraio è costretto a sospendere la composizione dell’Oratorio “Jephtha” a causa dell’«indebolimento» della vista all’occhio sinistro (probabilmente dovuto a cataratta). Händel riesce a riprendere l’attività e a completare il “Jephtha”, ma, con la vista ormai quasi completamente perduta all’occhio sinistro e gravemente offesa a quello destro.
14 aprile 1759: dopo il “Messiah”, l’ultimo spettacolo a cui prende parte, Händel muore, sembra, a seguito di ictus cerebrale, nella sua casa di Brook Street. Viene sepolto nell’ “Abbazia di Westminster”, tra i Grandi d’Inghilterra: sulla sua tomba, nel Poets’ Corner, viene eretta una sua raffigurazione marmorea con lo spartito del “Messiah”. Più di tremila persone in lutto partecipano al suo funerale che viene celebrato con tutti gli Onori di Stato.
Händel non si sposa e la sua vita personale viene sempre tenuta riservata. Dal suo testamento iniziale, risulta che lascia in eredità alla nipote Johanna la maggior parte del suo patrimonio ma, dopo quattro codicilli successivi, la distribuzione avviene per una grande quantità di beni ad altri soggetti (servi o amici) e in beneficenza.
Händel possiede una Collezione d’Arte che verrà messa all’asta postuma, nel 1760. Il catalogo dell’asta elenca circa settanta dipinti e dieci stampe (altri dipinti vengono lasciati in eredità).
A proposito dell’Oratorio “Messiah”: è la sua opera più famosa comprendente il coro “Hallelujah”, è tra le opere più popolari della musica corale ed è diventata il fulcro della stagione natalizia. Il Palazzo Lobkowicz a Praga detiene la copia di Mozart del “Messiah”, completo di annotazioni scritte a mano.
Accoglienza:
< A Händel è, generalmente, accordata grande stima dai colleghi compositori, sia nel suo tempo, sia in seguito. Bach cerca, senza successo, di incontrarsi con Händel mentre è in visita a Halle. Mozart è noto per aver detto di lui: «Händel capisce gli effetti meglio di chiunque altro di noi. Quando compone, lui colpisce come un colpo di tuono.” Per Beethoven: “Era il Maestro di tutti noi … il più grande compositore che sia mai vissuto. Vorrei scoprirmi la testa e inginocchiarmi davanti alla sua tomba.” Beethoven sottolinea soprattutto la semplicità ed il fascino popolare della musica di Händel, quando dice: “Vai da lui per imparare come ottenere grandi effetti con mezzi così semplici” >.
< L’interesse per le sue opere cresce dalla fine del 1960, con la rinascita della Musica barocca e il concetto di Esecuzione Musicale Storicamente Informata >.
Venerazione:
Händel viene onorato con un giorno di festa: il 28 luglio del calendario liturgico della Chiesa Episcopale, con Johann Sebastian Bach e Henry Purcell. Nel calendario luterano dei Santi Händel e J.S. Bach, si condivide tale data con Heinrich Schütz, e Händel e Bach sono commemorati nel calendario dei Santi preparati da l’ “Ordine di San Luca” per l’uso della Chiesa Metodista Unita.
Film:
1942: Händel è oggetto del film biografico britannico “The Great Mr. Händel”, diretto da Norman Walker e interpretato da Wilfrid Lawson. È girato in technicolor agli “Denham Studios” dalla “Rank Organisation”.
Aneddoti e curiosità:
1708: a Roma, Händel tenne < una eccezionale competizione musicale verso il coetaneo Domenico Scarlatti, sembra alla presenza del cardinale Ottoboni, nella residenza di quest’ultimo, a Palazzo della Cancelleria; mentre il confronto al clavicembalo finì alla pari, o comunque senza un chiaro vincitore, la superiorità di Händel all’organo fu evidente a tutti. Secondo altre fonti la competizione si tenne nella residenza del Marchese Ruspoli, e Scarlatti, al cembalo, prevalse >.
< Da giovane, pare che Händel fosse bellissimo: era alto, snello, biondo e con gli occhi azzurri. Händel fu sempre molto riservato, era intelligente e aveva un’ottima cultura generale (oltre al Tedesco, sua lingua madre, parlava correntemente il Latino, il Francese, l’Inglese e l’Italiano). Secondo le testimonianze dell’epoca, era un buon conversatore, e, in gioventù, amava le battute e aveva uno spiccato senso dell’umorismo >.
< Händel ebbe una lunga e fruttuosa collaborazione lavorativa con Senesino, uno dei più famosi castrati del Settecento, mentre il Farinelli non fece mai parte delle sue Compagnie, bensì di quella della rivale “Opera della Nobiltà” >.
< Händel viene ricordato per essere stato il primo personaggio musicale in ordine cronologico a cui venne intitolata una biografia, il “Memoirs of the Life of the late George Frederic Handel”, scritto da John Mainwaring e pubblicato anonimamente nel 1760 >.
< A Händel èstato intitolato il cratere Handel, sulla superficie del pianeta Mercurio e l’asteroide 3826 Händel.
Battuto al computer da Lauretta
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL , Ritratto di Händel, di Thomas Hudson (1741): https://it.wikipedia.org/wiki/File:Georg_Friedrich_H%C3%A4ndel.jpg
Il CORO dall’Oratorio “IL MESSIA” di GEORG FRIEDRICH HÄNDEL nell’esecuzione dell ROYAL CHORAL SOCIETY: